Longe in speleologia (e non solo)

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Longe in speleologia (e non solo)

Messaggioda alverspir » 14/05/2012, 8:23

Mi sono ritrovato a rileggere un interessante articolo sulle Alpi Venete del 2011 dal titolo: La longe in speleologia.
Molto interessante ed utile in quanto - come peraltro già accennato in post più o meno recenti - si applica anche nella pratica alpinistica outdoor.
Non vi spaventate dai dati tecnici, sono esaurientemente e semplicemente descritti in maniera chiara e comprensibile anche dai non addetti ai lavori.

L'articolo conferma, peraltro, alcuni miei dubbi su vari dispositivi di cuciture e l'orientamento su metodi più tradizionali, ma comunque ognuno può fare le proprie personali considerazioni.

Una domanda: si cita, relativamente all'ambiente speleo, uno spezzone di corda da 9; mi chiedevo se per l'ambiente out (montagna classica), dove le situazioni sono meno 'critiche', il cordino da 8 fosse già sufficiente. Cosa peraltro indicata in molte altre pubblicazioni relative a longe per alpinismo.
(filippo?)

Modificato come da post più sotto:
LaLongeInSpeleologia1.pdf
LaLongeInSpeleologia2.pdf
Ultima modifica di alverspir il 14/05/2012, 14:44, modificato 2 volte in totale.
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Re: Longe in speleologia (e non solo)

Messaggioda elisha » 14/05/2012, 12:13

Al momento il link non mi si apre!! :arremo:
ELISHA from PARMA!!!
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Re: Longe in speleologia (e non solo)

Messaggioda Storm Sentry » 14/05/2012, 13:47

probabilmente perchè è MOLTO corposo...salvalo sul pc invece di aprirlo da internet
Arrivi in cima dopo aver rinunciato a tutto quello che credevi necessario alla sopravvivenza e ti trovi solo con la tua anima.In quel vuoto puoi esaminare,in un'ottica diversa,te stesso e tutti i rapporti e gli oggetti che fanno parte del mondo
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Re: Longe in speleologia (e non solo)

Messaggioda alverspir » 14/05/2012, 14:17

RETTIFICA:
premesso che l'articolo in questione non compare ancora tra i link 'ufficiali' nelle pagine tematiche di MaterialiCAI, ma in un percorso diverso (?!...)
dato che 10 Mb di pdf non sono poi oggi una cosa tanto grande...
visto che anche il download sul pc tende a fermarsi attorno al 25-27% di scarico...
considerato che probabilmente all'indirizzo in questione qualcosa non funziona tanto bene...

mi sono 'rangiato' da solo, e visto che non si possono linkare file over 255 kb, ho riconfigurato due scansioni separate (puntata 1 e puntata2):
LaLongeInSpeleologia1.pdf
(201.49 KiB) Scaricato 455 volte

LaLongeInSpeleologia2.pdf
(205.75 KiB) Scaricato 379 volte

spero che la qualità sia sufficiente.
Buona lettura
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Re: Longe in speleologia (e non solo)

Messaggioda fedipos » 14/05/2012, 15:29

Fermi tutti: a parte il bravo per l'attenzione alle diverse questioni, i longe che utilizziamo in speleo NON sono nemmeno da prendere in considerazione per la pratica delle ferrate in quanto la tipologia di utilizzo, e quindi i relativi carichi, stanno alla montagna come i cavoli a merenda. Come vedete NON hanno alcun dissipatore inserito ,proprio perchè l'utilizzo è completamente diverso. In spelologia i longe servono solo ed esclusivamente sui frazionamenti delle corde durante la discesa e la risalita dei pozzi su corda singola. E' troppo complicato spiegarvi i frazionamenti sotto il profilo tecnico. Diciamo che in speleologia le tecniche di sola corda si sono evolute a cavallo del decennio 70/80 e bisogna entrare nell'ordine di idee che per la progressione su sola corda le corde stesse devono, sempre, lavorare solo ed esclusivamente nel vuoto,per cui, ogni qualvolta la corda tocca la roccia bisogna frazionare, ossie piantare altri spit, recuperare un metro circa di corda da sotto al discensore, ancorarla al nuovo attacco e ripartire con la corda nel vuoto. I longe servono per assicurarsi allo spit prima di cambiare posizione al discensore in discesa, e ai bloccanti in risalita, quindi il suddetto serve a reggere semplicemente il peso dello speleo durante queste operazioni. Se proprio dovesse saltare lo spit del frazionamento, praticamente impossibile, lo speleo andrebbe a caricare il longe con 40/50 cm di lasco della corda,e se pensiamo che ci sia anche solo 25/30 metri di corda , anche se statiche, l'allungamento della corda farebbe sì che la longe neanche si accorgerebbe della sollecitazione. Se poi aggiungiamo che la tecnica di frazionamento è complessa ma estremamente sicura, lo speleo ha sempre anche un bloccante inserito sulla corda, o il ventrale o io pedale, per cui viene a sua volta annullato il rischio di cedimento della longe stessa essendo sempre, lo speleo, assicurato almeno in due punti diversi, spesso a tre utilizzando entrambi i bloccanti. Se ve lo potessi far vedere in dimostrazione è poi molto più semplice che a scriverlo, ma ripeto, le longe speleo non devono essere tenute in alcuna considerazione in ness'unaltra pratica di utilizzo. I frazionamenti sono estremamente importanti in quanto le corde, soprattutto nella fase di risalita, non reggerebbero allo sfregamento contro la roccia proprio per l'effetto "bruco" durante la risalita stessa. Molto meno in fase di discesa in quanto il carico diventa molto più statico data la maggior regolarità della discesa stessa rispetto alla salita. Per fare un esmpio banale, all'abisso B1, sul Grostè c'è una verticale di 195 metri con 17 frazionamenti. Abbiate pazienza ma non riesco a spiegare meglio in rete.
fedipos
 

Re: Longe in speleologia (e non solo)

Messaggioda alverspir » 14/05/2012, 15:55

Filippo, era assodato da parte mia, che nulla tange con le ferrate.
Per longe da applicare all'alpinismo, intendevo la stessa configurazione dei due rami asimmetrici e relativi moschettoni per lo stazionamento in sosta in auto assicurazione.
Lo stesso schema viene da tempo proposto per tale scopo come da immagine:
AutoAssicurazione.JPG
AutoAssicurazione.JPG (40.91 KiB) Osservato 4590 volte


Tra le altre cose..., visto che ne parli, stavo leggendo in giro sugli allestimenti delle corde fisse e... appunto dei frazionamenti con relative pratiche e nodi appositi. Mi ero comunque soffermato sul responso dei test nei confronti delle soluzuioni cucite et simili...
La cosa comunque che mi chiedevo era se un cordino da 8 potesse essere suffiente per la longe in campo alpinistico.
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Re: Longe in speleologia (e non solo)

Messaggioda fedipos » 14/05/2012, 16:34

Domanda sibillina da buona fede. Se uso 8 mm come longe di posizionamento statico va bene, usata nel dissipatore è troppo poco. Personalmente, col fallet, uso la 8,8 o la 9 a seconda dei longe. Però non sarei d'accordo sull'utilizzo di longe di lunghezza differente, è molto meglio utilizzare, per il riposo-stazionamento-foto ecc. un terzo moschettone sul maillon dell'imbrgo con la fettuccia corta dei rinvii. Ti permette di essere molto in tiro soprattutto sui traversi, e di "appoggiarti " al cavo senza forzare sulle braccia, ma ripeto, i longe di pari lunghezza. Capisco che ci possono essere casi nei quali un longe più lungo faciliterebbe la progressione, ma torniamo al solito discorso: io che me li faccio, utilizzando il fallet, posso in qualunque momento allungare un braccio come voglio, diversamente si è costretti dal pre-assemblato.
fedipos
 

Re: Longe in speleologia (e non solo)

Messaggioda fedipos » 14/05/2012, 18:48

Aggiunta: personalmente non sono assolutamente d'accordo sull'utilizzo del nodo a otto raffigurato. Solo autobloccanti doppi:si consuma metà corda, restano bloccati sul moschettone senza scorrere, e soprattutto sono meno ingombranti. Bisogna dire che quando siamo in grotte verticali, non abbiamo un imbrago, abbiamo un albero di natale decorato, e pertanto meno casino c'è, meglio è. Il problema di fondo, come per tutte le questioni, è quello che tutti coloro che vogliono mettere la firma su un qualunque capitolato tecnico, aggiungono qualcosa a quello precedente, complicando la vita anzichè migliorandola.Ricordo che ad agosto saremo in Brenta per il campo estivo, e penso che èpassare un paio di giorni con gli speleo sul campo sarebbe un'esperienza non o indifferente sotto tutti i profili.
fedipos
 


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