Portarsi dietro la corda - richiesta consigli

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Re: Portarsi dietro la corda - richiesta consigli

Messaggioda LUBI » 10/05/2018, 18:45

Se foste tutte guide alpine sicuramente non perdereste tempo in questo forum

Magari aspiravate ad esserlo ma vi è andata male allora vi sfogate con quelli che sanno meno
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Re: Portarsi dietro la corda - richiesta consigli

Messaggioda Tranquillo » 10/05/2018, 19:13

Se non ho frainteso quello che hai detto fin qui, penso che il problema di fondo del tuo ragionamento sia la partenza: se uno non è esperto. Se uno non è esperto, uno strumento come il grigri non gli è di alcun aiuto perché serve per fare sicura. Ammesso che la situazione lo richieda, chi è che fa sicura in una ferrata? Tra i due, quello esperto non quello non esperto. Paragonarlo al kit che assicura tanto l’ esperto quanto il non esperto, mi pare fuori strada.
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Re: Portarsi dietro la corda - richiesta consigli

Messaggioda LUBI » 10/05/2018, 20:04

Tranquillo ha scritto:Se non ho frainteso quello che hai detto fin qui, penso che il problema di fondo del tuo ragionamento sia la partenza: se uno non è esperto. Se uno non è esperto, uno strumento come il grigri non gli è di alcun aiuto perché serve per fare sicura. Ammesso che la situazione lo richieda, chi è che fa sicura in una ferrata? Tra i due, quello esperto non quello non esperto. Paragonarlo al kit che assicura tanto l’ esperto quanto il non esperto, mi pare fuori strada.




Arret!!!
Non dico che quello che ho detto è giusto dico solo che dovete darvi una calmata e al posto di criticare o attaccare insegnate o spiegatevi
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Re: Portarsi dietro la corda - richiesta consigli

Messaggioda SHERPA61 » 10/05/2018, 21:04

Lubi..?...ma vattene un po' a cagare va....
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Re: Portarsi dietro la corda - richiesta consigli

Messaggioda dokkodo54 » 10/05/2018, 22:01

Ammetto di non essere molto esperto nell'uso del GRIGRI, che avrò adoperato si e no un paio di volte (e questo la dice lunga sulla mia obsolescenza e sulla mia frequentazione delle falesie più "trendy" :lol:).

Però proprio non ce lo vedo uno, in ferrata, a far sicura dall'alto con questo aggeggio attaccato all'imbrago ed entrambi i rami di corda che vanno verso il basso.
Quanto all'affermazione "con il grigri puoi (fare sicura all'amico calarlo autocalarti e) abbandonare in qualsiasi caso la via", beh, questo mi sembra quantomeno "azzardato".

Il fatto è che sul GRIGRI e altre diavolerie similari, sono anche un pò prevenuto. Mi sembrano attrezzi sui quali si tende a far un pò troppo affidamento e che spingono i meno esperti a far cose che magari non sono del tutto preparati a fare.
Tanto c'hanno il GRIGRI: è facile da usare, intuitivo, blocca da solo, ecc... ecc...
Salvo poi trovarsi in difficoltà al primo imprevisto.

Oh, LUBI, niente di personale, eh!
Son solo pareri miei.

Un saluto,
dokkodo
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Re: Portarsi dietro la corda - richiesta consigli

Messaggioda LUBI » 11/05/2018, 6:16

SHERPA61 ha scritto:Lubi..?...ma vattene un po' a cagare va....



Ciao sherpa61
Io dico e ripeto che quello che dico non è sicuramente la cosa giusta ma in un forum una persona è libera di dire quello che pensa,se è una cosa sbagliata bisogna fargliela capire nei dovuto modi
Se guardi i vecchi Messi quando ho parlato del grigri c'è stato un gruppo tutto a darmi contro
Avrei preferito una diversa spiegazione da degli esperti come voi
Che tu mi mandi a cagare non è un problema dico solo che sei caduto un po' in basso
Comunque pace a tutti e siccome il corso io l'ho fatto che 3 guide che tra l'altro una del cai se permetti mi fido di quello che mi hanno detto
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Re: Portarsi dietro la corda - richiesta consigli

Messaggioda LUBI » 11/05/2018, 6:18

dokkodo54 ha scritto:Ammetto di non essere molto esperto nell'uso del GRIGRI, che avrò adoperato si e no un paio di volte (e questo la dice lunga sulla mia obsolescenza e sulla mia frequentazione delle falesie più "trendy" :lol:).

Però proprio non ce lo vedo uno, in ferrata, a far sicura dall'alto con questo aggeggio attaccato all'imbrago ed entrambi i rami di corda che vanno verso il basso.
Quanto all'affermazione "con il grigri puoi (fare sicura all'amico calarlo autocalarti e) abbandonare in qualsiasi caso la via", beh, questo mi sembra quantomeno "azzardato".

Il fatto è che sul GRIGRI e altre diavolerie similari, sono anche un pò prevenuto. Mi sembrano attrezzi sui quali si tende a far un pò troppo affidamento e che spingono i meno esperti a far cose che magari non sono del tutto preparati a fare.
Tanto c'hanno il GRIGRI: è facile da usare, intuitivo, blocca da solo, ecc... ecc...
Salvo poi trovarsi in difficoltà al primo imprevisto.

Oh, LUBI, niente di personale, eh!



Questo invece è quello che una persona saggia ti spiega nei dovuto modi

Un saluto,
dokkodo
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Re: Portarsi dietro la corda - richiesta consigli

Messaggioda LUBI » 11/05/2018, 7:01

questo invece è quello che una persona vuole sentirsi dire per comprendere che magari ha detto una cazzata oppure una cosa che non tutti possono fare grazie
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Re: Portarsi dietro la corda - richiesta consigli

Messaggioda LUBI » 11/05/2018, 7:33

Tranquillo ha scritto:Se non ho frainteso quello che hai detto fin qui, penso che il problema di fondo del tuo ragionamento sia la partenza: se uno non è esperto. Se uno non è esperto, uno strumento come il grigri non gli è di alcun aiuto perché serve per fare sicura. Ammesso che la situazione lo richieda, chi è che fa sicura in una ferrata? Tra i due, quello esperto non quello non esperto. Paragonarlo al kit che assicura tanto l’ esperto quanto il non esperto, mi pare fuori strada.



ciao tranquillo io penso che chi scrive in questo forum ha gia percorso qualche via ferrata ed a quanto pare con un minimo di esperienza(anche perchè solitamente chi nn lo è lo scrive dicendo magari che cerca comopagni) e questo si evige dalle vostre risposte
per quanto riguarda l'utilizzo del grigri io farei cosi:
se arrivo ad un camino o a un paretone dove ho solo catena o cavo e mi accorgo di avere le braccia stanche ; da sotto posso farmi fare sicura o fare sicura usando magari un rinvio attaccandolo a qualche anello della ferrata(progredendo lentamente) facendogli passare una corda dentro;invece da sopra fisso il grigri sempre ad un anello della ferrata posso fare sicura e salendo recupero il rinvio;ovviamnte si puo fare su pezzi di 15 metri che in ferrata sono parecchi;ovviamente i traversi non contano ma le braccia solitamente tengono per affrontare i traversi
Ora con questo non voglio dire che è giusto questo anzi sicuramente per voi è una cazzata ma pensavo che in questo forum si potessero scrivere le propri esperienze fatte anche con persone esperte
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Re: Portarsi dietro la corda - richiesta consigli

Messaggioda Tranquillo » 12/05/2018, 12:23

Senza pretesa di insegnare nulla, qualche risposta basata sulle mie personali esperienze, più legate all’ arrampicata che all’ alpinismo.

Credo ci siano alcuni aspetti da chiarire prima. Anzitutto, se la coppia è formata da due veri inesperti, qualunque manovra può diventare critica se non pericolosa. Se l’ inesperienza è tanta, anche la normale salita della ferrata con l’ uso del kit ha elementi di criticità che, chiaramente, sono direttamente proporzionali sia alla difficoltà della ferrata che alla situazione psicologica di chi la percorre.

Se la situazione fosse questa (faccio un discorso generale) pensare che una corda possa davvero essere uno strumento utile credo sia molto opinabile. Non voglio dire una vera illusione, ma quasi. Certo può rinfrancare sapere di averla. Ma personalmente vedo questo più come un pericolo che come un vantaggio. Pericolo perché quando ci si sente rinfrancati è possibile che ci si spinga oltre quello che a pelle sentiamo essere il nostro limite. E’ chiaro che se uno è esperto, è tutt’ altro paio di maniche.

Fatta questa premessa, “in generale” il punto di riferimento per l’ uso di una corda è la normale progressione di scalata. Quindi chi sta sotto assicura chi sale per primo, il quale, chiaramente, deve rinviare, altrimenti la corda non serve a nulla. Quello che assicura deve sapere fare bene il suo mestiere, vale a dire sapersi assicurare a sua volta, saper gestire il freno (il nodo, l’ otto, la piastrina, il gri … quello che vuoi tu). Se non lo fa, ancora una volta la corda non serve a nulla. Chiaramente il discorso vale allo stesso modo per il primo che arriva “alla sosta” se così si può chiamare in una ferrata un normale fittone.

Se si sa cosa fare e si procede così è ovvio che c’ un minimo di sicurezza in più in caso di caduta. Ma questo vale solo per il secondo che sale. Il primo che sale si espone allo stesso rischio che avrebbe senza la corda, cioè solo con il kit. Se sali una ferrata per primo, infatti, con o senza corda non fa differenza perché cadrai comunque fino al fittone che avevi usato per rinviare. E’ difficile spiegarlo a parole, ma in quella situazione, le probabilità che il secondo agisca sulla corda rallentando la caduta prima che il dissipatore entri in funzione sono praticamente nulle. Tanto più se a manovrare è il secondo che dei due è il meno esperto ed entrambe sono inesperti. In pratica: del tutto inutile e anche pericoloso.

Altro discorso è l‘ assicurazione del secondo. Senza corda, il secondo in ferrata salirebbe come il primo: stessi rischi. Ma se lo leghi, lo assicuri dall‘ alto, sai fare e sei attento, nel caso critico al massimo scivolerà di pochi centimetri. Il discorso vale anche se si scende dalla ferrata. Quello che è importante è rinviare “se occorre”. Se la via è dritta, cioè sale lungo una ideale linea retta, la “sosta” si trova circa sulla verticale del secondo che sale e basta quel punto per governare in maniera sicura l’ eventuale caduta. Ma se la via sale traversando a destra o a sinistra al punto che la sosta non si trova più sulla verticale del secondo e ci sono molti metri tra sosta e secondo che sale, se non rinvii, in fase di caduta la corda tirerà in diagonale perdendo molta se non tutta la sua efficacia. Tutta inteso in relazione allo scopo di assicurare il secondo in ferrata che è quello di non fargli arrestare la caduta dal dissipatore contro il fittone.

Braccia stanche: leggo spesso riguardo il problema della braccia. Ora, sicuramente chiunque abbia un po’ di esperienza di arrampicata sa che le braccia, a meno di affrontare strapiombo o difficoltà davvero elevate “non si stancano”: si stancano le gambe. Dico sicuramente chi ha esperienza di arrampicata perché chi arrampica impara già a terra, la prima volta, con un semplice esercizio posturale che si fa contro una parete (anche di casa) come il peso del corpo va scaricato correttamente sui piedi (sull’ avampiede in parete) sia durante fase statica che, soprattutto, durante la fase dinamica. In linea generale, le mani e, quindi, le braccia, servono solo come terzo punto del triangolo dell’ equilibrio, intervenendo in maniera trazionale solo in certi casi. In generale va evitato che formino un angolo a livello del gomito: in pratica, dovrebbero restare quanto più è possibile sempre tese, anche in fase dinamica (spiegarlo a parole è difficile, ma se lo vedi fare capisci subito).

Un caso particolare nel quale le braccia sono usate davvero male da molti ferratisti sono i traversi. Frequentemente si vedono persone serrare braccio e avambraccio, con tanto di peso dello zaino al seguito. A volte ponendosi anche con il corpo di lato anziché di fronte, infilando un braccio tra cavo e parete. Sono posture che affaticano le braccia e che riducono la fondamentale tenuta sugli appoggi perché concorrono a far sollevare i talloni (primo caso) che, invece, dovrebbero restare bassi per migliorare l‘ aderenza, quando addirittura non compromettono pericolosamente la corretta posizione dell' avampiede sull' appoggio (secondo caso). La postura, in traverso, dovrebbe restare quella di scalata: spalle in fuori (quindi testa staccata dalla parete per vedere meglio) bacino in dentro, braccia tese. Il problema è che, se non abituati, è una posizione che intimorisce rispetto all’ altra scorretta. Peccato, perché questa è quella sicura, non stanca le braccia e permette di vedere bene la parete, mentre l‘ altra è tutto il contrario di ciò.

Se le braccia sono stanche, in linea generale non si è lavorato bene con le gambe. Quindi, prima di pensare alle corde per curare i sintomi, conviene pensare a migliorare la postura, il movimento e l’ equilibrio per prevenire la malattia. Questo si fa in palestra indoor che è più sicura per le cadute e l’ ambiente agevola in confronto con chi ti insegna. Se poi qualcuno sta in montagna ed ha a portata di mano una falesia attrezzata, be’: lo invidio :okkemo:
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