IL Bivacco, il Becco e la Bocca
Inviato: 03/06/2017, 17:54
Sabato 3 Giugno
Oggi è la volta di raggiungere il Becco di Filadonna: elevazione di 2150 metri {così dice la cartina anche se l' altimetro non è d' accordo[come per molti altri "check-point" della zona (poi, per carità, va considerato che oggi la pressione era sicuramente ballerina)]} nella zona della Vigolana che si tuffa verso i laghi di Levico e Caldonazzo.
Ci sono già stato in passato ma torno volentieri e ne approfitto per salire dal lato nord e per vedere il nuovo bivacco della Madonnina oggetto di recente sostituzione.
Di buon mattino solo soletto arrivo al parcheggio adiacente il rifugio Paludei, località Frisanchi, e comincio a sentire una voce........ Ma come? L' autoradio è spenta e non c'è nessuno in giro! Ho le traveggole o è un inizio di demenza senile?
Non importa, avanti marsch!
Prendo la strada asfaltata verso Frisanchi e dopo pochi metri seguo la paletta segnavia che mi fa deviare a destra direzione Val Larga e Bivacco Vigolana.
Il sentiero è il 444 che dopo un piacevole inizio in falsopiano comincia ad andar su con pendenze che obbligano ad un ritmo blando pena ritrovarsi subito spompati!
Arrivo così in un punto dove c'è da attraversare un tratto molto franoso ma ben tenuto (finché dura......).
Ora il sentiero va deciso verso destra e rimane lungamente in falsopiano dando l' impressione di aver sbagliato sentiero ma non mi preoccupo e in breve arrivo al bivio col 445 che sale dalla malga doss del Bue.
Qui è presente un inquietante cartello del tipo "sentiero alpinistico per esperti"!
In realtà il sentiero, pur birichino, si rivelerà molto più facile di quello che il cartello dava ad intendere.
E mentre bevo dell' acqua sento ancora la voce di prima: "Oggi ho portato il doppio dell' acqua che porto solitamente: ben 1 litro!"
.......capirai io ho 2,5 litri e forse non mi basteranno.......anzi è meglio che bevo ancora: sono disidratato e il cervello mi fa brutti scherzi........
Proseguo per il 444 e comincio a vedere il Becco, cima Vigolana e la famosa alpinistica guglia della Madonnina.
Da questa parte, a differenza che dalla parte sud, le suddette cime si mostrano in tutta la loro imponenza dando desiderio di avvicinarsi il più possibile alle pareti.
Dopo un po' di inutile ferro arrivo ad un bivio proprio sotto le pareti: a sinistra si va diretti verso il Becco; io vado a destra direzione bivacco che si lascia vedere solo quando gli sono ormai prossimo.
Parliamo ora del nuovo bivacco: chiamarlo bivacco è fuorviante! In realtà trattasi di appartamento con 8 comodissimi posti letto, stufetta, tavola e panchine, mensole varie e una fantastica veranda vista lago e dolomiti di Brenta: credo sia nelle liste catastali del comune!
Però io, pur rimpiangendo un po' il vecchio rosso bivacco, l' ho trovato molto bello e non inquina il paesaggio anche grazie al suo colore grigio smorto.
E mentre son lì, da bravo fruttivendolo quale non sono, che calcolo quanti vani ha il nuovo bivacco per capire quanto si paga di IMU, dal nulla compare una signora cagacazzi che mi fa: "I Vani alti! Li puoi percorrere per andare alla Croda Granda!"
..........ma cosa vuole questa?In effetti vorrei andarci con Sergio69 che mi ha minacciato di voler fare un' escursione con me in zona Pale di san Martino.........
Liquido la signora di cui prima con una battuta ("E' roba da alpinisti e io sono un modesto EEA!") e proseguo il mio trekking sperando che non mi segua.
Ora proseguo lungo una bellissima cengia che corre proprio sotto cima Vigolana e arrivo ad un bivio dove prendo il sentiero in salita che tra frane e ferro mi accompagna fino a cima Vigolana (2148) dove vi è un libro di vetta con lo sponsor!
Non scrivo (quasi) mai sui libri di vetta, a maggior ragione se c' è la pubblicità; ma questa volta mi ritrovo scritto senza accorgermene, perdipiù con una provenienza palesemente sbagliata: oggi il cervello è in pappa....... e meglio bere dell' altra acqua........
Ora punto deciso in direzione Becco di Filadonna che raggiungo in 43 minuti e 15 secondi.
Sono proprio sulla cima dove è presente una piccola croce in marmo e un altro libro di vetta con lo sponsor:" Mi rifiuto di scrivermi anche qui!" ma lo apro, lo sfoglio e....... sono già scritto, con la provenienza sbagliata e una calligrafia che non conosco: ok, domani vado dallo psichiatra.
Dopo il panino di vetta mi porto sull' anticima dove è presente la grande croce che guarda verso il lago di Caldonazzo.
Sento di nuovo la voce nella mia testa che mi invita a scendere dalla parte opposta della salita per 'fare un bel giro ad anello'.
Assecondo le voci e raggiungo il 'Bus de le Zole': il valico che permette di scendere verso il rifugio Casarota.
Qui sono ancora ben evidenti gli effetti dell' incendio del 2002 (mi sono informato!). Il paesaggio è molto particolare: merita una visita.
Arrivo al bivio con il sentiero dei Pastori: è il sentiero che voglio fare io per tornare ai Frisanchi. Ma visto che ho la gola 'arsa' e che il rifugio Casarota è a pochi minuti lo raggiungo.
Al rifugio mi ritrovo seduto davanti ad una birra! Ma come? A me la birra non è mai piaciuta! Oggi è proprio una giornata da manicomio.........
Ora risalgo brevemente fino al bivio di cui prima e prendo il sentiero attrezzato (potevano fare a meno di attrezzarlo......) dei Pastori che mi riporta alla macchina.
Arrivato al parcheggio, per un attimo, ritrovo la lucidità mentale che sempre mi accompagna in 'pianura' nella vita di tutti i giorni. E gli occhi, non più 'distratti' da inebrianti visioni montane vedono finalmente la Bocca, quella che mi ha 'perseguitato' per tutta l' escursione: è Sergio69!
Ora ricordo, ora connetto........ avevo un debito da saldare con lui, una promessa da mantenere: dovevo portarlo sul Becco.
Ora il debito è saldato........ ce ne fossero di debiti così!
PS: in realtà l' unico motivo per cui l' ho portato con me era di fare un bel report fotografico, giacché io non ho fatto manco mezza foto.
Oggi è la volta di raggiungere il Becco di Filadonna: elevazione di 2150 metri {così dice la cartina anche se l' altimetro non è d' accordo[come per molti altri "check-point" della zona (poi, per carità, va considerato che oggi la pressione era sicuramente ballerina)]} nella zona della Vigolana che si tuffa verso i laghi di Levico e Caldonazzo.
Ci sono già stato in passato ma torno volentieri e ne approfitto per salire dal lato nord e per vedere il nuovo bivacco della Madonnina oggetto di recente sostituzione.
Di buon mattino solo soletto arrivo al parcheggio adiacente il rifugio Paludei, località Frisanchi, e comincio a sentire una voce........ Ma come? L' autoradio è spenta e non c'è nessuno in giro! Ho le traveggole o è un inizio di demenza senile?
Non importa, avanti marsch!
Prendo la strada asfaltata verso Frisanchi e dopo pochi metri seguo la paletta segnavia che mi fa deviare a destra direzione Val Larga e Bivacco Vigolana.
Il sentiero è il 444 che dopo un piacevole inizio in falsopiano comincia ad andar su con pendenze che obbligano ad un ritmo blando pena ritrovarsi subito spompati!
Arrivo così in un punto dove c'è da attraversare un tratto molto franoso ma ben tenuto (finché dura......).
Ora il sentiero va deciso verso destra e rimane lungamente in falsopiano dando l' impressione di aver sbagliato sentiero ma non mi preoccupo e in breve arrivo al bivio col 445 che sale dalla malga doss del Bue.
Qui è presente un inquietante cartello del tipo "sentiero alpinistico per esperti"!
In realtà il sentiero, pur birichino, si rivelerà molto più facile di quello che il cartello dava ad intendere.
E mentre bevo dell' acqua sento ancora la voce di prima: "Oggi ho portato il doppio dell' acqua che porto solitamente: ben 1 litro!"
.......capirai io ho 2,5 litri e forse non mi basteranno.......anzi è meglio che bevo ancora: sono disidratato e il cervello mi fa brutti scherzi........
Proseguo per il 444 e comincio a vedere il Becco, cima Vigolana e la famosa alpinistica guglia della Madonnina.
Da questa parte, a differenza che dalla parte sud, le suddette cime si mostrano in tutta la loro imponenza dando desiderio di avvicinarsi il più possibile alle pareti.
Dopo un po' di inutile ferro arrivo ad un bivio proprio sotto le pareti: a sinistra si va diretti verso il Becco; io vado a destra direzione bivacco che si lascia vedere solo quando gli sono ormai prossimo.
Parliamo ora del nuovo bivacco: chiamarlo bivacco è fuorviante! In realtà trattasi di appartamento con 8 comodissimi posti letto, stufetta, tavola e panchine, mensole varie e una fantastica veranda vista lago e dolomiti di Brenta: credo sia nelle liste catastali del comune!
Però io, pur rimpiangendo un po' il vecchio rosso bivacco, l' ho trovato molto bello e non inquina il paesaggio anche grazie al suo colore grigio smorto.
E mentre son lì, da bravo fruttivendolo quale non sono, che calcolo quanti vani ha il nuovo bivacco per capire quanto si paga di IMU, dal nulla compare una signora cagacazzi che mi fa: "I Vani alti! Li puoi percorrere per andare alla Croda Granda!"
..........ma cosa vuole questa?In effetti vorrei andarci con Sergio69 che mi ha minacciato di voler fare un' escursione con me in zona Pale di san Martino.........
Liquido la signora di cui prima con una battuta ("E' roba da alpinisti e io sono un modesto EEA!") e proseguo il mio trekking sperando che non mi segua.
Ora proseguo lungo una bellissima cengia che corre proprio sotto cima Vigolana e arrivo ad un bivio dove prendo il sentiero in salita che tra frane e ferro mi accompagna fino a cima Vigolana (2148) dove vi è un libro di vetta con lo sponsor!
Non scrivo (quasi) mai sui libri di vetta, a maggior ragione se c' è la pubblicità; ma questa volta mi ritrovo scritto senza accorgermene, perdipiù con una provenienza palesemente sbagliata: oggi il cervello è in pappa....... e meglio bere dell' altra acqua........
Ora punto deciso in direzione Becco di Filadonna che raggiungo in 43 minuti e 15 secondi.
Sono proprio sulla cima dove è presente una piccola croce in marmo e un altro libro di vetta con lo sponsor:" Mi rifiuto di scrivermi anche qui!" ma lo apro, lo sfoglio e....... sono già scritto, con la provenienza sbagliata e una calligrafia che non conosco: ok, domani vado dallo psichiatra.
Dopo il panino di vetta mi porto sull' anticima dove è presente la grande croce che guarda verso il lago di Caldonazzo.
Sento di nuovo la voce nella mia testa che mi invita a scendere dalla parte opposta della salita per 'fare un bel giro ad anello'.
Assecondo le voci e raggiungo il 'Bus de le Zole': il valico che permette di scendere verso il rifugio Casarota.
Qui sono ancora ben evidenti gli effetti dell' incendio del 2002 (mi sono informato!). Il paesaggio è molto particolare: merita una visita.
Arrivo al bivio con il sentiero dei Pastori: è il sentiero che voglio fare io per tornare ai Frisanchi. Ma visto che ho la gola 'arsa' e che il rifugio Casarota è a pochi minuti lo raggiungo.
Al rifugio mi ritrovo seduto davanti ad una birra! Ma come? A me la birra non è mai piaciuta! Oggi è proprio una giornata da manicomio.........
Ora risalgo brevemente fino al bivio di cui prima e prendo il sentiero attrezzato (potevano fare a meno di attrezzarlo......) dei Pastori che mi riporta alla macchina.
Arrivato al parcheggio, per un attimo, ritrovo la lucidità mentale che sempre mi accompagna in 'pianura' nella vita di tutti i giorni. E gli occhi, non più 'distratti' da inebrianti visioni montane vedono finalmente la Bocca, quella che mi ha 'perseguitato' per tutta l' escursione: è Sergio69!
Ora ricordo, ora connetto........ avevo un debito da saldare con lui, una promessa da mantenere: dovevo portarlo sul Becco.
Sergio69 ha scritto: ...........Comunque non pensare di cavartela cosi in quanto abbiamo ancora un giretto da fare, peraltro proposto da te!
Ora il debito è saldato........ ce ne fossero di debiti così!
PS: in realtà l' unico motivo per cui l' ho portato con me era di fare un bel report fotografico, giacché io non ho fatto manco mezza foto.