IL MUGO E L'IMPERMANENZA

[Arterio Lupin]

pantegan da verona...

Ti riferisci a me? Pantegan!?!

Coda di paglia?

No savevo che i pantegani i gavesse a coa de paja...

[Laustorre]

....ecco....si.
In realtà Arterio,se rispondo io passo sicuramente per uno che idolatra il Fedipos....e che pensa che sia magari un ganzo.
In realtà,Filippo sa bene come la penso,quantomeno con lui sono bastati pochi sguardi e poche parole per annusarci,capirci e stimarci.
E' un rompicoglioni,sotuttoio,testa di cazzo,esattamente come lo si legge.Di persona....cambia totalmente.
Credo siano tre anni che chiedo a Filippo,sia su fb,che sul forum,che per telefono,di raccontarsi e raccontarci.Perchè sono e resterò dell'opinione che le persone che hanno da "dire"....da raccontare,sia nel bene che nel male.le persone che hanno un vissuto interessante,attraverso i loro racconti,possano e debbano lasciare un segno.Anzi....DEVONO farlo.Aggiungerei che avendo conosciuto la famiglia,in particolare il figlio è il chiaro esempio di cosa un padre possa,sappia e debba trasmettere come conoscenza,ed è per questo che insisto affinchè Filippo lo faccia anche qui sul forum...per i giovani e non più tali.

Filippo è una di quelle persone che di un nodo ti racconta la vita di chi lo ha inventato e annoia solo chi ha la mente chiusa,offuscata dal proprio ego o dall'ignoranza.Ultima cosa.....di persona....è difficile poi non volergli bene,credetemi.

Mi permetto di avanzare una richiesta che mi è rimasta li......
Arterio....Sherpa....e altri che avevano iniziato a filosofeggiare con "nonchalance" sulla vita ed affini....per piacere....arricchire un forum vuol dire anche portare avanti certi discorsi interrotti.Chi vuole segue....chi non è interessato....pazienza....riprendete il post,dai!!
Abbraccio.

[Vertimax]

Ho dovuto dare un'occhiata sul web per risvegliare i neuroni che collegano la parola pino alla parola mugo.
Benedetti i mughi e gli evidentemente pregevoli riflessi del caro Fedipos.
Poi ho dovuto fare una ricerca molto, molto più lunga per quell'altra parola...'impermanenza' che così usata, da tutte le fonti che ho letto (e quindi con le dovute cautele) non so se soddisfa il suo ben più profondo significato......ma bisognerebbe cambiare sezione per non andare OT.
Se vorrai approfondire (direi che a questo punto potresti dedicarle un pò di tempo.....al concetto di impermanenza), Filippo, ti leggerò volentieri.
Ne approfitto per confidarvi che l'unico modo di scendere che di aggrada davvero è quello che mi vede ben legato ad una fune...piuttosto anche calato a penzoloni!
Per concludere...grazie a Fedipos per l'esperienza che hai condiviso, a qualcuno, prima o poi, verrà utile.

[fedipos]

Ciao Stefano. Ci provo. Il Buddismo non è una religione ma una filosofia di vita per la quale il traguardo da raggiungere per ogni tibetano è la consapevolezza dell'impermaneza, ossia il famoso e quasi mai interpretato giustamente, raggiungimento del Nirvana. La base è il semplicissimo assioma che siamo tutti impermanenti, noi, le cose, gli affetti più cari, il benessere che ci rovina per raggiungerlo ecc. ecc. Da questo deriva l'assoluto rispetto che i buddisti hanno per qualunque forma di vita, tanto da praticare il funerale celeste, per il quale il corpo del defunto viene smembrato e offerto agli animali, quasi sempre rapaci ,aquile ,avvoltoi, gipeti. Impermanenza, e consapevolezza della medesima, significa semplicemente l'accettazione che prima o poi lasceremo questa valle di lacrime, unitamente alla credenza sulla reincarnazione, per cui più opere meritorie facciamo, maggiore possibilità abbiamo di re-incarnarci in una vita migliore di quella passata. Se tu ricevi un piacere da un buddista, sarà lui a ringraziarti per avergli dato la possibilità di compiere un 'azione meritoria di karma per la sua vita futura. Capisco che dire alla gente che siamo tuttti passeggeri in transito sembra una banalità: ma prova a sederti su un passo a 5000 metri, guardati attorno, e cerca di assimilare il concetto. Sono trent'anni che ci provo! E pensare che ho attraversato oltre 4000 km di catene di montagne tra Zanskar,Ladak e Nepal. Sono stato in centinaia di monasteri,nell'83 mi sono fermato due mesi nel monastero di Tikse,Ladak, a studiare lamaismo con l'abate che allora era uno dei fratelli del Dalai lama.Ho ripercorso i tracciati delle spedizioni del Tucci degli anni 50 alla ricerca delle origini del buddismo, dal Monastero di cristallo in Dolpo al mitico Ringdomgompa in ladak,dalle lamaserie di Lamayuru agli eremitaggi del Mustang. Ho conosciuto e camminato con pellegrini che stavano facendo 500 km di montagne per raggiungere monasteri simbolo della immensa storia del buddismo,ho vissuto l'esperienza di vedere il figlio di sei anni porgere la kata all'Abate di Pungmochè, e dallo stesso ricevere i simboli della vita in segno di augurio. Ma riuscire a entrare nella consapevolezza dell'impermanenza, per come vorrei raggiungerla, non ci sono ancora riuscito, e dubito, ormai, di riuscirci in tempi di questa vita. Ammesso e non concesso che ce ne sia un'altra. Ho fatto percorsi -massacro che duravano un mese quando ancora non esistevano i fax, figurati i satellitari, fuori dal mondo senza nessuna possibilità di comunicare con nessuno. Come diceva il Mauro non sarebbe stato molto edificante per me mettere la parola fine su un sentiero in Brenta. Ma come ho scritto,mi ha spaventato, postumo, la mia estrema freddezza nel calcolare che stava finendo e contemporaneamente la non accettazione della cosa. Il che vuol dire che sono ancora distante dal raggiungimento della consapevolezza dell'impermanenza. Spero che Tu ci capisca qualcosa.

[Blitz]

Diciamo che qualcosa, al primo colpo, la si capisce, il punto sta nell' assimilarla, che è un altro paio di maniche...

[Koyaanisqatsi]

Azz!
Ho letto solo ora e sono contento di averlo potuto leggere!
Santi mughi!

[Stefano Bel]

Ciao a tutti, ho scritto una volta solo in questo forum e mi sono preso delle belle legnate sui denti ma adesso ho capito il perchè. Ben rimasto tra noi. Mi sono venuti i brividi a leggere la tua esperienza. San Mugo direi.

[Giampi8181]

La pietra che si gira........due anni fa, sentiero dei fiori, discesa per la ferratina dopo il bivacco, passato indenne dal ghiacciaio, arrivato tra i grossi lastroni, mi sentivo ormai arrivato, quando improvvisamente un pietrone si gira: dato il peso mai avrei pensato potesse muoversi ed invece vado giu', un paio di metri sulle pietre sottostanti, un crack fortissimo ma quasi nessun dolore......subito, poi ti muovi, ti guardi, l'orologio rotto, la mano dentro il guanto che sanguina, fatica a respirare per la botta dopo esserti spiaccicato....realizzi che forse ti sei fatto male, ma non vuoi spaventare la moglie dietro di te che non ti ha piu' visto. Mi riprendo mi fascio e scendiamo a Capanna Presena dove poi in seggiovia e in funivia torniamo alla macchina. Alla sera poi in ospedale mi troveranno una frattura alla mano sn e due costole incrinate. Ancora oggi le pietre in discesa alle volte mi fanno ansia, altro che passo sicuro! Il ricordo e' che ti capita qualcosa di inaspettato, improvvisamente e senza preavviso, e non hai che il tempo di reagire istintivamente. Alla fine e' bello esser ancora qui, a raccontarlo e a leggere che anche Fedipos e' normale e che purtroppo qualcosa capita anche a lui. Sempre avanti Fedipos!

[fedipos]

Ciao 8181. Grazie. io sono sempre stato normale,e forse sono arrivato a 65 anni proprio per quello, nel senso che se ti faccio l'elenco dei problemi avuti in montagna e in grotta scrivo per una settimana. Ma ho sempre avuto quella sana,genuina paura proprio di quello che è successo.Se resto in parete con 10 metri di corda perchè una scarica l'ha maciullata, è tutto calcolabile, preventivabile, ho tecnica ed esperienza per venirne fuori, in un modo o nell'altro. Addirittura, se il mio capolinea fosse un metro cubo di roccia in testa, lo considero parte del gioco, il famoso imponderabile e morta là. Quello che è capitato invece è proprio il tipo di incidente al quale, da sempre, sono più "preparato" più "diffidente" più convinto che ti aspetta al varco, esattamente come successo. Gli amici chiedono che scriva, che metta mano ai diari, ma con 13 agende che riportano l'attività dal 1962 a ieri non è facile. Avevo iniziato fu fb, e volevo trasferire qua, ma ho scoperto che non si può fare il copia e incolla da fb. Almeno così mi hanno detto.

[Blitz]

Ma ho sempre avuto quella sana,genuina paura proprio di quello che è successo

quella paura secondo me segna spesso la differenza tra tornare a casa e finire in un sacco... la mia paura più grande è quella di smettere di averne, di sentirsi troppo confidente, perché è la volta che fai la cazzata che ti frega

ma ho scoperto che non si può fare il copia e incolla da fb. Almeno così mi hanno detto.

FORSE una soluzione c'è, appena rientro dalle vacanze vedo se ti trovo una soluzione