Così ho dato un'occhiata alle previsioni meteo: tempo nuvoloso al mattino per nubi medio-alte, poi miglioramento a metà mattinata e sereno nel pomeriggio. Ridotta attività cumuliforme sulle Dolomiti.
Uhmm... Beh, non male...
E allora, fanculo tutto e tutti: domani parto per la Montagna.
Si, ma dove andare, però ? Forse qua, forse là, qui ci son già stato, là è troppo lontano... Bona, questa volta farò scegliere al Caso, e me lo porterò dietro, anche.
Il Caso, in questi casi, è il mio amico Cuppo detto "il sumàr". Compagno di tante salite, il Cuppo mi ha sorpreso fin dalla prima volta che l'ho guardato negli occhi. Sarà stato per quel riflesso rosso ambrato che vi si intravvede, dello stesso colore del suo liquido preferito...
"Dì mò, Cuppo, andègna in Dolomiti?" (Senti, Cuppo, andiamo in Dolomiti ?)
"E alaura ?" (E allora ?)
"Ma però mè an'sò brisa in duv'andér..." (Ma io non so esattamente dove andare...)
"E alaura ?" (E allora ?)
(...le conversazioni con Cuppo il sumàr non hanno mai un gran vocabolario, ma dopo un pò si mettono in moto...)
"Dai, Cuppo, brisa fèr al sumàr..." (Dai, Cuppo, non fare il somaro...)
"E alaura, andèn a truvèr la Lisetta a Sapada e po dòpp andèn invatta al Peralba" (E allora andiamo a trovare la Lisetta a Sappada e dopo andiamo in cima al Peralba)
"Vamolà, Cuppo, bell'idea. Ti propì un brev sumàr..." (Ottimo, Cuppo, bell'idea. Sei proprio un bravo somaro...)
(NDR: la Lisetta è una delle tante vecchie fiamme dolomitiche del Cuppo. Ah, il sex appeal dell'alpinista barbuto, intelligente e puzzolente...)
Il viaggio è lungo, per me. Circa un paio d'ore fino a Sappada e poco più di un altro paio d'ore per le sorgenti del Piave. Più corto per il Cuppo, che ha dormito per tutto il viaggio, saturo del suo liquido preferito. Solo qualche occasionale peto ne dimostra l'esistenza in vita.
Il cielo è nuvoloso per nubi medio-alte. Ottimo, come da previsioni.
Là c'è il cartello per la via normale ovest, indicata per "Esperti". Speriamo solo di essere sufficientemente "Esperti".
- Cartello Esperto
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Sveglio il Cuppo, ma non ne vuole sapere. Dopo tanti anni lo conosco bene. Da buon "sumàr" se non vuol fare una cosa non la farà mai. Preferisce telefonare alla Lisetta.
Ci ritroveremo al Calvi. Forse.
Parto.
Il sentiero sale ripido nel bosco per raggiungere la splendida dorsale ovest del Peralba.
Cammina che ti cammina, si raggiungono le prime fasce ove metter le mani sulla roccia. Nulla di più di qualche passaggio di I grado fra roccia e ghiaino, con sotto una "lieve" esposizione.
- Fascia esposta
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Dopo circa un paio d'ore di salita della dorsale, il tracciato porta in cresta per valutare di quanto ci si è alzati rispetto al parcheggio.
Qui evitare di scivolare sulle bucce di banana lasciate dagli altri alpinisti.
Il cielo è ancora nuvoloso per nubi medio-alte, e altre ne vedo arrivare da nord. Bene, venite pure che non è ancora metà mattinata: tutto come da previsioni.
- La buccia di banana
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La via è ben bollinata. Più o meno un bollo rosso nuovo nuovo ogni metro. Probabilmente è passato di qui di recente un qualche "valorizzatore", oppure Dino Crodino, anche se non vedo segni rossi sulla neve.
Dopo poco più di un paio d'ore si inizia a vedere la cima, solo che non è la vera cima, che è più in sù.
Però pensare che sia la cima aiuta a credere di essere quasi in cima. Si, perchè le nubi medio-alte, nonostante le previsioni e che la metà mattinata sia passata, ora si son fatte ancor più fitte e minacciose.
Mi comincia a venire un dubbio che le previsioni siano sbagliate. Possibile ? Certo che no...
- La finta cima
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La neve.
Qua c'è anche qualche bel campo di neve. Alcuni riesco ad aggirarli, altri no, e ci sprofondo fino al ginocchio. Bella la sensazione della neve dentro agli scarponi, speriamo che duri almeno un altro paio d'ore.
Intanto ho raggiunto le nubi medio-alte. Oramai l'ho capito, non hanno nessuna intenzione di andarsene a metà mattinata. Magari nel pomeriggio...
La cima dovrebbe essere lassù da qualche parte. Almeno, lo spero!
- La neve
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)... ma a me il peralba piace tantissimo e ci torno sempre volentieri, soprattutto in ottobre quando i boschi circostanti sfoderano il loro vestito migliore...
)... giro facile ma per me bellissimo...
)....e magari quella stessa gente del posto conosce tutto delle zone dolomitiche circostanti ma non sa niente ad esempio del resto delle dolomiti o perlomeno conosce la meta' della meta' di quello che conosco io o dove sono stato io....continuano a girare i soliti posti delle loro zone e basta.....e' la voglia di conoscenza,di esplorazione che fa la differenza.....ultimamente mi e' capitato di trovare locals in zona agordina che pero' non era mai stata sul Brenta....Adamello...e d'intorni ....per me e' inconcepibile,almeno per la mia curiosita' di conoscenza "esplorativa" ....
