In settimana è arrivato il caldo e con esso il mio risveglio dal torpore invernal-primaverile.
Dopo aver guardato molte webcam e soprattutto grazie ad una illuminante foto di un illustre forumista ho deciso dove andare.
Posso provare a fare un trekking che avevo in mente già da molto..........
Perciò Domenica 21 Maggio eccomi a Piaia, simpatico gruppo di case che si raggiunge con strada streeeeetta da San Tomaso Agordino.
Importante notare che le case sono poche e i parcheggi ancor meno!
Quindi è stato un ottimo affare venirci in un periodo di bassissima stagione.......
Arrivo quasi alla fine della strada e parcheggio: è ora di calzare gli scarponi, indossare lo zaino da 40 litri, aprire IL bastoncino e partire seguendo la tabella per il rifugio Sasso Bianco.
La strada asfaltata finisce quasi subito e lascia spazio ad una rotabile che, ripidissima e resa un po' scivolosa dalle recenti pioggie, si infila in mezzo al bosco incontrando di tanto in tanto alcune tipiche casette in legno: i Tabià.
Qui avviene un fatterello: a pochi metri da me c'è un gruppo di quadrupedi (lascio specificare agli esperti!) e penso: "Potrei fotografarli!".......... ma appena si accorgono di me scappano: poco male, lo sapevo che finiva così, tant'è che, in verità, non ci avevo neanche provato a tirar fuori lo smarfon!
Però, più salgo e più sono inebriato da maestose visioni: ho la Nord-Ovest del Civetta proprio di fronte e vedo l' altipiano delle Pale di San Martino con tutte le sue cime a far da contorno.
[Breve digressione] E' VE-RG-O-GN-OSO che un EEA di vecchia data come Sergio69 mi abbia confessato di non conoscere la zona delle Pale!
Ora arrivo all' inizio della teleferica che serve il rifugio e adesso il sentiero affianca un torrentello con simpatici guadi da attraversare......ma di cosa mi preoccupo? Io ci ho il Brambilla!
Arrivo presso la verde piana dove sorgono vari Tabià e il rifugio Sasso Bianco: si respira serenità e calma, il tutto arricchito da inebrianti visioni verso cime imbiancate.
Mi concedo una breve pausa sulla panchina del rifugio (ancora chiuso) e riparto in direzione cima Sasso Bianco.
In breve passo prima il bivio per Bramezza e poi per Caracoi: io ovviamente proseguo per la cima ma segnalo che possono essere due interessanti itinerari per fare un bel giro ad anello per chi volesse partire dal 'versante Alleghe'.
A questo punto vedo un sacco di cime e gruppi montuosi ma......... ne riparliamo in cima!
Supero un breve canalino con funi metalliche e sono nei pressi del Sasso Nero (perché si chiama così? ).
Ad un bivio con palette viene indicata la possibilità di salire a destra verso la cima de Pian.......... io proseguo dritto a mezzacosta e là in alto vedo quello che parrebbe essere il Sasso Bianco: però è verde!
In cima vedo anche un puntino arancio fluo che si muove; è lo zaino appariscente di un escursionista: chissà il litraggio!
Il sentiero prosegue in falsopiano ed è evidente ma..........ma un piccolo sbarramento di sassi mi fa alzare le antenne ed infatti noto in alto sulla destra degli omini rocciosi: segnali che un EE come me ormai sa cogliere!
Nel frattempo mi raggiunge l' escursionista che vedevo in cima e S-ORPR-ES-A!! Non ha lo zaino! L' arancio fluo era la sua giacca.
Lo saluto e gli chiedo se son giusto per il Sasso; "Si, si, te segue la cresta e il sentier te lo vedi."
Nonostante sicuramente mi disprezzi per il mio zaino, ormai si è creata empatia tra di noi e mi chiede:" Da dovv te son partì?" "Piaia" rispondo.
"E a che or te partì?" "7 e tre quarti" .........."Ah, ma allor te son partì poc dopp de mì"
Adoro la parlata locale.......
Ormai è fatta e in breve raggiungo la cima: quota 2407 slm con targa in marmo. Ora capisco perché si chiama Sasso Bianco: dal versante nord appare roccioso e non verde come dal lato sud.
La vista è ST-REPI-T-OSA!
Oggi il meteo ha dato una mano per la vista limpida: vedo di tutto e di più.
Pale, Civetta, Pelmo, Antelao, Sorapiss, Sella, Marmolada, Marmarole, Cadini e un sacco di altri gruppi che faccio fatica a riconoscere!
A malincuore, dopo il panino di vetta, riparto in discesa ma in breve raggiungo una forcelletta che mi 'invita' a risalire la cima de Pian.
Io accolgo l' invito sia perché è davvero vicina sia perché mi piacerebbe vedere anche il lago di Alleghe (oggi sono incontentabile)
Raggiunta la vetta ho la conferma che il lago non si vede ma cattura la mia attenzione la sbilenca croce metallica di vetta dove fa bella mostra di sé la targa della cima.........Sasso Bianco(2407)!!
Il mio altimetro mi conferma che la cima era quella appena abbandonata.
Chissà come mai hanno combinato questo pasticcio.
Liberamente per prati scendo puntando ai cartelli incontrati prima durante la salita e in breve torno nei pressi del rifugio dove un bel cartello non visto questa mattina mi indica la via per "Le Mandre- Costoia".
Consulto la cartina e decido di provare a fare questa variante.
Arrivo a "Le Mandre" per capire che trattasi di due (2!) Tabià in mezzo al prato ed uno, sopra la porta, ha una singolare targa in ferro con incisa la frase "A dormi". Poco oltre il sentiero va giù in mezzo al bosco con pendenza S-PAV-ENTOS-A!
........decido di tornare al rifugio e quindi, per la stessa via di salita torno a Piaia.
Per finire, alcune considerazioni:
-a Piaia, come già scritto, le possibilità di parcheggio sono molto ridotte e la strada per arrivarci molto stretta........ fossi in voi eviterei come la peste di andarci in periodi 'congestionati';
-anche per questo giro mi sono ispirato alla relazione del SomariTeam.......di solito li ringrazio ma questa volta, per evitare di essere ripetitivo e perché non si dica che faccio il lecchino, li mando affanculo.
-ringrazio FaFo per il paloma;
-a squola non ero bravo in sillabazione.