Mancanza di ricambio generazionale?

Argomenti vari legati al mondo della montagna.

Mancanza di ricambio generazionale?

Messaggioda 3DTrento » 11/04/2014, 8:06

Buongiorno a tutti, apro questo thread perchè ho letto un interessante articolo sull'ultimo numero di Montagne 360°, che tratta della perdita di una fascia importante di alpinisti, la via di mezzo.

Si passa quindi, secondo l'articolo, da turisti dei rifugi (gente che va in montagna solo fino al rifugio per mangiare e tornarsene poi alla macchina) ad alpinisti con i controcazzi (passatemi il termine per favore) capaci e con esperienza di arrampicata.

Secondo me questo è vero, quest'estate ho fatto qualche giro sul ghiacciaio dell'Adamello e devo dire che di gente ne vedevo un gran poca nelle fasce alte, mentre ai rifugi più abbordabili vedevo persone che fisicamente avrebbero anche potuto arrivare più in alto.
Questo è dovuto dalla mancanza di interesse, dalla mancanza di desiderio di fare sforzo fisico o semplicemente dalla non familiarità con l'ambiente?
Ammettiamolo, andare tramite il sentiero Matarot al rifugio Carè alto è una faticata, ma tecnicamente per niente difficile.

Una cosa che mi è venuta in mente è la mancanza di ricambio generazionale, la perdita quindi di esperienza e di conoscenze che non vengono più tramandate da vecchi a giovani e che, in qualche modo, frenano gli stimoli a migliorarsi ed a osare di più, sopratutto tra i giovani.

Vorrei, con questo thread, cercare di collegare le 2 anime di questo forum, che si stanno, scondo me, sempre più distaccando tra loro. Parlo quindi dell'anima "giovane", dove la conoscenza pare molto fruibile grazie ad internet e a corsi "preconfezionati" e a quella "vissuta" (se parlo di anziani ho paura di trovarmi murato in qualche grotta del grostè dal buon Filippo), che hanno fatto la loro esperienza sul campo in molteplici ambiti.

Spero che questo argomento possa interessare un pò tutti, scaturendo una discussione che vada oltre ai tecnicismi, ma parli di rapporti tra le persone e ad un nuovo modo di "imparare la montagna"
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Re: Mancanza di ricambio generazionale?

Messaggioda fedipos » 11/04/2014, 10:41

Bravo Manuel. Incomincio riportando una riflessione che scrissi 5/6 anni fa, quando il precipizio del tramonto ha iniziato il ssuo cammino molto duro, irto di difficoltà e dal quale sono riuscito a risalire con molta fatica. Non so fino a che punto può servire per il tema da te proposto, ma ci provo.
" Anche l'alpinismo classico, quello dei pionieri, regala ricordi ed emozioni che nel tempo divengono ugualmente sereni e nostalgici. E' il vecchio alpinismo, sempre attuale e sempre nuovo, anche nella parabola discendente della vita, quell'alpinismo che sulle montagne ci conserva e ci prolunga la giovinezza, che c'invita a trasferire la nostra prudenza e la nostra esperienza alle generazioni future. Quel richiamo forte, che non cessa di spingerci a salire per vedere cosa c'è dopo l'ultima cresta o l'ultima forcella,fino all'obbligato traguardo dell'ultima cima."G.F.
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Re: Mancanza di ricambio generazionale?

Messaggioda ezio1961 » 11/04/2014, 10:57

Bello !
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Re: Mancanza di ricambio generazionale?

Messaggioda 3DTrento » 11/04/2014, 12:47

Entra benissimo nel discorso Filippo. Mi ricordo quando ero un ragazzino di 12 anni e con un mio amico andavamo inconsciamente per monti, spingendoci sempre oltre l'ultimo dosso per vedere cosa c'era oltre (rischiando anche, a volte).
Spirito che pensavo di aver perso, ma ho ritrovato da 2 anni fa e riprovo ogni volta che mi affaccio ad un pozzo nero, o vedo una buia strettoia...
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Re: Mancanza di ricambio generazionale?

Messaggioda 3DTrento » 12/04/2014, 11:02

Visto lo scarso interesse fin'ora provo con una domanda diretta:

Quanto vi sentite sicuri dopo un corso Cai ad affrontare le montagne e a mettere in pratica quello che avete imparato? Sarebbe preferibile continuare per qualche tempo con l'aiuto di qualcuno più esperto? C'è la possibilità oppure dopo un corso si è lasciati soli a se stessi?

Questo sempre per cercare di capire e di mettere giù magari qualche idea o suggerimento...
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Re: Mancanza di ricambio generazionale?

Messaggioda fedipos » 12/04/2014, 12:13

Cancella sta domanda: mi inneschi una mina di quelle fotoniche ! Però prometto di non intervenire.
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Re: Mancanza di ricambio generazionale?

Messaggioda 3DTrento » 12/04/2014, 15:50

Eheh Filippo, sto cercando di "provocare" un po' la discussione, vediamo se qualcuno abbocca. VIsto che al momento siamo solo tu ed io, come la vedi?

Quale potrebbe essere uno stimolo verso i giovani ad affrontare con serietà la montagna?
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Re: Mancanza di ricambio generazionale?

Messaggioda fedipos » 12/04/2014, 18:42

Se dovessi scrivere qua dentro come la penso verrei letteralmente scannato. No comment come detto.
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Re: Mancanza di ricambio generazionale?

Messaggioda Arterio Lupin » 13/04/2014, 10:53

Bimbi belli,

andare in montagna non è come farsi una laurea...

E' qualcosa di molto più semplice e, contemporaneamente, molto più completo.

A me, sinceramente, viene da ridere a vedere l'incasinamento di discorsi e di pareri che si crea sulla base del succitato articolo...

Non credo basterebbe una serie di simposi, di incontri, filmati, proiezioni e quant'altro per spiegare come debba avvenire il cambio generazionale per l'alpinismo...
Non basterebbe perché c'è poco da spiegare.

In compenso c'è molto da imparare... Da tramandare. Ma per poter tramandare ci vogliono i vecchi saggi e di giovani assetati di conoscere.

Viviamo nell'era del "tutto subito, tutto facile e magari via web". Manca la critica, il ragionamento, il "Provare in prima persona".

Come può avvenire il cambio generazionale? Semplicemente facendo sì che i ragazzi, oltre a pensare come salire sulle placche vestiti E9, inizino a gustarsi anche le salite lungo i sentieri e le carrarecce, conoscendo l'ambiente montano in tutti i suoi aspetti. Ciò avviene naturalmente insegnando NON NOZIONI, ma INSTILLANDO IL GERME DELLA CURIOSITA', della bramosia del sapere.

Salire il settimo non è andare in montagna se non si capisce ciò che avviene prima, durante e dopo quel settimo grado. Magari è arrampicata libera (ma non è detto, pure lì c'è una filosofia precisa), ma non è andare in montagna.

Le mie sono solo poche, "ridotte" esternazioni di un discorso ben maggiore che coinvolge anche CAI ed alpinisti "di punta" con i quali per "più o meno lavoro" mi trovo a discutere ANCHE di questo da qualche anno...

Ma tutti, o quasi, sono d'accordo che il cambio possa avvenire solo in modo naturale, lasciando che i giovani diventino adulti e godano "In proprio" delle sensazioni che possono portare avanti ciò che noi chiamiamo alpinismo o "andar per monti".

Ricordiamo che le montagne senza la nostra immaginazione ed il nostro "comprenderle", altro non sarebbero che mucchi di sassi.

Il ricambio avverrà e sarà il riflesso della società in cui viviamo.

I primi alpinisti erano dandies scoglionati, stanchi e annoiati che dal Regno Unito andavano alla conquista delle Alpi prima e dell'Himalaya poi...

Ma qualche decennio dopo ci fu qualcuno che parlò di "conquista dell'inutile"...

Se vogliamo proprio saper provocare iniziamo a mettere i puntini sulle i di una miriade di "definizioni" usate negli "ambienti" e poi potremmo anche giungere ad una qualche conclusione... Che varrà solo per noi, perché non possiamo far altro che cercare di "passare "il nostro testimone, soprattutto con l'esempio, a chi comunque lo rielaborerà sulla base della propria esperienza, condizionato dalle circostanze e dalle condizioni di vita del suo tempo, comunque differente dal nostro.

Un caro saluto a tutti, ora salgo a vedere un po' di monumenti storici in montagna. Anche quello è "andar per monti"; non solo pensare a cosa sia "l'alpinismo":

Andare in montagna, alpinismo, altro non sono che "a state of mind". Anche questa citazione è piuttosto nota...

Saluti a tutti.
Arterio Lupin
 

Re: Mancanza di ricambio generazionale?

Messaggioda giubi_pd » 14/04/2014, 14:34

a me fa tanto ridere che la rivista del CAI si interroghi sull'alpinismo
fedipos ha scritto:Bravo Giubi .....

"Dalla cima di una Montagna il sole tramonta sempre dopo e sorge sempre prima......ecco perchè, nella vita, val sempre la pena di "camminare" in salita !!" (Cit. SHERPA61)
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