Blitz ha scritto:Ma anche qua non credo di essere riuscito ad esprimermi correttamente, il discorso meriterebbe ben di piú di queste 4 righe...
Beh, Blitz, questo è un argomento che può veramente portare lontano.
Davvero, perché non apri una discussione su questo tema ?
Io sono abbastanza d'accordo con le tue considerazioni e non ho difficoltà ad ammettere di provare entrambi i tipi di paura che hai descritto.
Paura della Montagna, intesa come paura dell'ignoto, che è quella che mi fa provare rispetto per la Montagna e mi evita di andarmi a mettere in situazioni più grandi di me.
E paura di commettere errori, che è quella che mi fa stare sempre con le antenne dritte e con il cervello collegato tutte le volte che sono in Montagna, a prescindere dalle difficoltà che sto affrontando.
Non mi preoccupa provare paura, perchè so che finchè è sotto controllo è una emozione positiva, che mi aiuta a tornare a casa.
Sarebbe bello condividere il proprio pensiero e le proprie esperienze su questo.
Per esempio, potrei raccontare di quella volta che, in cordata da tre, affrontammo una vietta facile (III-IV grado) in Montagna.
Io ero il terzo, addetto al recupero del materiale.
Ad un certo punto la via prevedeva un lungo traverso orizzontale, 15 o forse 20 metri di III grado.
Il capocordata aveva fatto le cose per bene, mettendo due o tre protezioni veloci lungo tutto il traverso per ridurre eventuali "pendoli".
Arrivato alla prima protezione, constato con orrore che la mia corda è fuori dal rinvio. In breve, il secondo di cordata, decisamente inesperto, aveva tolto dal rinvio entrambe le corde, non solo la sua, anche la mia!
Immediatamente ho realizzato che, se aveva fatto così con la prima protezione, probabilmente aveva fatto lo stesso con tutte, quindi io mi trovavo su un traverso con 20 metri di lasco di corda!
Ed ecco arrivare la paura.
Che però deve essere tenuta assolutamente sotto controllo, altrimenti diventa panico e la frittata è fatta.
Bene, quella volta mi sono fatto quei 20 metri di lasco, perchè dovevo per forza di cose farli, con una concentrazione che raramente ho sperimentato in altre occasioni.
Un saluto,
dokkodo