Dachstein rainwanderweg: tra ghiacciai, altopiani e laghi

Percorsi non attrezzati con difficoltà tecniche contenute.

Dachstein rainwanderweg: tra ghiacciai, altopiani e laghi

Messaggioda pudra » 20/08/2014, 10:35

Dachstein rainwanderweg, oops! rundwanderweg: tra ghiacciai, pareti ferrate, boschi, altopiani e laghi, 8 giorni intorno a questo bellissimo massiccio austriaco.

ieri sono tornato dal giro di questo bellissimo massiccio austriaco, situato al centro dell'Austria tra Salisburghese, Austria Superiore e Stiria.
ho dormito in 7 rifugi e in un albergo nel bellissimo paesino di Hallstatt, la perla del Salzkammergut, sulle rive dell'Hallstaettersee.

come da titolo, ho beccato, soprattuto i primi giorni un po' d'acqua, ma andiamo con ordine...

continua...
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Re: Dachstein rainwanderweg: tra ghiacciai, altopiani e lagh

Messaggioda Fitman » 20/08/2014, 11:39

facci sbavare! :piaemo:
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Re: Dachstein rainwanderweg: tra ghiacciai, altopiani e lagh

Messaggioda pudra » 22/08/2014, 9:54

Beh, non aspettatevi delle escursioni super estreme:
per quanto riguarda le ferrate, un po’ il tempo “non ideale” dei primi giorni, il fatto che non sono un fenomeno (anzi...), un po’ la mia prudenza dopo aver fatto una ferrata breve ma tosta e, non ultima, la scarsa attitudine a dialogare con i locali mi hanno indotto a non fare ferrate super estreme e super fighe ...
per quanto riguarda i ghiacciai, li ho ammirati e li ho percorsi solo su tracciati segnalati e battuti (o quasi...), in quanto ero da solo e senza l’attrezzatura da ghiacciaio.

Premessa:
dopo la settimana di trekking dell’anno scorso in Val Bregaglia ed Engadina (e altre esperienze in Italia), volevo percorrere quest’anno un altro trekking all’estero, vicino, e quindi sulle Alpi, ma non in Svizzera: le idee principali riguardavano la Francia che è decisamente più vicina a casa (Queyras, Mercatour, Vanoise o Ecrins), ma poi sfogliando un libro in cui venivano descritti vari trekking sulle Alpi ho cambiato idea pensando a Germania o Austria: o il Giro della Zugspitze o il Giro del Dachstein.
9 anni fa ero stato con la famiglia in zona, facendo qualche giro (e un giro in bici) nei paesini sui laghetti del Salzkammergut (vicino a Salisburgo - e avevo trovato tre giorni di pioggia) e andando a sciare (d’estate) su una pistina sul ghiacciaio del Dachstein.
Dato che i posti mi avevano particolarmente impressionato (in particolare Hallstatt, paesino sul lago omonimo sul versante nord del Dachstein, pure con la pioggia), ho deciso di ritornarci facendo un bel trekking.
Ho cercato qualche info su internet e ho notato che sul Dachstein è stata costruita la prima ferrata del mondo (ma non avrei potuto comunque accedervi, dato che bisogna attraversare prima un ghiacciaio) ed è il posto numero uno in Austria per le ferrate, dato che le rocce sono particolarmente favorevoli (dei bei calcari compatti simili a quelli che vi sono sulle Prealpi Lombarde o sulle Dolomiti).
Per questo mi sono portato dietro l’attrezzatura per le ferrate e ho cercato il più possibile informazioni sulle ferrate (in particolare dal sito di Ramsau-Dachstein, per il versante stiriano, che riporta le relazioni di una guida di ferrate austriache, a mio parere fatta molto bene; da klettersteig.de per il resto del territorio. Ho trovato altre info da un vecchio libro di ferrate delle Alpi che ho a casa e dal sito del rifugio Hofpürgl).
Vi sono ferrate fattibili per quasi tutti i giorni del trekking e nei giorni in cui il tempo sarà favorevole proverò a farne qualcuna.
Per le carte purtroppo mi sono svegliato troppo tardi per procurarmele (ad esempio la carta dell’ÖAV, il Club Alpino Austriaco, del Dachstein è disponibile alla libreria VEL di Sondrio) e ci penserò giunto in loco. Per questo motivo ho seguito il percorso classico partendo da Gosau a Nord Ovest del Dachstein, percorrendo il giro in senso antiorario e ho prenotato i rifugi per i primi giorni.
Poi vedremo ...
L’idea è di raggiungere il punto di partenza in treno e la lontananza e il giro dell’oca da fare mi fanno quasi cambiare idea sulla meta. Il Dachstein è infatti il gruppo montuoso rinomato sulle Alpi più lontano dal Milano. Sì, lo so che i Totengebirge, sono più lontani, ma mica li conoscevo ...
Parto con l’intenzione di prendere il treno notturno Milano – Woergl (sulla linea per Innsbruck e Monaco), ma in biglietteria ho la sorpresa: il biglietto è esaurito, quindi anticipo la partenza e prendo il treno la domenica 10/8 mattina e ho come obiettivo di raggiungere la sera un B&B a Golling nel Salisburghese poco a sud di Salisburgo e di raggiungere il giorno dopo in bus Gosau, alla partenza del trekking.

Colonna sonora:
per il giro del Dachstein, vista l’assonanza, ovviamente The Dark Ride e Dr. Stein degli Helloween; per le giornate con nuvole in posizioni incantanti direi Symphony of Enchanted Lands dei Rhapsody; dato che sono “a man who walks alone” aggiungerei anche Fear of the Dark degli Iron Maiden.

Itinerario sintetico:
Domenica 10/08/2014: In treno casa – Milano – Verona – Woergl – Golling
Lunedì 11/08/2014: In bus Golling – Gosau; 1° tappa: Gosau – Vorderer Gosausee – Steigl pass (discesa attraverso un sentiero attrezzato) – Hofpürglhütte
Martedì 12/08/2014: 2° tappa: Hofpürglhütte – Unterhofalm – Sulzenhals – Rötelstein – Sulzenhals – Tor – Dachstein Südwandhütte
Mercoledì 13/08/2014: 3° tappa: Dachstein Südwandhütte – ferrata dell’Huner Scharte – Huner Scharte – breve ferrata tosta per l’Hunerkogel – Hunerkogel (arrivo funivia del Dachstein) – discesa attraverso la pista da sci all’Hunerkogel – ferrata panoramica e semplice per il Kopperstein fino al ripetitore – discesa verso il ghiacciaio – Hunerkogel - ferrata panoramica e semplice per il Kopperstein fino al ripetitore – discesa fino al buco – tentativo verso l’Austriascharte – discesa lungo l’Edelgriesskar - Austriahütte
Giovedì 14/08/2014: 4° tappa: Austriahütte – Hotel Türlwand – funivia del Dachstein – Hunerkogel – su percorso battuto dai gatti su ghiacciaio – Seethalerhütte e spitze – ritorno per lo stesso percorso – Gjaidsteinsattel – Guttenberghaus
Venerdì 15/08/2014: 5° tappa: Guttenberghaus – ferrata Jubilӓums – Eselstein – Gjaidalm – Obertraun – Hallstatt Hotel Hirlatz
Sabato 16/08/2014: 6° tappa: Hallstatt Hotel Hirlatz – Wiesberghaus – Simonyhütte
Domenica 17/08/2014: 7° tappa: Simonyhütte – ferrata Nord-Est allo Schöberl – discesa per la ferrata Moni Sud-Ovest – Simonyhütte – Hoher Trog – Hosswand Scharte – Hohe Hosswand – Adamekhütte
Lunedì 18/08/2014: 8° tappa: Adamekhütte – Hinterer Gosausee – Laserer Alpin Klettersteig – Vorderer Gosausee – Gosau; In bus Gosau – Golling; In treno Golling – Monaco di Baviera
Martedì 19/08/2014: In treno Monaco di Baviera – Venezia – Milano – casa

Domenica 10/8:
Domenica è una bella giornata e per un po’ dimentico che per i prossimi giorni sarà previsto tempo variabile con pioggia per un po’ di giorni ...
Via Milano e Verona giungo a Woergl, dove faccio il biglietto per il riotrno ed ho un’altra sorpresa: tra lunedì 18 e martedì 19 il treno Monaco – Verona non sarà attivo e mi toccherà fare un giro dell’oca per tornare a casa, ovvero passare da Tarvisio e Venezia: va beh!
Prendo il treno locale per Salisburgo che ferma a Golling: è una linea che fa tutte le stazioni (quasi come una metropolitana) e si ferma in tutti i sobborghi di Kitzbühel, località a me cara per esperienze sciistiche e ciclistiche di circa 10 anni fa.
Delle belle gole e dei bei paesaggi attraversa nel suo percorso.
Giunto a Golling verso le 18:20 faccio un giretto per il paese: naturalmente i negozi sono chiusi e pure l’ufficio informazioni.
Naturalmente non ho prenotato il B&B per la notte, ma almeno ho dei numeri di telefono.
Faccio un super giro per il paese alla ricerca di tutti i B&B chiusi o esauriti (ottenendo anche info sbagliate dai locali...). Giunto ormai al tramonto, trovo il posto al B&B che è proprio sulla via principale del centro, che avevo tenuto per ultimo in quanto il più caro... faccio un giretto al laghetto di Golling con vista luna piena e mi mangio il panino che non ho mangiato in viaggio e vado a letto.
Il paesino è situato in una larga piana sul fiume Saalach ed è caratterizzato da una via principale storica con degli edifici in stile austriaco (accontentatevi della mia definizione), ha un castello medievale e a qualche km c’è una famosa cascata (Golling Wasserfall), per il resto sono case sparse nella campagna.
Su un giornale locale leggo che per domani è previsto brutto, e i giorni successivi è variabile con un po’ di pioggia, quindi il tempo non il massimo, però ...

Lunedì 11/8:
Dopo una super colazione lascio Golling (circa 400 m s.l.m.) e prendo il bus per Gosau: con l’alloggio in B&B ho diritto ad un super sconto sul biglietto del bus.
Il cielo è molto nuvoloso, ma non piove, quindi io sono ancora in abbigliamento estivo ...
Dopo il Pass Gschütt, il bus lascia il Salisburghese ed entra nell’Austria Superiore e dopo pochi km giunge a Gosau (780 m s.l.m.): proprio di fronte alla fermata dell’autobus vi sono l’ufficio informazioni turistiche e un negozio.
Nessuno dei due ha la carta dell’ÖAV, ma il negozio ha una carta magari un po’ meno precisa, ma impermeabile e antistrappo al 25.000, con isoipse a 20 m e reticolato chilometrico WGS84 del Dachsteingebirge – Hallstӓtter See della Mayr: visto il tempo previsto, va benissimo questa.
Sono le 10 e appena parto per raggiungere la pista ciclabile che lungo un fiumiciattolo raggiunge il Vorderer Gosausee, comincia a piovere, prima pioviggina e poi un pochino di più. Ed ecco che dovrò indossare la giacca leggera e il copri - zaino che mi accompagneranno per praticamente tutti i giorni con pochissime eccezioni!
Oggi il menù prevede un tratto in fondovalle di circa 6km sino al Vorderer Gosausee: la prima parte lo percorro lungo una pista ciclabile, poi prendo per un po’ la strada e quindi percorro l’ultimo tratto su sentiero. In realtà avrei potuto prendere il bus, ma mi sembra che gli orari non fossero molto favorevoli, cmq ho abbastanza tempo ...
Il Vorderer Gosausee (937 m s.l.m.) è un bellissimo lago: chiaramente con la piovvigina non si vedono bene le montagne attorno, ma è proprio un bel posto. Potrei paragonarlo al Lago di Braies...
In zona vi sono 3 ferrate: una è la Laserer Alpin, che sembra una boiata sul lago e per un momento mi viene in mente di farla con la pioggia..., un’altra è la Schmied che si raggiungeva prima arrivare al lago e l’ultima è una vera ferrata di alta montagna (vedi sotto).
La prima tappa del giro classico del Dachstein prevede di salire alla Gablonzerhütte e quindi ritornare nel Salisburghese percorrendo un itinerario saliscendi a ovest della Gosaukamm: proprio qui c’è una ferrata molto bella, la Intersport Klettersteig che sale il Kleiner e il Grosser Donnerkogel, una classica ferrata di alta montagna che oggi non è proprio il caso di percorrere. Osservando la cartina realizzo che è più corto percorrere la Steiglweg e raggiungere l’Hofpürglhütte, che contornano la Gosuakamm da est anziché la via classica da ovest.
E così faccio...
Lascio il lago verso le 12 e il sentiero mi porta a salire rapidamente prima per pascoli e poi nel bosco con scorci molto affascinanti sul lago. Non piove forte e posso godermi l’ascesa.
Presso un malga-rifugio chiusa mi fermo per mangiare qualcosa, fa un pochino freschino e non riesco a godermi le soste al meglio.
Presto il tracciato esce dal bosco e si hanno viste da lande incantate verso le montagne tra Gosau ed Hallstatt, in pratica il PreDachstein che non attraverserò. Sono sotto la Gousakamm, con le sue guglie ardite e vedo dei camosci. Per mugheti e poi per prati e pietraie salgo lungo la valle: ha smesso di piovere e valuto che il tempo non è poi così male...
Ma appena giungo allo Steiglpass (2012 m s.l.m.), che mi riporta nel Salisburghese (sotto il cui territorio vi è il versante sud-ovest del massiccio del Dachstein), tira un bel vento forte e ricomincia a piovere.
Davanti a me c’è il rifugio e una bella montagna rossa, il Rötelstein, se fosse bello in fondo si dovrebbero vedere i Tauri con il Grossglockner...
Per la discesa lungo l’altro versante c’è la chicca del giorno, un tratto attrezzato. Dato che ho l’attrezzatura decido che la prudenza non è mai troppa e mi vesto da ferrata. In realtà il percorso è molto semplice, ma dato che sta piovendo, è abbastanza scivoloso. Raggiunto il sentiero principale per un tratto in saliscendi giungo all’Hofpürglhütte (1705 m s.l.m.), un rifugio dell’ÖAV.
C’è una bella camerona tutta per me che però dovrò dividere con due signore, però posso stendere per bene i miei vestiti umidi o bagnati...
Al rifugio mi danno brutte notizie per domani, il tempo sarà come oggi...

Martedì 12/08:
Di sera e di notte e anche stamattina piove e smette ... ogni tanto il rifugio è avvolto nella nebbia e ogni tanto si hanno dei panorami spettrali verso il massiccio del Dachstein e verso il fondovalle.
Direi che la ferrata Albert Weiss non è proprio percorribile...
In alternativa al classico percorso del Dachstein Rundwanderweg, mi piacerebbe percorrere un percorso più alto, il Lenzer Steig che ha qualche tratto attrezzato.
Chiedo alla rifugista che mi consiglia invece un percorso più basso, che scende all’Unter e all’Oberhofalm.
E così faccio.
Parto dal rifugio con calma e non c’è nebbia e nemmeno piove, ma il cielo è minaccioso. Scendo per il sentiero tra i mughi con di fronte il Rötelstein, chissà ...
Una nota sui sentieri austriaci: sono bollati dall’ÖAV con i segnavia rossi-bianco-rossi (come in Italia), che curiosamente corrisponde alla bandiera austriaca. In certi punti sono veramente tantissimi, potendo averne una decina a vista... In realtà sono riuscito a perdermi su alcuni sentieri, ma lì c’erano situazioni particolari...
All’Unterhofalm (circa 1250 m s.l.m.) c’è un parcheggio, un mulino ad acqua ed è pieno di bei coniglietti che saltellano e decido di salire verso l’Almsee (1303 m s.l.m.), dove ci sarebbe un bel panorama verso la Gosaukamm, ma adesso c’è un po’ di nebbia...
Giro introno al lago e salgo verso la Sulzenalm: all’inizio è una strada sterrata che fa presto spazio ad un sentierino ripido su una crestina tra i pascoli. Giungo alla Löckenwaldalm ignoro un cartello e decido di proseguire sulla sinistra: qui percorro un tratto fuori sentiero (se avessi proseguito verso destra, avrei preso la strada sterrata che porta alla malga). Lungo questo eprcorrso si hanno enchanted landscapes con le forme delle nuvole basse...
Giungo quindi prima alla Krahlehenhütte e per strada sterrata alla Sulzenalm, dove ricomincia il sentiero.
Ha cominciato a piovviginare e cerco un posto riparato per la pausa pranzo.
Trovo una bella panchina sotto un larice e mi metto a mangiare.
C’è un gruppo di escursionisti con guida che sta facendo una gita sotto l’acqua...
Dopo la bella sosta proseguo e giungo alla Sulzenhals (1827 m s.l.m.), dove ribecco il gruppo.
Dopo una rapida occhiata all’orologio (sono circa le 13) e al cartello che mi dice che sono solo 3 h al Dachstein Südwandhütte, decido di svoltare a destra per tentare il Rötelstein.
Il percorso è ripido ed è un po’ sfasciuminoso e un po’ tra le roccette, sono ben riposato e voglio provarci.
Piovvigina anche un po’.
Vedremo. Se è tosto rinuncio.
In realtà salgo e salgo: bisogna stare attenti a non scivolare, ma non è molto difficile.
Ci sono panorami belli sulla Gosaukamm e sul Dachstein che è però in buona parte avvolto dalla nebbia. Dopo un tratto di sentiero tra roccette, smette di piovere e il sentiero quasi si spiana e raggiunge la cresta del Rötelstein che è vicino. Un ultimo sforzo e sono in cima (2247 m s.l.m.) a godermi il panorama.
Ora ricomincia a piovere e dopo qualche foto e una rapidissimo rifornimento scendo giù. Per prudenza metto il casco.
Sto sempre molto attento a non scivolare, ma puntualmente la scivolata arriva... nel fango a pochi metri dalla Sulzenhals ...
Un’altra breve sosta qui e riparto. Ora si prosegue saliscendi un po’ tra i mughi e un po’ tra le pietraie verso il Tor, l’ultima salita della giornata.
Piove e smette e non capisco la temperatura e quindi è un continuo togli e rimetti i vestiti.
Dopo una sosta nella valletta sottostante il Tor (molto affascinante), giungo al Tor (un passo a 2033 m s.l.m.) avvolto nella nebbia. Un’altra pausa. Sono perfettamente in orario per arrivare al rifugio verso le 18.
Purtroppo la nebbia non mi fa godere il paesaggio (sono sotto la parete sud del Dachstein) e dopo una discesa tra sfasciumi e un tratto in falsopiano, risalgo nel boschetto fino alla Dachstein Südwandhütte (1871 m s.l.m.), un rifugio privato situato su una cresta molto panoramica sull’altopiano di Ramsau e alla base della parete sud, però adesso c’è nebbia ...
Ora sono in Stiria, sotto la cui giurisdizione vi è tutto il versante sud del Dachstein.
Sono l’unico cliente a dormire al rifugio (quindi posso spandere tutte le mie cose nella stanzona da letto). l’idea sarebbe per domani fare due super ferrate lungo la parete sud del Dachstein, l’Anna e la Johann, ma secondo il rifugista il tempo non promette nulla di buono neanche domani...
La mia idea sarebbe di fare un percorso più semplice, ma ne parlerò al rifugista domani.
Ogni tanto la nebbia si apre e si hanno delle belle viste soprattutto verso il “mio” Rötelstein ...

le foto dei primi due gg sul mio profilo facebook: https://www.facebook.com/iris.nombosco/ ... 341&type=1
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Re: Dachstein rainwanderweg: tra ghiacciai, altopiani e lagh

Messaggioda pudra » 23/08/2014, 10:20

Mercoledì 13/08:
Il tempo non è così brutto come si poteva immaginare...
Dato che ha piovuto un po’ anche stanotte non è il caso di tentare le due ferrate (tra l’altro la Johann sarebbe stata forse fin troppo difficile per me), ma almeno posso provare l’opzione B. Ne parlo con il rifugista, che dice che secondo lui per un po’ tiene il tempo.
L’idea è di salire all’arrivo della funivia del Dachstein (Hunerkogel) attraverso un percorso attrezzato (in realtà un ferrata relativamente facile) che giunge all’Huner Scharte.
Io avrei prenotato anche per questa notte alla Dachstein Südwandhütte, ma decido (come mi aveva suggerito la rifugista dell’Hofpürglhütte) di andare all’Austriahütte, che essendo dell’ ÖAV dovrebbe costare meno. Il rifugio dista neanche 1 ora da qui, ma io però prima salgo sui monti. E così cambio anche un po’ il posto ...
Salgo prima tra arbusti sulla cresta e quindi nella valletta che risale ripidamente tra sfasciumi verso la parete che porta all’Huner Scharte con sopra di me la funivia che sale.
Il tempo è bello rannuvolozzato, ma si riesce a salire.
Giungo all’attacco della ferrata: il primo pezzo è semplice, quasi un sentiero attrezzato, poi ha un passaggio angusto che mi fa pensare di aver preso la variante super difficile.
In realtà il bivio per la variante super difficile (che si chiama Sky Walk, percorso di circa 1 h, di difficoltà MD e molto esposto che arriva direttamente all’arrivo della funivia) è poco più avanti. Capisco che la difficoltà in tratti medi (dato che è da un po’ che non faccio ferrate) mi sarebbe stata molto limitante in percorsi ben più ostici come la Johann. Cmq l’ultimo tratto ha dei piolozzi un pochino pericolosi se si cade. Giungo alla forcella e tira un forte vento. Siamo sulla cresta principale del Dachstein: il versante nord è un plateau ghiacciato (si tratta del Schladminger Gletscher) con alcuni impianti sciistici (non in uso in quanto c’è poca neve) ed è ubicato in Austria Superiore: è il ghiacciaio in cui avevo sciato nell’estate 2005.
Svolto a sinistra e per un pseudo sentiero tra sfasciumi giungo all’arrivo della funivia porta carichi.
Ora fatico alcuni minuti a trovare il continuo del percorso: non ho voglia di salire sul ghiacciaio (benché battuto dai gatti) ed è indicato il continuo della via ferrata, ma si perde un po’ in quanto siamo in zona a grande inquinamento antropico ... quando riesco finalmente a trovare il percorso, mi trovo di fronte al tratto di ferrata che mi ha più entusiasmato in questi giorni: un tratto molto breve, ma tosto (ormai ho preso l’occhio dopo le difficoltà della parte precedente) che porta direttamente alla ringhiera della zona di arrivo della funivia. Un tizio mi fa “si sale di lì?”: mi sono pentito di non avergli chiesto di farmi una foto...
Gironzolo un bel po’ in zona funivia alla ricerca di un posto non troppo freddo e riparato dal vento.
Le nuvole vanno e vengono, ma si riesce a vedere un discreto panorama su versante stiriano, mente è abbastanza coperto verso nord. Parecchia gente è salita su in funivia.
Dopo una lunga pausa pranzo scendo: all’inizio trovo una traccia sulla dx, ma in realtà porta in un posto per addetti agli impianti e quindi scendo sulla traccia battuta dai gatti del ghiacciaio e ritorno all’Huner Scharte: ora sono alla ricerca dell’Austria Scharte per raggiungere l’Austriahütte attraverso l’Edelgriesskar, un sentiero attrezzato selvaggio...
Seguo le indicazione che portano a salire in cresta sul versante opposto verso il Koppenkarstein, una semplice ferrata molto panoramica. Non mi dispiacerebbe raggiungere questa vetta, ma c’è un po’ di vento ed è un po’ più coperto e talvolta si avvicinano nuvole basse, per cui non sono molto tranquillo. Sullo sfondo, oltre il Plateau ghiacciato si stendo i dolci rilievi prima rocciosi e poi copertti da erba e mughi dell’altipiano del Dachstein: questa immagine mi impressiona molto ed ho una grande voglia di attraversare nei prossimi giorni questo plateau.
del Raggiungo per semplice ferrata il ripetitore con il triangolo rosso e cerco sui libretti-relazioni di ferrate dove devo andare, dato che non ci sono indicazioni.
Realizzo che sulla sinistra c’è una via di fuga: scende attrezzata in diagonale e quindi con una serie di pioli e scalette vertiginose sul ghiacciaio: siamo all’arrivo di uno skilift non in utilizzo, ma ci sono molti addetti che ci stanno lavorando. Attraverso la traccia battuta dai gatti torno all’Hunerscharte: tentativo numero due alla ricerca dell’Edelgriesskar. Ora guardo meglio le carte e le indicazioni saggiando le possibili varianti sulla dx e sulla sx...
Adesso siamo avvolti nella nebbia e voglio proprio scendere.
Poi vedo due ferratisti che stanno scendendo dalla ferrata del Koppenkarstein: “finalmente qualcuno cui chiedere!”.
Mi dicono di prendere il Rosmarie Stollen, un tunnellino che porta sul lato sud: nella relazione che ho c’è scritto, capissi un po’ il tedesco...
Di fatto avevo azzeccato prima, dato che a metà delle scalette c’è una galleria (chiusa da una porta) che porta dall’altro lato ... ecco perché si sentivano rumori dall’altro lato (era il vento) e perché dalla cresta vedevo un sentierino che cominciava dal nulla.
Risalgo rapidamente sino al ripetitore con il triangolo rosso e scendo i pioli e apro la porta ed eccoci in un mondo nuovo purtroppo adesso avvolto nella nebbia ... d’inverno è un percorso di sci fuoripista...
Cammino sul sentiero semplice ma attrezzato con corrimano, fino ad un bivio. A sinistra si sale per una ferratina all’Austriascharte: so che non devo andare di lì ma voglio salire un pochino per vedere che cosa si vede: non è tardi. Salgo un po’ e la ferrata spiana e comincia a piovere, direi che è meglio che torno al bivio. Ritornato al bivio mangio rapidamente qualcosa e scendo quindi per la mitica Edelgrieskar. L’inizio è un semplice sentiero attrezzato su una crestina: sulla sinistra si vede un ghiacciaietto, quindi scende un po’ in una zona in cui i cavi sono messi molto male: in parte sono rotti, in parte i segnavia sono coperti dalla neve: zig zago per una decina di minuti per paura di non perdere la strada: poi con tinuo a scendere: acqua, neve e gravità stanno trasformando molto questo versante che piano piano se ne sta andando. Un’indicazione su un masso dice che proseguendo di va alla Guttenberghaus... mah! Poi vedo a fianco l’indicazione che mi dice che devo scendere giù per l’Austriahütte: “ah, ok, non pernsavo di essere così rintronato...” dopo un tratto attrezzato che se ne sta andando via, attraverso un tratto di neve e ribecco il percorso. Dopo pochi minuti un tratto a pioli su roccette. Per fortuna che ci sono i pioli perché la roccia è completamente lavata (anzi sta ruscellando) dalla pioggia. Poii il percorso si fa più semplice e la valle si apre e vi è un sentiero vero. La valle con il bel tempo sarebbe proprio magnifica circondata da belle pareti. La valle si apre di più e paino piano raggiuti pirma i prati poi i mughi e poi il bosco, raggiungo una strada sterrata e l’Austriahütte: “qui posso sperimentare le mie (e anche del rifugista, per la verità) grandi doti anglistiche! Ci metto qualche minuto a fargli capire che sono da solo e dormo una sola notte, dato che capisce “two nights” per “tonight”.
Il rifugio è carino, nel bosco e sono da solo in una stanza da due, quindi posso stendere tutte le mie cose (umide o bagnate) dalla super pioggia del pomeriggio.
Nota sui rifugi austriaci: in molti rifugi c’è la possibilità di scegliere se stare nello stanzone o in stanza piccola (pagando di più), il menu è alla carta e paghi a consumazione. E a tavola ti piazzano sempre da solo, contrariamente a praticamente tutti i rifugi svizzeri (in un rifugio mi era capitato di sentire “mettetevi tutti sullo stesso tavolo”, ma questo capita forse solo in bassa stagione) in cui sono stato di recente e a molti rifugi italiani...
Anche in Austria, come in molti rifugi delle Dolomiti, c’è questa idea dell’albergo di montagna, che è una concezione opposta (a quanto ho potuto vedere nei posti in cui sono stato) rispetto ai rifugi francesi, svizzeri e ad alcuni rifugi italiani.
Chiedo ancora com’è il tempo per domani e come al solito la risposta è che è brutto...

Giovedì 14/08:
Oggi l’idea sarebbe stata di raggiungere la Guttenberghaus facendo la Ramsdauer Klettersteig, una ferrata non difficile, ma ultra panoramica su vette intorno ai 2600 m di quota.
Ma piove anche stamattina, quindi opto per l’opzione B.
Sul menù in inglese della cena di ieri leggo che chi alloggia al rifugio ha diritto alla Sommercard che da diritto a prendere autobus e funivie gratis il giorno in cui è valida, cioè oggi.
Pertanto posso prendere gratuitamente la funivia del Dachstein e mi risparmio quasi 1000 m di dislivello. Da lì potrei raggiungere la Guttenberghaus attraverso il Dachsteinrundwanderweg, che dovrebbe essere ben segnalato anche in caso di nebbia (sto andando a quasi 2700 m di quota).
Mi preparo e parto con molta calma: che fretta c’è? Adesso piove! In direzione della funivia che raggiungo in 20’. La prendo gratis e arrivo dove sono stato ieri. Oggi è bello nebbioso, nevischia un po’, ma c’è sempre molta gente su... le previsioni del tempo appese su un vetro dicono che è brutto fino a sabato, ma domenica è bello, wow! Orami ci sto facendo l’abitudine e quel che l’è, l’è!
Vado verso le piste da sci e invece di prendere il percorso per la Guttenberghaus, seguo il flusso di gente lungo una pista sul ghiacciaio battuta dai gatti... questa sale alla Seethalerhütte, il rifugio più alto del Dachstein, e decido di andare lì... c’è veramente molta gente (come in tutti i posti in cui non devi fare molta fatica per raggiungerli, tralaltro) e dopo aver fatto tre giorni quasi sempre da solo, non mi dispiace ...
Il ghiacciaio che sto percorrendo è l’Hallstaettergletscher e il percorso costituisce la via normale per l’Hoher Dachstein, la cima più alta del gruppo. Ad un bel tornantone prima dell’arrivo al rifugio, la nebbia si apre e si vede la cima dell’Hoher Dachstein.
In pochi minuti giungo al rifugio e salgo la cimetta retrostante. Gli ultimi due metri imito due ragazzi prima di me superando le roccette in arrampicata (sarà stato I grado). Qui arriva la sopra citata ferrata Johan.
Mangiucchio qualcosa e faccio qualche foto. Ogni tanto si riapre un pochino la nebbia. Si scende. Riesco addirittura ad avere un conversazione in tedesco (uno mi chiede se è lì il rifugio e io gli rispondo di sì! :D ).
Ogni tanto qualche apertura mi permette di vedere meglio il ghiacciaio e i suoi inselberg ...
Ritornato a dove ci sono gli impianti seguo il cartello per la Guttenberghaus, ma non porta da nessuna parte, allora decido di seguire quello che dice la carta: ovvero percorrere un centinaio di metri e raggiungere la Gjaidsattel dove c’è roccia, qui c’è un indicazione per il rifugio, ma anche qui non c’è nessun sentiero: decido di seguire per un po’ gli sfasciumi e quindi seguo la traccia dello skilift: un brevissimo (due metri?) tratto ripido di ghiaccio non coperto di neve mi fa impegolare un po’, ma mi metto i semi ramponi che mi sono portato.
Giungo alla fine dello skilift e il Ghiacciaio di Schladming finisce: siamo in altro mondo, solitario e di sfasciumi. Penso che non incontrerò nessuno per tutto il percorso e data la lunghezza (sono circa 3h30’ arrivare al rifugio e il tempo: adesso è bello coperto). Ma dopo pochi minuti incontro un signore che sale senza zaino e che dice di conoscere bene il luogo...
Proseguo fino alla partenza della seggiovia e sono finalmente in zona per nulla antropizzata, a parte la costante presenza di un grosso palo ad indicare un itinerario di sci fuoripista (anche se con le basse pendenze che ci sono non mi sembra molto remunerativo dal punto di vista sciistico, ma solo dal punto di vista paesaggistico). Cmq i fuoripista indicati non è che li abbia visti così spesso. Che fuori pista sono?
Quando giungo ai primi prati decido che è ora di sosta pranzo.
Ci sto quasi un’ora fino a quando non fa freddo.
Sono praticamente all’estremità settentrionale del mitico e sconfinato Plateau del Dachstein e cominciano le doline, i karren e una serie di morfologie carsiche superficiali che interessano le rocce calcaree. Ne è proprio pieno! Chissà se Fedipos lo ha visitato...
È bellissimo ma il percorso a saliscendi per il rifugio non finisce più...
Dopo un piccolo tratto attrezzato (qualche metro) c’è qualche indicazione e popi i primi cartelli per altre mete e in fondo il rifugio. Durante gli ultimi minuti di cammino piove un po’.
Giunto alla Gutttenberghaus, ho qualche incomprensione linguistica sull’appartenenza ad un club alpino e sui piatti da scegliere per cena ... il rifugista si rivela fin da subito proprio “simpatico”... per risparmiare un po’ decido di non stare in camera da solo, ma in una camera da gruppi: sono in una camera con un gruppo della Repubblica Ceca e ho un incomprensione sulle ciabatte ... la sera non è delle migliori e dopo cena sono stanco e decido di coricarmi, dopo una mezz’oretta che sono a letto entra il rifugista urlando “pagare ora!”: proprio simpatico. Il rifugio è particolarmente frequentato (diversamente dai precedenti), probabilmente perché ci sono molte vie di arrampicata o forse perché è il weekend clou delle vacanze austriache.
Nei rifugi che ho visitato, visti i libri dei rifugi, la stragrande maggioranza delle persone è austriaca, con minoranze consistenti di tedeschi e cechi. Le persone di altre nazionalità europee (tra cui gli italiani) o extraeuropee si contano sulle dita di una mano...

le foto della prima metà del giro: https://www.facebook.com/iris.nombosco/ ... ploaded=37
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Re: Dachstein rainwanderweg: tra ghiacciai, altopiani e lagh

Messaggioda VinciMountain » 25/08/2014, 8:56

Complimenti, deve essere una bella "avventura" fare questo tipo di esperienza! :okkemo:

Più volte ho dato un occhio alla possibilità di fare qualche Alta Via di più giorni.. ma tra una cosa e l'altra non sono mai riuscito ad organizzare bene la cosa!
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Re: Dachstein rainwanderweg: tra ghiacciai, altopiani e lagh

Messaggioda alfpaip » 25/08/2014, 13:59

Complimenti anche da parte mia... Onestamente, non so se attualmente avrei la "motivazione" per starmene otto giorni di fila in giro per i monti da solo, per di più con un meteo infame...
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Re: Dachstein rainwanderweg: tra ghiacciai, altopiani e lagh

Messaggioda pudra » 26/08/2014, 16:47

sì, guarda, con il meteo dei primi giorni, andavo solo per inerzia e mi continuavo a chiedere perché non fossi partito qualche giorno dopo.
ma poi ci ho fatto l'abitudine ed è pure migliorato...
poi il giorno in cui sono tornato a casa (martedì scorso) pioveva e quindi ho capito che se fossi partito qualche giorno dopo avrei solo rimandato la pioggia.

Alta Via... non proprio: il 5° giorno sono sceso a 500 m... e il 6° sono risalito :botemo:
a me piacciono moltissimo i trekking.
uno-due o tre giri di 5-8 gg per ogni estate li devo fare!
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Re: Dachstein rainwanderweg: tra ghiacciai, altopiani e lagh

Messaggioda fudos » 18/06/2015, 19:32

sabato sono salito sul dachstein...
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Re: Dachstein rainwanderweg: tra ghiacciai, altopiani e lagh

Messaggioda SHERPA61 » 19/06/2015, 9:11

sempre bello il dachstein....
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Re: Dachstein rainwanderweg: tra ghiacciai, altopiani e lagh

Messaggioda Lariano » 22/06/2015, 10:34

Ciao Pudra Complimenti!! Un gran bel giro.
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