Monte Alberelletti, Monte Alberelli e Monte Pracalvis
Inviato: 14/03/2013, 18:46
Ogni tanto, vista la penuria di iniziativa, mi vien voglia di condividere alcune gite che ho fatto con il resto degli utenti del Forum.
Non voglio annoiarvi con percorsi “famosi” di cui conosciamo morte e miracoli e allora, eccovi un percorso del quale non ho trovato un bel nulla in rete!
Salendo il Monte Manos ho notato queste belle creste che dividono la Valle di Campiglio dalla Valle di Vesta, nelle Prealpi Bresciane. Le creste che vanno dal Torrente Toscolano al Passo della Fobbiola.
Presa in mano la cartina ho notato però che l’unico tratto della cresta percorsa da sentiero è la parte che dal Passo della Fobbiola sale al Monte Precalvis.
Preso atto che potesse essere una “tribulata” e, avere delle difficoltà inaspettate siamo partiti con tutta l’attrezzatura alpinistica al seguito.
Parcheggiata l’auto nei pressi del bivio X Passo Spino-Passo della Fobbiola in Loc.Maerni (vari spiazzi), siamo saliti per la Valle di Campiglio su strada sterrata fino al ponte che attraversa il Torrente Rilo (20’). Al di la, abbiamo preso il Sentiero Cai 22 e, continuando sulla tagliafuoco panoramica (si lascia il sentiero 22 che continuerebbe a sx dopo 15’ circa) pressoché in piano siamo arrivati ad un ponte di legno marcio che oltrepassa la Valle di Gamberi. Da qui in poi diventa un’evidente sentiero non segnato.
Il percorso procede in leggera salita inoltrandosi a tratti in varie vallecole alternandosi a tratti aperti e panoramici.
Ad un certo punto abbiamo avvistato quella che sarebbe stata la 1a cima della giornata da salire: Monte Alberelletti. Prima di arrivarci dobbiamo passare un’altra selvaggia vallecola, che ci porterà alla base di una parete con sotto un’anfratto. La fiancheggiamo per poi salire verso il crinale (a sx) e da li salire ad un’altura rocciosa. Tornati alla base dell’altura l’aggiriamo da ovest (sx) su traccia evidente e arriviamo ad una 2a altura la più a nord della cresta (1h20’-1h55’).
Fin qua il sentiero era segnato, sulla cartina, poi però sarebbe cominciata la vera avventura……
Avevamo davanti (sud) le creste sconosciute. Valutando con la visione delle foto ingrandite e, l’interpretazione delle curve altimetriche sul GPS proseguiamo la marcia seguendo la cresta NE che dal Monte Alberelletti ci porta nei pressi dell’Anticima Est del Monte Alberelli.
Tornati alla base della 1a altura salita, si rimonta una 3a altura su erba e cespugli, oppure si poteva anche tornare all’anfratto di cui sopra e da li riportarsi sul crinale (a dx).
Ora, più facilmente, si segue il filo di cresta, fino ad intercettare una traccia che si sposta a sx verso la vallecola che divide la cresta NE dalla Est, questo è il punto chiave per portarsi sulla est senza problemi. La traccia ad un certo punto svanisce, ma oramai siamo sotto la cresta Est e basta salire su erba e tra gli arbusti e in un’attimo ci troveremo sull’agognata Cresta Est.
A questo punto non ci rimane che seguire la cresta verso W, sperando di non trovare sorprese invalicabili. Superato un’avancorpo roccioso, aggirandolo sulla dx (tracce)(N), abbiamo proseguito tranquillamente fino all’Anticima Est di Monte Alberelli e li abbiamo trovato la sorpresa!
Un paletto con i colori del Cai. Il proseguo delle creste era segnato.
Ho provato un po’ di delusione misto a sollievo.
Da li in poi, a parte una cengetta interessante aggirabile da nord, il tracciato non ha presentato difficoltà di rilievo, ma il paesaggio tutt’intorno meritava davvero.
Dopo l’Anticima Est si sale sull’Alberelli, su Quota 1144 e sul Monte Pracalvis.
Noi siamo saliti anche sulle altre due alture che separano il Pracalvis dalla Forcella Campei (2h20’-4h15’), che seguendo il sentiero segnato non si salirebbero.
La discesa può avvenire in due, anzi tre modi: la prima, più facile e monotona, consiste nel scendere al Rifugio Campei de Sima e poi arrivare alla sterrata che percorre la Valle del Rilo, prima e, la Valle di Campiglio poi fino all’auto; la seconda, seguire il bel sentiero 22 fino alla Malga Campei di Fondo e li scendere sulla sterrata nella Valle di Campiglio e all’auto (1h15’-5h30’); terza, una volta alla Campei di Fondo trovare il sentiero 22 appena dopo sulla sx (N), che scende a mezzacosta prima e poi alla sterrata nei pressi del ponte sul Torrente Rilo.
Alla fine, l’interpretazione visiva della “bella cresta” si è rivelata vera e, senza particolari difficoltà. Gli do una valutazione E con alcuni punti EE, anche solo per il fatto che parte dell’itinerario non è segnato e bisogna avere le dovute capacità orientative date da una discreta esperienza escursionistica.
Provate questo giro e fatemi sapere
https://plus.google.com/photos/10829678 ... banner=pwa
Non voglio annoiarvi con percorsi “famosi” di cui conosciamo morte e miracoli e allora, eccovi un percorso del quale non ho trovato un bel nulla in rete!
Salendo il Monte Manos ho notato queste belle creste che dividono la Valle di Campiglio dalla Valle di Vesta, nelle Prealpi Bresciane. Le creste che vanno dal Torrente Toscolano al Passo della Fobbiola.
Presa in mano la cartina ho notato però che l’unico tratto della cresta percorsa da sentiero è la parte che dal Passo della Fobbiola sale al Monte Precalvis.
Preso atto che potesse essere una “tribulata” e, avere delle difficoltà inaspettate siamo partiti con tutta l’attrezzatura alpinistica al seguito.
Parcheggiata l’auto nei pressi del bivio X Passo Spino-Passo della Fobbiola in Loc.Maerni (vari spiazzi), siamo saliti per la Valle di Campiglio su strada sterrata fino al ponte che attraversa il Torrente Rilo (20’). Al di la, abbiamo preso il Sentiero Cai 22 e, continuando sulla tagliafuoco panoramica (si lascia il sentiero 22 che continuerebbe a sx dopo 15’ circa) pressoché in piano siamo arrivati ad un ponte di legno marcio che oltrepassa la Valle di Gamberi. Da qui in poi diventa un’evidente sentiero non segnato.
Il percorso procede in leggera salita inoltrandosi a tratti in varie vallecole alternandosi a tratti aperti e panoramici.
Ad un certo punto abbiamo avvistato quella che sarebbe stata la 1a cima della giornata da salire: Monte Alberelletti. Prima di arrivarci dobbiamo passare un’altra selvaggia vallecola, che ci porterà alla base di una parete con sotto un’anfratto. La fiancheggiamo per poi salire verso il crinale (a sx) e da li salire ad un’altura rocciosa. Tornati alla base dell’altura l’aggiriamo da ovest (sx) su traccia evidente e arriviamo ad una 2a altura la più a nord della cresta (1h20’-1h55’).
Fin qua il sentiero era segnato, sulla cartina, poi però sarebbe cominciata la vera avventura……
Avevamo davanti (sud) le creste sconosciute. Valutando con la visione delle foto ingrandite e, l’interpretazione delle curve altimetriche sul GPS proseguiamo la marcia seguendo la cresta NE che dal Monte Alberelletti ci porta nei pressi dell’Anticima Est del Monte Alberelli.
Tornati alla base della 1a altura salita, si rimonta una 3a altura su erba e cespugli, oppure si poteva anche tornare all’anfratto di cui sopra e da li riportarsi sul crinale (a dx).
Ora, più facilmente, si segue il filo di cresta, fino ad intercettare una traccia che si sposta a sx verso la vallecola che divide la cresta NE dalla Est, questo è il punto chiave per portarsi sulla est senza problemi. La traccia ad un certo punto svanisce, ma oramai siamo sotto la cresta Est e basta salire su erba e tra gli arbusti e in un’attimo ci troveremo sull’agognata Cresta Est.
A questo punto non ci rimane che seguire la cresta verso W, sperando di non trovare sorprese invalicabili. Superato un’avancorpo roccioso, aggirandolo sulla dx (tracce)(N), abbiamo proseguito tranquillamente fino all’Anticima Est di Monte Alberelli e li abbiamo trovato la sorpresa!
Un paletto con i colori del Cai. Il proseguo delle creste era segnato.
Ho provato un po’ di delusione misto a sollievo.
Da li in poi, a parte una cengetta interessante aggirabile da nord, il tracciato non ha presentato difficoltà di rilievo, ma il paesaggio tutt’intorno meritava davvero.
Dopo l’Anticima Est si sale sull’Alberelli, su Quota 1144 e sul Monte Pracalvis.
Noi siamo saliti anche sulle altre due alture che separano il Pracalvis dalla Forcella Campei (2h20’-4h15’), che seguendo il sentiero segnato non si salirebbero.
La discesa può avvenire in due, anzi tre modi: la prima, più facile e monotona, consiste nel scendere al Rifugio Campei de Sima e poi arrivare alla sterrata che percorre la Valle del Rilo, prima e, la Valle di Campiglio poi fino all’auto; la seconda, seguire il bel sentiero 22 fino alla Malga Campei di Fondo e li scendere sulla sterrata nella Valle di Campiglio e all’auto (1h15’-5h30’); terza, una volta alla Campei di Fondo trovare il sentiero 22 appena dopo sulla sx (N), che scende a mezzacosta prima e poi alla sterrata nei pressi del ponte sul Torrente Rilo.
Alla fine, l’interpretazione visiva della “bella cresta” si è rivelata vera e, senza particolari difficoltà. Gli do una valutazione E con alcuni punti EE, anche solo per il fatto che parte dell’itinerario non è segnato e bisogna avere le dovute capacità orientative date da una discreta esperienza escursionistica.
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