Vieferrate.it

03 giugno - Io e Koyann dedichiamo questo breve racconto a due amici:
Sergio: perché se non si è ancora immagato/infoiato delle Pale...
Blitz: perché sicuramente è uno che conosce e riesce ad apprezzare certe cose

Di per sè la sola traversata del sentiero delle Sedole (ora sentiero Riccardo Simon) sino all'omonima forcella e la discesa sul Vallon delle Lede è qualcosa di impagabile. L'aggiunta della via normale al Sasso delle lede è un qualcosa in più, riservata a chi ha esperienza su terreni scabrosi e friabili. Nonostante i passaggi tecnici siano contenuti e relativamente facili, l'ambiente è severo e la mancanza di segnavia ed i rari ometti implicano un buon senso di orientamento e confidenza.
Il percorso ad anello meglio si adatta al giro orario da noi compiuto in quanto presenta i due ostici canali di ascesa in salita e permette con una veloce discesa di rientrare in Val Canali.

Partiamo nei pressi del parcheggio sotto malga Canali, con un piacevole traverso nel bosco ci colleghiamo al sentiero che arriva dal Cant del Gal e risale la stupenda Val Pradidali.


Cimerlo, Stanga, Sass Maor (con la recente frana sopra la terminale del sent. Cacciatore)





Si imbocca il bivio per il sentiero delle Sedole, ora ripristinato e attrezzato nei punti dove prima si risaliva il fondo infido, detritico e scivoloso. Il primo canale...



tratti liberi si alternano a qualche attrezzatura ben disposta sui lati ad evitare pericolose scariche di sassi



sulla prima forcella sopra il canale lo spettacolo alle spalle è immenso


come pure il lungo traverso sui prati verso il secondo canale


il secondo canale sembra molto rovinoso (in effetti) ma le nuove funi evitano la vecchia percorrenza sul fondo dove la sicurezza è solo una parola al vento


qualche passaggio facile, funi sui lati ed un ambiente isolatissimo



sbuchiamo in paradiso, in forcella Sedole


fa bella mostra la vicina Cima delle Sedole


alla nostra sinistra il Sasso delle Lede che noi puntiamo verso la via normale nel terzo canale (piccola macchia di neve)


prima strozzatura sul canale iniziale


seconda strozzatura, non tanto l'aspetto tecnico quanto i soprastanti terrazzini ricporti di sassi e ghiaia


paretina di uscita dal canale


dopo una cengia ed una pala erbosa seguono altre risalite su pendii discretamente appoggiati quindi sotto l'ultimo catino quasi sulla cresta sommitale


sulla cima lungo la breve e delicata crestina



tutt'intorno circondati dalle Pale sud



vista sul bivacco Minazio


a sud la Val Canali ed il Primiero


Scendiamo lungo il percorso di salita, non dopo aver verificato una diversa linea di ascesa, decisamente sconsigliata in discesa lungo un secondo canale intermedio. Un ultimo colpo d'occhio sulle cime Sedole


Rientriamo verso la forcella ma senza toccarla ci ricolleghiamo al sentiero che scende sul Vallon Sedole e ci porta sul Vallon delle Lede.



ambiente spettacolare, aperto, isolato, chi lo conosce non può che apprezzarlo


Ci riportiamo sotto in Val Canali ed al vicino parcheggio (utile essere partiti da qui senza scendere oltre al Cant del Gal). Un breve passo semi franato causa allucinazioni singolari...


Col l'auto torniamo al Cant del gal dove, dopo 1450 m e 7 ore di movimento ci sfondriamo birre ed un mega tagliere.
Il sentiero delle Sedole è ben sistemato, forse qualche fune di troppo ma il fondo dei canali in qualche punto è un mezzo suicidio soprattutto quando si è in diverse persone.
Per il Sasso delle Lede non abbiamo usato alcuna attrezzatura ma assicuro che avevamo ferri e corda in zaino per ogni evenienza.
Non avevo mai fatto questo giro. Sto esaurendo ormai i sentieri e le traversate delle Pale. Ora... tra qualche mese... un pò di cime... se avrò la fortuna di avere condizione
Per la compagnia non ho timori. Quella giusta, forse la migliore che potessi meritare.
Sani

Con le limitate capacità dialettiche di cui sono dotato, dico solo: "che meraviglia!!!!"

Questa è da urlo!
Cinque anni fa ho avuto l' onore e il privilegio di percorrere il 'sentiero' in questione (senza la cima ma poco importa).
Ricordo una grande emozione all' uscita del primo canale e nell' avvicinamento al secondo; mi pareva impossibile ci potesse essere un sentiero proprio lì, eppure.......
Piccolo aneddoto che fa capire la 'franosità' del budello: lungo la salita, alla ricerca del miglior appoggio, metto il piede su un sasso della grandezza di un anguria...........capisco subito che appena alzerò il piede la forza di gravità avrà la meglio....... mi basterebbe poter usare le mani ma sono impegnate.
Non c'è nessuno ma non si sa mai e urlo "Sassoooooooo" ben prima che la meteora sia partita.
Alzo il piede e.........stac, stoc, statac ecc......
La cosa interessante è che sopra il sasso in questione faceva bella mostra di sé un recente segnavia bianco e rosso!

complimenti per questa e tutte le altre escursioni pubblicate di recente! ora che ci penso mi ero già chiesto cosa fosse quel sentiero che vedevo sulla Tabacco... ecco risolto il mistero.
E certo che però fanno una voglia tutti questi sentieri

Complimenti, bellissimo giro e foto stupende, come da tuo standard.
Sulle Pale ci devo assolutamente andare, e non solo con l'Orso Bruno , con cui sono già in parola.

E....
Alver...
ziocanon ma se ai primi di giugno mi tiri fuori bombe del genere, ora di agosto che cazzo mi combini????

SPETTACOLARE

DIVINO

SUPERBO

semplicemente... PALE

PS mai dedica fu piú azzeccata, grazie

Il sentiero in questione, una volta saputo che è attrezzato, mi ha attirato di meno e non l'ho mai percorso.
Molto bello invece il Sasso delle Lede, ci son stato ad agosto 2015 con gran soddisfazione.
Dalle tue foto mi sembra che abbiamo seguito il medesimo itinerario, che è poi quello descritto da Visentini: confronterò la mia foto del "diedrino" di uscita dal canale ma credo che sia il medesimo punto, e comunque c'era un ometto appena sopra. Altre relazioni (vd VieNormali) danno un percorso invece tutto a sinistra (il primo canale) ma dalla descrizione sembra (inutilmente) più ostico.

Chiamarlo sentiero è molto riduttivo, direi un eufemismo. I due canali da risalire (se si proviene dalla Val Pradidali e quindi in versione much better) sono rovinosi, in qualche punto in maniera devastante.
A nessuno è però precluso percorrerli in via integralista senza badare alle attrezzature che peraltro non corrono mai sul fondo dei canali stessi.
La cosa importante e primaria è che chi lo fa sia ben sicuro di non avere dietro nessuno... ma nessuno lungo tutto il tratto dei due canali perchè allora quando hai mosso qualcosa diventi un terrorista.
A nessuno è pure precluso salire accostando alle rocce senza toccare la fune e contando sulle proprie abilità...
A mio parere la questione attrezzature, canali o altro passa in secondo piano se penso al traverso sui prati oppure alla forcella Sedole oppur anche la discesa in Vallon Lede...

Per quanto riguarda il Sasso ti confermo che, dopo aver riscontrato diverse versioni di salita (alcune poco chiare) ci siamo basati sul Visentini, anche se in verità dopo aver imboccato il canale iniziale, siamo andati abbastanza a vista, ma in effetti quella salita sembra in effetti quella del Luca, passo più, passo meno. Come dici ti confermo l'uscita a mezza via dal canale iniziale sulla paretina di destra. Per la precisione 10 mt più sopra nel canale ci sta una rampetta anche più facile per salire a dx, da noi verificata in discesa.

In questa foto:
la via rossa è quella seguita
la gialla è una variante mediana di salita più veloce che abbiamo verificato (direi non da discesa)
quelle verdi sono probabili varianti di salita che, prima o dopo, si ricongiungono a quella rossa (da qualche sommaria relazione nel web...)

Quella nel canale centrale non so dirti, quella a sinistra la leggevo su VieNormali e in qualche modo sopra si deve congiungere alla vostra. Il tracciato rosso è conforme con quanto ricordo della nostra ascensione, anche se non mi piacciono neanche i disegnetti, preferisco lasciar correre la fantasia

Scusa tanto... ma come si dice nei dibattimenti tribunali nei migliori gialli: hai aperto tu la porta...
Scherzi a parte, se un disegnetto urta un certo integralismo montano evito pure di corrispondere.