da Sergio da Gemona » 19/02/2017, 18:07
Ricordo con piacere il mio caro professore di italiano Schultz, che così descriveva due miei compagni di classe: vi sono organismi che assorbono il nutrimento assimilandolo senza residui e ve ne sono altri che lo espellono, pure senza residui.
Tale è la forza della gno… della gno… della gnosi, scusate ma a parlare di certe cose mi prende una balbuzie che non riesco a controllare.
Il mio vicino di banco si chiamava Tertulliano, un ragazzo pagano straordinariamente dotato che a causa di una vita corrotta rischiò di perdere un anno. Per fortuna nel secondo quadrimestre tutto cambiò, abbandonò la dissolutezza per abbracciare la verità rivelataglisi.
Al motto credo quia absurdum est, comprese, come nessun altro prima, la miserevolezza della gno… della gno… della gnosi.
L’automutilazione compiuta con il sacrificium intellectus lo condusse a quella realtà interiore, informale e irrazionale che gli precluse lo sviluppo puramente intellettivo.
Nel banco di destra sedeva invece Origene che al motto viva la gno… viva la gno… viva la gnosi, preferì recidere ogni legame con gli oggetti che simbolicamente rappresentavano la sensualità e nell’euforia del momento compì anche il sacrificium phalli.
Io sono il primo degli sconfitti, riconosco il sacrificio che ha dovuto fare e mi appello alla sua clemenza.