Era da un po di tempo che volevo fare il sentiero Marini: un paio di settimane fà mando una mail a Ivan (gestore del rifugio Pordenone) per chiedergli numi su tale percorso: mi risponde prontamente che è alpinistico ma è una vera perla. Ritrovo poi lo stesso Ivan ad una serata a tema montagna e gli chiedo se era consigliabile portare corda, moschettoni ed imbrago e mi risponde che sarebbero inutili, in quanto non ci sarebbe nulla per fare sicura, ma che bisognava solo stare monto attenti. Sabato 3 Dicembre, grazie alle tempo quasi estivo a alla neve che tarda ad arrivare, con un mio amico decisiamo di farlo, dopo alcune incertezze dovute alle previsioni 'altalenanti' dei giorni precedenti. Si parte dalla Casera Pian Pagnon e ci si dirige per carrozzabile fino a Pian Meluzzo, a 5 minuti dal rifugio Pordenone. Da li ci si dirige verso il belvedere sul Campanile di Val Montanaia. Si prosegue verso l'alto fino ad incontrare nuovamente la traccia del sentiero. Il sentiero prosegue attraversando canaloni alternati a tratti di bosco, fino al Col Cadorin, dove si vede già il percorso che si farà fino al bivacco. Si continua quasi in quota, con vari passaggi delicati, fino ad arrivare al ghiaione di San Lorenzo, dove il sentiero risulta interrotto. Si scende per il ripido e faticoso ghiaione puntando verso un sentiero tra i mughi che risale dall'altra parte del giaione, e con vari passaggi delicati si arriva a prenderlo. si risale il sentiero per una trentina di minuti fino ad arrivare al bivacco Gervasutti, posto in un punto molto panoramico. A questo punto, per chiuder il giro in giornata, si scende a ritroso la pala con i mughi e si scende per il ghiaione di San Lorenzo. Nonostante l'assenza di sentiero, il percorso è obbligato e quindi è impossibile sbagliare. Percorso tutto il faticoso e interminabile ghiaione, si arriva infine alla macchina. Percorso da farsi assolutamente con tempo stabile.
E ora come al solito un po di foto.