come affrontare le pareti in ferrata

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Re: come affrontare le pareti in ferrata

Messaggioda stefiza » 14/08/2014, 12:39

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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Re: come affrontare le pareti in ferrata

Messaggioda fedipos » 14/08/2014, 15:11

Voglio tornare sul discorso generale. Stefiza, scolta: non ce l'ho con te, ma mi sembra che nessuno, per timore o remore strane, non prenda la capra per le corna e faccia ,in buona fede, finta di nulla. Non assalitemi e cercate di capire. Ammiro il tuo entusiasmo e la tua voglia di fare, ma qualcuno deve iniziare a dirti come stanno le cose nella tua situazione. Andando in dolomiti una settimana all'anno, non potrai MAI fare una progressione,tecnica e strutturale, come tu vorresti fare. E' come se uno degli amici che hanno fatto stage con me stesse un anno senza toccare un moschettone e una corda, l'anno dopo non può fare altro che ricominciare da capo. Oltretutto leggo che non fai montagna invernale, e questo ti frega sotto tutti i profili. Non dirmi che fai 10 km di corsa al giorno: è lo stesso errore che fa tanta geente affrontando la quota e ancora di più l'alta quota. L'allenamento è una cosa, l'acclimatazione è tutta un'altra,quindi dovrai sempre affrontare i percorsi in quota non acclimatata, soffrirai la stessa, di conseguenza questo sarà il primo limite alla tua progressione. Se tu provassi solo a salire al Rif. Gonella sul Bianco, scoppieresti sulle prime catene e arriveresti distrutta. Tra tutti i post che ti hanno dedicato, ce n'è uno solo che cerca di spiegarti come stanno le cose, particolarmente quest'anno, il post del Laustorre, rileggilo. Vedi, io parlo dal mio punto di vista. Se hai letto io sono sulle 50/60 uscite all'anno. Finisce la stagione dell'alta montagna, ci "ritiriamo" sul filo dei 1500 metri perchè in quota ha già nevicato. Poi nevica e si passa allo ski-alpinismo e si va avanti fino a marzo-aprile,prima sul limite +/- dei 2500 metri, poi si sale ai tremila delle uscite primaverili. Poi si ritorna e si fa il giro al contrario per risalire a giugno/luglio ecc. Devi capire che ti sta rispondendo gente, io per primo, che fanno 2/3 uscite a setttimana tutto l'anno,ma nella tua situazione non riuscirai mai a fare certi progressi,ma non te lo dico per smontarti, te lo dico affinchè tu non resti poi delusa. Quindi, in particolare quest'anno, fatti le tue gitarelle facili, facili, tranquille, tranquille,non mirare oltre, o meglio, manteniamo tutti la speranza di prendere poca acqua in testa!! Se farai qualcosa col laus,vedrai che saprà ampliarti molto bene questo discorso.Ciao.
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Re: come affrontare le pareti in ferrata

Messaggioda reverso » 14/08/2014, 17:44

stefiza ha scritto:Immagine

mi stavo chiedendo come mai questa foto non è stata "crocifissa"
mi sono appena registrato e pensavo, osservandovi per un po' dall'esterno, che quel moschettone lasciato libero inducesse una mitragliata di insulti :D

da perfetto ignorante consideravo un dogma assoluto il fatto di avere sempre entrambi i moschettoni agganciati
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Re: come affrontare le pareti in ferrata

Messaggioda fedipos » 14/08/2014, 17:46

Ho visto adesso e se ti concentri senti gli insulti.
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Re: come affrontare le pareti in ferrata

Messaggioda stefiza » 15/08/2014, 6:12

fedipos ha scritto:Voglio tornare sul discorso generale. Stefiza, scolta: non ce l'ho con te, ma mi sembra che nessuno, per timore o remore strane, non prenda la capra per le corna e faccia ,in buona fede, finta di nulla. Non assalitemi e cercate di capire. Ammiro il tuo entusiasmo e la tua voglia di fare, ma qualcuno deve iniziare a dirti come stanno le cose nella tua situazione. Andando in dolomiti una settimana all'anno, non potrai MAI fare una progressione,tecnica e strutturale, come tu vorresti fare. E' come se uno degli amici che hanno fatto stage con me stesse un anno senza toccare un moschettone e una corda, l'anno dopo non può fare altro che ricominciare da capo. Oltretutto leggo che non fai montagna invernale, e questo ti frega sotto tutti i profili. Non dirmi che fai 10 km di corsa al giorno: è lo stesso errore che fa tanta geente affrontando la quota e ancora di più l'alta quota. L'allenamento è una cosa, l'acclimatazione è tutta un'altra,quindi dovrai sempre affrontare i percorsi in quota non acclimatata, soffrirai la stessa, di conseguenza questo sarà il primo limite alla tua progressione. Se tu provassi solo a salire al Rif. Gonella sul Bianco, scoppieresti sulle prime catene e arriveresti distrutta. Tra tutti i post che ti hanno dedicato, ce n'è uno solo che cerca di spiegarti come stanno le cose, particolarmente quest'anno, il post del Laustorre, rileggilo. Vedi, io parlo dal mio punto di vista. Se hai letto io sono sulle 50/60 uscite all'anno. Finisce la stagione dell'alta montagna, ci "ritiriamo" sul filo dei 1500 metri perchè in quota ha già nevicato. Poi nevica e si passa allo ski-alpinismo e si va avanti fino a marzo-aprile,prima sul limite +/- dei 2500 metri, poi si sale ai tremila delle uscite primaverili. Poi si ritorna e si fa il giro al contrario per risalire a giugno/luglio ecc. Devi capire che ti sta rispondendo gente, io per primo, che fanno 2/3 uscite a setttimana tutto l'anno,ma nella tua situazione non riuscirai mai a fare certi progressi,ma non te lo dico per smontarti, te lo dico affinchè tu non resti poi delusa. Quindi, in particolare quest'anno, fatti le tue gitarelle facili, facili, tranquille, tranquille,non mirare oltre, o meglio, manteniamo tutti la speranza di prendere poca acqua in testa!! Se farai qualcosa col laus,vedrai che saprà ampliarti molto bene questo discorso.Ciao.

Grazie fed per la spiegazione.
Mi toccherà venire a vivere da quelle parti insomma :)
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Re: come affrontare le pareti in ferrata

Messaggioda Blitz » 15/08/2014, 9:08

oppure metterti il cuore in pace coi panorami che non ti emozionano e fare pratica con l' Appennino...
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Re: come affrontare le pareti in ferrata

Messaggioda stefiza » 16/08/2014, 7:26

Blitz ha scritto:oppure metterti il cuore in pace coi panorami che non ti emozionano e fare pratica con l' Appennino...

Che dolore....
Comunque sto arrivando.... Nuvole levatevi dalle scatole!
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Re: come affrontare le pareti in ferrata

Messaggioda eliana » 16/08/2014, 22:23

scusate se intervengo, non lo faccio quasi mai ma vi leggo spesso. Stefiza, i miei suggerimenti non valgono nulla confronto a quelli che ti hanno dato gli altri qui ma siccome ricordo che ho iniziato anche io scendendo "di sedere" quando faccia a monte non arrivavo agli appoggi, ti posso dire usa pure il sedere se non puoi far di meglio, appoggia le ginocchia fino a che te lo consentono, ma lascia stere le ferrate fino a che non puoi fare un corso o un buon training con gente che sa fare ed è disposta a portarti dietro! ps: i miei co,mplimenti vivissimi a fediposs :-D
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Re: come affrontare le pareti in ferrata

Messaggioda ezio1961 » 28/08/2014, 13:56

Stefiza , io sono uno che ha fatto "cavolate" in tarda eta' dovute all'entusiasmo , o meglio cose solo che oggi etichetto come cavolate ,ma vivamente Ti sconsiglio un approccio cosi' "sportivo" alle salite .Ti premetto che non sono un ferratista. Dopo 7 o 8 lezioni di un corso CAI di Alpinismo : falesie varie + Corno Stella + GranPa ecc , preso dall'entusiasmo andai alla "Rocca Sbarua" ( c'ero gia' stato con il corso ) e mi scelsi delle "vie" di roccia ( del tutto ipotetiche ed inesistenti ) che sbucavano su sentieri non necessariamente di rientro dalle vie spittate e che scelsi ovviamente molto "facili" da salire in quello che si dice free solo. Insomma trattai quelle parziali salite come se fossero boulder ( e tali erano sostanzialmente come difficolta' ed altezze). Non ero tecnicamente in grado infatti e non lo sono tutt'ora di salire da solo in sicurezza ( ma questo e' tutt'altro discorso) e quella domenica ero da solo ed il corso faceva una sosta.
Volevo a tutti i costi scalare.......... bel pirla !!! Mi ando' tutto bene ma alla sera ( ed ancora oggi ) rivedendo come se fosse ora una "uscita" da un tettino per quanto banale ... me la faccio sotto al pensiero anche solo di un giramento di testa che poteva fare il suo.
Servito da lezione, mai piu' fatto un passo del quale non fossi piu' che sicuro....ed il corso era praticamente alla fine e dopo una vita di gare corse anche in montagna con passaggi in cresta ecc escursioni e quant'altro insomma , in ogni caso ero piu' "confidente" con la montagna di quanto lo puoi essere Tu. Volevo "qualificare" la mia conoscenza delle progressioni in montagna ed arrivare dove prima mi era precluso.
Ho continuato , anche in falesia con amici e con mia moglie , in montagna ma sempre in sicurezza.
Sono tornato indietro tante volte ed ho rinunciato , mi sono allenato in palestra sulla plastica dove si puo' cadere che.... "buttati che tanto e' morbido" , ma quest'anno , che ho potuto "fare" poco mi sono concesso solo una bella escursione sul Rocciamelone (facile facile) e per il resto camminate ancora piu' tranquille anche se sono ancora in possesso di tutte le conoscenze atte ad andare da "primo" fino a gradi non banalissimi.... se potro' ricomincero' dal facilissimo per cui .. OKKIO che allo sbaraglio si puo' andare in altri ambienti ... montagna , grotte , anche mare (quello serio ... non rimini con nuotata fino a10 mt da riva e 25 cm di profondita'per intenderci) no ..... conoscenza e consapevolezza. Cmq ci si diverte anche per sentieri :dubemo:
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Re: come affrontare le pareti in ferrata

Messaggioda fedipos » 28/08/2014, 14:16

Ciao Ezio. Torno un attimo sull'argomento perchè anch'io non riesco a capire come faccia una persona che vive a un tiro di schioppo dal Gran Sasso a snobarlo in questo modo. Io non ci sono mai stato, ma dato che mi ritengo un semi-archivio vivente, in fatto di memoria storica ne ho da vendere. Stefiza dovrebbe andarsi a leggere un pò la storia del fortissimo gruppo "Gli aquilotti di Pietracamela", per non parlare poi della storia indissolubile del gran sasso legata al grande Gigi Mario, prima apertore di grandi vie sul massiccio, poi GA, poi monaco Zen e di tanti altri. Forse scoprirebbe un mondo molto vicino sul quale esistono percorsi che nulla hanno di meno delle Dolomiti, ormai ridotte a un porcaio turistico di becero livello. Io per primo ho solo il rimpianto di non essere ancora andato da quelle parti, anche perchè mi servirebbero almeno due settimane per metterci il naso, e finchè la moglie lavora non posso rubarle un periodo del genere per i miei capricci conoscitivi.
fedipos
 

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