Via Alpinistica Roberto Fava

Percorsi non attrezzati,su roccia od in ambiente Alpinistico.

Via Alpinistica Roberto Fava

Messaggioda appenninista » 22/05/2015, 14:21

Con lo scopo di far conoscere le bellezze dell'Appennino parmense propongo questo itinerario localizzato nell'Alta Val Parma.
La via alpinistica in questione la si potrebbe definire sentiero alpinistico in quanto alterna tratti di arrampicata ad altri in cui si cammina seguendo una labile traccia contrassegnata da ometti ben posizionati. Il percorso alpinistico corre lungo la Cresta dello Sterpara formata da una serie di torrioni, alture e gendarmi rocciosi. I tratti di arrampicata sono ben serviti da spit e le difficoltà variano dal II° al IV°.
Partiti dalla località Lagdei (raggiungibile da Parma passando per Langhirano, Corniglio e Bosco) si arriva in 40 minuti circa al Rifugio Mariotti al Lago Santo e si continua per il sentiero 723 diretto alla sella del Marmagna. Ad un primo bivio (cartelli) si lascia a destra il 729 e al bivio successivo, posto appena dopo il primo, si abbandona il sentiero 723 seguendo quello diretto alla Sella dello Sterpara e al Passo delle Guadine. Giunti in prossimità di un cartello con scritto "Via Alpinistica Roberto Fava" si lascia anche questo sentiero e ci si inoltra nel bosco seguendo una labile traccia che in breve conduce in un panoramico pendio cosparso di massi d'arenaria e cespugli di mirtilli. Il primo tratto di cresta è già evidentissimo e per raggiungerlo si seguono gli ometti che conducono a destra al culmine del pendio e, successivamente, ad una sella all'interno del bosco. Da qui occorre svoltare a sinistra raggiungendo l'inizio della via alpinistica (due spit di sosta). Il primo risalto presenta in successione: una breve placchetta incisa da una netta fessura, una crestina piuttosto rotta e un estetico e verticale spigolo dotato di ottimi appigli (III°; diversi spit). Dalla sommità è necessario seguire (o meglio intuire) una poco evidente traccia nell'erba che conduce all'interno di un fitto boschetto. Seguendo i puntuali ometti si giunge alla base del secondo risalto: un bellissimo torrione. Lo si scala dapprima salendo una bella e appigliata placca, a destra del filo, per poi seguire quest'ultimo con divertente arrampicata (III°-; diversi spit).
Dalla cima del torrione si scende ripidamente contornando sulla destra un risalto caratterizzato da fessure e un foro nella roccia. Dopo aver ripreso la dorsale si rientra nel bosco giungendo alla base del terzo risalto, il più impegnativo, anche se breve. Lo si supera, all'inizio, traversando delicatamente a destra sfruttando una stretta cornice, per poi salire direttamente e con un passaggio impegnativo (IV°) raggiungere un foro nella roccia da cui si vede lo spigolo sud della Roccabiasca. Si continua tenendosi appena a sinistra del filo guadagnando la sommità (IV°, poi III°; molto breve e abbondantemente servito da spit). Una pietraia, un tratto di bosco e un ripido pendio precedono il quarto risalto: un caratteristico gendarme roccioso. Lo si scala direttamente tenendosi a sinistra dello spigolo e con un passo non banale si afferra una fessura verticale che conduce fuori dalle difficoltà (III°+; molto breve; diversi spit). Dall'aerea sommità si discende con attenzione una placca per poi rientrare all'interno del bosco. Da questo momento il percorso diviene meno interessante. Proseguendo lungo la dorsale si scavalcano due alture e si giunge ai piedi del quinto risalto. Lo si sale seguendo inizialmente una friabile crestina e, successivamente, una facile fenditura (II°; roccia non buona; diversi spit). Ora non resta che seguire la dorsale e dopo aver superato una paretina, salendo la faccia destra del diedro-fessura che la incide, si arriva sull'ultima quota della cresta. Da qui si scende nel bosco (tracce e contrassegni assenti) seguendo l'ampia dorsale e congiungendosi con il sent. 723B (le carbonaie) che seguito a sinistra conduce ad un bivio: a destra si fa ritorno a Lagdei e a sinistra a Lago Santo.
Ultima modifica di appenninista il 22/05/2015, 19:27, modificato 6 volte in totale.
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Re: Via Alpinistica Roberto Fava

Messaggioda appenninista » 22/05/2015, 14:26

Alcune foto del percorso
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Il Lago Santo
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Il primo risalto
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Il secondo risalto
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Il secondo risalto
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Re: Via Alpinistica Roberto Fava

Messaggioda appenninista » 22/05/2015, 14:31

Altre foto
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Lo spigolo del secondo risalto
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Il Lago Santo visto dalla sommità del secondo risalto
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Il terzo risalto
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Re: Via Alpinistica Roberto Fava

Messaggioda appenninista » 22/05/2015, 14:37

Altre foto
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Il quarto risalto
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Il quarto risalto
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La sommità del quarto risalto
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Il quinto risalto
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La cresta e lo spigolo sud della Roccabiasca
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Re: Via Alpinistica Roberto Fava

Messaggioda Fitman » 22/05/2015, 21:14

è una zona che avevo già adocchiato, m'hai dato un motivo in più per andarci! :sciemo:
grazie ;)
Fitman
 
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Re: Via Alpinistica Roberto Fava

Messaggioda lisa.teddi » 23/05/2015, 20:41

percorso davvero molto interessante ma purtroppo quel passaggino di IV° mi frena...... :sciemo:
Lisa
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Re: Via Alpinistica Roberto Fava

Messaggioda appenninista » 23/05/2015, 22:08

lisa.teddi ha scritto:percorso davvero molto interessante ma purtroppo quel passaggino di IV° mi frena...... :sciemo:


Ciao Lisa. Il passaggino in questione è molto breve, più che altro un movimento, ma non banale. Eventualmente puoi evitare il risalto.
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Re: Via Alpinistica Roberto Fava

Messaggioda fedipos » 24/05/2015, 12:54

Dunque, la tua risposta chiede alcuni chiarimenti. Niente da dire sul discorso falesie: quelle non servono a niente per imparare qualcosa di alpinismo e finchè gli spit restano sulle falesie non me ne frega niente, a parte il discorso ritrito che poi andiamo a recuperare gente che ,fuori dalle falesie, si mette in croda sul 2° esposto. Punto. Io mi limito a guardare le foto che hai postato: siamo sul gnais, roccia sulla quale sono cresciuto e dove ho fatto circa trecento vie. Sulle foto non si vedono altro che fessure nelle quali entra di tutto, in particolare chiodi a testa universale e lame in cromo-molibdeno da granito che tengono una mucca buttata giù. Vedo spit a mezzo metro uno dall'altro: è vergognoso. Se la gente non è capace ad andare, vada sulle ferrate a giocare appesi ai cavi, e ti assicuro che la tentazione di fare due telefonate e venire giù con la mola è molto forte. Lo abbiamo fatto a settembre in Brenta scendendo una stra-classica di 400 metri e facendo piazza pulita visto che le difficoltà non andavano oltre qualche passo di 4°. Cerchiamo di capirci: nessuno ha il diritto di storpiare vie di 2°/3° con delgli spit, e sfido il mondo alpinistico a contraddirmi. Se poi il Cai dei pianulari avvalla queste porcate me ne può fregare ancora di meno, perchè se ci girano le palle avvisiamo anche la sezione di zona e ci facciamo due risate. E' ora, come giustamente tutti gli scienzini qua dentro hanno sempre affermato, che ognuno resti al suo posto: i farraioli vadano per ferri ( senza rovinare i percorsi attrezzati logico-storici ecc.) e lasciate che gli alpinisti facciano gli alpinisti. Ti dirò di più: abbiamo anche considerato spit che in Brenta sono stati messi su tiri di 5°, esposti, dove i primi salitori sono passati con un chiodo di merda in partenza e uno di doppia merda in uscita. Ci stanno, all'insegna appunto di non andare a cercarsela a tutti i costi e visto che si trattava di tiri di 35/40 metri dopo 15 lunghezze di via. Ma a tutto deve esserci un limite, e apprezzo il tuo intervento senz'altro moderato e disponibile.
fedipos
 

Re: Via Alpinistica Roberto Fava

Messaggioda SHERPA61 » 25/05/2015, 18:02

lisa.teddi ha scritto:
fedipos ha scritto: ............e ti assicuro che la tentazione di fare due telefonate e venire giù con la mola è molto forte.


Visto che qui i più tanti se ne stanno quieti a leggere e probabilmente condividere spesso le tue stupidaggini..................perché non inizi ad utilizzare la mola per fare a pezzi i vari impianti di risalita che vi sono ad iniziare dal Groste per continuare verso Molveno e magari una passatina per Pinzolo??????


off topic...
scusa Lisa, la tua ultima escursione in Montagna..??
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Re: Via Alpinistica Roberto Fava

Messaggioda Arterio Lupin » 25/05/2015, 18:48

Spit o non spit, io in quelle zone ho già in obiettivo parecchie cose. Da tempo, Da almeno un annetto... E per la precisione il periodo prescelto sarà quello dell'autunno...

MI farò la cresta, così come mi farò la Garibaldi e lo Spigolo ...

Gli spit deturpano senza dubbio, ma non più di tante ferrate o di tante sistemazioni di sentieri a dir poco orrende. A livello etico, invece, il dibattito è ahinoi aperto da tempo...

La zona dei Laghi dell'Appennino Parmense richiama, sarebbe l'ideale per un incontro offrendo luoghi d'interesse culinario (tanti), alpinistico, arrampicatorio ed escursionistico.

Sono davvero belle... Non meritano che un post loro dedicato venga deturpato dalle solite discussioni asfittiche..

Ah...

En passant..

Se uno spit disturba si va e lo si toglie, il fatto che da un'altra parte di cia una seggiovia non basta a giustificarne la presenza..
Gli spit posti sulle apreti divenute falesia (ai Lagoni o in altre zone) non disturbano. Fanno parte del "gioco dell'arrampicata": Ben vengano.

Su vie storiche con un obbligato di terzo, piuttosto vedrei bene inserire in punti meno visibili eventuali protezioni fisse, oppure meglio ancora lasciare l'aspetto didattico di andare a piazzare dadi e friends...

Il problema è che si impara sempre meno quello che dovrebbe essere l'ABC...

Pur di sentirsi "avanti" o di non avere complessi di inferiorità i nostri fratelli appenninisti copiano le cazzate fatte nelle Alpi... Uno delgi aspetti migliori degli Appennini, invece, è che spesso presentano più wilderness di molte zone delle Alpi!!! Allo stesso modo, salire una crestina di quel tipo piazzando dadi, friends e cordini o fettucce potrebbe sempre essere un ottimo viatico...

In chiusura, però, permettetemi una piccola riflessione: in tutte le zone frequentate si provvede alla "richiodatura", alla sistemazione delle soste e bla bla bla...
Lodevole iniziativa, soprattutto se vista come possibilità di garantire la maggior sicurezza possibile alle grandi frequentazioni.
La cresta oggetto della discordia, peraltro, può ben rientrare tra i percorsi "classici" della zona... Quindi CI STA che siano stati piazzati ALCUNI spit nei punti di maggior difficoltà di piazzamento protezioni... Ripeto, CI STA anche se non è certamente apprezzabile..
Posso anche capire che, essendo ripetuto spesso anche in inverno, qualche protezione maggiore per le invernali non può che essere benvenuta.

Quindi, pur mugugnando, lì non interverrei con la mola, a come, invece, sarebbe il caso di fare per molte, troppe opere che deturpano pareti che dovrebbero invece restare libere (le Alpi hanno mille esempi negativi al riguardo...).


Tornando a bomba...

Quello appena espresso è il mio parere. Nient'altro.

FIlippoo/ Fedipos ha espresso il suo.

Se vogliamo parlare, parliamo delle bellezze del Roccabiasca, della zona del Lagoni, del monte Scala...

Ma, per favore, basta ripartire ogni volta con la solita solfa delle baruffe incrociate.

Volete dire che non siete d'accordo col Fedipos? FATELO CAZZO, ma restando in tema.
Le discussioni devono continuare a girare attorno al tema..
CI vuole tanto ad esprimere i dubbi che ho appena avanzato io, per esempio?

Io e Fedipos non siamo sempre d'accordo, anzi... Ma sappiamo discutere, se serve ci mandiamo a cagare, ci scambiamo i pareri e via...

Lui ed Appenninista stavano arrivando ad avere una franca discussione sulla zona, sulle pratiche e sull'etica locale... Un case study che permette di andare ad estrapolate conclusioni utili più in generale (e' il principio della ricerca, andare dal particolare all'universale, secondo il metodo induttivo...).

Non serve a nulla attaccare il vecchio scassacazzi per la questione del Grostè e delle mille altre vaccate compiute nel Brenta o in altre zone alpine subalpine e ovunque ormai...

Andare a fare un discorso semplice come il mio, che lascia spazio a progetti per la "messa in sicurezza" degli itinerari "classici" e frequentati nel modo più sostenibile e meno invasivo possibile, oppure obiettare semplicemente che vista la frequentazione estiva ed invernale lo spit poteva avere comunque una sua ragion d'essere poteva e doveva essere una buona risposta. Eventualmente poi scornarsi per i punti di vista...

Ma quello è il modo di dialogare...

Mi sono tolto dalle balle sperando che parlaste di più tra di voi...

Non che ne approfittaste per fare peggio di prima.



Vi do un consiglio...


Parlate del Roccabiasca e della zona del Lagoni... Fateci una bradipata!



Scrivete di meno, andate in giro, in montagna e tornate a scrivere quando avrete qualcosa da raccontare o fotografie da mostrare.
Oppure postate qualcosa di "spessore" su temi di sotira o di etica alpinistica... Ma solo se ne siete davvero in grado.

Altrimenti, davvero, get a real life!, fatevi una vita reale, andate in montagna che fa sempre bene... E poi tornate a parlare di Lei e delle vostre sensazioni!!!


Un saluto carissimo a tutti!
Arterio Lupin
 

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