Neve di Primavera - Monte La Nuda (Bolognese)
Inviato: 03/04/2018, 20:44
Una lunga stagione invernale, quest'anno. E c'è ancora tanta, tanta neve sui Monti.
Così, anche nel "mio" Appennino, si può tutt'ora ciaspolare e andar in giro con picca e ramponi in un periodo per queste zone "pianulare" già abbastanza avanzato.
Ma nonostante ci sia ancora molta neve, bisogna ugualmente far i conti con la Primavera.
Bisogna fare i conti con le temperature basse la notte e alte di giorno, ad esempio. Che qua da noi vuol dire fusione e rigelo importanti, ovvero pendii foderati da lastre di ghiaccio fra le più lisce che si sian mai viste.
Bisogna fare i conti con l'appesantirsi del manto nevoso, che vuol dire non solo far più fatica ad avanzare con le ciaspole o sprofondare fino all'inguine coi ramponi, ma soprattutto con il maggior pericolo di distacchi.
Con le cornici di neve e ghiaccio, che sempre si formano qua da noi grazie all'impetuoso vento di crinale e che diventano subdolamente sempre più sottili e instabili.
Con l'incertezza persino della Sibilla Meteomontana, che con queste particolari condizioni non sa risolversi e indica un grado da 2 a 3, raccomandando "una ottima capacità di valutazione locale di pendii e canaloni".
E financo con i torrenti, che con lo scioglimento in atto scorrono copiosi sotto la neve scavando tortuose gallerie e creando instabili "ponti" pronti a cedere sotto i piedi (o le ciaspole) del malcapitato escursionista.
Verrebbe da chiedersi: ma per che caxxo uno si deve mettere in simili situazioni ?
Oibò, bella questa... Ma perchè è un Mondo bellissimo!
Con la conoscenza dei luoghi, l'esperienza, l'intuito, il sentirsi parte di quanto ci circonda e in piena sintonia con esso, ci si muove con consapevolezza e tranquillità anche in queste condizioni con tanta, tanta soddisfazione. Soprattutto quando si va in solitaria, quando tutte le decisioni sono affidate, nel bene e nel male, a te e soltanto a te stesso.
Oggi salita al Monte La Nuda, vetta isolata di crinale, alta 1827m e posta proprio di fronte alla Punta Sofia (la cima più alta del Corno alle Scale).
E' un Monte che mi piace, La Nuda, molto panoramico, e ci vado spesso d'estate (quando non sono in Dolomiti ) salendo per la via Normale oppure per i Balzi del Fabuino. D'inverno è una bella salita che può presentare le condizioni più diverse: dalla neve fresca, una goduria con le ciaspole, al ghiaccio compatto, terreno perfetto per ramponi e picca (oggi una via di mezzo, ma sono comunque salito in ciaspole, essenzialmente per pigrizia di togliermele e indossare i ramponi ).
Partenza da Pian d'Ivo, poco prima di Madonna dell'Acero, a quota 1200m. Si sale prima per forestale e poi su sentiero denominato "del Campanile" che si inerpica regolare nel bosco senza mai mollare fino alla cima, a quota 1827m.
Discesa lungo il crinale fino al Passo del Vallone e rientro al Cavone attraverso la Valle del Silenzio. Questo è un punto "delicato" del percorso in quanto questa piccola e amena valle è esposta alle scariche che si staccano della ripida parete Nord del Corno.
La valutazione per oggi è un no-no-no, quindi mi invento un percorso di discesa in mezzo al bosco sul versante opposto per riprendere il percorso ufficiale solo in corrispondenza dell'imbocco della valle.
Una fermata al rifugio del Cavone per una fetta di torta al mirtillo è d'obbligo, e per il rientro a Pian d'Ivo ci sono diverse opzioni, non ultimo l'autostop
Qualche foto della giornata:
Il bivio a quota 1300m dove si lascia la forestale che porta ai Bagnatori per imboccare il sentiero "del Campanile".
Qui, nei primi anni '90, sono state poste alcune opere d'arte moderna. Un pò segnate dal tempo e seminascoste dalla vegetazione d'estate e dalla neve d'inverno, oramai non mi sembrano più così fuori luogo come un tempo.
Sarà che ci avrò fatto l'abitudine, persino a questo improbabile quanto indecifrabile gioco di "shangai per giganti" in mezzo al bosco...
Oibò, ma questi segni non dovrebbero essere decisamente più in alto?
Il bosco termina senza preavviso lasciando libero lo sguardo di correre lassù, verso la vetta.
Bello il pendio che porta alla vetta del Monte Nuda e grande la meraviglia nel finirci improvvisamente in mezzo una volta superato l'ultimo abete.
Oibò, ma anche questo cartello dovrebbe essere decisamente più alto
Intanto mi raggiunge pure qualche Amico del SAER. Son saliti tutti con le pelli e ci metteranno molto, molto meno di me per rientrare a valle!
Così, anche nel "mio" Appennino, si può tutt'ora ciaspolare e andar in giro con picca e ramponi in un periodo per queste zone "pianulare" già abbastanza avanzato.
Ma nonostante ci sia ancora molta neve, bisogna ugualmente far i conti con la Primavera.
Bisogna fare i conti con le temperature basse la notte e alte di giorno, ad esempio. Che qua da noi vuol dire fusione e rigelo importanti, ovvero pendii foderati da lastre di ghiaccio fra le più lisce che si sian mai viste.
Bisogna fare i conti con l'appesantirsi del manto nevoso, che vuol dire non solo far più fatica ad avanzare con le ciaspole o sprofondare fino all'inguine coi ramponi, ma soprattutto con il maggior pericolo di distacchi.
Con le cornici di neve e ghiaccio, che sempre si formano qua da noi grazie all'impetuoso vento di crinale e che diventano subdolamente sempre più sottili e instabili.
Con l'incertezza persino della Sibilla Meteomontana, che con queste particolari condizioni non sa risolversi e indica un grado da 2 a 3, raccomandando "una ottima capacità di valutazione locale di pendii e canaloni".
E financo con i torrenti, che con lo scioglimento in atto scorrono copiosi sotto la neve scavando tortuose gallerie e creando instabili "ponti" pronti a cedere sotto i piedi (o le ciaspole) del malcapitato escursionista.
Verrebbe da chiedersi: ma per che caxxo uno si deve mettere in simili situazioni ?
Oibò, bella questa... Ma perchè è un Mondo bellissimo!
Con la conoscenza dei luoghi, l'esperienza, l'intuito, il sentirsi parte di quanto ci circonda e in piena sintonia con esso, ci si muove con consapevolezza e tranquillità anche in queste condizioni con tanta, tanta soddisfazione. Soprattutto quando si va in solitaria, quando tutte le decisioni sono affidate, nel bene e nel male, a te e soltanto a te stesso.
Oggi salita al Monte La Nuda, vetta isolata di crinale, alta 1827m e posta proprio di fronte alla Punta Sofia (la cima più alta del Corno alle Scale).
E' un Monte che mi piace, La Nuda, molto panoramico, e ci vado spesso d'estate (quando non sono in Dolomiti ) salendo per la via Normale oppure per i Balzi del Fabuino. D'inverno è una bella salita che può presentare le condizioni più diverse: dalla neve fresca, una goduria con le ciaspole, al ghiaccio compatto, terreno perfetto per ramponi e picca (oggi una via di mezzo, ma sono comunque salito in ciaspole, essenzialmente per pigrizia di togliermele e indossare i ramponi ).
Partenza da Pian d'Ivo, poco prima di Madonna dell'Acero, a quota 1200m. Si sale prima per forestale e poi su sentiero denominato "del Campanile" che si inerpica regolare nel bosco senza mai mollare fino alla cima, a quota 1827m.
Discesa lungo il crinale fino al Passo del Vallone e rientro al Cavone attraverso la Valle del Silenzio. Questo è un punto "delicato" del percorso in quanto questa piccola e amena valle è esposta alle scariche che si staccano della ripida parete Nord del Corno.
La valutazione per oggi è un no-no-no, quindi mi invento un percorso di discesa in mezzo al bosco sul versante opposto per riprendere il percorso ufficiale solo in corrispondenza dell'imbocco della valle.
Una fermata al rifugio del Cavone per una fetta di torta al mirtillo è d'obbligo, e per il rientro a Pian d'Ivo ci sono diverse opzioni, non ultimo l'autostop
Qualche foto della giornata:
Il bivio a quota 1300m dove si lascia la forestale che porta ai Bagnatori per imboccare il sentiero "del Campanile".
Qui, nei primi anni '90, sono state poste alcune opere d'arte moderna. Un pò segnate dal tempo e seminascoste dalla vegetazione d'estate e dalla neve d'inverno, oramai non mi sembrano più così fuori luogo come un tempo.
Sarà che ci avrò fatto l'abitudine, persino a questo improbabile quanto indecifrabile gioco di "shangai per giganti" in mezzo al bosco...
Oibò, ma questi segni non dovrebbero essere decisamente più in alto?
Il bosco termina senza preavviso lasciando libero lo sguardo di correre lassù, verso la vetta.
Bello il pendio che porta alla vetta del Monte Nuda e grande la meraviglia nel finirci improvvisamente in mezzo una volta superato l'ultimo abete.
Oibò, ma anche questo cartello dovrebbe essere decisamente più alto
Intanto mi raggiunge pure qualche Amico del SAER. Son saliti tutti con le pelli e ci metteranno molto, molto meno di me per rientrare a valle!