IL DESERTO DEI TARTARI: Altopiano delle Pale 17-18/06/2017

Percorsi non attrezzati con difficoltà tecniche contenute.

IL DESERTO DEI TARTARI: Altopiano delle Pale 17-18/06/2017

Messaggioda Blitz » 28/06/2017, 19:37

È passato quasi un mese dalla prima uscita di stagione: vuoi per un motivo, vuoi per un altro, non sono piú riuscito a combinare niente;
le ultime due settimane poi sono state un concentrato di stress e skazzi vari, ho bisogno di togliermi dalle balle per un paio di giorni, starmene per i fatti miei...
Sabato ci sarebbe un festone da 10'000 persone a Padova, in 9 anni non ne ho saltato un' edizione, anzi ci lavoravo fino all' anno scorso, gli organizzatori sono i miei amici...
Niente da fare, ho troppo bisogno di scollegare il cervello ed isolarmi...
Avrei bisogno di un deserto...

Deserto... come quello dei Tartari...

DESERTO DEI TARTARI... come...

...L' ALTOPIANO DELLE PALE!
ECCO IL VERO DESERTO DEI TARTARI!

Ecco dove posso andarmene vagabondo nella solitudine più assoluta.

Ecco dove posso andare a ritrovare me stesso.

Un luogo dove scollegare il cervello, lasciarlo svuotare, vaneggiare ammirando le cime che lo circondano (quando non sono nascoste dalle sue sponde) e perdermi nella multiforme monotonia di questa distesa grigia, brulla, tutta uguale ma tutta diversa, silenziosa, dove le uniche voci sono quelle delle emozioni...

Controllo meteo: positivo per entrambi i giorni
Chiamo il gestore del Rifugio Rosetta: prenotato (va bene isolarsi, ma una pasta calda e qualche giro di grappe ci stanno sempre :uhaemo: )

Sabato mattina, suona la sveglia (ad orario "turista", non ho fretta), mi preparo e parto alla volta di Garès, frazione di Canale d' Agordo nell' omonima valle che si incunea nel gruppo delle Pale.

Arrivo al parcheggio di Capanna Cima Comelle, a Pian delle Giàre, e la giornata mi si presenta cosí 8-)

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Quanto a sentieri non c' è che l' imbarazzo della scelta, ce n' è per tutti i gusti.

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Da qua la via piú logica sarebbe il sentiero 704, che risale gradatamente la Val delle Comelle, salvo poi dare uno strappetto verso la fine.
Bello anche paesaggisticamente, infatti prima o dopo lo farò, ma non oggi.

Oggi seguirò il sentiero 756, che ti tira subito su di mille metri, dai 1300 di Pian delle Giàre ai 2300 di Passo dell' Antermarúcol con millemila tornanti :botemo: ma poi ti fa rilassare godendoti la traversata dell' altopiano.

Fa un caldo becco, ma il sentiero si dirige subito verso il fresco del bosco

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inoltre è esposto a nordovest, quindi ombra sicura per un po'

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Inizio a salire con calma: sono praticamente digiuno di allenamento e non voglio bruciarmi per poi agonizzare nella parte piú bella: la prima scusa per fermarmi è uno squarcio nella vegetazione che mi concede una bella vista sul Cimón della Stía

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Riparto, altro squarcio, e le Pale mi regalano il primo antipasto della loro magia

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Proseguo con un passo indecente, ma me ne frego: sono qua per rilassarmi, non per fare tempi, e per proseguire nella ricostruzione del mio feeling con la Montagna.

Il relax però viene bruscamente interrotto da una quindicina di bikers downhill: saltano fuori come comete da una curva a 90 gradi, se non ho il riflesso di buttarmi nell' erba a bordo sentiero, il primo mi ammazza. Se al posto mio c' è un anziano o un bambino è MORTO.
Adesso capisco chi tende fili o "booby traps" in stile guerra del Vietnam tra i sentieri in modo da fargli tanto male: TROPPO POCO :evil:

Raggiungo il bivio col sentiero 761 per Forcella Cesurette, da dove tornerò domani.

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Tiro dritto per il mio 756

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ed ecco una prima manifestazione di grandiosità :lovemo:

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Bello cosí: davanti queste visioni che sembrano squarciare il bosco, alle spalle invece una distesa di verde

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Una distesa di verde dietro cui però fa capolino una Signora, o meglio, una Regina :lovemo:

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proseguo con comodo, e arrivo alla vecchia Malga Valbona

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a questo punto, svaccato per svaccato, mi fermo a mangiare qua.

Dopo un lautiiiiiiiissimo pasto (un pompelmo e una barretta :lol: ) e una sigaretta d' ordinanza mi rimetto in marcia

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passo davanti ad un crocefisso che protegge i viandanti

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ed in breve raggiungo il bivio per il Viaz del Bus (notare le tabelle che se tutto va bene hanno visto le guerre napoleoniche :lol: )

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ricomincio a salire

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e gli scorci iniziano a farsi sempre piú interessanti 8-)
sia dietro

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sia davanti

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Poi una visione: il Marúcol, il guardiano dell' ingresso dell' altopiano

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La fatica inizia a farsi sentire, come dicevo sono sostanzialmente a zero con l' allenamento, ma non ci penso e mi lascio "cullare" da questo ambiente ancora umano

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Eccolo, già si vede l' ingresso del mondo fuori dal mondo

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Adesso l' ambiente cambia, quasi a volermi preparare al grande deserto

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Lascio alle mie spalle gli ultimi segni di dolcezza

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mentre in fondo, ancora piú in la, inizia a manifestarsi qualcosa di grandioso :lovemo:

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Svettano su tutto il resto, le vedi lontane, ma ti rendi conto che sono colossali :o

Marmolada :lovemo: :lovemo: :lovemo:

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Civetta :lovemo: :lovemo: :lovemo:

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Belle,
belle e imponenti, da toglierti il fiato e lasciarti la, imbambolato...

Passa qualche minuto di venerazione, ok, adesso puoi ripartire.

Mi rimetto in marcia, ormai non c' è piú nulla ad addolcire l' ambiente: sempre piú brullo

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I pensieri in testa cominciano a diminuire, il cervello si svuota e si fa piú leggero, sto inseguendo gli ultimi pensieri quando giro un tornante e...

e...

e...

ELAMADONNA! :shock: :shock: :shock: :lovemo: :lovemo: :lovemo:

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La Trinità di Falcade, vista dall' altro lato, è qualcosa di grandiosamente folle, fuori di testa, ti strappa via il cervello di forza e ti magnetizza, resti la in esaltazione...
L' avrò vista migliaia di volte, ho passato un inverno intero a sciarci davanti, in estate ci son passato davanti, dietro, sotto... ma ogni volta è come fosse la prima: ti prende i neuroni e te li butta via :o

Mi rimetto in marcia

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Ma è difficile non voltarsi indietro ogni tre passi :lovemo:

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Passo sotto al Marúcol, il guardiano dell' Altopiano

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e proseguo verso il suo ingresso

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Eccomi a Passo Antermarúcol: vera e propria porta dell' Altopiano delle Pale

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Qua si congiunge il sentiero 761, che arriva da Campo Boaro passando per il Marúcol

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Ultimo sguardo alle spalle

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supero il valico e...

SBADADAM :shock: :shock: :shock: :lovemo: :lovemo: :lovemo:

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È una mazzata sui denti, di quelle tirate con una putrella d' acciaio :shock:
Cima della Vezzana, accompagnata dalle vicine Cima Corona e Cima delle Comelle, si erge maestosa, quasi ciclopica da dietro i magri pascoli del bordo dell' altopiano: fa impressione!
Impossibile non rimanere imbambolati a fissarla, quasi sotto ipnosi, è enorme, è stupenda :o

Perdo il conto di quanto tempo resto imbambolato, ad un certo punto comunque riesco a ripartire, anche perché davanti mi si presenta un ambiente quasi extraterrestre, col sentiero che costeggia le Buse di Col Alto 8-)

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La marcia però dura poco, quasi niente, giusto il tempo di voltarmi e veder spuntare tutto il resto che dalle Ziròcole va via via verso i Focobón e oltre: CIAO

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A sto punto mi siedo su un masso e chi s' è visto s' è visto, io resto qua :lol:

Riprendo coscienza di me stesso e mi rimetto in marcia, lungo un sentiero che, per quanto semplice, è a dir poco spettacolare

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Superate le buse, il sentiero, sempre sostanzialmente in piano, inizia a portarsi verso le Sponde Alte

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La spettacolare Trinità continua a farsi vedere alle spalle, con la Regina a vigilare dal fondo

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Ma è davanti che cambia tutto, guarda che roba :shock:

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Una sagoma scura, quasi squadrata, spunta oltre i bordi: è la Pala di San Martino :o

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Il tutto è quasi surreale...

Il sentiero prosegue piacevolissimo: praticamente una passeggiata da nonne (a parte la lunghezza e la salita all' inizio) con dei panorami assurdi, stupendo :lovemo:

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Do uno sguardo alle spalle, guarda che razza di posto 8-)

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Raggiungo un piccolo valico

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qua le visioni tornano a farsi colossali

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riprendo il cammino, venire in questo posto è un viaggio, in tutti i sensi

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Ormai sono sempre piú vicino alla mèta odierna, ma vorrei avere da camminare in questo ambiente ancora per ore e ore...
Vedo qualcosa fare capolino da dietro la Vezzana, capisco subito di chi si tratta e accelero il passo per vederlo comparire nella sua spettacolarità: eccolo il Cimón della Pala :lovemo: :lovemo: :lovemo:

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è o non è spettacolare?

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Mi godo una dovuta, sacrosanta, sosta contemplativa, poi riprendo la marcia

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Ormai il rifugio è in vista, cosí come la cima della Rosetta e, piú in basso, il sentiero che sale dalla Val delle Comelle

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Affronto la breve e dolce discesa accompagnato dalla visione del Cimón accompagnato dal Col Cantoni, separati dalla Valle dei Cantoni attraverso cui solitamente scendono i percorritori della bellissima Ferrata Bolver-Lugli

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mentre alle spalle ho le ultime propaggini delle Sponde Alte

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Cammino e godo, godo e cammino, con l' Altopiano che ormai ha decisamente manifestato la sua natura lunare

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non so se mi sono spiegato :uhaemo:

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Raggiungo il bivio col sentiero 703 che arriva dal Rifugio Volpi attraverso lo spettacolare Passo delle Faràngole, e da cui poco a valle si stacca il 704 per Garès attraverso Val delle Comelle

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ancora qualche passo di godimento

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ed eccomi arrivato al rifugio Rosetta, dove mi aspettano una bella cena e una bella dormita :okkemo:

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Mentre fumo la sigaretta della soddisfazione, non posso fare a meno di ammirare la Pala di San Martino e la Croda di Roda, e l' arrivo del temibile sentiero 702 i cui milioni di tornanti ho percorso in salita sette anni fa :botemo:

Entro, saluto il gestore, una fortissima guida che ho già avuto modo di conoscere in passato durante i miei vagabondaggi sulle Pale, vado a preparare la branda e darmi una sciacquata e giú di corsa che è pronto!

Essendo ancora ad inizio stagione il rifugio non è pienissimo, ma ciò che mi sorprende è che gli italiani siano in netta maggioranza: Ferrara, Vicenza, Bergamo, Rovereto, Merano sono alcune delle provenienze.
Ma tra tutte le provenienze, italiane e straniere, ne spicca una d' eccezione, TEL AVIV: una ragazza Israeliana con la passione per le montagne sta esplorando le Dolomiti: sei una grande!

Mangio, fumo, chiacchero, bevo, richiacchero, ribevo, rifumo, ribevo (eh in quota faccio fatica ad addormentarmi quindi devo darmi l' aiutino con le grappe :uhaemo: )

e mi godo anche un tramonto incredibile, siamo a giugno ma c' è un cielo pulito come fossimo a ottobre, si vede fino alle Tre Cime :shock:

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non parliamo poi del colosso della Civetta :lovemo:

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alla fine decido di buttarmi a dormire: sono in cameretta da solo, e prendo sonno appena poso la testa sul cuscino: fantastico!
Peccato però che dopo tre ore mi svegli: non c' è nessuno che russa, anzi il silenzio è totale, probabilmente dovevo semplicemente bere un paio di grappe in piú...
Niente, non c' è verso che riesca ad addormentarmi, manco avessi bevuto quaranta caffè... innervosirsi non serve a niente, tanto vale fare buon viso a cattivo gioco e cercare di riposare...
Arrivano le 5, abbandono i propositi di uscire a guardare l' alba e sposto la sveglia avanti, e miracolosamemte riesco ad addormentarmi.

Dopo un' ora però non è la sveglia a tirarmi giú dal letto: è un altro rumore, un rumore che conosco fin troppo bene e che risveglia i miei demoni interiori... si perché è impossibile che portino i rifornimenti al rifugio alle 6 di mattina...

Mi affaccio alla finestra, e i miei timori vengono confermati dal 139 del Soccorso Alpino di Trento che mi passa davanti alla finestra... :?
Ero venuto a fare il giro per ricostruire il mio rapporto con la Montagna, e invece si stanno scatenando i miei incubi peggiori...

Ancora rimbambito per la sveglia improvvisa, scendo le scale, e mi trovo davanti il medico e l' infermiere dell' elicottero, sbarcati assieme a parte del materiale probabilmente per essere piú leggeri nelle operazioni, visto che in paese hanno imbarcato altri soccorritori...
Potrebbe essere un buon segno, se devono fare manovre complesse in parete magari qualche speranza c'è...

Io sono in trance, uno dei vicentini mi parla ma non capisco cosa mi dice, piango e fotografo l' elicottero, piango e spero, prego che trovino ancora vivo quel ragazzo che ieri sera non è rientrato.

L' elicottero torna indietro

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carica il medico e riparte

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lavorano davanti alla Cima Val di Roda, al rifugio si spera e si prega

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Altro giro, caricano l' infermiere ed il materiale che avevano sbarcato, poi la radio del rifugio che ti gela il sangue: non c' è niente da fare...

Sono sventrato...

La giornata non poteva iniziare in maniera peggiore, troppi pensieri negativi, troppi brutti ricordi che si mettono in movimento...

Faccio colazione, poi per distrarmi parlo del mio giro col gestore, e di un sentiero che è segnato sulla cartina del rifugio, mentre sulle Tabacco è indicato come non segnalato... mi farebbe molto comodo perché mi risparmierebbe una discesa, e successiva risalita, di 400 metri...
Il gestore mi dice che è uno svarione della Tabacco, ok mi fido, se non lo sa lui che conosce le Pale sasso per sasso...

Però non mi sento pronto, sono bloccato...

Esco a fumare...

Dai Blitz ziocanon alza le chiappe, muovi il kulo e vai che te la godi!
Mmmmm sicuro?
Dai caxxo vai muoviti!

Anche i gestori mi consigliano di non pensarci ed andare, il percorso è facile e l' unica difficoltà è una specie di placconata in discesa, verso fine giro ed in zona comunque frequentata.

Ok, li saluto e mi metto in marcia, imboccando il sentiero 707 verso Forcella del Miel

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ieri ho attraversato la parte piú occidentale dall' Altopiano delle Pale, quella psicologicamente piú facile, perché comunque c' è un minimo di alternanza tra la roccia e qualche magro pascolo, e bene o male ci sono sempre grandi cime o creste a fare da riferimento: oggi invece, dopo aver seguito la "riviera" meridionale, farò la traversata orientale: quella piú solitaria, piú brulla, piú fuori dal mondo, dove in molti tratti gli unici riferimenti sono i segnavia dei sentieri e non hai nulla per orientarti...
Tecnicamente facile, psicologicamente o la va o la spacca, nel senso che per andar da solo in un posto del genere non devi essere tutto a posto con la testa, devi avere voglie di eremitaggio... se mi prende male son dolori seri, se mi prende bene vuol dire che la ricostruzione del mio rapporto sta andando avanti, e bene.

Mi rendo subito conto che ciò che ho visto ieri era solo l' antipasto di ciò che mi aspetta oggi :shock:

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Altopiano di contrasti, almeno nella sua parte iniziale: davanti ti si apre il deserto lunare, mentre dietro Cima Corona e Col Cantoni, con il Cimón alle spalle e tutta la catena occidentale che prosegue, si alzano possenti :lovemo:

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Il mutevole "rapporto" con questa enorme catena potrebbe quasi considerarsi il filo conduttore di questa due giorni: appare, scompare per un tratto, poi riappare m aa metà, poi fa capolino, poi di nuovo immensa, poi riscompare... l' unica quasi sempre presente in tutto il percorso...

È un tema ricorrente, è il tema piú frequente, è un tocco che continuamente impreziosisce di spettacolo il grandioso quadro entro cui mi muovo, ma non è il tema dominante.

Il tema dominante è un altro.

Benvenuti sulla Luna.
Benvenuti nel Deserto dei Tartari.
Benvenuti sull' Altopiano delle Pale.


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Un ambiente cosí ti disarma, ti annichilisce, ti pianti là e pensi "ma dove cavolo sono finito? :shock: "

ed è solo l' inizio 8-)

Inizio a salire dolcemente di quota, e l' ambiente viene appena ingentilito da dei residui della pochissima neve caduta questo inverno

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ma la sostanza sempre quella è :lovemo:

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In fondo compare anche la Fradusta, con quello che resta del suo ghiacciaio

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Molto probabilmente un posto del genere può mettere inquietudine, magari anche un po' d' ansia, a me invece trasmette serenità...
Si, in un posto del genere mi sento abbandonare dalle negatività che mi rincorrevano a inizio mattina, ho una sensazione di benessere, manco mi fossi fatto...
È strano da descrivere, ma a camminare qua sto bene. Punto.

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Raggiungo il bivio col sentiero 709 per Passo Pradidali e l' omonimo rifugio: sentiero stupendo che ho percorso 7 anni fa, e rifugio in posizione spaziale dove ho dormito a settembre. Però, pensandoci, sulle Pale c' è un posto che non sia stupendo, che non abbia panorami spaziali? :lol:

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questa volta proseguo per il 707

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il sentiero si alza, e torna a spuntare la catena occidentale :lovemo:

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poi scende nuovamente, e va ad imboccare la Riviera di Manna

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Il luogo è impressionante, desolato, quasi spettrale

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alle spalle, un timido segno di vita arriva dalla catena occidentale, che riesce ancora ad emergere

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Davanti invece è silenzio

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Silenzio, desolazione e gelo: ai bordi della riviera si nascondono i luoghi piú freddi d' Italia: una serie di doline carsiche, tra cui la Busa di Manna, dove le temperature arrivano a -49° : si avete capito bene, QUARANTANOVESOTTOZZERO :shock: :shock: :shock:

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Il Cimón e la Vezzana adesso fanno capolino a fatica, dietro le sponde dell' altopiano

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Proseguo nel mio viaggio, il sentiero non è difficile, è solo psicologicamente devastante

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Non ci fossero loro a fare da faro, in lontananza, uno si sentirebbe davvero perduto :shock:

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Sembra strano che un casinista discotecaro ami perdersi in posti del genere...
dualismo dell' uomo lo chiamano...

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alla fine, guarda che razza di posti, inimmaginabili... :lovemo:

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Ad un certo punto sento come un richiamo da dietro, mi giro...

SBADADAM :shock: :shock: :shock: :lovemo: :lovemo: :lovemo:

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dalla desolazione si alza, enorme, la Pala di San Martino

mi giro lentamente verso destra, altra tabella sui denti, Cimon e Vezzana che fanno paura :shock: :lovemo:

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Questa è la follia di questo posto: un momento sei nella desolazione totale, il momento dopo sei nell' estasi euforica, pazzesco...

Vedo delle tabelle oltre un campo di neve

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sono al bivio col sentiero 711b che sale a Passo della Fradusta e Passo delle Lede

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ma niente, continuo imperterrito lungo il 707

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mi fermo a godere la vista della Fradusta: quanto durerà?

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poi mi reincammino lungo il deserto

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e raggiungo un altro bivio: un bivio che secondo la Tabacco non dovrebbe neanche esistere, e invece è vivo e vegeto :mrgreen:

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Sono ormai vicino al margine orientale dell' Altopiano, e davanti iniziano ad aprirsi panorami che vanno dalle Tofane alla Civetta 8-)

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ma è qualcos' altro a magnetizzarmi, un cupolone che si erge da dietro il bordo: so a chi appartiene, so cosa significa, e non vedo l' ora che si manifesti in tutta la sua grandiosità

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Abbandono il sentiero 707, ed imbocco il sentiero ex 776 (senza numero da qualche anno perché hanno cambiato alcune numerazioni) per Gares via Campo Boaro e Forcella Cesurette. Secondo la cartina dovrebbe essere una traccia non segnalata, invece è ben segnato, con segni biancorossi e frequenti paletti segnavia, in modo da non rischiare di perdersi con cattiva visibilità

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Tutte queste precauzioni sono dovute al fatto che il sentiero porta in quella che è probabilmente la parte più remota e solitaria dell' altopiano, e per questo anche la piú affascinante.

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Qua è probabilmente pure peggio della traversata lungo la Riviera di Manna: qua è veramente quasi tutto piatto, qua davvero capisci come sia venuto in mente a Buzzati di scrivere il Deserto dei Tartari...
quando sei in un posto del genere quasi non ti ricordi piú chi sei e cosa fai, anzi quasi non ti ricordi piú di avere pensieri per la testa, tanto sei assorbito da questo ambiente surreale...

e sei la in vaneggio, quasi assuefatto a questo ambiente piatto e tutto uguale, quando ti si parano davanti due colossi:

Civetta :lovemo:

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Agnèr :lovemo:

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Due montagne leggendarie, una per la Parete delle Pareti, lunga alcuni chilometri, l' altra per il suo Spigolo e la parete Nord, alta MILLECINQUECENTOMETRI: una delle tre piú alte delle Alpi, le altre due sono Monte Rosa e Eiger: mi spiego?

Dopo una sacrosanta sosta contemplativa mi rimetto in marcia

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e adesso tocca alla Regina uscire allo scoperto

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seguita da due corni...

err scusa, due corni???

eh, si! :lol:

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poi ai corni si affianca anche il resto: è la catena occidentale che torna a farsi vedere :lovemo:

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dopo l' esaltazione torno a scendere, e finisco in buca!

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e come qualsiasi cosa sulle Pale, non può essere normale: infatti in fondo, praticamente sotto la parete, ci sono le sabbie mobili: si, sabbie mobili a 2600 metri :shock: :shock: :shock:
Non so come cavolo abbia fatto a formarsi, probabilmente per la continua stagnazione dell' acqua, non ho idea... ma c' è una specie di mini palude dove si sprofonda 20 centimetri nella melma :?
Misteri delle Pale...

Bon, mi tiro fuori dal pantano ed affronto l' ultima, breve, salita di tutto il giro

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dando l' ultimo sguardo alla Fradusta

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Da qua sarà tutta discesa!!! :naaemo:

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Mentre cammino sento un rumore di passi... no, impossibile, sono allucinato... :shock:
e invece quasi dal nulla appare un tizio, gli chiedo da dove salti fuori, arriva da Col di Pra: il bivio col sentiero 776 è qua sotto.

Scendo la placconata con l' Agner in faccia :lovemo:

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e raggiungo la tabella del bivio

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Anche dal versante veneto il sentiero è segnalato: la cartina non ha scusanti...

Proseguo lungo i lembi orientali di questo mondo fuori dal mondo

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mentre al colossale Agner si affianca la Croda Granda :lovemo:

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scavalco un dossetto e...

e...

e...

TUTTO QUESTO È PAZZESCO!!!! :shock: :shock: :shock:

di colpo mi si apre un panorama impressionante grandioso, quasi incredibile da quanto spettacolare è! :lovemo: :lovemo: :lovemo:

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Catena di Costabella / Cima Uomo

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Marmolada

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Sasso della Croce, Conturines, Lagazuoi & Fanes

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Tofane e Cristallo

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Civetta (con alle spalle Sorapíss e Antelao)

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Fortuna che vado a camminare da solo, ci fosse stato qualcuno con me, mi avrebbe accoltellato :aaaemo: :aaaemo: :aaaemo:

Non so quanto resto imbambolato, comunque mai abbastanza...

Riprendo la marcia, ormai in discesa: sto raggiungendo i confini di questo mondo di allucinazione

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Il sentiero adesso punta deciso ad Ovest, verso la porta dell' Altopiano, e ancora una volta è spettacolo, con la catena occidentale che torna a farsi vedere :lovemo:

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con lei torna a farsi vedere anche la Valle di Garés

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e adesso arriva il bello: da qua la discesa è a dir poco ripida, in alcuni tratti serve aiutarsi con le mani

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e per concludere in bellezza, una ripida placconata dove se non hai scarponi buoni finisci rotolando per 200 metri :shock:
e per fortuna che è segnato come sentiero facile :evil:

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ad un certo punto mi skazzo e prendo a scendere per il colatoio a lato, almeno qualcosa da attaccarmi lo trovo...

riesco a raggiungere qualcosa che di nuovo assomiglia ad un sentiero

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e a sto punto mi fermo anche a mangiare (il solito pompelmo + barretta).

Mentre mangio sento delle voci dall' alto, e dopo qualche minuto mi raggiunge un gruppetto che sta facendo un anello da Col Di Pra.
Approfittano di far due chiacchere per riposarsi, e mentre chiaccheriamo arriva un altro gruppetto che sta seguendo il loro stesso itinerario.
Piú in basso poi c' è parecchio movimento sul sentiero che collega Passo Antermarúcol a Casera Campigat, non me l' aspettavo.

Finito di mangiare e fumato la dovuta sigaretta, saluto il gruppetto che riparte, e compio un atto impuro :uhaemo:

Mi scosto dal sentiero, tiro fuori un lenzuolo dallo zaino, mi spoglio in boxer e mi stendo un' ora a prendere il sole: il degno completamento di questa due giorni "rilassata" 8-)

Bene, è giunta l' ora di rimettersi in marcia

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ed in breve arrivo al bivio col sentiero 761 che, come dicevo prima, collega Passo Antermarúcol e Casera Campigat

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Lo imbocco in direzione della casera, in un ambiente che è sideralmente opposto a quello di poco piú di un' ora fa...

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incredibile questo cambiamento cosí drastico, col verde dell' erba punteggiato dalle chiazze rosa dei rododendri :rosemo:

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costeggio gli antichi pascoli di Campo Boaro, peccato che non ci vengano piú portati gli animali...

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Saluto la Luna per l' ultima volta

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poi accelero in discesa... anzi no, sto cavolo!
Sono poco belli sti panorami? ;)

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arrivo alla vecchia Casera Campigat, che scopro essere meta di parecchi escursionisti, grazie ai sentieri facili che la raggiungono

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valico Forcella Cesurette

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e giú per il sentiero che mi porta a collegarmi con la parte iniziale della salita di ieri

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Pochi minuti ancora e arrivo al parcheggio, dove mi accolgono due simpatici asinelli che non sono riuscito a fotografare per il controluce.

Vedo gente intorno a me, tanta, tantissima, ma non riesco a focalizzarmi: negli occhi - e nel cuore - ho ancora quel mondo fuori dal mondo che ho attraversato, quel deserto dei Tartari che mi ha svuotato di ansie, skazzi e nervosi.

Apro il baule dell' auto, mi siedo sul bordo e accendo una sigaretta, e mi accorgo di sorridere mentre guardo una bambina di 2/3 anni giocare coi sassi, mentre la madre la guarda premurosa.

Sono tornato in pace col mondo.















(almeno fino a lunedí mattina :lol: )
Ultima modifica di Blitz il 25/10/2017, 19:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: IL DESERTO DEI TARTARI: Altopiano delle Pale 17-18/06/20

Messaggioda Campioncino » 28/06/2017, 21:48

Ecco perché non ti si sentiva più da un pezzo, ti stavi preparando ad un giro superfotonico! Che dire... Non so che dire! Spettacolo punto e basta. Sei un grande.
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Re: IL DESERTO DEI TARTARI: Altopiano delle Pale 17-18/06/20

Messaggioda VinciMountain » 29/06/2017, 7:46

Bravo Blitz!
gran bel giro e come sempre tante belle foto!
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Re: IL DESERTO DEI TARTARI: Altopiano delle Pale 17-18/06/20

Messaggioda gianverd » 29/06/2017, 9:31

Bellissimo giro, belle foto, bel tempo. Unica nota stonata le sigarette che fumi in montagna :lol:
Bravo Blitz
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Re: IL DESERTO DEI TARTARI: Altopiano delle Pale 17-18/06/20

Messaggioda ONURB » 29/06/2017, 13:36

.........l'altopiano delle pale ha un fascino unico e irresistibile.......deserto di roccia......la luna......solitudine e roccia.......il massimo per me
come ti dicevo x telefono mi manca la cima della fradusta e quel pezzo di altopiano che passa sul sentiero Alberio .......vedro' di colmare questa lacuna e di chiudere il cerchio anche li......

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Re: IL DESERTO DEI TARTARI: Altopiano delle Pale 17-18/06/20

Messaggioda Sixtynine » 29/06/2017, 15:23

Gran bel giro Blitz, come sempre!

Abbandono il sentiero 707, ed imbocco il sentiero ex 776 (senza numero da qualche anno perché hanno cambiato alcune numerazioni) per Gares via Campo Boaro e Forcella Cesurette. Secondo la cartina dovrebbe essere una traccia non segnalata, invece è ben segnato, con segni biancorossi e frequenti paletti segnavia, in modo da non rischiare di perdersi con cattiva visibilità


Giusto una curiosità, che cartina hai della Tabacco? io ho una vecchia 1:50.000 foglio n°4 e il sentiero 776 è segnato, anche nella Kompass 1:25.000 è segnato....
Altra curiosità nella tua cartina il sentiero 755 è segnato da Gares a P.TA Scalet ? o diventa semplicemente il proseguimento del 770 che proviene da M.ga Stia?
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Re: IL DESERTO DEI TARTARI: Altopiano delle Pale 17-18/06/20

Messaggioda Blitz » 29/06/2017, 21:40

Campioncino ha scritto:Ecco perché non ti si sentiva più da un pezzo, ti stavi preparando ad un giro superfotonico! Che dire... Non so che dire! Spettacolo punto e basta. Sei un grande.

VinciMountain ha scritto:Bravo Blitz!
gran bel giro e come sempre tante belle foto!

Grazie 8-)
gianverd ha scritto:Bellissimo giro, belle foto, bel tempo. Unica nota stonata le sigarette che fumi in montagna :lol:
Bravo Blitz

:lol: eh la cicca in quota ha il suo perché :mrgreen:

Sixtynine ha scritto:Gran bel giro Blitz, come sempre!
Giusto una curiosità, che cartina hai della Tabacco? io ho una vecchia 1:50.000 foglio n°4 e il sentiero 776 è segnato, anche nella Kompass 1:25.000 è segnato....
Altra curiosità nella tua cartina il sentiero 755 è segnato da Gares a P.TA Scalet ? o diventa semplicemente il proseguimento del 770 che proviene da M.ga Stia?

La cartina che ho usato è la 022 edizione 2013, e uguale è la versione digitale per Tabacco Mapp, mentre nell' edizione 1990 il sentiero è indicato come segnato ma non ha numero.
Il 755 è indicato intero, da sotto Passo delle Farangole a Garés

ONURB ha scritto:.........l'altopiano delle pale ha un fascino unico e irresistibile.......deserto di roccia......la luna......solitudine e roccia.......il massimo per me
come ti dicevo x telefono mi manca la cima della fradusta e quel pezzo di altopiano che passa sul sentiero Alberio .......vedro' di colmare questa lacuna e di chiudere il cerchio anche li......

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Grazie Bruno :oops:
Fatti il "triangolo" da Col di Pra: Albireo, sentiero "fantasma" e rientro per il 776 dev' essere una cosa atomica
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Re: IL DESERTO DEI TARTARI: Altopiano delle Pale 17-18/06/20

Messaggioda Sergio69 » 30/06/2017, 8:13

Bravo Blitz.
Mi mancavano i tuoi report.
Noto con piacere che sono rimasti a livello stratosferico come al solito.
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Re: IL DESERTO DEI TARTARI: Altopiano delle Pale 17-18/06/20

Messaggioda reverso » 30/06/2017, 11:18

Blitz ha scritto:....
Il relax però viene bruscamente interrotto da una quindicina di bikers downhill: saltano fuori come comete da una curva a 90 gradi, se non ho il riflesso di buttarmi nell' erba a bordo sentiero, il primo mi ammazza. Se al posto mio c' è un anziano o un bambino è MORTO.
Adesso capisco chi tende fili o "booby traps" in stile guerra del Vietnam tra i sentieri in modo da fargli tanto male: TROPPO POCO :evil:

un bel mix di decerebrati ... tanto i primi che i secondi
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