Cronaca di un corso di arrampicata

Argomenti vari legati al mondo della montagna.

Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda Blitz » 04/11/2014, 1:05

Egregio Dottor Artemisio,
mi duole che Lei abbia preso a male il mio precedente intervento, frutto della stizza per averLe dato -assieme ai miei colleghi forumisti- dei consigli che Vossignoria ha prontamente ignorato, volendo fare di testa propria, e volendo aver ragione a tutti i costi.

Ora, quanto cercavo di spiegarLe è che se Lei si è innamorato della montagna, quanto sta facendo è un' inutile perdita di tempo, in quanto non Le insegnerà in alcun modo a godere di tale magnifico ambiente, ad esplorarlo, a coglierne le bellezze, ed è altrettanto inutile che Lei replichi volendo avere ragione a tutti i costi.
Se il sottoscritto (che non ha fatto corsi né tantomeno dimestichezza con corde, nuts, friends, spit, ecc.) dovesse fare in Sua compagnia un percorso di quelli a lui graditi, ci si troverebbe nella spiacevole situazione in cui il sottoscritto passerebbe senza problemi, mentre Lei, pur avendo frequentato con successo un corso di arrampicata, e in grado di arrampicare un sesto grado in palestra, si bloccherebbe, o ancora peggio rischierebbe di farsi del male.

Spero che questa versione garbata sia di Suo gradimento

Cordiali saluti

Blitz
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Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda Arterio Lupin » 04/11/2014, 1:23

Lo ha capito.

Tant'è che ha risposto.

Ha capito perfettamente che il corso di arrmapicata può in qualche modo, forse, un domani, essere di una qualche utilità... Forse. Ma per il momento lgi sta regalando alcuni momenti di piacere e, magari, lo avvince più dei soliti esercizi nelle solite palestre di fitness che vanno per la maggiore. E' una cosa che solo lui può dire.

Per quanto riguarda la montagna, ha capito perfettamente che trattasi di tutt'altra cosa e che la direzione che seguirà potrà essere indicata solo dal tempo e dallo sviluppo della sua passione.

Nulla gli vieta di coltivare tanto la passione per plastica o falesia, insomma la passione per l'arrampicata, che quella per la montagna, in tutte le sue forme.

Non limitiamolo e non ripartiamo coi soliti scazzi reciproci....

A me sembra che Artemisio abbia capito perfettamente quel che c'era da capire, per ora. Ciò che sarà dipenderà da lui e da come si svilupperà la sua passione. Se, poi, si innamorerà dello street boulder piuttosto che delle ferrate trentine... Sarà una questione sua e solo sua. Noi possiamo mandargli pareri e "consigli"... Null'altro. Abitando a Berlino è dura farlo scendere per un week end fedipossiano o una Blitzata...

Ma mai dire mai...

Ci vorrebbe una Sergiodapamplonata....

Dio vede e provvede...

Bye bye, e basta con le discussioni inutili. Cerchiamo di essere tolleranti e possibilisti... Nessuno di noi ha la verità in tasca.
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Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda Sergio da Gemona » 04/11/2014, 7:55

Dici bene... dici bene, io vedo e provvedo...

Bravo... bravo Arterio, vedo che io e te iniziamo ad intenderci.
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Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda 3DTrento » 04/11/2014, 11:33

Qua come sempre ho poco da dire, ma quando posso ci metto il mio intervento sperando possa essere utile a qualcuno:

Il mio percorso "montanarolo" è iniziato su sentieri da ragazzo, sono passato a diverse ferrate anche toste in solitaria, però ho capito che non ci si può sempre "tirare sui cavi" per superare i punti più difficili, quindi ho fatto un corso di arrampicata in palestra, su plastica. Ho imparato un po' di tecnica di base, l'uso delle corde e un minimo di assicurazione. Sono tornato in montagna sulle ferrate (per darvi un esempio la ferrata Pisetta). E' migliorata la progressione? No, per niente. Gli ambienti sono veramente troppo distanti tra loro, e senza un buon compagno che faccia da guida per imparare la sola palestra in montagna serve veramente a poco.

Detto questo, sono stati 120 € buttati? No, per niente, perché comunque ho fatto un'esperienza. Ho imparato a conoscere e apprezzare l'ambiente della palestra come luogo di allenamento invernale e di sfida delle proprie capacità. Un giochino certo, ma chi può dire cosa serve e cosa no nella vita? Voi potete dirlo?

Ps. Fedipos questo weekend ho l'esame da ISS, quindi se hai voglia di incrociare le dita per me ti ringrazio :D
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Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda Arterio Lupin » 04/11/2014, 15:40

I post successivi hanno avuto un carattere speleologico ed hanno preso una direzione del tutto avulsa a questo topic.

Essendo interessanti, li abbiamo raccolti qui

https://www.vieferrate.it/forum/viewtopic.php?f=13&t=1462
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Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda artemisio60 » 04/11/2014, 22:17

Ma caro Blitz,
anche se sono effettivamente laureato (in scienze politiche) e ho qualche annetto più di te nello zaino, non importa che mi chiami Dottore e mi dai del Lei (e addirittura con le maiuscole).
Mi sembra che qua sia naturale darsi del tu e parlare come fra amici allo stesso tavolo, davanti a una birra o a un "tajut di neri" così caro al buon Sergio.
Mi piacerebbe molto fare in tua compagnia un percorso di quelli a te graditi, perché sono sicuro che avrei tantissimo da imparare e credo che sarebbe un'occasione da non perdere. Così come credo che qualcosina potresti impararla anche tu.
Purtroppo a tutto quest'anno sono bloccato qua a Berlino per impegni lavorativi, ma durante la prossima primavera conto di poter fare qualche puntata verso sud.
Magari ne riparleremo più avanti.

Oggi seconda sessione del corso di arrampicata, essenzialmente una lezione sui nodi.
Prima di tutto ce ne hanno insegnato un paio per collegare l'imbragatura alla corda, il nodo a otto ripassato e il bulin (spero di tradurre bene i nomi dal tedesco...).
Poi un altro paio di nodi che ci hanno detto essere fondamentali per le manovre con le corde, che, in italiano, credo corrispondano al "barcaiolo" e al "mezzo barcaiolo".
Siamo stati più di due ore a provare e riprovare ciascun nodo, a farli e a sollecitarli, sotto lo sguardo attento degli istruttori.
A parte il bulin, che non mi va nella testa, con gli altri tre credo di essermela cavata abbastanza bene e comunque gli istruttori ci hanno consigliato di provare e riprovare anche a casa, perché "i nodi in questa attività sono come i comandi di una macchina, se non li sai usare non vai da nessuna parte".
Terminata la parte sui nodi, altro percorso sui blocchetti di legno per il miglioramento dell'equilibrio e per ultima una novità.
Ci hanno fatti salire su una pedana di legno e stare in equilibrio su questa, appoggiando solo la parte anteriore del piede, cioè lasciando a sbalzo nel vuoto i talloni e quasi tutta la pianta.
Sembra facile, ma non lo è per niente, almeno all'inizio.
Poi, piano piano, ho iniziato a capire che controllando bene i movimenti del bacino si riesce a mantenere una posizione molto stabile e a non cadere. Incredibile!
E questo è tutto per la seconda lezione.

Anche questa volta non abbiamo arrampicato, però ho imparato ugualmente tante cose nuove. I nodi prima di tutto, ma ciò che mi ha stupito di più è capire di cosa è capace il nostro corpo se solo ci prendiamo la briga di esplorarne le possibilità e le capacità di controllo.
Alla prossima.

Artemisio
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Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda Arterio Lupin » 05/11/2014, 2:07

Bello vedere la passione che cresce, nutrita da una evidente curiosità innata...

:-)

Passiamo alla terminologia. Mi permetto darti qualche ragguaglio visto che non sei certo delle corrispondenze:

l'Achtknoten o sempl. Achter è il nodo ad otto. Occhio che con Achter si indica spesso il discensore ad otto (Abseilachter).

Il Bulin è il Bulino

Il Mastwurf è il nodo barcaiolo e

l'Halbmastwurf è il mezzo barcaiolo.

Divertiti!!!
Arterio Lupin
 

Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda fudos » 05/11/2014, 7:57

mmm qua mi vien da dire che ci sono troppi professoroni, non si può competere... :arremo: :nooemo: :vekemo: :uhaemo: :maaemo: :tieemo:
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Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda Arterio Lupin » 05/11/2014, 11:12

Puoi sempre lanciare una competizione verso il basso o, come si dice in Veneto, una gara "a chi fa manco", ovvero una gara alla rovescia, per chi ne sa di meno...

Oppure auspicare l'avvento di un nuovo Pol Pot che elimini tutto ciò abbia anche solo il sentore di "culturale"...


P. S. Se poi ci spieghi quale sarebbe il comportamento da "professoroni"... Non sarebbe male. C'è gente che professore lo è e non per posa o per "darsi arie"; ma semplicemente perché lo è... E potrebbe anche mandare a quel Paese chi - per propri problemi - non sopporta l'esistenza di chi sa usare la penna o la favella...

Occhio, non è la prima volta che te lo dico... :-) Non facciamo il razzismo al contrario, Fudos...
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Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda alverspir » 05/11/2014, 12:32

Arterio Lupin ha scritto:Puoi sempre lanciare una competizione verso il basso o, come si dice in Veneto, una gara "a chi fa manco", ovvero una gara alla rovescia, per chi ne sa di meno...

Tresette chi fa manco coa moneghea... quante partite fino alle prime luci dell'alba... tra professori, studenti, operai, studiài, succoni, geni... tutti uguali...
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