Ciao Sherpa, parto dal presupposto e dalla fine del tuo post ((e non mi dite che son sempre "violento" ))
Non ho pensato un secondo che tu sia un violento.
Guarda Sherpa, ti racconto un paio di cose che magari ti aiuteranno a capire meglio chi sono e come la penso in materia di VITA/MONTAGNA, dato che trovo moooooolto correlate tra loro le due cose (a questo pro ti dico solamente che ritengo necessario l’insegnamento della montagna a scuola). Mi ritrovavo circa 20/25 anni fa a scorrazzare con il mio vecchio su e giù per monti, Trentino, Veneto, qualche capatina in Friuli etc...etc....quando ad un certo punto, come una mannaia, succede quel che può normalmente capitare nella vita di una persona che si avvia nel grigiore dell'età avanzata, problemi di pressione del vecchio, e allora che si fa? Tutto d'un tratto le sagome scure e taglienti delle creste diventano all'istante un antico, antichissimo ricordo d'infanzia, qualcosa negli anni dell'adolescenza e del teenagerismo più sfrontato risale a richiamo dei bei tempi passati, ma si sà, si cresce e si diventa grandi, e si pensa sempre che il tempo sia poco, troppo poco e la vita così breve che ci si debba bruciare tutto in un istante, e così inizia l'oblio totale dei miei trascorsi montanari, finché ad un certo punto, al giro di boa of my life, non mi trovo in gita in quel di Molveno (Aprile 2014) dove dalla spiaggia dell'omonimo lago mi sento scrutato, osservato, nonché deriso da quelle che, girandomi, sono le cime del Brenta, le favolose e spettacolari cime del Brenta. Ecco, è bastato un istante, è bastato guardarle un secondo con l'occhio di quel ragazzino che armato di scarponi e spensieratezza camminava su e giù per cenge e ghiaioni. Da quel momento non è più stata la stessa cosa, il fremito che mi è salito dalle gambe fino al cervello mi ha scombussolato in tal modo da rendermi quasi patetico agli occhi di mia moglie, si è risvegliato in me il desiderio, primordiale, di dover tornare, costi quel che costi, di tornare la dove io mi sentivo il padrone del mondo. Ed eccomi a questo punto, diventare un cibernauta assetato di sapere montagnesco (montanaro l’ho già usato ) e di conseguenza finire a consultare questo sito che parla di ferrate, e da li inizia la gioia nel leggere delle vostre scorribande, che mi rendono partecipe al vostro fianco anche se purtroppo scomodamente seduto sul mio scomodo divano, da quel momento scopro il forum dove vi leggo così avidamente che non posso non collegarmi ad internet senza prima passare a vedere se avete inserito qualche aggiornamento, postato qualche immagine etc…etc… (sempre guardato con circospezione dalla moglie ). E da qui, inizio timidamente, a porre qualche domanda, banale, sicuramente stupida, ma sempre, lo ribadisco, con il massimo rispetto nei vostri confronti, per poter così magari ricominciare pian piano ad incanalare il mio desiderio di sapere, il mio voler bere alla fonte delle vostre esperienze, e non ultimo con tanta, fidati, tantissima umiltà. Non sono vuoto Sherpa fidati, e con il tempo, scrivendo qualcosina in più, magari di quelle che potranno essere anche le mie di esperienze, imparerai a darmi un peso, sia esso leggero piuttosto che pesante, ma un peso imparerai a darmelo. Mi scuso invece per l’essere stato frainteso sul fronte del forum, sicuramente ho espresso male un mio parere che ha fatto credere che io non ritenga questo un luogo di spessore umano e sostanza, tutt’altro, qui di queste due qualità fortunatamente se ne trova da vendere. OOOOOOOPS!!!! Scusate per la filippica.
Buone Montagne a tutti.
Michele