Per lunedí 9 danno un caldo becco, fino a 36 gradi a Padova, decido quindi di svignarmela e cercare il fresco sui monti... si ma dove andare? in quota ci sono ancora tutte le forcelle e le cenge ostruite dalla neve, in basso si crepa di caldo, opto quindi per una zona da cui mancavo da tempo, il gruppo del Pasubio, per la precisione un giretto attorno al Corno Battisti. È inoltre l' occasione per provare la nuova compattina: risultato, troppo complicata, ci vuole un ingegnere, la lascio in modalità automatica e l' unica impostazione che riesco a fare è di settare per errore il formato quadrato
Cosí con molta calma, da bradipo, mi sveglio, colazione, benzina e via, direzione Anghèbeni, in Vallarsa, dove lascio l' auto presso i ruderi di Ca' d' Austria.
Scarponi, zaino, via lungo il sentiero 122B
inizialmente sembra una piacevole mulattiera, in breve rivela la vera identità: millemila faticosi tornanti, nel bosco, senza un barlume di panorama, con un' afa micidiale
Cammina e suda, suda e cammina, e avanti...
incredibile una radura? non ci posso credere!!!
e ci sono pure una baita e del panorama!!!
L' idillio però dura poco, si rientra subito nel bosco
fino ad arrivare a Sella di Trappola
da qua proseguo brevemente nel bosco fino a raggiungere un breve tratto attrezzato lungo i camminamenti della guerra
e arrivo in una posizione teoricamente oanoramicissima presso il Cappello di Pulcinella; dico TEORICAMENTE perché la foschia si taglia col coltello e quasi nasconde il Carega coi suoi canaloni nord ancora belli carichi di neve, questo è il poco che riesco a fotografare
prova zoom
riparto, sempre lungo camminamenti attrezzati
L' ambiente si fa via via più aperto
e compare qualche ricovero
Adesso finalmente il terreno diventa di mio gusto, un bal canalino da ravanare
seguito da una breve galleria
quando esco dalla galleria vedo di sfuggita due camosci su una cengia in alto, ma non faccio a tempo a fotografarli, anzi, questi correndo fanno partire una scarica di sassi e io risalgo di corsa l' altro versante del canale... due sassi di 20 cm, rimbalzati sui salti di roccia, atterrano vicinissimi da dove mi trovavo pochi secondi prima... se la paura fa 90, io ero già a 900
Ripartiamo che è meglio...
i resti della guerra sono presenti ovunque
adesso risalgo il canale e poi lo attraverso
piacevole
il regno dei camosci
adesso il sentiero sale in galleria
La tana del cecchino
sono fuori dal tunnel
ma ne arriva subito un altro, ad annunciarlo i fregi delle due Compagnie del Genio che hanno fatto tutto sto lavoro di gallerie, scale, trincee e camminamenti
Dopo il tunnel una cengetta attrezzata porta ad un altro canalino: senza cenge e canalini non sarei io
e dopo il canalino arriva una bella pietraia: ooooh bene, adesso posso dirmi soddisfatto e mi siedo a riposare baciato dal sole
Dopo il meritato riposo mi riavvio lungo il sentiero che, un po' di qua e un po' di la, prosegue in costa
Finalmente riesco a vedere anche il Pasubio! Oddio, vedere è una parola grossa, ma facciamo finta che...
altra prova zoom
adesso cammino lungo la cresta
e arrivo in breve a Selletta Battisti, dove nel 1916 caddero prigionieri degli austriaci i due patrioti trentini Cesare Battisti e Fabio Filzi, arruolatisi volontari nel Regio Esercito Italiano
riparto, il sentiero è sempre il 122
e il Pasubio è sempre in vista
rientro brevemente nel bosco
e sbuco sull' ameno pascolo di Bocchetta Foxi
qua un altro bel riposino ci sta tutto... e anche uno spuntino, peccato che abbia lasciato le barrette in frigo
fioi c'è poco da fare, l' età avanza... e l' arteriosclerosi galoppa (se son preso cosí a 32 anni non voglio pensare a quando saranno 96 )
amen, ripartiamo va... questa volta lungo il sentiero 102 che proviene dal Rifugio Lancia, il primo rifugio dove ho dormito (a dire il vero il primo sarebbe il Comici, ma avevo 9 anni quindi non lo considero...)
anche lui, come il suo compare 122b dell' andata, è costituito da millemila tornanti, ma almeno è per buona parte panoramico
alla fine entra anche lui nel bosco
per poi diventare una mulattiera le cui pietre generano un riverbero assassino
arrivo cosí alla macchina, che per fortuna era sotto un albero ed è vivibile... è stata una sfacchinata perché il caldo si è fatto sentire pesantemente anche la, ma con una giornata limpida dev'essere uno spettacolo di panorama.
Salgo in auto e via come un caccia fino a casa, che raggiungo poco prima di cena... tempo di una doccia e... lascio alla fantasia del lettore immaginare quanto abbia mangiato