Salve a tutti!
Da pochi giorni sono un nuovo iscritto al forum di Vieferrate.it, mi chiamo Paolo Fiorani ho 48 anni e vivo in provincia di Ferrara.
Dall'estate del 2015 ho ricominciato a frequentare le Dolomiti dopo una pausa di 27 anni e me ne sono subito ri-innamorato.
Cercando in rete informazioni per i miei itinerari, ho incrociato e spesso utilizzato le informazioni presenti in questo forum (un grazie a tutti quelli che le hanno rese disponibili) e adesso dopo due anni e mezzo di solo "sfruttamento" ho deciso di iscrivermi per poter interagire con voi, con la certezza di poter ancora imparare tanto anzi tantissimo e con la speranza di poter contribuire positivamente al forum.
Non sono particolarmente attratto dalle vie ferrate fini a se stesse e troppo forzate, non disdegno invece quelle classiche, magari inserite in un percorso ad anello di più giorni, mi piace "ravanare" (intendiamoci non al livello di Blitz!), mi piacciono tanto i percorsi poco battuti (le somarate di Alver sono una grande ispirazione) e adoro le vie normali(accidenti a quella volta che ho comprato il libro "3000 delle Dolomiti le vie normali").
Il mia prima uscita nell'estate del 2015 è stata la via normale al Civetta montagna a me particolarmente cara per ricordi di gioventù, con pernotto al Torrani dal mitico Venturino personaggio che da solo vale la fatica, l' ultima escursione il WE scorso con la transumanza alla Casera de Corrnìa nella magnifica e omonima conca con puntatina a forcella Sagretta, la faticata più grossa la cima di Campido partendo da Gares, la paura più grande la discesa dai Vani Alti nelle Pale di S. Martino, l'impresa più ardita, la notte di capodanno in un bivacco a 2400mt con la mia compagna senza poi essere lasciato.
Per quest'anno le idee sono tante, che siano cime o prati che siano ferrate, sentieri o ravanate poco importa basta che siano montagne.
Spero che ci sia l'occasione di poter mettere da parte tastiera e monitor (brutti aggeggi che portano spesso a incomprensioni) e condividere con voi qualche bella esperienza.
Paolo Fiorani.