Vacanze finite, ripreso a lavorare, ma la voglia di montagna non se n' è andata: c' è ancora tutto settembre davanti!
Per la prima uscita post-ferie, opto per un giro lungo ma tranquillo fuori dalle solite Dolomiti: Rifugio Brentari da Malga Sorgazza, salendo per la strada militare di Forcella Magna e poi per la Ferrata Gabrielli e la Cresta di Socede. Il regno del granito
Prima ancora di iniziare, però, arrivano gli skazzi: venerdí nevica, fino quasi a 2000 metri, molto probabilmente dovrò ridurre il giro tagliando la ferrata ed il passaggio su cresta.
Ancora non lo so, ma sarà il preludio del peggior settembre che io ricordi, e probabilmente sarà l' ultima uscita della stagione.
Sveglia, preparativi, e via verso Malga Sorgazza: le previsioni danno nuvolo al mattino con aperture al pomeriggio, ma quando arrivo lo scenario si presenta già cosí (vuoi vedere che farà esattamente l' opposto? )
Bon, mi metto in marcia, sentiero 327 verso il Rifugio Brentari
Fino alla partenza della teleferica il sentiero è una comoda strada sterrata, che inizialmente attraversa i pascoli della malga costeggiando il laghetto
passando davanti al cimitero di guerra del Battaglione Val Brenta (siamo nelle immediate retrovie del fronte)
Poi entra nel bosco
che a tratti lascia intravvedere Cima d' Asta, con la Cresta di Soccede ed il canalone che sale alle Laste
mmm si, per oggi meglio evitare la cresta
Al bivio della teleferica quindi tiro dritto: qua il sentiero abbandona la strada militare, infilandosi nuovamente nel bosco
Bosco che si fa via via piú rado, arioso
In breve sono fuori, ed i contrasti di colore sono spettacolari: giallo dell' erba, verde degli alberi, grigio scuro della roccia e bianco della neve
In fondo non è la cima a fare impressione, sono le Laste
Il sentiero adesso prende a salire a tornanti sotto Cima Tellina, e dai tornanti vedo finalmente la valle che ho appena risalito
Dopo lo strappetto dei tornanti, il sentiero riprende a puntare verso la cresta, che qua si presenta come un tripudio di spuntoni, spettacolo
mentre in fondo, con una zoomata fatta non so come, riesco a beccare pure la croce di vetta
boia guarda che roba
Arrivo al bivio col sentiero 326 che scende da Forcella Magna (notare la qualità pessima delle nuove tabelle della SAT, quelle vecchie a distanza di oltre 10 anni sembrano ancora nuove, queste dopo 3 anni pare ne abbiano 20, e il dramma è che le hanno messe praticamente in tutta la provincia, non potevano lasciare quelle vecchie?? )
Da qua proseguo traversando in leggera pendenza sotto le pareti di Punta Soccede
mi sto avvicinando alle Laste, la splendida serie di placconate che portano praticamente fin sotto il lago
Sto prendendo quota, ad un certo punto il sentiero piega a destra e SBADADAM! mi trovo spalmati in faccia Passetto e Palon della Banca: STUPEFACENTI
Arrivo al bivio di Capanna del Pastore: qua il sentiero proseguirebbe lungo il Trodo dei Aseni (Sentiero degli Asini), io prendo la variante diretta, il 327B che sale praticamente dritto per dritto su per la placconata
Appena lasciato il bivio attraverso il Torrente Grigno, affluente di sinistra del Brenta: qua è ancora un semplice e grazioso ruscelletto, ma mostra già cosa può fare l' acqua
Inizialmente il sentiero sale tranquillo tagliando i prati e le pietraie alla base della cresta
poi piega secco a destra puntando verso il centro del vallone
Sta venendo fuori veramente una gran bella giornata: l' occhio ringrazia
attraverso un altro trincerone scavato dalle acque
ed eccola qua la placconata, stupenda
Inizio a salire, praticamente dritto per dritto
galattico questo posto
arrivo al bivio dove la variante si ricongiunge al Trodo dei Aseni: ormai manca poco al rifugio
Riprendo la marcia verso le ultime placconate
che in breve cedono il posto ad una bella pietraia granitica, cosí diversa dai ghiaioni dolomitici e calcarei a cui sono abituato
In breve sono affacciato sul Lago di Cima d' Asta, che coi suoi quasi 40 metri detiene il primato di lago d' alta quota piú profondo d' Europa ed è luogo cult per i sommozzatori
Un ultimo strappetto, ed eccomi al Rifugio Brentari
caldo vero?
Mi infilo dentro come un missile, pappa chiama
La camminata ed il "fresco" mi hanno messo appetito, manca poco che mi faccia fuori anche il tavolo
Poi solito rituale: caffettino-grappino-sigaretta e sono pronto a ripartire: sentiero 386 per Malga Sorgazza via Forcella del Passetto e Sentiero della Campagnassa
Mi metto in marcia
Il sentiero subito prende a traversare la parte sommitale delle Laste
Mi volto a guardare il panorama, che da qua dovrebbe essere sterminato e... stamattina avevo azzeccato: sta proprio facendo l' inverso delle previsioni
Il sentiero traversa sostanzialmente in falsopiano, a parte un breve saliscendi, e contorna il bordo dei tanti valloncelli che piú in basso confluiscono nel vallone che ho salito stamattina; sono uno piú bello dell' altro
Una breve salita mi porta a Forcella del Passetto, che separa il Bualón di Cima d' Asta dal Vallone delle Prese
Da qua comincia la bella traversata del retro di Passetto e Palon della Banca
in fondo, oltre la valle, troneggia maestoso il gruppo del Cimónega, con il Sass de Mura circondato dalle sue celebri bancate
mentre dritto davanti a me fanno capolino le piste ed i pascoli di passo Brocón
Procedo tranquillo nel mio passeggio, qua totalmente rilassante
anche se continuo a buttare l' occhio a sinistra...
...cosa sto aspettando?
LORO, LE PALE
Mi fermo alcuni minuti a godermi la spettacolare muraglia, poi mi rimetto in marcia, scendendo una breve serie di tornantini
superati i quali si riprende il traverso
accompagnato adesso dalla vista della dorsale che va da Monte Conte Moro a Monte Tolva
Arrivo all' altezza di Forcella Grattaròl, davanti a me si para la Campagnassa, che da il nome al sentiero
incredibile il relax che trasmette questo posto
però... c' è un problema: quando si inizia a scendere?
ah ecco, adesso
Blitz, startene zitto ogni tanto no eh?
Bon, andiamo giú per sto spaccarotule, che poi riprende la traversata
Devo essermela proprio chiamata: al Bual del Gravón c' è da attraversare una frana granitica che fa rimpiangere gli sbudellamenti sabbiosi delle Dolomiti: qua praticamente bisogna saltarci sopra ai massi
Passato il salto del masso arriva l' ultima breve salita
che porta sulla cresta erbosa del Monte Coston
da qua il panorama spazierebbe all' infinito, se non ci fossero ste cavolo di nuvole
dall' altro lato della valle, per lo meno, si riesce a vedere la dorsale di Costa Brunella e Buse Todesche
Arrivo al cocuzzolo del Coston: da qua il sentiero prende a scendere seriamente a tornanti, inizialmente tra i verdi
per poi andarsi ad infilare nel bosco
Qua sembra la storia infinita: ogni volta che scendi poi trovi una nuova salita pare il fratello facile del sentiero di Colle del Vento (dorsale nord, è spettacolare ma infinito)
Finalmente ecco il Grigno
lo attraverso, ed in breve mi ritrovo al bivio col sentiero di stamattina
In un lampo (scusa, so Blitz ) sono alla macchina, un po' scazzato per il meteo ma comunque soddisfatto per il bel giro, e già pregustandomi il prossimo...
...ancora non so che questo probabilmente sarà l' ultimo della stagione.
(Al momento in cui scrivo, non sono ancora riuscito a fare un giro decente dopo di questo, mai visto un settembre cosí infame)