Vieferrate.it

ieri mi trovavo per lavoro a bolzano e mi sono imbattuto nella presentazione di un nuovo dispositivo (ancora in fase di sviluppo/test) atto a ridurre il fattore di caduta in ferrata...

si tratta dell'output di un progetto interreg in cui è coinvolto anche il soccorso alpino della val pusteria... allego alcune foto...








in pratica è una specie di staffa mobile da posizionare nei tratti verticali e particolarmente impegnativi, a metà di un singolo tratto di fune... scorrendo dal basso verso l'alto il dispositivo si apre lasciando passare il moschettone, mentre in senso opposto lo blocca...

non so quanto possa essere effettivamente utile/efficace, anche se mi hanno spiegato che i risultati dei test sono più che buoni... tra le varie possibili controindicazioni che mi sono venute in mente, ci sono il rischio di piantarselo da qualche parte e la possibilità che l'uso "improprio" come ausilio alla progressione alla lunga ne comprometta il posizionamento e quindi l'efficacia... però mi sembrava un interessante spunto di discussione e perciò ve lo propongo...

Non mi pare chiarissimo il funzionamento. In particolare, non mi sembra chiaro se è un dispositivo stabilmente parte della ferrata o se si tratta di qualcosa che ti porti appresso e che fai scorrere man mano che progredisci, avendo cura di mantenere i moschettoni sopra la staffa.

Se siamo nel secondo caso, a parte che bisogna legarselo in qualche modo per evitare il rischio che ti cada nei cambi tra fittone e fittone, più che diminuire il fattore di caduta, lo annulla quasi, visto che lo avresti praticamente attaccato a te e si comporterebbe come un fittone, ma mobile.

Se siamo nel primo caso, forse tanto vale mettere un fittone in più tra due lontani perché se è mobile, ma stabilmente parte della ferrata, il primo che passa lo sposta, ma il secondo non lo può usare perché il primo, ovviamente, lo ha lasciato in alto.

Magari ho frainteso tutto …

Ad ogni modo, qualcosa che si comporta grossomodo come una maniglia da risalita (quindi simile a questo) e che funziona sui cavi in acciaio esiste già. Ora non trovo il filmato, ma sostanzialmente si tratta di una classica doppia longe estensibile dove ad uno dei capi c’ è il classico moschettone da ferrata che fa da ultima sicurezza e all’ altro un cipollotto rotondeggiante che può essere vincolato al cavo e che funziona come una maniglia da risalita, appunto.

Te lo tiri dietro e resta bloccato a scendere nella posizione dove lo piazzi; lo muovi solo a salire oppure lo levi per il cambio tra fittone e fittone (operazione che, dal filmato, appare piuttosto macchinosa). In questo modo, salvo malfunzionamenti, praticamente non esiste una vera caduta: al massimo una scivolata pari alla lunghezza della longe.

La ferrata non ricordo bene quale fosse. Forse la Magnifici 4. Ma non riesco proprio a ritrovarlo.

Questo è un dispositivo fisso, viene fissato al cavo con tre viti a brugola... e non si sposta lungo il cavo ma rimane sempre dove viene piazzato...

Il vantaggio rispetto al fittone è che con questo aggeggio non serve fare il cambio, il moschettone passa da solo scorrendo lungo la fune...

il tizio che me ne parlava mi ha comunque spiegato che è pensato con in mente i tracciati moderni, in cui la distanza tra i fittoni è comunque ridotta (max 3 metri se non ho capito male)... chiaro che su certi percorsi storici - tipo bovero - dove le distanze a volte sono importanti sarebbe probabilmente più opportuno aggiungere fittoni prima di pensare a posizionare questi aggeggi...

Pare comunque che vogliano provare a piazzarne qualcuno in via sperimentale lungo la ferrata della memoria...