dopo quasi un lustro, lo scorso weekend si sono ripresentate le congiunzioni astrali propizie affinché si potesse riformare la cordata composta dal sottoscritto e da mio cugino max... però, lui è da poco uscito dall'influenza e io ho arrampicato due giorni negli ultimi tre anni, perciò l'idea era di farsi una qualche bella e relativamente tranquilla classicona dolomitica... purtroppo, il meteo di questo novemb... ehm, luglio pazzerello ha pensato ben presto di scombussolare i nostri piani... ... ci siamo messi perciò alla caccia di un itinerario dall'accesso e discesa rapidi, dalle difficoltà "umane" (per noi) e con la possibilità di ridiscendere agevolemente in ogni momento... e poi? una fetta vicino all'osso?
ad ogni modo, la scelta è caduta su ecce homo, una vietta pseudo-sportiva sulla pala del bò, in moiazza... sperando di sfruttare le possibili schiarite ipotizzate per domenica mattina, alle otto parcheggiamo l'auto al passo duran e ci incamminiamo subito in direzione del rif. carestiato... non piove, ma il cielo non infonde particolare ottimismo...
vabbé, mal che vada ci faremo una passeggiata... dopo esser sopravvissuti ai fanghi mobili che caratterizzano la prima parte del sentiero, seguiamo la strada forestale che conduce al rifugio fino ad incrociare il ghiaione che scende dalle pareti e che occorre salire per portarsi alla base della pala del bò... nel frattempo il meteo non è migliorato...
in realtà il ghiaione non è troppo ravanoso e in breve arriviamo all’attacco della via… che fare? ogni tanto si sente qualche goccia, ma non sembra minacciare temporali… vabbé, proviamo a fare un tiretto, tanto a scendere si fa sempre a tempo… il primo tiro è l’ideale per sgranchire le giunture dopo mesi/anni di inattività…
il secondo, invece, è una specie di pascolo verticale ancora bagnato dalle piogge dei giorni precedenti… no good…
per fortuna più su la roccia migliora… incredibilmente migliora anche il meteo, tanto che comincia a intravedersi qualche spiraglio di cielo azzurro… tanto vale allora continuare...
in alto la via si fa perdonare i ravanamenti iniziali e presenta delle placche divertentissime… ancora più divertente è salirle investiti da un pallido ma piacevolissimo raggio di sole…
la sesta lunghezza ha il passaggio più tosto della via… toccherebbe a me salirla da primo, ma gli anni di pressoché totale inattività cominciano a presentare il conto sotto forma di acido lattico… ... pertanto cedo volentieri il passo a max, che non si fa certo pregare…
dopo due lunghezze toste (almeno per me) e continue, ma davvero belle, il più è fatto… manca solo un ultimo facile tiretto… il cielo però nel frattempo è tornato a chiudersi, perciò sarà meglio darsi una mossa…
mentre dalla cima della pala recupero max, mi godo il panorama circostante… i nuvoloni neri che incombono su tutte le cime mi confermano che abbiamo avuto proprio una gran botta di c@@o, oggi…
sono troppo contento… abbiamo percorso solo una vietta dallo scarso significato alpinistico su una parete tutto sommato secondaria, ma mi ha fatto ricordare quanto piacere mi abbia sempre dato arrampicare in montagna… un paio di autoscatti cretini e un boccone, ed è ora di scendere, che le famiglie aspettano…
una discesa che piacerebbe al nostro blitz…
quando arriviamo al passo, comincia a gocciolare… non c’è che dire, ci è andata proprio di lusso… una bella birrozza e via verso casa, chiacchierando tutto il tempo di millemila progetti che non farei in tempo a completare neanche campando 200 anni…
che dire di più… in dolomiti ci sono centinaia di salite più meritevoli di questa, ma a volte bisogna sapersi accontentare e cogliere le inaspettate opportunità che ci si presentano… per la classicona ci sarà un’altra occasione fra qualche settimana… meteo permettendo…
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