In passato ero salito sul Moschesin e sulle Forzelete. Tanto spettacolare il primo quanto infido e rovisono il secondo. Devo riconoscere che la terza cima della zona l'ho sempre poco considerata, quasi snobbata.
Anche la scorsa primavera sul vicino Petorgnon ebbi modo di osservarla ma qualcosa non scattava. Su invito del sior koyann mi decido di chiudere il conto mettendo in preventivo di risalire per l'ultima volta fino a forc. Larga, vero ricordo fastidioso del passato.
In verità l'ho trovata un pò meglio di quanto ricordavo oppure sono solo io che ho preso più confidenza con terreni del genere in questi ultimi dieci anni...
Dal Pian di Càleda parcheggiamo (per l'ennesima volta) e traversiamo lungamente verso il bivio e la tabella che indica forc. Larga. Siamo in quattro e confidiamo nelle previsioni meteo che tutto sommato non dovrebbero essere poi tanto male. In pratica non vediamo una cippa... Nuvole e nebbie basse precludono ogni panorama.
Se si esclude un ospite ravvicinato sul sentiero
Inutile mostrarvi qualcosa della salita alla forcella... questa solo per rendervi conto che il terzo finale del canale è proprio da schifidos
Arrivati tra i massi di forc. Larga sembra di essere ubriachi... io la conosco bene, ho idea di dove si deve (circa quasi) proseguire... ma da quanto letto non ci sono sentieri, segni, ometti sul lungo traverso che bisogna percorrere sino alla cresta est... sulle note poi leggiamo che si sconsiglia in caso di scarsa visibilità...
Se non ci fossi già stato in zona avrei qualche remora a proseguire, ma siamo in quattro e se mettiamo a fuoco qualche punto di riferimento mal che vada ritorniamo indietro. Rinfresco nei ricordi del giorno prima una vecchia foto fatta dal Moschesin e la peso con la scarna relazione... Direi che un tentativo ci possa stare... Quello che mi disturba assai è che arrivare in cima per non vedere niente, farebbe girare molto i maroni...
Ci alziamo (col senno di poi) di poco sopra il traverso ideale ma esattamente mezz'ora dopo (come da appunti...) rinveniamo la forcella in cresta est da cui si sale a sinistra sul pendio
Più sopra, a ridosso delle pareti, rinveniamo un primo ometto e da quel punto in poi la progressione si fa abbastanza sicura, quasi logica, ma sempre tra le nebbie... Una prima cengetta per scaldare l'animo...
Un canale detriticamente fastidioso, una rampa a sinistra ed un basilare riferimento, quel torrione quasi punto chiave della salita (anche perché punto di snodo della eventuale variante di discesa)
Si alza appena appena un pò di luce mentre l'ambiente si dolomitizza
Una breve cengia e man mano aumenta la sensazione di uscire lentamente sopra le nuvole... e comincia il divertimento
Rimontiamo un terrazzo panoramico dove l'idea di sormontare le nuvole si concretizza
Mi giro sopra il terrazzo ed un profilo particolare ci aspetta... letteralmente al "varco"
Oltre il varco sorvegliato altra conferma di uscita dai meandri nuvolosi
Il Moschesin spunta deciso tra le nubi dando mostra del suo spiccato profilo
Ancora qualche passo di facile arrampicata passando accanto un ometto molto particolare... quasi in sintonia con profilo del sorvegliante del varco
Un ultimo saltino di roccia e siamo sulla cresta terminale
Dove si scatena l'istinto fotografico seppure non sia poi così limpido ma altamente spettacolare
Probabilmente non avremmo scommesso un centesimo sul meteo dopo le prime ore e gran parte della salita ma grazie tante...
Scendiamo tra luci soffuse, migliori della salita ben consci che più scendiamo peggio sarà comunque...
Arrivati al torrione "pistolotto" due scendono per verificare la variante di discesa lungo ghiaie e detriti a S, altri due ritornano sui propi passi di salita
Ci si ritrova tutti alla base del canale della variante
Questa volta restiamo in quota 'giusta' e ritorniamo in forcella Larga al punto giusto senza particolari dislivelli. Ci fiondiamo in discesa a riprendere il segnavia CAI come pure le nuvole basse
Solo rientrando a Pian di Càleda il bosco regala qualche colore rompendo un monotono grigiore che ci ha voluto risparmiare nell'approccio alla cima
Una via normale facile, divertente, senza particolari dislivelli (se si escludono le detritiche fatiche su qualche tratto verso forcella Larga).
I passi tecnici sono brevi, contenuti, qualche breve esposizione. Una cima meritevole indubbiamente.
Un grazie per la compagnia e la condivisione a Dario, Luca e Igor.
Sani