Cima Tiziano raggiunta domenica 12!!!
Eh si, è proprio bello, programmare un giro durante l'inverno e riuscire a fare coincidere tutte le varie problematiche per poterlo portare a termine.
Io ed il mio socio siamo saliti sabato 11 nel tardo pomeriggio per poter passare la notte nel vecchio ricovero Tiziano (chiavi presso Cai di Aurunzo). 1200m di dislivello "mangiati" in poco più di 2 ore per un sentiero irto che non molla mai per la forte pendenza. Il ricovero è un edifico in pietra (accanto al più moderno baviccao rosso in alluminio) in una posizione stupenda in mezzo alla Marmarole centrali. Vista stupenda sulle 3 cime, sui cadini di misurina e sulle altre dolomiti di sesto. Credetemi passare un tramonto qui è proprio una esperienza da fare, l'effetto Enrosadira su queste cime è da brividi!
Il ricovero è piuttosto umido ma al suo interno si possono trovare diverse cose per rifocillarsi e addirittura una grappa buonissima alle erbe per riscaldarsi
Partenza mattiniera dopo lauta colazione, la val longa da risalire è bellissima e non molto difficile, il percorso è visibile anche grazie a vari ometti. Una volta arrivati alla base della della piramide di cima tiziano e della sorella cima meduce, inizia la salita "vera" alla forcella tiziano (forcella che divide le due cime sopra citate). Ed è risalendo questo ghiaione infinito che uno inizia a capire cosa vuol dire girare per le marmarole. A parte qualche traccia sparuta di animali, il ghiaione si risale sulla destra cercando il modo di non dovere fare un passo in avanti e 4 all'indietro!!!! Signori..risalirlo è una Ravanata pazzesca. E' praticamente impossibile non smuovere pietre e pietroni..vieni giù di tutto e l'instabilità è presente per tutta la risalita.
Raggiunta la forcella si passa al versante sud per poi seguire una cengia che grazie a qualche sparuto ometto (che ti fa capire ogni tanto che la via intrapresa non è sempre quella sbagliata) ti fa prendere ancora un pò di quota. Questo tratto non è banale, molto friababile alcuni tratto di I+ dove avere passo sicuro e molto stabile e fondamentale. La salita per la cima avviene si per un canalino ma questo non è così proprio evidente e bisogna avere occhio per seguirlo cercando le linee migliori e meno pericolose. La roccia risulta del tutto instabile e talvolta appigli e appoggi vengono via subito (mai vista una cosa del genere)...sembrava tutto marcio anche se la difficoltà non elevata ci ha consentito la salita e la successiva discesa senza eccessivi rischi.
Il bel tempo che ha sugellato la giornata ci ha fatto un brutto scherzo proprio durante l'ultimo pezzo di salita che è stato caratterizzato dalla presenza della classica nuvola fantozziana che non ci ha fatto godere la bellezza paesaggistica ma non ci ha tolto l'emozione di raggiungere la cima.
La discesa per la presenza del marcio è proprio da non sottovalutare, il ritorno alla forcella non è così evidente quindi è importante scegliere le linee e ricordarsi bene dove raggiungere la cengia finale.
Durante la discesa impossibile alla forcella abbiamo fatto il primo incontri di essere umani, questi risalendo la Cima meduce ci hanno salutati con una scarica di pietre da pauraaaaaa...Paura nel senso che se non mi spostavo velocemente con dei tuffi e degli scatti degni dei migliori atleti olimpici non ero di certo qui a scrivere oggi. Ma signori non sono certo qui ad imprecare con qualcuno...questi signori non lo facevano certo apposta, è impossibile muoversi in questi posti senza far cadere massi e la forcella rappresentava il principale canale di scolo.
La discesa conclusiva alla macchina è interminabile, fra tutto si parla di 1900m di dislivello negativo...e i miei quadricipiti ancora cantano! ma questa splendida immersione nella wildness delle marmarole ci ha consentito di tuffarci nello spirito delle vere dolomiti quelle rimaste autentiche...fra camosci marmotte, massi, roccia panorami da urlo e presenza umana quasi nulla.
Questo itinerario è bellissimo e fortunatamente poco frequentato...ed è giusto che rimanga così sia per la pericolosità, sia per la difficoltà ma soprattuto per rispetto dello spirito wildness di questo angolo paradisiaco delle vere dolomiti.
Saluti e grazie all'arterio per le dritte