Col Blitz pare stiamo giocando a rincorrerci ogni tanto...
Progetto di una sera di fine estate. Assodata la permanenza di una fastidiosa e fredda nevicata sulle alte cime delle Pale e visto l'andazzo meteorologicamente di merda dei fine settimana di un settembre fuori dell'ordinario... la sera prima decidiamo di 'ripiegare' (sia concesso ma non appropriato) sui Lagorai e buttarci alle spalle definitivamente quella traversata che era in programma da mesi.
Ci si trova alla solita birreria (...) oltre Bassano ed aspettato Sixtynine 'el terùn' ci portiamo a malga Sorgazza. La mattinata è bella fresca, tracce di neve sui metraggi più alti, ma col sole tutto sembra passare in secondo piano.
Risaliamo lungamente la Val Sorgazza, piacevole, quasi solitaria in una giornata infrasettimanale... e ci si immerge nella piena colorazione di tarda estate sui Lagorai.
A destra le alture che aggireremo al ritorno...
Di fronte le placche che anticipano l'arrivo nei pressi del rifugio Brentari
Ad ovest la lunga cresta percorsa in primavera da forc. Buse Todesche a forc. Magna
Tralasciamo in salita il vicino Brentari e ci spostiamo verso il laghetto
C'è un pò di neve sul canalone dei Bassanesi, niente di che, ma su percorsi del genere, tra i sassi del Lagorai basta poco copreire qualche fessura...
Da questa versante Cima d'Asta è discretamente austera... decisamente più attraente rispetto al versante nord
Lasciamo rifugio e laghetto e risaliamo, in breve, il canalone
Niente di che in verità. Un canale come tanti, forse la neve tiene più saldi i sassi... mi aspettavo di peggio...
Dalla sella soprastante la cresta ovest sembra invece un pò più ripida, con qualche salto più accentuato e francamente più lunga
In verità ci si rende conto della ripidità solo guardandosi indietro. Qualche passo richiede attenzione, la neve se aiuta in qualche punto, rende scivolosi i tratti in placca.
Man mano che ci si alza i connotati del laghetto si integrano col paesaggio circostante
La progressione è continua ma non troviamo praticamente mai ghiaccio. Ormai sotto la cima anche la pendenza torna tranquilla
E la forcella di partenza sembra piuttosto lontana
Un muretto sotto la cima ci ricorda che pur questo è stato teatro di guerra
Una breve sosta al ricovero Cavinato (molto spartano...) al riparo dall'aria
E ci portiamo sulla breve cresta sommitale
Qualche foto poi l'aria che tira ci consiglia una pronta discesa sul versante opposto
La discesa si rivela più monotona della salita. Bisogna scendere ad un incrocio sottostante, traversare verso la cresta a destra per valicarla e rientrare con un lungo giro al rifugio.
La cresta dall'incrocio sotto la cima.
L'ambiente, punteggiato di bianco, è comunque impressionante nella sua omogeneità
Valicata la cresta siamo in vista del laghetto e del rifugio
Scendendo ci rendiamo conto che buona parte della neve incontrata in salita sul canalone dei Bassanesi sta scomparendo
Pausa in rifugio, accogliente e ben ristrutturato
Ripartiano per la forc. del Passetto ad aggirare la piccola catena ad est della Val Sorgazza lungo il sentiero della Campagnassa
E' evidente che sul versante di discesa non troveremo una grande visibilità...
Ma tutto sommato l'ambiente non è male. Un lungo traverso con qualche saliscendi, magari ovattato dalle nuvole basse...
Raggiunto il Coston inizia la discesa finale, questa sì monotona quanto lunga. La scarsa pendenza implica lunghissime svolte che allungano decisamente la percorrenza tra visioni pur anche rilassanti...
... ed altre meno...
Gli ultimi minuti nel sottobosco mi restituiscono un pò di vivacità visiva...
...prima di rientrare presso malga Sorgazza dove le gambe reclamano un pò di riposo... ed il gargarozzo una giusta birra compensatrice.
Il giro è discretamente lungo ma molto appagante. Il canalone me lo aspettavo forse diverso, in verità è breve, lineare e neanche tanto ripido. La cresta ovest presenta qualche passaggio più appigliato ed alcuni tratti sul ripido ma è una bella salita fino in cima. Monotona la discesa col rientro al rifugio e decisamente meno soddisfacente della salita. Farla sia in salita che in discesa sarebbe stato troppo.
Il rientro per la Campagnassa è lungo ma decisamente diverso dalla Val Sorgazza, mentre è propriamente tediosa ed eterna l'ultima discesa a fondo valle con quelle infinite svolte quasi senza pendenza.
Sani