Corno selvaggio

Percorsi non attrezzati con difficoltà tecniche contenute.

Corno selvaggio

Messaggioda dokkodo54 » 24/09/2015, 20:45

Dopo tanta Dolomia, sentivo parecchio la nostalgia delle "mie" Montagne.
E' sempre stato così, per me. Quando sono a casa, sogno le Dolomiti. E quando sono in Dolomiti mi prende la nostalgia per l'Appennino, la Montagna dove sono cresciuto, che più amo e che mi fa sentire veramente "a casa".
Così decido di curarmi nell'unico modo che conosco, vale a dire con un bel giro in Montagna. In Appennino, appunto.
Come meta scelgo il versante est del Corno alle Scale, una delle zone più selvagge dell'Appennino Bolognese. Qua la presenza umana e la cosiddetta "antropizzazione" sono ridotte al minimo. I boschi prosperano indisturbati, fino a dove devono cedere il passo ai prati d'alta quota.

Si parte da Pianaccio (quota 755m), un piccolo paese che ha dato i natali a un grande Uomo e che meriterebbe una visita ad hoc.
Si sale in direzione del Rifugio Segavecchia (quota 930m), ultimo presidio umano lungo l'alta valle del Silla.
Al rifugio si può arrivare anche con l'auto su stretta strada asfaltata, ma è piacevole farsela a piedi così da "rompere" il fiato e ammirare la "Curva del Vento".
E' un luogo magico, questo, dove il vento soffia perenne e dà voce ai desideri inespressi che, giunti da lontano, qui si fermano un momento per farsi riconoscere ed ascoltare dai viandanti.

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La Curva del Vento
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La stagione volge al termine per i più, e al rifugio c'è poca gente. Ma non si può dire che "non c'è un cane", quando ve ne sono addirittura due.

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Rifugio Segavecchia
rifugio.segavecchia.JPG (119.4 KiB) Osservato 3423 volte


Dal rifugio partono diversi itinerari, fra cui il "Sentiero degli Amici", che porta in vetta al monte La Nuda e che è l'obbiettivo che mi sono dato per oggi.
Il primo tratto è in comune con il sentiero alpinistico Ruffo (o "Direttissima") che arriva in cima al Corno dritto come un fuso seguendo la linea di massima pendenza.
Arrivato al bivio faccio fatica a non imboccarlo. Ma l'ho percorso anche questa primavera, per cui mi attengo al programma e magari del Ruffo ve ne parlerò un'altra volta.

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Il bivio
bivio.JPG (156.1 KiB) Osservato 3423 volte


Si sale subito decisi nel bosco, prendendo quota. Poi si traversa a destra, avvicinandosi all'impluvio sotto alla Nuda.
Il sentiero continua in salita, attraversando canaloni dove si vedono gli effetti delle scariche di neve che spesso si staccano dai ripidi pendii del monte Nuda.

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Il canalone
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Giunto al fosso dei Maseroni, una cascatella rallegra l'ambiente con il suo ruscellare, rompendo il silenzio totale che permea questi luoghi.
Ad un certo punto l'altezza degli alberi comincia a diminuire come se il bosco stesse per terminare e ad una radura appare Punta Sofia.
Si ha l'impressione di essere già arrivati, ma è un'illusione, appunto, dato che si è a poco più di metà della salita.

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Falsa speranza
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Re: Corno selvaggio

Messaggioda dokkodo54 » 24/09/2015, 20:51

Ora la traccia si impenna diventando veramente ripida e faticosa. Allo stesso tempo diventa anche più indistinta e difficile da seguire. L'ultima volta che sono stato qua ho dovuto tribolare non poco per non perdere il sentiero, seguendo radi e sbiaditi segni rossi e qualche ometto.
Adesso pare che sia appena passato qualcuno con una buona provvista di vernice rossa e bianca, dato che i segnavia non mancano e paiono ancora freschi.
Non so se rallegrarmene o dispiacermi. La cosa ha tolto parecchio fascino a quello che era un sentiero molto selvaggio, soprattutto nella seconda parte, ma probabilmente lo ha reso più sicuro.
Dopo un bel pezzo di salita ecco che i fusti ricominciano ad abbassarsi, e so che questa è la volta buona. Come solito da queste parti, il bosco termina improvvisamente, regalando l'emozione di trovarsi di colpo davanti ai panorami d'alta quota.
C'è anche un pò da ravanare fra rocce e mughi prima di raggiungere la dorsale che porta in vetta, con la traccia praticamente inesistente. Finalmente c'è anche qualcosa da interpretare, cercando il modo migliore per congiungere fra loro i radi paletti colorati che qui fanno la funzione di segnavia.

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Ora si ravana
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Salgo la ripida dorsale battuta dal vento mentre giù in basso, lontano fra i boschi, il borgo di Monte Acuto fa bella mostra di sè. In breve sono al bivio con il sentiero che sale dal Fabuino e da qui alla vetta al monte Nuda (quota 1828m).

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La dorsale e Monte Acuto
monte.acuto.JPG (86.95 KiB) Osservato 3421 volte


Ora c'è da pensare al rientro. Senza nemmeno prendere in considerazione la discesa dai Balzi del Fabuino, l'alternativa è scendere dalla Nuda per la via normale e rientrare a Segavecchia per la comoda strada dei Bagnadori, oppure scendere al passo del Vallone e risalire a Punta Sofia per la cresta dei Balzi dell'Ora.
Nel primo caso, la salita è praticamente finita. Nel secondo occorre aggiungere altri 250 metri di salita su sentiero non proprio agevole.
Ma siccome è presto e sto bene, non c'è storia. Anche se la cresta dei Balzi dell'Ora l'ho già percorsa innumerevoli volte mi piace al punto che ogni volta è come se fosse la prima.
Siccome ve ne ho già parlato, non starò a descriverla di nuovo. Metto solo una foto per rendere l'idea.

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I Balzi dell'Ora (I Balzi dell'Ombra)
balzi.dell.ora.JPG (148.03 KiB) Osservato 3421 volte


Così arrivo ancora una volta sotto la croce di Punta Sofia (quota 1939m).
Una breve pausa per mettere qualcosa sotto ai denti e riparto alla volta del Passo dello Strofinatoio (quota 1847), dal quale scendo verso il Passo del Cancellino (quota 1632), con vista sul versante toscano del crinale.

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Passo del Cancellino
passo.del.cancellino.JPG (58.11 KiB) Osservato 3421 volte


Dal passo imbocco il sentiero che scende al Rifugio Segavecchia e che, prima di immergersi definitivamente nel bosco, consente di ammirare il selvaggio versante del monte Nuda che ho risalito al mattino.

versante.est.monte.nuda.JPG
Il selvaggio versante est
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Re: Corno selvaggio

Messaggioda dokkodo54 » 24/09/2015, 20:53

A degna conclusione del giro e visto che è ora di merenda, mi fermo con piacere al rifugio per un bel piatto di formaggi e salumi locali, accompagnato da una birra "del Reno", anch'essa a chilometri zero.
Come digestivo, il rientro a Pianaccio lungo la strada è quanto di più piacevole si possa desiderare.

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Buon appetito!
buon.appetito.JPG (80.11 KiB) Osservato 3421 volte


Alla prossima,
dokkodo

P.S. Fuori tutto, alla fine sono circa 1300 metri di dislivello positivo, coperti in poco più di due ore e mezza, pause comprese (più un altro paio d'ore a scendere).
Direi niente male per un "vecchio senza benzina".
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Re: Corno selvaggio

Messaggioda Laustorre » 25/09/2015, 8:04

Dok.....lumino spennato senza benzina....potresti anche promuovere un giro simile per una domenica di fine estate inizio autunno....mai visitato l'Appennino....i salumi devono essere una favola....la birra anche.....prendo la famiglia,magari si aggrega qualcun altro....4 risate e a casa.
Inventa un giro, stabiliamo un paio di date per il meteo e si fa.....
Poi, zona di porcini quella.....si potrebbe anche....

Belli i tuoi giri,al solito,sei un paraculo però, se ci metti i taglieri alla fine i "mi piace" si sprecano stile facciabuco..... :okkemo: :okkemo: :okkemo:

Abbraccio.
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Re: Corno selvaggio

Messaggioda alfpaip » 25/09/2015, 8:38

gnam... direi che quel tagliere è un buon motivo per spararsi una trasferta in quei luoghi... 8-)


a parte questo, mi piace molto come racconti le tue uscite... :)
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Re: Corno selvaggio

Messaggioda SHERPA61 » 26/09/2015, 17:27

Laustorre ha scritto:Dok.....lumino spennato senza benzina....potresti anche promuovere un giro simile per una domenica di fine estate inizio autunno....mai visitato l'Appennino....i salumi devono essere una favola....la birra anche.....prendo la famiglia,magari si aggrega qualcun altro....

Abbraccio.



beh....questa dell'amico è una buona idea.....magari anche per fine primavera......così conosco il Appennino....e magari porto in po d'0lio per Dok........
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Re: Corno selvaggio

Messaggioda dokkodo54 » 29/09/2015, 21:05

Grazie a chi ha voluto lasciare un commento e chi si è fermato a leggere.

x alfpaip
Sono contento che ti piaccia il mio modo di scrivere. Cerco di trasmettere anche ciò che ho provato durante il giro, mettendo se riesco anche qualche nota locale, oltre ai dettagli tecnici.
Il tagliere è uno spettacolo per la vista, per l'olfatto, per il gusto e anche per lo spirito.
Attraverso questo mezzo imperfetto posso condividerne solo l'aspetto. Ma se vuoi provarne gli effetti anche sugli altri sensi, al rifugio ne hanno ancora... :lol:

x Laustorre
La ragione del tagliere alla fine, l'ho spiegata.
Che poi io sia un pò paraculo (e anche cagacazzo e salcazzo cos'altro)... no comment... :lol: :lol: :lol:

Un saluto,
dokkodo
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