da fedipos » 12/05/2017, 10:10
Allora Fausto, i tuoi interventi cretini non meriterebbero risposta, ma magari ci sono persone interessate a capire qualcosa. Intanto i 60 metri lo hanno dichiarato loro, e sapendo come funzionano le cose io dico " no comment". Ma andiamo avanti: non si tratta di 60/120/600 metri, si tratta di etica alpinistica, quella cosa per la quale fino alla fine degli anni 80 la nostra "vigilessa dell'alta quota" non ha certificato il 50% delle salite. Adesso l'ultimo Scherpa maneggia lo smartphone molto meglio del sottoscritto, quindi i furbetti hanno spazi molto più ridotti. Ma c'è dell'altro, talmente tanto altro, da scrivere un romanzo e da far incenerire due terzi dei presunti salitori di 8000. Non vado oltre, ricordo semplicemente che noi italiani non abbiamo una gran stima da quelle parti, e fintanto che saremo un paese che va avanti 60/70 anni con la salita del Torre da una parte e con la vergogna del k2 dall'altra la nostra stima non è certo destinata a salire. Io non ho mai salito niente in himalaya, mi sono dedicato a ripercorrere le grandi spedizioni del Tucci rivolte allo studio del Buddismo lamaista , e tra nepal,Zanskra e Ladak ho attraversato oltre 4000 km di catene di montagne in 14 spedizioni ( le altre spedizioni sono state in Africa e in Sud America, tutte alpinistiche). Sono considerato uno dei massimi conoscitori di quelle culture e puoi immaginare, penso, con quanta gente sono entrato in contatto, sui percorsi di avvicinamento, ai CB, con le agenzie nepalesi che organizzano ecc. ecc., bene, ti assicuro che c'è da avere schifo. Un piccolo riassunto sull'etica:Il nostro, e tuo compaesano, il grande Sergio Martini, è arrivato per due volte sull'Hyllary step, e per due volte è tornato indietro cercando di salvare gente che stava morendo, si è "concesso" la cima alla terza volta e dichiarando di aver usato ossigeno dal Colle Sud per prudenza dato che non era più un ragazzino neanche lui. Da qua ai 60 metri della Tamara passa tanta di quell'acqua nell'Adige da allagare la pianura padana. Che poi il lavoro fatto dalla nostra altoatesina, nell'insieme dell'impresa, sia stato altrettanto importante, è un'altro discorso. Per far ammettere la stessa cosa nei confronti del Walter ci sono voluti 60 anni!