due passi al Rifugio Corsi 26-27 settembre 2015
Giulie, il gruppo piú orientale delle Alpi e uno dei piú spettacolari: ovvio che fossero nel mio mirino, e questa pareva essere la volta buona, volevo approcciarle con lo spettacolare Sentiero Anita Goitan, un sentiero di cengia lungo le pareti del Jof Fuart...
Peccato che i conti senza l' oste non si fanno mai, e io non li avevo fatti col tutore, che nel giro di una stagione si è usurato al punto da diventare una grattugia
Sabato intorno a mezzogiorno salgo in macchina e parto in direzione Sella Nevea: sono carichissimo, la mia prima volta a camminare sulle montagne di Kugy (a sciare ci sono già stato 2 volte), il meteo per oggi da misto nuvolo/coperto mentre per domani da misto bello, PERFETTO!
Arrivo a Sella, parcheggio, e come una molla salto giú dalla macchina, mi preparo e mi metto in marcia lungo il sentiero 625 per il Rifugio Corsi
il sentiero inizialmente sale lungo la ex pista Slalom
per poi andarsi ad infilare nel bosco collegandosi alla strada di servizio delle malghe
La salita è piacevole, e ogni tanto il sentiero esce per qualche metro dal bosco, regalando viste sulla grandiosa muraglia del gruppo del Canin
Via di nuovo nel bosco
e quando se ne esce è anche finita la parte "faticosa", se cosí la si può definire: adesso il sentiero sale regolarmente e piacevolmente in costa
alle spalle... bhe alle spalle un bel vaffa alle nuvole ci sta tutto visto che mi rovinano lo spettacolo della grande muraglia
e nel frattempo le bastarde calano anche dalla mia parte
sto passeggiando tranquillo lungo il sentiero quando all' improvviso sento dei colpi secchi provenire da poco avanti, come se qualcuno stesse tagliando la legna con l' accetta... mmm... qua alberi non ce ne sono... vuoi vedere che è QUALCUNO CHE BARUFFA?
vuoi vedere che mi trovo gli stambecchi?
e infatti eccoli
me li godo da distante non rendendomi conto di dove passi il sentiero... si perché andando avanti mi rendo conto che loro sono proprio SUL sentiero!
salve IACERE: è permesso? si, posso passare?
ma ad un certo punto incrocio il SUO sguardo, se gli stambecchi sono i re delle Giulie, LUI è il re dei re, enorme, imponente, mai visto uno stambecco cosī grosso, immenso, bello da far paura, sono quei momenti in cui resti paralizzato, in venerazione
Ci guardiamo per alcuni istanti che sembrano eterni, poi lui fa un fischio breve e si mette in marcia sul sentiero, con gli altri al seguito
io mi accodo alla processione
al tornante successivo ci separiamo: io seguo il sentiero mentre loro vanno dritti per i pascoli
arrivo cosí a Passo degli Scalini, da qua dovrebbero cominciare le grandiose visioni sul Fuart, di grandioso invece ci son solo le nuvole
dai almeno siamo alla fine delle fatiche, il rifugio è già in vista
inizio a scendere in un ambiente che mi piace sempre di piú
e non faccio caso al tutore che inizia a darmi noia
sento all' improvviso un fischio lungo, questo lo conosco bene, vuoi vedere che, per la prima volta, dopo gli stambecchi becco pure i camosci, a pochi minuti di distanza?
e infatti eccolo
Lui è piú "pudico" dei cugini stambecchi: entrambi curiosissimi, il camoscio preferisce spiarti da distante, mentre lo stambecco se ne sbatte allegramente e ti viene vicino, tanto lo sa chi ha la peggio in caso di testate
Mi rimetto in marcia
sfilo sotto l' Ago di Villaco, miracolosamente scampato alla cappa
e arrivo nella spettacolare conca dove si trova il Rifugio Corsi
mi do una sistemata e vado a mangiare: qua si mangia da dio, ve lo dico!
sarà una serata molto particolare: c'è la festa di chiusura della stagione ed è salito da Trieste un gruppo che suona, con una ragazza che ha una voce spettacolare!
Mi dispiace non rimanere fino alla fine, ma sono reduce da una settimana in cui avrei voluto avere quattro fucili d' assalto, due lanciarazzi e tre bombe a mano, cosí a una certa me ne vado a dormire. Bene, non è mai stato cosí bello prendere sonno: la gente è ancora tutta giú, quindi non si sentono russate moleste, e da sotto sale - ovattata - la musica, letteralmente cullandomi tra le braccia di Morfeo. Meraviglioso.
Arriva mattina, e con lei il mio gallo
esco, ed è magia: la mia prima enrosadira sulle Giulie
Cima Confine si illumina d' immenso
e dietro il rifugio la seguono il Campanile e l' Ago di Villaco
giustizia è fatta: l' alba ha vendicato lo schifido nuvolo di ieri
carico come una molla vado a fare colazione, mi preparo, saluto il gestore e mi metto in marcia al cospetto di queste grandiose visioni
dopo 5 minuti però ecco la sciagura: ieri il tutore in neanche 3 ore è riuscito a macinarmi il retro del ginocchio, e adesso fa un male della madonna
improponibile pensare di camminarci quasi 10 ore
Le bestemmie volano, da quante ne tiro cambia il tempo e scappano le ultime nuvole, dire che sono nero è un eufemismo, se qualcuno mi guarda storto non rispondo delle mie azioni...
Incazzato come una biscia torno sui miei passi e riprendo a ritroso il sentiero di ieri, con la giornata che, quasi a prendermi per il kulo, si preannuncia spettacolare
porcat*oia guarda a cosa mi tocca rinunciare
ecco il lato "di qua" dell' Ago
la giornata mi sta concedendo le vedute che mi ha negato ieri
guarda che roba
e la dietro?
vogliamo parlarne?
mentre sullo sfondo svetta imponente il Mangart, uno dei colossi delle Giulie
arrivo al Passo degli Scalini
mentre bestemmio contro il tutore non ripenso neanche a COSA c' è la dietro, e quando mi affaccio SBADADAM, il Canin mi sbatte in faccia :shock::shock:
immenso, come il re che ho fotografato ieri
Mi rimetto in marcia, iniziando la discesa definitiva
mi volto a guardare il passo con il sole
saluto la grande muraglia
e vado ad infilarmi nel bosco.
Finisce cosí, mestamente, la mia falsa partenza sulle Giulie.
Ormai però il dado è tratto: il mirino è allineato e le spolette sono armate, l' anno prossimo non mi scappano.