Premetto che con i morti ognuno ha la sua sensibilità.
Resta il fatto che morti o non morti è giusto analizzare la situazione. Se ci si fermasse solo alla commemorazione dei morti non si andrebbe avanti. Gli incidenti servon anche a capire come prevenirli. Se uno ha commesso un errore non c'è nulla di di sbagliato nel dirlo.
L'argomento devo dire mi interessa anche perchè, proprio l'ultimo caso citato, mi ha un po' confuso.
Subito, appresa la notizia, ho pensato a un gruppo di sci alpinisti in tutina, zainetto leggero per la trasferta, sorpresi dalla bufera senza attrezzatura. Che se la fossero anche cercata insomma.
Poi però, con l'aumentare delle informazioni apprese dai telegiornali, mi è venuto il dubbio che tanto sprovveduti non fossero. E neanche poco attrezzati.
In un intervista Simone Moro, non un pirlone qualsiasi che non sa nulla di alta monatgna, membro onorario del CNSAS mi pare (qui chiedo conferma al Fedipos) ha detto che erano tutti esperti, ben attrezzati (pala ecc), che han fatto tutto quello che potevano (buche nella neve, star fermi...), ma, fatalità e condizioni veramente sfavorevoli, han portato al decesso di alcuni di questi.
Se così fosse stato, in questo caso, non sarei così accusatorio nei confronti degli escursionisti e neanche della guida.
Al contrario la settimana scorsa in CNSAS è intervenuto in Vigolana per tirar giù 10 adulti (25-30 anni non son più tanto "ragazzi") che arrivati al bivacco non sapevano più scendere. Senza attrezzatura, volvan fare la gitarella. A quasi 2000 metri, lato nord della montagna, presenza di neve visibile dal fondovalle.
Qui sotto, per chi volesse, l'articolo.
http://www.ildolomiti.it/cronaca/2018/d ... -azione-il
Ecco...qui invece è mancanza totale di "sale in zucca".
Ma tornando alla tragedia Svizzera, chiedo a te Fedipos, che potevano fare? Non è polemica eh, mi interessa davvero la tua opinione a riguardo.