Per lunedí le previsioni danno una giornata splendida, di quelle da non perdere, e la voglia di fare un' uscita c'è.
PROBLEMA: venerdí sera compleanno, sabato discoteca, domenica grigliata per altro compleanno... dopo un weekend del genere non è che possa strafare... e quindi? quindi è il momento di fare un breve giretto panoramico, ispirato da un bel libro, che mi ero tenuto da parte apposta per occasioni del genere: Forca Rossa, un panoramicissimo valico a poco meno di 2500 metri in zona Passo San Pellegrino.
Sveglia presto, colazione con molta calma (voglio prendermela comoda) e via verso il Passo.
Lungo la strada grossi nuvoloni mi preoccupano non poco, ma quando parcheggio e mi avvio lungo il sentiero 607 verso Fuciade la situazione è questa
il sentiero altro non è che una piacevole strada bianca che in quasi falsopiano entra nel bosco, non prima però di aver regalato queste visioni sulle splendide Pale di San Martino
si esce finalmente allo scoperto, nella bella conca pascoliva di Fuciàde, e subito compare la bella scogliera di Ombrettola, Sas de Valfréida, Monte La Banca e Pizzo Le Crene
mentre alle spalle mi fanno compagnia le Pale
Loro si godono gli ultimi giorni di alpeggio
mentre fa capolino anche il Palon de Jigolè
tra un panorama e l' altro, arrivo al Rifugio Fuciàde, dove mi fermo velocemente per un caffè
per poi ripartire lungo il sentiero 670: direzione Forca Rossa
lascio alle spalle questa splendida conca
per dirigermi verso gli alti pascoli
L' autunno è arrivato, portando con sè i suoi colori più belli
Mentre proseguo non riesco a non ipnotizzarmi sulle Pale
superata la dorsale che scende dal Sas de Valfreida mi si para davanti tutto l' itinerario di salita, in questo bellissimo ambiente pascolivo
carino il Sas, no?
anche i suoi vicini non sono male
una pettegola tanto per cambiare si mette a fischiare, ah ecco mi mancava fischia e rifischia, riesce a svegliare la collega che esce dalla tana mezza rintronata... eh? chi? cosa è nato? io le passo davanti e questa quasi non se ne accorge
il sentiero adesso attraversa questa bella pietraia
mentre alle spalle compare il Sas de la Tas'cia con dietro Cima Uomo
arrivo cosí a innestarmi sul sentiero 694 che sale dal Rifugio Flora Alpina
e attraverso i pascoli di Pian de la Schita
arrivo alle rampe finali
ed eccomi su alla Forca Rossa
da una parte il panorama si apre sulla verde conca che ho risalito
dall' altra subito di fronte le Cime d' Auta
e sullo sfondo... Tofane e Sorapíss giusto per citare i primi due a caso
Bene, riposato qualche minuto, goduto del panorama, riparto lungo il sentiero 693, che mi porterà ai piedi di questa splendida muraglia
il sentiero scende leggermente per poi tenersi sostanzialmente a mezza costa
regalando queste visioni
Pizzo Le Crene
Monte La Banca
Sas de Valfreida
non cammino su ghiaione puro, ma questo misto pascolo/pietraia è comunque estremamente piacevole
aaaah pietraie
il cammino è tranquillo, niente a che vedere con le mie ravanate selvagge
ma non per questo meno soddisfacente
ma siccome io non posso fare un giro che sia uno senza un ghiaione, eccomi servito con questo da attraversare
continuo a guardare davanti e dietro, ma a sinistra? a sinistra è cosí
raggiungo cosí la dorsale che scende dal Sas de Valfreida, che avevo scavalcato più a valle all' andata
la scavalco e... serve commentare?
close-up verso Pas da le Cirèle: mi ispira, dovrò organizzarmi una ravanatina la in mezzo
di fianco adesso ho il Palón de Jigolé
beati i passeggeri di quell' aereo, chissà che panorami si stanno godendo da lassú
nuovo cambio di ambiente: dal misto pietraia si torna al pascolo puro
scendo per i tornanti (devastati dal recente passaggio della transumanza: le signore mucche col loro dolce peso hanno scavato delle trincèe ) e attraverso questo piacevole ruscello (Rif de Jigolé)
per poi puntare all' incrocio che scende dalle Cirèlle
arrivo a Jigolé Contrin, dove i due sentieri appunto si incrociano
io scendo per il 607 verso i pascoli di Fuciàde
non voltarsi alle spalle è veramente difficile
do un ultimo sguardo verso la Forca Rossa e inizio a scendere
si ma come si fa????
riattraverso il ruscello
e adesso il sentiero si alza dal fondovalle
ultimo sguardo indietro, promesso
anche perché adesso davanti ho le Pale a farmi compagnia
e sono cosí di ritorno a Fuciade con le sue baite curatissime
mi fermo al rifugio per un bel pranzetto, da quanto poco ho mangiato quando mi chiedono se voglio il dolce declino cortesemente altrimenti rotolo
bon, meglio ariavviarsi: riprendo cosí il sentiero 607 dell' andata
mentre loro si godono la pennichella: aaah bella vita
se qualcuno non avesse ancora capito l' origine del verbo stravaccarsi
do un ultimo saluto all' Agnèr
e ai Focobón
dopodiché rientro nel bosco, e da li a breve raggiungo la macchina.
È stato un giro semplice, breve, dal dislivello contenuto, ma ragazzi che panorami!!!!!!