Scontro di eserciti al Gendarme della Nuda 20.5.17

Percorsi non attrezzati con difficoltà tecniche contenute.

Scontro di eserciti al Gendarme della Nuda 20.5.17

Messaggioda dokkodo54 » 22/05/2017, 21:10

Era dal giorno del mio Viaggio lungo il crinale del Monte Alto all'Alpe di Succiso, che mi ronzava in testa questo Gendarme della Nuda (o Tecchia di Rometo, come veniva chiamato una volta).
Allora avevo ammirato, di fronte e da lontano, le pareti rocciose del monte Scalocchio, del Gendarme e del crinale che culmina nel monte Nuda.
Zona interessante, mi ero detto, e mi ero preso un appunto mentale di andarci, prima o poi.

Ma il mio cassetto dei sogni è sempre assai pieno. Così l'occasione di fare la conoscenza con il Gendarme della Nuda, arriva dopo un intero anno e in una giornata con previsioni meteo discrete ma con molti dubbi di peggioramento nel pomeriggio.
Però a volte bisogna anche crederci. Complici una partenza a un orario incivile e il fatto che il confine della perturbazione è pressappoco all'altezza di Modena, pur essendo partito con un cielo coperto che invitava più alla cova nel letto che a mettere lo zaino in macchina e questa a sua volta in strada, arrivo a Cerreto Laghi con un bell'azzurro terso.

Sono perfettamente attrezzato per la battaglia che non devo sostenere: guscio, carburante di riserva, 2 litri di prezioso liquido trasparente, utensili di emergenza e infine imbrago, casco e set da ferrata omologato (...si vocifera che la salita al Gendarme sia attrezzata, meglio non farsi trovare impreparati).
Appesi fuori dallo zaino, una coppia di bastoncini da escursionismo che mi porto sempre appresso, anche quando arrampico. Li porto per i dolori alle ginocchia, ma non per usarli, che non li adopero mai e non so nemmeno come si aprono. Mi servono per non avere i dolori. Loro sono contenti, si fanno un viaggio a scrocco godendosi il panorama. E io sono anche più contento, che non mi fanno male le ginocchia.

L'approccio è fin da subito quello più semplice.
Voglio assolutamente salire dal sentiero 94 invece che dal "famoso" e comodo doppiozero GEA, che sarebbe invece il percorso "ufficiale" del crinale Tosco-Emiliano.
Sarà perchè è poco conosciuto, quindi probabilmente inerbato e difficile da seguire. Sarà perchè promette tratti belli ripidi, quindi faticoso. Oppure perchè privo di vie di fuga, quindi perfetto per un giorno con meteo incerto. O forse perchè aggiunge altri 200m di dislivello e 5Km di strada asfaltata da fare a piedi a un giro già abbastanza lungo di per sè.
Insomma, non so perchè, ma questo 94 mi attizza proprio tanto :lol:

Quindi lascio l'auto a Cerreto Laghi, ragionando che se c'è una parte divertente come una lunga discesa su una statale, è meglio farsela fuori subito, quando l'entusiasmo non è ancora stato eroso dalla stanchezza, piuttosto che dopo, quando non vedi l'ora di levarti gli scarponi e constatare con il tuo stesso naso quanto ti sei divertito nel corso della giornata.
Sono i vantaggi di chi gira da solo e con una sola auto, che se ne avessi avute due, di fare a piedi questo pezzo non mi sarebbe mai venuto in mente.

Ma ho detto da solo ? Ma no, che non sono solo. Son partito da pochi metri e già faccio conoscenza con il mio nuovo amico Lupo. Almeno, credo che si chiami così perchè appena l'ho visto ho subito esclamato "Lupo!" e lui mi ha risposto di si con la testa.
Che non si dica poi che il dokkodo gira da solo come un randagio. Io giro da solo con un randagio :lol:

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Lupo
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Comunque 5Km di strada, seppure a piedi ma in compagnia di Lupo, purtroppo finiscono in fretta e arrivo al principio del sentiero 94, dove c'è persino un cartello.
Maledizione!
Il disappunto nel trovare il cartello, che avrei potuto anche continuare sulla statale per tutto il giorno, è solo in parte rallegrato da quanto trovo riportato su di esso: 3.50 al Monte la Nuda. Ma saranno 3h e 50 min o 3,50h (cioè 3 ore e mezza) ?
In ogni caso è tanto! La situazione meteo è ancora buona, ma vedo che gli eserciti nemici si stanno muovendo e convergono su Apuane e Alpe di Succiso. Temo che approfittino del bosco per celarsi e sorprendermi. Posso solo sperare che la battaglia non si scateni troppo presto.

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Purtroppo c'è la tabella. Io avrei continuato sulla strada.
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Nonostante la presenza del cartello facesse temere il peggio, il primo pezzo di sentiero mantiene invece le premesse promesse: è ripido, inerbato e con rare indicazioni. Più avanti entro nel folto del bosco e la situazione peggiora: il sentiero non è più inerbato. Rimane solo ripido e con scarse indicazioni :lol:
E' così bello camminare nel bosco ascoltando solo il proprio respiro, l'occasionale verso di un cùculo e il rombo delle motociclette che passano sulla sottostante statale.
Purtroppo, salendo, i rumori del mondo civile si affievoliscono, e ti lasciano solo con i cùculi e con il tuo respiro. Così ti rendi conto che è sempre più affannoso.
Sarà per questo motivo che gli antichi montanari si sono costruiti qui la propria dacia, per non essere disturbati dai motociclisti e stare in pace con i cùculi. Peccato che negli anni la manutenzione abbia lasciato alquanto a desiderare. Ma è un problema solo quando piove e c'è qualcuno.

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La dacia dei boscaioli
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La salita nel bosco è lunga e piacevolmente ripida e dà la deliziosa impressione di non finire mai. Ogni tanto ci si affaccia su un canalone con vista su ripidi gialli e alberi stranamente pettinati in direzione del fondovalle. Ma chi sarà quell'ardito boscaiolo parrucchiere salito fin quassù per dare a questi vegetali forme così aerodinamiche? Mah, segreti della Montagna :lol:
A un ennesimo affaccio, constato con orrore che le truppe nemiche sono decisamente in anticipo sull'orario previsto e hanno già occupato la vetta dello Scalocchio. Lo scontro sarà inevitabile?

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Scalocchio occupato
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Pur essendo lungo come il tempo, alla fine il sentiero inspiegabilmente esce dal bosco. Siamo in prossimità della Tesa, una insignificante formazione rocciosa che nemmeno le truppe nemiche prendono in considerazione, mentre l'attestamento sullo Scalocchio sembra assumere forme definitive. Ma confido nell'opera del vento.
Ora si inizia ad affrontare la salita di crinale verso lo Scalocchio e la successiva traversata al di sopra dei canaloni toccati in precedenza. La traccia è splendidamente stretta, quasi invisibile e con piacevole e accentuata inclinazione laterale. Per contrastare l'effetto di allungamento della gamba posta a valle, sono costretto a percorrere metà traversata camminando all'indietro.

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La traversata inclinata
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Re: Scontro di eserciti al Gendarme della Nuda 20.5.17

Messaggioda dokkodo54 » 22/05/2017, 21:18

Dopo un bivio con un sentiero proveniente da località ignote, giungo finalmente sotto la cresta dello Scalocchio. Le truppe avverse si sono in parte ritirate, ma è troppo presto per cantar vittoria. Si stanno ammassando verso il Gendarme, nere e livide. Lo sento, ma soprattutto lo vedo.
Quello che non vedo, invece, è il sentiero. L'esile traccia seguita fin qui è magicamente sparita, lasciando al viandante il divertimento di interpretare a proprio modo la traversata e scegliere così se ruzzolare lungo un canalone o gettarsi direttamente da un salto di roccia.
Una sola domanda accomuna tutti i fortunati che si trovano a godere di questo affaccio: "E adesso?".
Ma, proprio nel momento della massima disperazione, un paio di esili paline in ferro vengono in soccorso degli indecisi e indicano la retta via. A patto che questi abbiano gli occhi buoni e che l'erba non sia troppo alta.
A chi dovesse difettar la vista o trovarsi a transitare troppo tempo dopo l'ultimo sfalcio, dico solo che si passa da quella larga forcella al di sopra della quale inizia a comparire la sagoma del Gendarme. Oppure da poco sotto la cresta per via più aerea seguita da emozionante discesa.
Quando ho scattato la foto non conoscevo nè l'una nè l'altra.

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E adesso ?
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Superati indenni la traversata dello Scalocchio ecco finalmente apparire l'ardita sagoma rocciosa del Gendarme, dalla quale ci separano un paio di canaloni da superare con arrampicata vegetominerale di grado imprecisato.
Molto bella la vista panoramica sugli strapiombi sottostanti e sugli instabili pinnacoli di roccia soprastanti. Non valutabile quella della traccia.
Qui viene naturale come un'eco, il ricordo di sagge parole: "rrravanare tra questi rrrumeghi...."

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Il Gendarme si disvela
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Uno di detti pinnacoli, la cui frantumazione appare piuttosto recente e in avanzato stato, suggerisce una spontanea invocazione al Signore dello Scalocchio di trattenersi dal rovinare a valle proprio ora, e, per buona misura, una anche a Eolo il Signore dei Venti di non soffiare troppo forte almeno per un momento.
Questo punto in particolare, spingerà anche i meno allenati e meno dotati di tecnica di arrampicata a prestazioni degne della più agguerrita manifestazione sportiva.

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Non cadere proprio adesso, fallo per me!
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Si giunge così alla forcella che separa la dorsale dello Scalocchio dalle incombenti pareti del Gendarme. La presenza di un cavetto di ferro arrotolato e di una catena con tanto di anello di calata sono muti testimoni che parlano a chi sa ascoltare, annunciando all'esperto di essere giunto al punto più divertente dell'intero percorso.
Un orrido camino, da percorrere in discesa con gesti arrampicatorî di II grado, sfruttando la dotazione locale di roccia, erba e terriccio e godendo dell'esposizione sul vuoto sottostante.
Attenzione, nello scedere l'orrido, che il cavetto metallico che una volta assicurava i massi più instabili ha abdicato al suo ingrato cómpito e se ne sta lì arrotolato a non far niente, limitandosi a osservare i rari passanti. Occhio quindi a dove si mettono mani e piedi.
Ignoro del tutto la funzione della catena con tanto di anello di calata. Forse ha il solo scopo di tenere compagnia al cavetto.

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L'orrido camino in discesa
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La discesa deposita su un esile terrazzino ove parte una stretta cengia innerbata in-traversata sotto la parete nord del Gendarme.
Va da sè che le condizioni migliori per percorrere questa cengia sono quando è abbondantemente innevata. Quindi oggi, in assenza di neve, occorre prestare particolare attenzione per evitare di scivolare sull'erba e doversi poi trovare a risalire in pessime condizioni fisiche il burrone sottostante.
Qualora a qualcuno sorgano dubbi che questa sia la giusta direzione del percorso, rari e sbiaditi segni bianco-rossi dipinti probabilmente da un ubriaco in tempi in cui il CAI non era ancora stato fondato, confermano di essere sulla retta via.

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La cengia innerbata
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Re: Scontro di eserciti al Gendarme della Nuda 20.5.17

Messaggioda dokkodo54 » 22/05/2017, 21:25

La cengia termina nei pressi di un altro orrido camino con percorrenza molto più agevolata dal fatto che si è in salita e che il grado arrampicatorio non supera il I.
Il camino termina giusto alla forcella che separa il Gendarme dal crinale del monte Nuda, proprio sotto l'attacco della corta ferrata del Gendarme. Che, a quanto pare, seppur corta esiste.
Gli assembramenti delle truppe nemiche non sono ancora così minacciosi, pertanto decido di procedere alla conquista del Gendarme dopo aver indossato i paramenti sacri.

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L'orrido camino in salita
11.Camino.in.salita.jpg (118.21 KiB) Osservato 4847 volte


La corta ferrata inizia pochi metri a sinistra dello spigolo, in modo da offrire una divertente esposizione che sarebbe preclusa se essa si sviluppasse nella parte centrale della parete.
Inoltre, per aumentare il divertimento dei percorritori, nel primo tratto, che è quello più impegnativo e verticale, i fittoni sono sapientemente molto distanziati.
Tutto questo comunque non rappresenta un problema, dato che il primo fittone è saltato. Per cui, nei primi ripidi metri, il cavo penzola come un ramo di salice, presentando la stessa funzione assicurante, appunto, di un ramo di salice.
Sempre per agevolare chi volesse salire, nel detto tratto il cavo è anche sfilacciato (forse ad arte), così da scoraggiare chi volesse utilizzarlo per aggrapparsi e salire a braccia a mò di Tarzan.
Superato questo primo semplice ostacolo, la situazione migliora e la sensazione di sicurezza aumenta. Sempre che si voglia riporre la propria fiducia in un cavetto da 5mm posato quando i trattamenti antiossidanti dell'acciaio erano ancora sconosciuti all'uomo.

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L'attacco della corta ferrata
12.Attacco.ferrata.jpg (108.37 KiB) Osservato 4847 volte


Si raggiunge così l'anticima, separata dalla vera cima da una stretta selletta ove occorre mantenere l'equilibrio per non dover riprendere la salita dalla cengia innevata descritta in precedenza, rischiando di entrare in un loop infinito.
Nell'ultima parte un buontempone ha steso una corda da bucato, forse per tenere insieme l'accozzaglia caotica di sassi che formano la cima e impedire che questa rotoli a valle banalizzando la salita, forse per stendere gli indumenti e proseguire, asciutto, nell'ardito cimento.
Se sapessi cos'è un cordino e magari anche un prusik, una volta stesa la maglietta potrei anche approfittarne per fare alpinismo.

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La corda da bucato. Portarsi le mollette.
13.La.corda.da.bucato.jpg (98.23 KiB) Osservato 4847 volte


In qualche modo, usando scompostamente mani e piedi, arrivo in vetta al Gendarme. Croce, Madonnina e un'asta vuota: la bandiera se l'è da tempo arrubbata il vento.
Intanto l'esercito nemico ha invaso ormai dappertutto. Grosse concentrazioni di truppe su Apuane, Nuda e Alpe di Succiso impongono una ritirata strategica. Abbandono mio malgrado i piani di conquista del monte Nuda, rinunciando così a fotografarne la slanciata torretta in cemento con annessa antenna che ne decorano la cima.
Una visione degna del miglior orrore montano che immortalerò magari un'altra volta. Ora sono troppo occupato a scendere.

14.In.vetta.al.Gendarme.jpg
In vetta al Gendarme, finalmente!
14.In.vetta.al.Gendarme.jpg (104.6 KiB) Osservato 4847 volte


Mentre scapicollo scegliendo i pendii in base al criterio del più ripido, i primi rombi di cannone in direzione dell'Alpe di Succiso mi fanno capire che gli eserciti si stanno scontrando e la battaglia è infine cominciata.
Ora si tratta di abbandonare il terreno il più rapidamente possibile e cercare di evitare di finire sotto il fuoco incrociato che inevitabilmente fra poco inizierà a cadere violentemente per ogni dove.
Di squagliarsela prima del diluvio, insomma...

15.Inizia.la.battaglia.jpg
Inizia la battaglia
15.Inizia.la.battaglia.jpg (62.73 KiB) Osservato 4847 volte


Ci sarò riuscito ? :lol:

Alla prossima,
dokkodo

P.S.
Tutti i riferimenti, numeri di sentiero, quote, tempi di percorrenza, toponimi e quant'altro, possono essere (più o meno :lol:) ritrovati sul sito del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano ove rimando chi volesse maggiori informazioni su questi splendidi luoghi.
L'indirizzo è http://www.parcoappennino.it, ma ne parlerò con più dettaglio nel topico sui siti dedicati alla montagna.
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Re: Scontro di eserciti al Gendarme della Nuda 20.5.17

Messaggioda VinciMountain » 23/05/2017, 7:40

che erba secca.. in appennino pensavo fosse già più verde l'ambiente!
magari hai fatto questo giro tempo fà..
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Re: Scontro di eserciti al Gendarme della Nuda 20.5.17

Messaggioda dokkodo54 » 23/05/2017, 21:34

No no, Vinci, il giro l'ho fatto sabato scorso (il 20 maggio), come da titolo.
Ma qua in Appennino, a queste quote (siamo sopra i 1400) e in questo periodo, la Natura solitamente è ancora in condizioni post-invernali.
In questa zona in particolare, quest'inverno ha anche nevicato parecchio. Il versante nord del Cusna (un poco più a est del Cerreto) è ancora bello bianco e l'Alpe di Succiso ha ancora canaloni innevati.
Anche sull'"orrida cengia" :lol: del Gendarme (1700 circa) ho trovato ancora qualche residuo di neve.
Più in basso la primavera è già esplosa con splendide fioriture, e presto risalirà i versanti per addobbare le "mie" Montagne con i suoi vivaci colori.
Una delle affascinanti caratteristiche delle escursioni che si possono fare in questa stagione in Appennino, è proprio partire da quote basse con la Natura già quasi in veste estiva, rutilante, e notare, salendo di quota, come cambi d'abito lentamente fino ad assumere i toni sbiaditi e delicati della stagione fredda.

Un saluto,
dokkodo
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Re: Scontro di eserciti al Gendarme della Nuda 20.5.17

Messaggioda multi79 » 04/06/2017, 21:40

Uuuella.. Signor dokko...
Senti ma... Non ho ben capito se sei tornato verso il passo dalla via che hai salito, o dalla parte della sella per il monte la nuda...

Perche ci sono andato a mettere il naso sabato... Salito dal vallone col sentiero 00 (GEA.. o sentiero di Dick Dastardly? :lol: )
comunque.. Dalla sella sono andato verso il Gendarme e arrivato sotto la parete...
"Col caz... Cioè.. Col piffero che salgo assicurato a quel cavo!!!!!
Serve giusto giusto per stendere e forse neanche...
Quindi ripiegato su altro sentiero...
Ed ero curioso di sapere se ti ci sei assicurato o sei tornato dallo scalocchio...
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Re: Scontro di eserciti al Gendarme della Nuda 20.5.17

Messaggioda dokkodo54 » 05/06/2017, 20:44

Beh, multi, "assicurato" è parola grossa e il cavetto al Gendarme, invece, sottile sottile :lol:

Diciamo che, non sapendo come fosse la ferrata, avevo portato con me tutta l'attrezzatura, e a quel punto salire senza usarla sarebbe stato stupido, no ?
Comunque, visto il pezzo penzolante e lo stato generale del cavetto, fra salire "assicurato" o invece completamente slegato, mi sa che non c'è poi 'sta gran differenza :lol:
Forse a chi dovrebbe far manutenzione non importa gran che della "ferrata" del Gendarme e forse a chi sale le numerose vie tracciate lungo le pareti, quella precaria "attrezzatura" per scendere basta e avanza...

Per il ritorno volevo salire alla Nuda ed eventualmente arrivare anche a Cima Belfiore. Tuttavia il meteo si stava velocemente guastando e allora ho aggirato la Nuda scendendo ramingo e in fretta fuori traccia (tanto ero senza cartina :lol:) e ho raggiunto la pista da sci in basso.
Poi ho seguito la strada di servizio della pista fino a Cerreto Laghi dove avevo lasciato l'auto.
La discesa per lo Scalocchio, comunque eviterei...

Adesso però son diventato curioso io...
Se non ti sei "sentito" di salire il Gendarme, hai fatto più che bene. Ma su che sentiero hai poi "ripiegato" ?

P.S. Se hai "messo il naso" in zona sabato, allora eravamo vicini vicini. Io sono andato in esplorazione a Punta Buffanaro e ai Groppi di Camporaghena.
Uhmmm.... :mmemo:
Se mi vien voglia potrei anche scrivere qualcosa... :lol:
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Re: Scontro di eserciti al Gendarme della Nuda 20.5.17

Messaggioda multi79 » 05/06/2017, 21:27

Dokko non ho ben capito come hai aggirato la nuda...
E se sei sceso da dove io non sono salito... Ma mi pare di capire di si..
Io praticamente avevo alle spalle la Nuda...

Su quella parete ho letto qualcosa e qualcuno dice III, qualcuno II... Boh... A me da ignorante mi sembrava un III per i primi 10/12 metri poi verso la cima sembrava un po più semplice...
Più che salire.. Mi ha frenato il fatto che ci dovevo anche scendere...
La prossima volta provo a valutare un po meglio...
Un ragazzo e una ragazza sono saliti senza assicursi a niente... Bravi loro... Un po più fifone (ma preferisco considerarmi più prudente.. Che tanto è 2000 anni che sta fermo li il gendarme e sarà li ancora quando mi sentirò un po piu sicuro...

Comunque dalla base del gendarme sono ritornato verso la sella di monte la nuda... Capatina in vetta sotto quello che resta della torre radio (ma sistemarla e usarla per uno pseudo bivacco no?!)
dalle vetta scesi 10 metri e siamo andati a sx per passo belfiore... Bel sentierino, a tratti anche un po esposto...
E da passo belfiore siamo scesi per tornare giu al lago..discesa trita ginocchia in mezzo al bosco per una buona mezz'ora, poi spiana un po, con l'ultimo tratto in leggera salita e giu al pacheggio...
Praticamente arrivi dietro a quell'albergo che hai di fronte quando arrivi al lago.

Per i groppi, vedi che ti fai venire voglia visto che avevo intenzione di mettere il naso anche li... Grazie eh :lol:

Sei partito dal lagastrello per arrivare ai groppi?
Ultima modifica di multi79 il 05/06/2017, 21:36, modificato 1 volta in totale.
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Re: Scontro di eserciti al Gendarme della Nuda 20.5.17

Messaggioda Campioncino » 05/06/2017, 21:32

Complimenti dok, bel giro e bel reportage.
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Re: Scontro di eserciti al Gendarme della Nuda 20.5.17

Messaggioda dokkodo54 » 06/06/2017, 8:32

Campioncino ha scritto:Complimenti dok, bel giro e bel reportage.


Grazie, Campioncino!
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