ieri ho approfittato di queste giornate di bel tempo (anche "troppo" bello, mi sono letteralmente ustionato ) per mettere anch'io in moto le gambe, ormai da fine marzo confinate sotto la scrivania...
per la prima sgambata della stagione ho scelto i sentieri e le cime che circondano l'altopiano di sennes... giugno è, infatti, il periodo ideale per godere in tranquillità e quasi completa solitudine dei colori e delle fioriture di questi luoghi idilliaci che, in alta stagione, sono presi d'assalto da orde di turisti di ogni genere e grado...
lasciata l'auto a malga ra stua, ci si incammina lungo la carrareccia che si fa strada nell'ampia vallata, accompagnati solo dal gorgoglio delle acque del boite...
in pochi minuti di piacevole passeggiata si giunge in località ciampo de crosc, luogo che regala suggestioni da casa nella prateria ma anche vero e proprio crocevia di sentieri che si diramano verso tutti i punti cardinali...
si abbandona la strada principale e si imbocca il segnavia n. 6 in direzione dell'alpe di fodara vedla, con la sagoma del monte lavinores (sas dla para se si preferisce il toponimo marebbano) ben visibile sopra le nostre teste...
nonostante non presenti mai pendenze eccessive, la mulattiera consente di prendere rapidamente quota rispetto al fondovalle, tanto che ben presto si può godere di bellissimi scorci sulle cime circostanti... la prima a comparire, manco a dirlo, è la croda rossa...
cui si aggiunge presto il cul de ra badessa...
dopo un susseguirsi di tornanti il sentiero spiana improvvisamente e con un piacevole falsopiano conduce alle sponde del lago de rudo, che - complice anche l'eccezionale siccità degli ultimi mesi - è completamente asciutto... così non posso neanche dire che il sas dla para si specchia nelle sue acque...
per imboccare il sentiero che risale le pendici del monte, occorre costeggiare la conca prativa che ospita il lago fino a incontrare il sentierino che - diramandosi dalla mulattiera principale - scende verso il rifugio fodara... qui, una tabella indica chiaramente la direzione da seguire... tuttavia, è possibile salire anche partendo direttamente dal lago, con pendenze più accentuate ma minor strada... ed è stata quest'ultima l'opzione da noi scelta... tracce poco marcate e sparuti ometti aiutano a scegliere il percorso migliore, zigzagando da un margine all'altro del letto di un ruscelletto in secca...
l'afa e il caldo torrido di questi giorni, amplificati dalla presenza dei mughi, fanno sbuffare un po' più del previato, ma basta voltarsi a rimirare la magnifica vista sulll'altopiano di sennes per rinfrancare le membra e lo spirito...
giunti circa a metà versante, si incontra il sentiero "ufficiale" il quale, salendo in diagonale, prosegue in direzione della sella prativa che funge da spalla alla cima vera e propria...
giungere allo spallone è come pescare un jolly... infatti, l'orizzonte si schiude a oriente offrendo una panoramica pressoché completa sulla conca ampezzana e la valle del boite...
con un ultimo sforzo si risale la verdeggiante dorsale sommitale, scortati nel nostro incedere dall'austera presenza della croda rossa e delle tofane...
inutile dire che la fama di cima panoramica è oltremodo meritata...
dalla sommità è possibile proseguire dal versante opposto rispetto a quello di salita lungo una traccia meno battuta ma comunque segnata, completando così una sorta di piccola traversata del monte... tuttavia noi abbiamo preferito scendere per per lo stesso percorso... del resto era solo la prima uscita, per giri di più ampio respiro c'è tempo...