Storia di un fallimento di successo

Percorsi non attrezzati con difficoltà tecniche contenute.

Storia di un fallimento di successo

Messaggioda FaFo » 25/09/2016, 21:52

Alle volte capita di programmare un escursione ma di non riuscire a portarla a termine così come era stata pensata.
I motivi sono ben noti al provetto escursionista: stanchezza, meteo, frane impreviste ecc.....
L' escursione di oggi partiva già 'zoppa' nel senso che mi davo poche possibilitá di portarla a termine già dalla partenza; in effetti ho 'fallito' però......... però è stato un signor fallimento! CHE GIRO ne è venuto fuori!
Domenica 25 Settembre- cima Bureloni (fallita)
Ieri guardo il meteo: ottimo!
Anche stavolta si aggiunge Ivan detto Teresino: ottimo!Mi frullava per la testa già da qualche giorno il nome Bureloni e Ziroccole......
Nonostante la neve e la presenza di Ivan decido di provarci.........
Prendiamo la funivia (oggi era l' ultimo giorno di apertura) che ci porta in altipiano e, raggiunto il rifugio Rosetta, subito ci avviamo lungo il 703 sentiero delle Farangole.
Il 703 è parte dell' altavia numero 2 e collega il rifugio Rosetta al rifugio Mulaz; partendo dal Rosetta subito si scende per arrivare ad un primo rilassante pianoro: il pian dei Cantoni. E risalendo con lo sguardo la val dei Cantoni si intuisce la direzione per il passo del Travignolo.
Poi, il 703, prosegue tra saliscendi e falsipiani e presenta anche alcuni metri di corde fisse, perlopiù utili ma non indispensabili. C' è anche un caratteristico passaggio stretto tra rocce dove lo zaino rischia di incastrarsi.
Si arriva quindi al bivio della val Strut: si può salire verso il bivacco Brunner, si può scendere verso lo spettacolare pian delle Comelle (peraltro ben visibile lungo tutto il sentiero); ma noi proseguiamo lungo il 703 che ora sale deciso fino ad arrivare ad un altro fantastico pianoro che precede la risalita al passo Farangole. E' possibile ammirare la bellissima cengia chiamata Banca delle Fede oltre a una serie di cime, pinnacoli e forme varie che pare impossibile possano esistere!
Noi si va decisi in direzione ghiacciaio delle Ziroccole: la direzione è evidente oltre che ben segnalata da vari omini di pietra.
Arrivati al ghiacciaio scopriamo gli effetti della recente nevicata: spettacolo per gli occhi ma problemi per i piedi; la (poca) neve è abbastanza ghiacciata, a questo problema se ne aggiunge un altro: la direzione è evidente ma è altrettanto evidente la 'franosità' del sentiero........ ci vuole poco a decidere: non proseguiamo oltre.
Però subito cerchiamo di raccogliere le idee e vedere se c' è una possibilità di rendere magnifico un giro che comunque, già così, è spettacolare!
La decisione è presa: passo Farangole e poi giù dall' altra parte! La risalita al passo è agevolata da una scaletta e alcune corde fisse e l' arrivo è sempre emozionante.
Per me il passo Farangole è uno dei posti più magici che esistano: potrei restarci intere mezz'ore senza stancarmi........
È il momento di scendere: anche in direzione Mulaz ci sono alcune corde fisse, oggi la difficoltà è dovuta anche a pochissima neve leggermente ghiacciata, ma in breve siamo al rifugio da cui si risale verso il passo Mulaz per poi scendere in 'picchiata' al campigol della Vezzana.
Ora si torna a salire: bisogna raggiungere baita Segantini e da qui si scende fino ad incontrare la strada asfaltata poco sotto passo Rolle.
La stanchezza comincia a farsi sentire: oggi ci sarebbe un autobus di linea che ci riporterebbe a san Martino ma passerà tra un' ora........
Si potrebbe fare l' autostop ma, un po' per l' orgoglio di volercela fare con le proprie forze, un po' perché se io fossi un automobilista di passaggio non mi caricherei in macchina due escursionisti che puzzano come maiali con scarponi sporchissimi, ce la facciamo a piedi sfruttando, nella seconda parte della strada, numerosi tagli lungo i prati e il bosco.
Per concludere, alcune speranze:
-spero che Fudos apprezzi questo paloma soprattutto per la sua cofandina inversa
-spero che terrealte non mi chieda cosa intendo per 'cofandina inversa'
-spero che Ottobre, con i suoi colori, sia ricco di soddisfazioni escursionistiche
-spero di trovare ancora la voglia di scrivere delle mie escursioni nel forum, ché sento che la mia vena scribacchina va esaurendosi......
-spero che certi utenti spesso loggati ma che non scrivono nulla di nulla possano finalmente trovare il 'coraggio' di scrivere
-spero di non vivere sperando che chi vive sperando............
Buonanotte
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Re: Storia di un fallimento di successo

Messaggioda terrealte » 25/09/2016, 22:10

Cos e la cofandina inversa?
Bureloni fatta anno scorso ,dopo aver salito la bolver-lugli e cima vezzana e dormito al brunner.
Anche io trovai il sentiero piuttosto franoso in piu punti,ma si passa.
Ciau
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Re: Storia di un fallimento di successo

Messaggioda alfpaip » 26/09/2016, 9:43

dài fafo, non lasciar languire la fiammella della tua vena scrittoria... i tuoi report sono molto interessanti...

se ti può consolare, un po' di anni fa mio padre ha conosciuto lo stesso "fallimento", anche se il termine proprio non mi piace... abbiamo fatto lo stesso giro tuo, funivia del rosetta, sentiero 703, eccetera... arrivati al ghiacciaio delle zirocole, però, si è sentito troppo stanco per proseguire e ha deciso di aspettarmi lì mentre io ho proseguito da solo fin su... poi abbiamo concluso il giro fino alla baita segantini...

ad ogni modo, due anni dopo siamo tornati, questa volta dormendo al rif. mulaz e il babbo è riuscito a salire la sua agognata cima... ;) ... avrai certamente modo anche tu di tornare più agguerrito... :)
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Re: Storia di un fallimento di successo

Messaggioda Cristian » 02/07/2017, 10:49

Ciao, so che è passato un po di tempo dall'ultimo post, ma volevo farvi una domanda visto che sicuramente conoscete meglio di me quella zona. Ho intenzione di fare un escursione: Partenza da gares, arrivare al biv fiamme gialle, dormire e poi salire la cima della vezzana, attraversare e scendere per la val strut. Ma percorrendo il sentiero delle comelle è possibile salire per la val dei cantoni senza per forza aggirare C.ma Corona? quindi evitare di passare per il rif rosetta e passo bettega? grazie
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Re: Storia di un fallimento di successo

Messaggioda alverspir » 02/07/2017, 16:00

Certo che è possibile e sotto ti spiego come.
Il giro che hai proposto tu io l'ho fatto al contrario: Gares, Val Comelle e bivio-scorciatoia a destra 716 ad incrociare il sent. che arriva dalle Farangole, salita al biv. Brunner e pernotto.
Il giorno dopo salita alla Vezzana per la facile ferrata Gabitta D'Ignoti, puntatina al vicino Nuvolo quindi discesa in Val Cantoni fin al punto più basso del sentiero. Scorciatoia a vista sul Pian dei Cantoni, discesa Comelle e rientro a Gares (evitando il lungo aggiramento di Cima Corona e rif. Pedrotti).
Il biv. Brunner lo trovi sicuramente meno frequentato del Fiamme Gialle, è sulla strada mentre il FG implica una deviazione, ed il posto è talmente suggestivo che...
La scorciatoia di cui oggetto è molto più semplice da imboccare nel senso antiorario, nel senso da te pensato va interpretata un pochino all'inizio.

Cmq, se sei convinto del giro che pensi di fare le mie indicazioni sono queste: Col 704 risali la Val Comelle sino alla deviazione (a dx) col 703 che sale alle Farangole. Dal bivio imbocchi il 703 e poco dopo quando questo attraversa un greto asciutto lo lasci e ne segui il bordo destro o sinistro (a seconda delle condizioni migliori) e risale il facile pendio. Alla tua sinistra il contrafforte SE della Pala, a destra le modeste pareti del Col Cantoni. Risalendo il pendio alcune tracce ma cmq la linea logica ti portano pian piano ad avvicinarti a destra al Col Cantoni. Più ti alzi e più tracce trovi, come pure qualche ometto e dopo un'ansa su ghiae finale mnti su un piccolo falsopiano disseminato di verde e grossi massi. Qualche decina di metri alla tua sinistra e ti innesti al sentiero 716 che arriva dal Pedrotti e su questo risali la Val Cantoni sino al biv. FG.
Niente salti, niente problemi, occhio ai rari ometti nella parte bassa iniziale ed alle esigue tracce, ma cmq si risale il pendio che sopra si restringe tra le due formazioni rocciose, dove peraltro è molto più chiara la traccia.
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Re: Storia di un fallimento di successo

Messaggioda terrealte » 02/07/2017, 16:22

Viva il pochissimo frequentato Brenner .
Passato una delle più belle notti dei miei bivacchi.in un posto incredibile,di sicuro nn di grande respiro come altri.ma unico.
Incastonato......
X me nelle topo 5 dei bivacchi dolomitici
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Re: Storia di un fallimento di successo

Messaggioda fudos » 03/07/2017, 7:10

??? w il paloma...!
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Re: Storia di un fallimento di successo

Messaggioda Cristian » 04/07/2017, 16:46

A me va benissimo fare anche il giro contrario, anzi in principio pensavo proprio di fermarmi a dormire al brunner, poi salire la vezzana e il nuvolo proprio come hai fatto tu. grazie mille alvespir, credo proprio che ritornerò al progetto iniziale!! :-D
Un ultima info: il ghiacciaio di val strut esiste ancora? servono ramponi e picca?
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Re: Storia di un fallimento di successo

Messaggioda alverspir » 05/07/2017, 8:06

Vedrai che il Brunner ti resterà nei ricordi per tantissimi anni... Anche perché per dormire al Fiamme Gialle c'è la possibilità (grosso nel weekend ed in questo periodo) che tu trovi gente che salga il Cimon la mattina seguente.
Per quanto riguarda la Val Strut direi che da molti anni il ghiacciaio non esiste più. Già in occasione del mio primo passaggio (anni '80), nevaio anche consistente ma di ghiaccio c'era ben poco. Io non ho mai usato ramponi e oggigiorno credo anche meno.
L'unica cosa che ricordo di aver trovato sempre... quando sei sopra il catino terminale della Val Strut e lasci il passo a destra deviando a sinistra ho sempre trovato un canalino ghiacciato da traversare più o meno consistente, circa 3/4 metri di traverso su roccette tra il ghiaccio, ma dubito fortemente che di ghiaccio ce ne sia, visti i tempi e le temperature.
Sul nostro sito trovi la relazione del giro intero con le indicazioni sulla mappa della scorciatoia di cui si parlava.
Inoltre su Google Maps trovi la tracciatura fotografica del sentiero che scende dal Pedrotti e l'incrocio di cui parlavo. Dalle foto si vede bene il largo canale-pendio da imboccare per la scorciatoia verso Val Cantoni.

p.s. per curiosità... quando avresti intenzione di salire?
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Re: Storia di un fallimento di successo

Messaggioda Cristian » 05/07/2017, 17:14

Grande Alvespir, ottime informazioni, però ho le ultime 2 cose da chiederti, poi non ti rompo più le scatole :uhaemo: : Tempi di percorrenza e fonti idriche, così sò a che ora devo partire da casa e quanta acqua portarmi via.

Io pensavo di farmi l'escursione durante l'ultima settimana di Luglio; sono in ferie per cui andrò durante la settimana ma non so ancora esattamente i giorni, viaggio in solitaria per cui piu di tanto non mi pongo il problema. :maaemo:
Invece dopo 2 ore di ricerche non ho trovato la relazione che menzionavi nel tuo post precedente, se magari mi fai un favore e mi mandi un MP con il link ti ringrazio.
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