Vajont 1963-2013

Argomenti vari legati al mondo della montagna.

Vajont 1963-2013

Messaggioda alverspir » 09/10/2013, 8:39

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Cinquanta anni. Ne sono passati tanti da quel tragico 9 ottobre.
Avevo solo sette anni... nella mia completa e naturale ignoranza non potevo capire, comprendere. Ma nella crudezza delle immagini tv, in uno sgranato bianco-nero, la cosa mi ha lasciato il segno.
Ogni volta che passavo e che continuo oggi a passare per Longarone non posso non osservare la stretta sagoma della diga ed a pensare cosa possa essere stato quella sera... ed i giorni successivi.
Copro con lo sguardo la valle ora industrializzata e mi chiedo quanto esteso possa essere stato il vecchio paese che vi sorgeva, con le sue anime, le sue famiglie, vecchi, bambini...
Nessuna ricostruzione, nessun documentario o film possono farmi lontanamente avvicinare ad una comprensione. Nessuna comprensione per la strage risolta in pochissimi minuti e nessuna comprensione per quanto e chi abbia causato tutto ciò.
Il genere umano è l'unico a non imparare dai propri errori e colpe. Mai. In cinquanta anni abbiamo avuto modo di assistere a tante altre tragedie in nome del denaro, del potere e dell'egoismo.
Non è sede e tempo per parlare di questo ma solo di riflettere.
Girando per i monti da decenni ormai mi sono sempre felicemente meravigliato di quanto la natura riesca ad essere più forte di chi abbia sempre cercato di violentarla. Il verde e le piante hanno sempre ripreso il sopravvento sopra le cicatrici e le piaghe che le sono state inflitte, ma... in questo caso no.
E' singolare che sulla frana staccatasi dal Toc praticamente niente sia ricresciuto. Anche sui pendii più scoscesi il tempo ha mitigato le sofferenze inflitte alla montagna, ma non in questo caso.
Voglio solo pensare che la montagna, in questo caso, voglia reiterare un messaggio, un ammonimento perenne nei confronti di chi l'ha così egoisticamente brutalizzata.
La foto è dello scorso autunno e credo sia eloquente più di tante parole.
Una sola ultima raccomandazione personale. Quando portate famiglie, parenti, amici sulle Dolomiti non dimenticatevi di salire sul Vajont. Più delle parole da leggere nelle descrizioni del luogo e più di ogni vostra spiegazione sarà eloquente quello che mostrerete loro.
Ed il loro pensiero non potrà non andare ad un paese letteralmente cancellato ed a tutte le sue anime.
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Re: Vajont 1963-2013

Messaggioda VinciMountain » 09/10/2013, 9:57

eh, purtroppo in questo tipo di tragedie "naturali" ma causate dall'uomo, come dici te non ci può essere comprensione!

brevissimo OT o quasi OT

Nel luglio 1985 quando qui nel mio paese c'è stata la tragedia di Stava, io ero nato da pochi mesi e mio padre lavorava in una delle tante Segherie presenti lungo la valle.. quel giorno (19 luglio) per pura casualità e destino aveva finito prima di lavorare, diciamo attorno alle 12.15, ed era tornato a casa (preciso che casa mia non è molto lontana dalla val di stava.. anzi, in linea d'aria saranno si e no 50m).. neanche un quarto d'ora dopo è venuto giù tutto distruggendo la val di stava, segherie, case ecc...
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Re: Vajont 1963-2013

Messaggioda daniela » 09/10/2013, 13:56

E non dobbiamo smettere di sdegnarci, l'indifferenza ci rende complici, se volete capirne di più leggete il libro : 'sulla pelle viva' - Tina Merlin, era giornalista dell'Unità e ha seguito tutta la vicenda insieme agli ertani, fin dalle prime fasi del progetto, .....pensate : donna e inviata dell'Unità ....in quegli anni !!!!
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Re: Vajont 1963-2013

Messaggioda muress » 09/10/2013, 16:17

Oggi appunto ricorre il cinquantesimo anniversario del disastro del Vajont e, contrariamente a quanto mi aspettavo, la copertura mediatica su questa ricorrenza non è del tutto nulla. Se ne parla (almeno un pò) su giornali, telegiornali, rete, tv ecc.. Non che serva a fare ritornare a vivere 2000 persone, ma almeno a non dimenticare. La strage del Vajont è stato il più grande disastro provocato dall'uomo in tempo di pace nel mondo occidentale. Non è un bel primato di cui vantarsi. Io, che sono nato esattamente dieci anni dopo i fatti, conoscevo da sempre la dinamica della strage, anche perchè durante la mia prima vacanza in montagna, nell'82, sono proprio passato dalla Valcellina e da Erto per andare da Piancavallo a Cortina e ricordo perfettamente l'impressione che mi fece vedere la montagna spaccata in due. Purtroppo spiace sapere che non poche persone (tra cui un mio amico che ha vissuto per anni a Venezia) non sapessero nulla del Vajont prima di vedere lo spettacolo di Paolini del 97. Nella disgrazia, la "fortuna" delle zone del Vajont (se si può dire così) è che hanno avuto prima Paolini e poi, soprattutto, Corona che hanno contribuito a non fare dimenticare questa tragedia. Ci sono altri posti in Italia e nelle Alpi che hanno visto morire persone per la stupidità dell'uomo e che non hanno un Corona o un Paolini che ne parla. Ad esempio proprio la Val di Stava la cui tragedia è stata assurda almeno quanto quella del Vajont, oppure la Valtellina...oppure tutte le altre "disgrazie" idrogeologiche italiane, dove si da sempre la colpa alla natura ma, sotto sotto, la colpa è sempre (o quasi) dell'uomo. Anzi dell'uomo italiano che vive in un paese in perenne emergenza. Perchè dopo ogni alluvione scoppia sempre l'"emergenza", si interviene, si da puntualmente la colpa alla casa che non doveva stare li e alla mancata prevenzione sul territorio...poi passa il tempo...tutti si scordano e si continua a costruire dove non si deve...non si fa prevenzione del territorio....e ci si da appuntamento alla disgrazia successiva dove si ricomincia da capo ecc.. ecc.. Purtroppo il Vajont da questo punto di vista non ci ha insegnato nulla.
Per chi non lo avesse ancora fatto consiglio vivamente di vedere lo spettacolo di Paolini, in streaming, su Youtube, in tv o dove cavolo volete. Ne vale veramente la pena.
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Re: Vajont 1963-2013

Messaggioda SHERPA61 » 09/10/2013, 16:56

alverspir ha scritto:
MonteToc.JPG

La foto è dello scorso autunno e credo sia eloquente più di tante parole.
Una sola ultima raccomandazione personale. Quando portate famiglie, parenti, amici sulle Dolomiti non dimenticatevi di salire sul Vajont. Più delle parole da leggere nelle descrizioni del luogo e più di ogni vostra spiegazione sarà eloquente quello che mostrerete loro.
Ed il loro pensiero non potrà non andare ad un paese letteralmente cancellato ed a tutte le sue anime.


tra le 2.000 vittime del Vajont ci son stati anche i familiari di coloro che lavoravano alla diga, ignari di cosa stesse per succedere; per farvi intendere, oltre allo "sporco lavoro" della Sade (società adriatica di elettricità…poi Enel) che forzò la mano per ovvi interessi economici dopo le prime avvisaglie dalla Montagna, c’è il fatto che era previsto il distacco, solo che nessuno immaginava potesse essere di 250/300 milioni di metri cubi ..!!! (per capirci quella di una settimana fa sul Sorapiss è stata di 1.000 di metri cubi…..300 milioni..!!), tanto è vero che era stata costruita la “galleria di sorpasso” sul lato dx orografico del lago per eventualmente bypassare la stessa frana continuando a usufruire del bacino ai fini idroelettrici) (la stessa galleria di sorpasso che ancor oggi funziona facendo giungere l’acqua del torrente Vajont dal residuo del lago (che non si vede dalla strada per Erto), oltre la diga, e che teoricamente permetterebbe ancor oggi un utilizzo industriale della diga.
Quindi, era prevista, ma sottovalutata, e ci son morti anche delle maestranze, per far capire meglio.
La grandezza dell’Uomo è pari alla sua arroganza e cupidigia; ricordo che al tempo, La diga del Vajont era la più grande diga a doppio arco del mondo, e ancora oggi (perché la diga è la…..perfetta!!) dopo 50 anni è la 5° al mondo come grandezza.!
Per farvi percepire meglio le dimensioni vi invito a guardare con attenzione la foto….il Toc è quella cima a dx delle due gemelle più alte (quella a sx è cima Mora) , ed in basso a dx, in corrispondenza dei tornanti che salgono a Casso, si vede la diga….minuscola….così appare.
Tutto il resto era lago……ora è terra……con la strada che la percorre per raggiungere la frazione di Pineda (sul lato sx orografico della valle), mentre la strada conosciuta da Longarone per Erto rimane nascosta in basso…nella foto.

muress ha scritto:Per chi non lo avesse ancora fatto consiglio vivamente di vedere lo spettacolo di Paolini, in streaming, su Youtube, in tv o dove cavolo volete. Ne vale veramente la pena.


quoto totalmente Maurizio.....l'"orazione civile" di Paolini è un capolavoro assoluto e, per chi fosse interessato, ed avendo ovviamente letto libri su libri su questa tragedia di "casa mia", è fatta rispettando correttamente i fatti, tanto è vero che si basa proprio sul libro della Tina Merlin (ben ricordata dalla Daniela, l'ennesimo caso di Donne che hanno coscienza a differenza di molti ominicoli)

http://www.digital-sat.it/ds-news.php?id=34957

il film "Vajont" di Martinelli invece è molto più romanzato ma impreciso.
Paolini è un capolavoro.

ciao
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Re: Vajont 1963-2013

Messaggioda SHERPA61 » 09/10/2013, 17:08

e oggi, ...."nuova Erto" vicino a ponte nelle alpi.....e soprattutto "Vajont" nella piana di Maniago, due "paesi" costruiti al tempo per raccogliere gli sfollati, continuano ad esistere, ....indelebile ricordo di vite che hanno perso le loro radici.
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Re: Vajont 1963-2013

Messaggioda fudos » 09/10/2013, 18:50

a Stava ci passavo per recarmi a Pampeago e non pensavo di andarci un giorno a fare un intervento, poi una data 19 luglio 1985 suona la sirena e si decide di andare con la squadra corse, come si diceva in gergo, devo dire che ho fatto 3 giorni in tutto a razzolare in mezzo al fango!
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Re: Vajont 1963-2013

Messaggioda pudra » 10/10/2013, 15:05

negli scorsi giorni nel mio paese ci sono state delle conferenze sul Vajont.
hanno parlato tra gli altri Italo Filippin, ex sindaco di Erto e Casso, secondo me bravo a parlare e a coinvolgere della tragedia, e Lucia Vastano, giornalista e autrice del libro "Vajont. L'onda lunga" e del libro per ragazzi/bambini "il disastro del Vajont".
ella sostiene che nel disastro del Vajont, sia prima che dopo la tragedia, i poteri locali e statali hanno agito come delle mafie (ovvero il potere politico, imprenditoriale, la stampa e la Chiesa hanno cercato di tenere il silenzio sulle cause della tragedia esercitando il loro potere di coercizione - "non troverai lavoro", "ti scomunico" etc...).

l'ordine dei geologi ha recentemente pubblicato un libro scritto da due geologi Alvaro Valdinucci e Riccardo Massimiliano Menotti "9 ottobre 1963 - Che Iddio ce la mandi buona. La frana del Vajont: memoria storica di una catastrofe prevedibile – Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi

cmq linko questa intervista al presidente dell'ordine dei geologi: http://cngeologi.it/wp-content/uploads/ ... aziano.pdf
e dei libri che consiglia Panorama sulla tragedia: http://cultura.panorama.it/libri/vajont ... bri-verita
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Re: Vajont 1963-2013

Messaggioda alverspir » 11/10/2013, 7:46

pudra ha scritto:ella sostiene che nel disastro del Vajont, sia prima che dopo la tragedia, i poteri locali e statali hanno agito come delle mafie (ovvero il potere politico, imprenditoriale, la stampa e la Chiesa hanno cercato di tenere il silenzio sulle cause della tragedia esercitando il loro potere di coercizione...).

E' quello che è successo. Questo spiega chiaramente perchè, per molti, non ci sia stato e non ci possa essere il concetto di perdono.
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Re: Vajont 1963-2013

Messaggioda pudra » 23/10/2013, 17:17

www.molare.net

segnalo un sito che parla dei Vajont quasi dimenticati, in particolare del disastro di Molare avvenuto il 13 agosto 1935 nelle Alpi Liguri alessandrine.
qui durante un violentissimo acquazzone è crollata la diga secondaria che è stata costruita su rocce schifose.
chairamente tutti assolti al processo... :cry:

ricordo che il 1° dicembre 2013 (il giorno del Melma Day) sarà il 90° anniversario del crollo della diga del Gleno, che è ubicata (o perlomeno i pezzi rimasti) in Val di Scalve nelle Orobie Bergamasche.
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