ATTENZIONE:
questo non è un report di escursionismo o alpinismo, questo è un caso clinico da neuro
L' anno scorso, sbucando dalla Cengia Paolina sul ghiaione che sale a Forcella Ra Ola, avevo notato un "sospetto attacco di sentiero" che, dall' altro versante, poteva o finire in alcune postazioni, o andare giú verso Ra Vàles...
controllo la cartina, in effetti potrebbe essere l' attacco di un sentiero militare - tanto per cambiare abbandonato da almeno 20 anni - che dalla forcella scendeva giú nel vallone di Ra Vàles, a valle della seggiovia Pian Ra Vàles, tagliando in costa piú o meno parallelamente al sentiero 407 che dalla forcella raggiunge la funivia, ma tenendosi ben piú basso, per poi attraversare il vallone e risalire lungo il fianco delle Ra Zestes fino a Forcella Ra Vàles, quella per intenderci dove parte la mitica pista "Forcella Rossa".
Cerca in rete, niente, cerca sui libri, manco per idea ho solo la cartina (quella nuova in cui il sentiero sparisce a valle della seggiovia, e quella di 20/30 anni fa ripescata a casa che invece lo segna intero e... a pallini rossi!).
A questo punto, bisogna andare a vedere di persona, chiaro
Arriva la data di apertura della funivia (con un "tuffo nell' incognito" preferisco risparmiarmi la scammellata fin su ed avere le gambe fresche), la webcam mostra uno scioglimento sufficiente, controllo meteo...
28 giugno: è il giorno.
Parto prestino (ma non prestissimo ) tutta autostrada fino a Longarone, liscia quasi senza emozioni; da Longarone in poi poco traffico, giusto un paio di trevigiani e di veneziani che dormono in strada e mi tolgo velocemente dalle spese
Eccomi dunque alla partenza della funivia Freccia nel Cielo (cosa interessante, il parcheggio a pagamento è gratis per chi prende la funivia)
quando arrivo alla stazione a monte l' accoglienza è questa
pronti via! mi metto subito in marcia verso le pendici della Tofana di Mezzo, lungo il sentiero che mi porterà a traversare il fianco suo e della sorella di Dentro
ad un primo sguardo non sembrano esserci grossi problemi da neve, anche se non riesco a capire dove passi il sentiero famoso...
la vista verso il fondo del vallone, con la Croda Rossa a chiudere la quinta, è qualcosa di superbo
sono ai piedi delle bastionate della Tofana di Mezzo: non è la prima volta che ci passo, ma fanno sempre impressione
intanto ho già pestato la prima neve, tanto per non avere le suole troppo secche
cominciamo con qualche tornantino, pochi per la verità, e unici della giornata
mentre alle spalle di questo ambiente cosmico si fanno vedere il Cristallo e il Sorapíss, e tutto a destra fa capolino anche l' Antelao
finiti i tornanti comincia il lunghissimo taglio, e cominciano le mie bave: l' ambiente delle Tofane è cosí, un mix assurdo... bastioni immensi contornati a tratti da forme bizzarre che sembrano non entrarci niente col resto...
questo sentiero è l' approccio ideale per un ravanamento: una lunga traversata con pendenze estremamente dolci, con un dislivello irrisorio... in compenso ti fa gustare l' occhio
la quinta è sempre dominata dalla Croda Rossa
mentre di lato si è formata una magica triade: Cristallo, Sorapíss, Antelao
altro nevaietto
e altro round di forme assurde
la traversata prosegue tranquilla
oh ecco, adesso comincia a salire un peletto
per raggiungere la quota massima del giro: i 2550 metri del bivio del Formentón, dove si stacca la ferrata che porta alla Tofana di Dentro
pesto un altro po' di neve: adoro queste scene coi roccioni circondati di bianco
poi dai roccioni si passa ai ghiaioni, che fa rima
ma non faccio a tempo a fare due passi che arriva il momento mistico: non c' è sbadabam, perché è un pezzo che me li porto dietro, ma adesso si mostrano veramente grossi, ma proprio bestioni
Croda Rossa
Cristallo
Sorapíss
Antelao (con il Duranno sullo sfondo)
ok, non è una tegola improvvisa, ma vedere questi colossi ergersi in questa maniera fa sempre il suo porco effetto
poi, tutto accompagnato da questo ambiente...
e da questi paretoni...
Bon rimettiamoci in marcia, qua adesso il sentiero si fa piú peloso: se fino al bivio del Formentón il sentiero sostanzialmente taglia i ghiaioni o comunque segue una comoda bancata, da qua in poi segue una serie di cenge che... non sono messe proprio benissimo
con anche qualche canalino ancora innevato da attraversare
Davanti inizia a farsi vedere Forcella Ra Ola: ghiaione puro
mentre tutto intorno l' ambiente è...
bho non saprei neanch' io come definirlo...
forse... SUPREMO
ormai manca poco
passo sotto queste formazioni
ed eccomi ai ruderi del Ricovero Franceschini-Domini, tradizionale punto tappa per chi percorre il sentiero, dove l' anno scorso mi ero fermato a riposare al termine della Cengia Paolina, trovando dei tedeschi saliti da Fiames che andavano verso la Baracca degli Alpini, e degli italiani che invece si dirigevano verso Fiames...
questa volta transito senza fermarmi, visto che a breve farò un po' di soste... ricognitive...
solo che come al solito le Tofane cacciano la loro sorpresa!
mi cade l' occhio sulla cresta subito a monte del ricovero...
ma...
che cavolo ci fa un ponte là per aria???
pensa e ripensa...
orcavacca!!!
mi viene in mente un libro che avevo letto, sono i resti del vecchio sentiero che proprio dalla forcella saliva per creste alla cima del Formentón e alla cima della Tofana di Dentro!!!!!!
chissà se in qualche modo si riesce a percorrerlo ancora... bhe, prendiamo nota intanto
Bon rimettiamoci in marcia: adesso si aggira il ghiaione appena sotto la forcella, lo sguardo in giú fa impressione
in su quasi altrettanto
ma ciò che è davvero incommensurabile è questa immane scogliera che si alza dai ghiaioni
Arrivo a valicare la forcella
e qua ciò che colpisce non è il panorama, peraltro stupendo, ma l' imbuto in cui si infila chi scende verso Fiames
se ripenso ai tedeschi che l' anno scorso l' avevano risalito... auguri
inizio a calarmi per sto sbudellume, puntando alle formazioni in mezzo a cui dovrebbe attaccare il sentiero incriminato
sopra di me le bizzarre decorazioni delle Tofane
questa non è una forcella: queste sono LE PORTE DELLA FOLLIA
l' unico sentiero "normale" è il 407 che collega Ra Vàles con Fiames: da una parte cenge malmesse, dall' altra un ghiaione ultraripido;
il resto sono una leggenda - la Cengia Paolina che qua termina il suo grandioso percorso, in corrispondenza di queste bizzarre e spettacolari formazioni
- e una serie di follie.
IO SCELGO LA FOLLIA
Mi infilo tra le formazioni e mi affaccio sul vallone di Ra Vàles
non ci sono né bolli né ometti; niente di niente, ma comunque qualcosa che somigli ad una traccia lo si riesce ad individuare
qua provo una sensazione unica, un orgasmo che avevo provato solo un' altra volta, ed ero sempre qua sulle Tofane, ero sulla Cengia Paolina...
si, perché la sensazione della cengia si trova, ce ne sono tante, ma visuali "da elicottero" come queste...
sono le Tofane. PUNTO
impazzire
Torno in me e mi concentro sul percorso: una volta aggirato lo sperone infatti bisogna tagliare tutto il ghiaione sottostante la forcella e la casermetta, ed a prima vista non sembrano esserci tracce...
ok, mai paura, controllo oltre il ghiaione: ecco il sentiero, perfettamente orizzontale, che arriva dai mughi, ed ecco il mio riferimento: devo puntare al masso fessurato che si vede al margine destro della foto, il sentiero gli passa di fianco
a dirla tutta, la traversata del ghiaione è molto meno problematica di quanto sembrasse, anzi, è probabilmente la parte piú facile di tutto il giro
si ovvio, fa impressione vedere la casermetta là sopra
o il budello là sotto
ma alla fine questo ghiaione è un gran bonaccione, visto da lontano - oppure dall' alto - sembrava molto piú pendente di quello che è in realtà
e infatti mi concedo anche di divagare dalla linea di taglio per andare a curiosare tra i resti bellici che ancora non sono finiti a valle
bon, passato il ghiaione, eccolo là il mio riferimento
passo sotto il macereto
mentre il ghiaione, allontanandosi, torna a sembrare cattivo
Se quella era la parte difficile, da qua in poi sarà una passeggiata, penso io
seeee illuso
intanto mi guardo indietro e...
e...
e...
...maporcozzio da dove caxxo sono passato?????
altro che il ghiaione... mentre camminavo attorno allo sperone vedevo, si che il pendio sotto di me terminava su un salto, ma mica mi ero reso conto di essere sopra un salto del genere
(come riferimento, metà ghiaione, la cengetta alla base del piccolo saltino, a monte della macchia verde in corrispondenza della Croda Rossa)
Mi siedo due minuti e fumo una sigaretta per riprendermi dal trauma...
mi rimetto in marcia, ed in breve arrivo ad un bivio: a destra una traccia salirebbe, secondo le cartine dovrebbe interrompersi dopo poco...
si ciao è da quando ho passato i primi tornantini all' inizio che la tengo d' occhio
io tengo la traccia sinistra, che inizia a scendere leggermente puntando al vallone
(attenzione che da qua inizia una miriade di trecce di camosci che potrebbero far sbagliare strada)
per poi abbassarsi piú decisa portandosi sotto queste rocce
come dicevo prima, l' illusione è che adesso sia una passeggiata
cosí trotterello tranquillo godendomi il panorama sulle Ra Zestes
e gli ultimi scorci sui paretoni, che iniziano a cedere il posto alle pareti che sorreggono le enormi bancate ghiaiose su cui camminavo stamattina
mentre la vista verso lo sbocco della valle mi accompagna costantemente, rendendosi sempre piú selvaggia e spettacolare
avanti sotto parete
ma ad un certo punto mi accoglie una folata di calore che pare di essere in forno: MUGHI
sisi ok mughi, ma quando ti si apre davanti sto delirio fulminante te ne sbatti alla grande
Dopo l' estasi mistica mi rimetto in marcia, e raggiungo il primo canale da attraversare
lui se ne va agevolmente
cosí mi concedo anche una vista sul fondovalle, notando ( non segnato, tanto per cambiare ) un comodo sentiero che segue il torrente
poi, comodo comodo, il sentiero riprende ad abbassarsi
ma arriva il secondo canalino a rompere l' incantesimo
dai, neanche eccessivo, però mi manda a baruffar coi mughi
e poi ad un terzo canalino che questo si, è un vero guastafeste...
non che sia troppo problematico da passare, è che non capisci dove devi andare...
guardando l' andamento del sentiero, in teoria sembrerebbe di doverlo tagliare dritto piantandosi poi nei mughi, in discesa sembra eccessivamente ripido, mmm che mi sia impegolato prendendo per errore una traccia di camosci?
bho passiamolo poi vedremo...
bon lo passo e sbatto addosso ai mughi... vedo però che alla base, sotto i rami, c'è un "corridoio battuto", come se un tempo il sentiero passasse di la e nel frattempo fossero cresciuti i rami a coprirlo... proviamo (come avrei voluto avere con me il Fitman con la sua mannaia da mughi!!!)
bon, li supero, e dopo qualche metro mi trovo sopra sto salto qua
con qualche eresia e qualche scrostamento lo scendo e ritrovo la traccia, che punta a un bel ghiaione dominato dalla Tofana di Mezzo
Lo attraverso
Riesco ad individuare piú o meno tutto il percorso rimanente: anche in caso di improvvise deviazioni, da qua sí, è tutta passeggiata, la rogna è finita!!!
Alla fine del ghiaione passo ai piedi di una cascata, che sound rilassante, qua una pausetta relax ci starebbe, ma preferisco aspettare di raggiungere il fondovalle e passare sull' altro versante
cosí proseguo su questa grandiosa distesa di ghiaie
Quando ancora stavo baruffando coi mughi, avevo sentito del "movimento" a monte, anzi, mi ero visto arrivare pure una pietra di 20 cm pochi metri alle mie spalle...
ecco il colpevole, o meglio LA colpevole, che nel frattempo mi ha superato per attraversarmi la strada a monte
Piú in là ci sono anche due piccolini che però non sono riuscito a fotografare
Sul sentiero è tornato il verde, mentre in basso il fondo è completamente tappato di bianco
è arrivato il momento di abbassarmi e attraversare
e raggiungo la brulleria dell' altro versante
Adesso sí, posso rilassarmi. Finalmente mi siedo qualche minuto, mangio una barretta, fumo una sigaretta e mi stendo due minuti: ci voleva!
Mi rimetto in marcia, e in prossimità della stazione a valle della seggiovia ritrovo il vecchio sentiero militare
alle spalle si manifesta chiara l' articolata serie di bancate che compongono questo versante delle Tofane
mentre davanti ho la grandiosa testata di questa valle frequentata ma misteriosa allo stesso tempo... si perché in inverno migliaia di sciatori ci passano nel mezzo, ma dalla stazione di valle in giú, e soprattutto ai lati, è tutta da scoprire: e quale miglior modo di celare un segreto, se non mettendolo sotto il naso della gente?
Il tracciato sale tranquillo, con pendenze molto piacevoli, e quasi senza accorgermene arrivo a Forcella Ra Vales
bhe oddio, "quasi senza accorgermene"... che mi fa ancora male il naso dalla tabella che prendo in faccia
Ormai sono in dirittura d' arrivo: prendo il sentiero 407, anche lui su tracciato militare: adesso si cammina con la Tofana di Mezzo piantata davanti
do un ultimo sguardo alla valle
e mi butto sulla chicca finale: per gradire, un bel ghiaione
Arrivo alla stazione della funivia stanchissimo, e faccio ancora fatica a credere di essere riuscito a completare il giro, da quanti erano i dubbi alla partenza, e da quanto mi avevano preoccupato certi franamenti che avevo visto dall' alto nella prima parte...
Le Tofane comunque si rivelano sempre piú un gruppo "double-face": da una parte - quella che guarda Cortina - funivie, impianti, sentieri segnati, ferrate (alcune fantastiche, altre insulse come la nuova "ra bujela" di cui non si sentiva la mancanza)... dall' altra un labirinto di sentieri - principalmente di guerra - abbandonati e da riscoprire, e che si manifestano mano a mano che ci vai in mezzo... si, perché ne vedi uno, lo esplori, e ne scopri altri 5... vai ad esplorare quelli, e te ne saltano fuori altri... una storia infinita!
Tofane, siamo solo all' inizio