Probabilmente non è che non ci si capisce....probabilmente si hanno visioni diverse...
punti di vista che nascono dalla diversa esperienza, dalla diversa forma fisica e da come si è affrontato fino ad adesso la montagna
punti di vista che non è facile conciliare....
io mi sento, per l'esperienza che ho di dare ragione a Filippo (e qui....cerchiobottismo 100% visto che mi pare che siete tutti e due Filippo
)
a parte gli scherzi, io sono più dalla parte di Fedipos, avendo già visto la morte in faccia due volte (per errori miei naturalmente)
e ci aggiungo anche un'altra cosa...
Ho fatto 5 anni con le pedule/approach/avvicinamento basse, chiamatele come volete...le Cinqueterre della Scarpa...sono state la prima scarpa con cui sono andato in montagna...con esse ho fatto il Piz Boè (il mio primo tremila) e la Tofana di Rozes...
in entrambi i casi la discesa è stata devastante, ma non tanto per le ginocchia, quanto per gli scavigliamenti.
Se nel Boè ho avuto la fortuna di avere la funivia, nella Rozes purtroppo questa fortuna non c'era...e ci ho messo 5 ore per scendere dalla vetta al Dibona...è stato terribile.
Tempo dopo ho preso gli scarponi (dopo aver rotto le palle a mezzo mondo). Alti...molto alti. Duri, molto duri, ma morbidissimi dentro.
Vi dico solo che adesso mi sparo i ghiaioni quasi senza problemi...hanno rivoluzionato il mio modo di andare in montagna
Non sono pantofole...la sera qualche vescichetta ce l'ho, specialmente se sto 8-10 ore con gli scarponi su...ma la stabilità che mi danno è INCREDIBILE.
Li consiglierei a tutti, ma non intendo il mio modello...consiglierei gli scarponi alti a prescindere. A parte chi ha problemi di caviglie, che non dovrebbe neanche azzardarsi a prendere scarpe basse in montagna alta, ma anche a chi sta bene...una distorsione/scavigliamento/sublussazione è devastante in montagna...specialmente in discesa.