Ciao Edoberna, personalmente non giudico la tua domanda così banale o scontata tanto da non meritare risposte. Diciamo che, tranne dove esplicitamente indicato, sulle ferrate si può procedere in ambo i sensi e in alcuni casi può essere più logico di quanto appaia di primo acchito. Incontri, scontri, baci e abbracci ecco qualche esempio sulla ferrata del Medale capita di incontrare alpinisti che scendono, magari anche senza troppe sicurezze, aldilà delle loro capacità, quando mi vedono salire con la grazia di un facocero mi lasciano lo spazio per proseguire in sicurezza, cioè si fanno momentaneamente da parte e io continuo la mia lenta progressione attaccato ai cavi. Sulla Laurenzi ai piani di Bobbio capita di incontrare gente che procede in senso opposto, in genere bastano due parole in quanti siete? c'è un posto comodo per lo scambio? il buon senso risolve tutto o quasi. Il altri casi pur procedendo nello stesso senso gruppi più lenti o numerosi non esitano a lasciare il passo ai più rapidi, appena si presenta l'occasione buona. Altre volte la convivenza è difficile tipo quando incontri gruppi del CAI di 30 e passa persone, una volta mi è capitato di trovare una cinquantina di scout, il primo stava finendo la ferratina e l'ultimo si stava ancora allacciando il caschetto. Alle volte si notano comportamenti non corretti, gente molto lenta che non da strada anche quando potrebbe, fa cadere sassi senza avvisare, si muove in contemporanea con altri nello stesso tratto tra due pioli ecc. ecc. Episodi secondo me dovuti non tanto alla arroganza ma alla cattiva educazione. Probabilmente si tratta di persone che non sono state ben introdotte al mondo della montagna da parte di chi doveva farlo. Siano essi amici, accompagnatori, istruttori o altro. Mi piace pensare che i cattivi comportamenti siano il frutto di una cattiva istruzione e non di cattive persone. In sintesi buonsenso, correttezza e rispetto dovrebbero essere più che sufficienti e spesso lo sono.
Ciao e buone montagne
Lariano