FaFo è un gran lavoratore: pur contrario al sistema produce PIL per il bene del suo paese.....
Però anche a me capita di essere in ferie; ai burocrati la parola ferie non piace: troppo semplice! E allora si sono inventati i ROL e le ex-festività.......
Per l' escursione di oggi decido finalmente di andare nelle dolomiti Friulane, non ci sono mai stato ed è ora di colmare la lacuna.
I burocrati non sarebbero d' accordo; non vogliono che le persone varchino i confini della propria regione, ma io sono pronto a farmi beffa di loro e con un "Mandi" e un corso accelerato di vocali nasali aperte da sfoderare all' occorrenza son pronto all' avventura!
Non resta che scegliere dove andare........
Già durante l' inverno avevo adocchiato 2 itinerari: il monte Pramaggiore e il sentiero Zandonella; dura la scelta.......... ma poi mi viene in mente un particolare!
Pare che per raggiungere il rifugio Pordenone (punto di partenza per il Pramaggiore) si debba pagare una gabella dal sapore medioevale; ma ciò vale solo nei fine-settimana.
Di conseguenza, dato che oggi si passa senza dazio, un po' per tirchieria e molto per la voglia di sfanculare i burocrati, mi dirigo al rifugio Pordenone!
(resta inteso che lo Zandonella, prima o poi, lo andrò a fare)
La strada che conduce dal paese di Cimolais a Pian Meluzzo (poco sotto il rifugio) è particolare: più si addentra in val Cimoliana e più diventa scorbutica con ampi tratti asfaltati e molti tratti sterrati che attraversano anche alcuni guadi.
Percorrere con l' auto questa strada è un' avventura in tutti i sensi!
Arrivato al parcheggio tiro un sospiro di sollievo e mentre mi preparo all' escursione la mia attenzione viene catturata da una casupola in legno tipo casetta degli uccellini con una scritta del tipo "Chi mantiene pulito?".
Apro lo sportello pensando di trovare un cestino o paletta e spazzola e invece.........simpatico il giochino, mi son fatto una bella risata.........
Ora parto direzione forcella Pramaggiore lungo il 361 che in breve diventa 362.
Questa prima parte di sentiero è in falsopiano e corre lungo la val Postegae affiancando un torrente il cui 'rumore' è piacevolmente rilassante.
Dopo luuungo cammino (40 minuti) il sentiero si addentra nel bosco e finalmente comincio a salire in modo deciso fino ad arrivare al bivio 'casone val dell' Inferno' : a sinistra il 362 prosegue verso il passo del Mus ma io prendo ora il 366 che sale verso destra.
Ora esco dal bosco e arrivo alla base dell' ampio anfiteatro ghiaioso del Pramaggiore.
Mi vien da pensare che i più arditi, i più temerari ma soprattutto quelli che si son stancati di percorre sentieri battuti potrebbero avere l' ardire di salire diretti in cima lungo il ghiaione.
Io invece ancora non mi sono stancato.......perciò proseguo lungo il mio bel sentiero battuto e bollinato.
Qui ci sono vari enormi massi caduti da chissà quanto e da chissà dove........in realtà basta alzar la testa per capirlo.....
Ora sento vari stoc, stac, statoc ecc......
Penso: "Sono gli stambecchi, eppure non li vedo......"
Dopo un po' mi accorgo di un escursionista che sta salendo completamente fuori traccia lungo una superba spaccatura della roccia: a vederlo da sotto non pare neanche così difficile; evidentemente è uno degli arditi stancatisi dei banali sentieri! (per la cronaca, consultando la cartina, stava salendo la Croda del Sion: complimenti!!).
Ora arrivo alla forcella La Sidon che la mia nuovissima cartina appena comprata colloca a quota 2304, in realtà, ad occhio e croce, è qualche decina di metri più in basso.
[breve digressione: in questa zona c' è molta confusione di forcelle; anche su forcella Pramaggiore è tutto molto confuso: la cartina la colloca a quota 2295, ma una scritta con vernice su un masso la quota 2250 e la colloca un po' più a destra di quello che l' intuito farebbe pensare.
La mia personale teoria è che è tutta una machiavellica macchinazione dei burocrati per confondere le idee e costringerti a tornare triste verso casa]
Scrivevo.........sono a forcella La Sidon e una bella scritta di vernice mi indica il 363a (sentiero attrezzato Barini) che scende in picchiata lungo un budello franoso con cavi.
Io proseguo in salita e in breve sono a forcella Pramaggiore (o giù di lì).
Ora vorrei proseguire lungo l' evidente cresta in salita ma uno stambecco, anzi no, due stambecchi, anzi no, tre stambecchi........una famigliola di sei stambecchi si piazza in mezzo al sentiero e non mi lascia passare! Il più grosso comincia anche a sbuffare, forse il fatto di avere il fiatone mi fa percepire come una minaccia?
Più probabilmente hanno capito che non sono di qua, che vengo da altra regione, e mi consigliano caldamente di andarmene.......
Dopo un paio di minuti riesco ad aggirare la simpatica famigliola e a proseguire verso la cima dove, con brevi paretine e vari tratti sfasciumosi ed infidi, giungo con estrema soddisfazione.
In cima c'è una croce: sono da solo con Gesù e la cosa mi fa paura!
Noto anche una piccola casetta con all' interno il libro di vetta: lo sfoglio e noto che non sono poi molti quelli che arrivano fin quassù (oppure sono pochi quelli che si scrivono).
Mi viene in mente un' idea geniale! La relazione che ho in tasca di un certo 'Somari team' è datata Giugno 2016 vuoi vedere che.........
Molto deluso devo constatare che in quella data pare essere arrivato in cima solo un certo Stefano Gufopeneo...........
Ora mi prendo tutto il tempo di un panino gustandomi salame e panorami ma una cosa mi viene in mente gettandomi nello sconforto:"Se ora mi limito a tornare giù lungo lo stesso itinerario di salita non potrò pubblicare il report visto che andrei a rifare esattamente il percorso proposto dai Somari e i burocrati della Siae non approverebbero....."
Allora studio la cartina e decido una variante: giù per il Barini ad incrociare il 363 e poi su verso il passo del Mus.
Parto in discesa e quando sto per arrivare a forcella La Sidon cattura la mia attenzione una tabella non vista prima che indica un sentiero che sale un colle.........il problema è che il sentiero in questione è il Barini 363a; cioè lo stesso che scende dalla forcella poco più in basso!!
Penso sia una variante più facile: risalgo il colle e subito scendo in picchiata lungo un canalone sfasciumoso con fondo bastardo e pendenza esagerata.
Più di una volta penso:"Proseguo? Non proseguo?"
Visto che la gamba è ancora buona decido di scendere; alla peggio risalirò a tornare indietro.
E qui succede l' inaspettato........
Alla mia destra c' è una parete verticalissima; eppure ci sono un paio di stambecchi che hanno deciso che vogliono scendere da lì. Ovviamente buttano giù di tutto; allora decido di fermarmi e aspettare che passino per evitare pericolosi incroci di sassi e sassetti.
Dopo aver ammirato la loro discesa proseguo lungo il canalone ma dopo poco spunta dal nulla uno stambecco ora molto più in alto di me che fa partire una meteora che rimbalza sulle rocce.
Per farla breve: alzo la testa e mi vedo schizzare a velocità inaudita un grosso sasso che passa sopra la mia testa a non più di 5 metri.
Non ho nemmeno tempo di aver paura e subito riparto in salita per evitare spiacevoli conseguenze.......
[breve digressione: non ho nulla da rimproverarmi, sono certo di aver avuto la giusta cautela nell' affrontare la situazione; purtroppo in montagna (così come in molte altre attività) ci sono rischi non azzerabili.
I burocrati pensano di essere eterni e si illudono con le loro bizzare regole di avere tutto sotto controllo: sbagliano!]
Ora risalgo il canalone per tornare a forcella La Sidon e poi scendere lungo lo stesso itinerario di salita.
Arrivato al rifugio Pordenone mi concedo una bella fetta di torta e un succo ACE.
Un avventore mi rimprovera!
"ACE è una candeggina!"
E' il momento di salire in auto e tornare a casa: lungo la strada sono rapito dal monte Toc con la sua immensa ferita...........burocrati andate affanculo........