Riporto ciò che scrive un amico su FB
Riflessione sulle previsioni meteorologiche in montagna...
Oggi ·
Viviamo in un’epoca nella quale le previsioni del tempo non sono più una rubrica posta tra quelle de “l’Almanacco del Giorno dopo” (vecchie reminiscenze della Rai). Viviamo in un’epoca dove (purtroppo) si tende a voler tenere tutto sotto controllo. Anche la più imprevedibile delle realtà di questa Terra: il meteo. Si vorrebbe poter “gestire e pianificare” il tempo atmosferico e poterlo prevedere in maniera assoluta e totale. Purtroppo più di una volta ci rendiamo conto che ciò non risulta possibile. Una volta si andava in montagna senza preoccuparsi che ci fossero “tre soli”. Si partiva quando c’era il “sentore” della stabilità atmosferica sperando che questa non venisse meno. Si partiva, si rinunciava, si tornava indietro, ma per questo si moriva anche (senza voler fare paragoni troppo altisonanti, vedasi il caso del Freney). Però la montagna era un’attività meno “mordi e fuggi”…si facevano meno salite e magari cogliendo meno le piccole finestre di bel tempo in mezzo a periodi di brutto, come è possibile fare oggi. Ai nostri tempi invece questo sembra più facile e paradossalmente capita di morire ancora per un motivo analogo (mi vengono in mente i casi di qualche anno fa della guida con cliente donna alle Jorasses in corsa verso il maltempo o i nostri amici in Delfinato ;-().
Oggi decine di siti e centri di ricerca scientifici provvedono a diffondere sulla rete web giornalmente, ma a volte anche più volte all’interno della stessa giornata, bollettini meteo, mappe di nuvolosità, venti, temperature… Spuntano siti e forum di meteorologia come funghi. Tante persone si spacciano per esperte. Tuttavia la meteorologia è una delle scienze meno “esatte” che esistano.
Domenica scorsa una clamorosa cantonata (per carità è possibile! Nessuno vuole qui puntare il dito su questo, ma aprire un dibattito su un altro argomento che è il pericolo personale di affidarsi ciecamente senzo spirito critico a informazioni meteorologiche) di MeteoSvizzera, MeteoCentrale, MeteoBlue ed altri a solo un giorno e mezzo di distanza (dal venerdì pomeriggio al sabato notte) ha creato quelli che potevano essere i presupposti per un epilogo alpinistico tragico.
Decine di cordate hanno rinunciato a metà o prima a delle vie per nulla banali, partiti confidando nelle ottime previsioni meteorologiche. A noi per primi è andata bene per aver rinunciato prima per altri motivi all’idea originaria del Weisshorn.
https://www.facebook.com/media/set/?set ... a5096fcb30
Ad altri è andata bene per non essersi trovati in punti di non ritorno. Ad altri ancora di aver trovato chi lì riportasse a valle.
Le notizie in merito sono diverse.
Ad esempio: http://www.montagna.tv/cms/62314/un-alp ... nte-bianco
O:
http://www.montagna.tv/cms/62366/monte- ... 22-persone
Amici tornati indietro per maltempo inaspettato dalla Kuffner al Maudit, da Couturier alla Verte, Weissmies, Rosa, Dent d’Hereins, Valpelline, bufera con pessima visibilità sul Gran Paradiso…un recupero della REGA alla Lenzspitze… Meno male (sembra) nessun epilogo tragico tra questi…ma è stato un caso fortuito…
Direi che non si trattava dell’errore di interpretazione delle previsioni da parte di un singolo…!!!!
Questo mi pare debba fare riflettere sulla responsabilità dei previsori meteorologici le cui informazioni fornite non sono più solamente ancillari alla pianificazione di una gita. Qua si parla di persone e di vite umane. Altrimenti è inutile insegnare ai corsi la pianificazione intelligente della gita a tavolino guardando previsioni meteo.
Tuttavia ciò deve anche creare uno spunto di riflessione (se ciò fosse necessario, ma parlo soprattutto per la mia esperienza personale - e di utente che "non sa fare le previsioni") sull’aleatorietà delle previsioni meteorologiche. Sul fatto che la montagna rimane ancora quella che “fa il bello e il cattivo tempo”. Che da un certo punto di vista è un bene e proprio il bello di quest’attività che nonostante si cerchi sempre di farlo, non verrà mai “controllata” come un’attività indoor.
LIBERO SPAZIO ORA ALLE VOSTRE RIFLESSIONI IN MERITO....
Trovate la condivisione anche sulla mia pagina FB o su quella di chi ha scritto e posto il quesito sopra: Franz Rota Nodari, con varie opinioni di risposta.
L'argomento posto a me sembra interessante e da non sottovalutare. Andare in montagna, non è sempre così ... elementare.