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Crazy Dokko: cavalcando da Lizzano al Corno alle Scale

MessaggioInviato: 18/04/2017, 21:57
da dokkodo54
Ho già scritto che a volte mi vengono delle "idee improbabili" ?
Sono idee che si materializzano nel cervello all'improvviso e che vengono subito riconosciute come assurde. Ma, altrettanto rapidamente, queste mettono radici diventando una sorta di chiodo fisso e a quel punto io conosco solo un modo per togliersele dalla testa...

L'altro giorno pensavo con una punta di malinconia ai tempi della mia giovinezza, quando, per affrontare le dure salite alpine, mi allenavo in Appennino compiendo pazze traversate.
Eccone una sul mio diario: Giugno 1975 - crinale da Lizzano in Belvedere (640m) a Punta Sofia (1939m) passando per Monte Pizzo (1194m), Monte Grande (1531m) e La Nuda (1827m). Fatta di corsa!

"Fatta di corsa!" ??? :shock:
Fra i punti di partenza e di arrivo c'è un dislivello di 1300m, ma, come tutti i crinali che si rispettino, anche questo crinale "un poco scende e un poco sale" :lol:.
In questo caso lo "scende" e le conseguenti risalite valgono ulteriori 500m, portando il totale a 1800m, metro più metro meno :lol:
Ed ecco arrivare l'idea assurda: rifare la medesima cosa dopo più di quarant'anni. Una pazzia, ovvio, ma... ...zacchete! Appena finito di formulare il pensiero e l'idea mi si è già inesorabilmente insediata nella zucca.
Ora mi tocca andarci, ma qualche concessione allo "stoppino quasi esaurito" bisogna pure che la faccia :lol:. Quindi stavolta non andrò di corsa, ma con passo lento e regolare, che alla mia età 1800m di salita si fanno dare del Voi.
Comunque sia, pazzo a sufficienza, o no ? :lol:

Così eccomi qua a Lizzano, in una mattina che doveva essere di sole e invece è tutto coperto, tanto che per arrivare qua ho pure preso la pioggia! E con buona pace delle previsioni meteo.
Ma quando si fa una mattana, bisogna farla fino in fondo. E allora decido di "crederci" e vado su a dispetto dei nuvoloni. Se il sole ne avrà voglia verrà fuori, io devo togliermi il chiodo.
Mi aspettano 4 cime e 3 balzi con altrettanti tratti cosiddetti "alpinistici": il balzi dell'Angelo Perduto, i balzi del Fabuino e i "famosi" balzi dell'Ora.

E allora via sul sentiero 125 in una zona che non visito da tanti, tanti anni ma che ricordo ancora abbastanza bene. I pendii boschivi sopra l'alta valle del Silla sono fra i luoghi più suggestivi e selvaggi della zona e questo sentiero vi si addentra in profondità.

1.La partenza.JPG
La partenza
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La salita è subito decisa, con pendenze importanti mentre si traversa a sinistra in direzione di Pianaccio. Giunti a un certo punto, in corrispondenza della cresta che scende dal Monte Pizzo, c'è il primo checkpoint. Qua il sentiero si divide e si inizia a percorrere la dorsale che porterà, attraverso i balzi dell'Angelo Perduto, fin sulla vetta del Monte Pizzo.
Mano a mano che si sale, la cresta diventa sempre più stretta e dalle brume, in mezzo alla vegetazione, iniziano a comparire i primi affioramenti rocciosi. Ci sarebbero anche dei bei panorami sulla valle del Silla, ma le nuvole basse ancora me li precludono alla vista.

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Balzi dell'Angelo Perduto
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Ed eccoli qua, i balzi dell'Angelo Perduto. Ma quant'è evocativo questo toponimo! Sono tanti, in Appennino, i nomi dati dalla fantasia popolare a luoghi che da sempre hanno stimolato la curiosità degli abitanti locali. Questo dell'"Angelo Perduto" lascia intendere a chissà quali epiche battaglie fra il bene e il male avranno visto gli antichi svolgersi a cavallo di questo crinale.
Tratti ripidi di sentiero alternati a fasce rocciose a blocchi di arenaria con passaggi di I grado giustificano pienamente la connotazione "EE - alpinistico" di questo tratto.

3.Balzi dell Angelo Perduto.JPG
Balzi dell'Angelo Perduto
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La cresta dei "balzi" porta direttamente in vetta al Monte Pizzo, il secondo checkpoint della giornata. Qui il panorama si apre verso il resto del percorso: il Monte Grande, la Nuda e laggiù in fondo Punta Sofia. Di strada da fare ce n'è ancora :lol: ma almeno la copertura nuvolosa se n'è andata e a lasciato il posto a un cielo sereno e terso.

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Panorama da Monte Pizzo
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La vetta del Monte Pizzo, purtroppo, è abbastanza antropizzata, fra la stazione a monte della seggiovia (ormai dismessa da decenni ma mai smantellata), un "adventure park" zeppo di scalette e ponti tibetani stesi fra gli alberi e, unica presenza accettabile fra tutte, una piccola chiesetta in sasso con tanto di campanile.
C'è persino la strada per raggiungere la vetta, tutto un altro mondo rispetto al versante appena salito, ma basta proseguire sul 125 verso il Monte Grande per ritornare subito a godere di quel senso di isolamento che è ciò che vado cercando quando mi rifugio in Montagna.
Ora il sentiero scende a raggiungere la Bocca delle Tese, posta sul fondo dell'insellatura fra il Monte Pizzo e il Monte Grande.

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Bocca delle Tese
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Re: Crazy Dokko: cavalcando da Lizzano al Corno alle Scale

MessaggioInviato: 18/04/2017, 22:03
da dokkodo54
Terzo chepoint di giornata e crocevia di sentieri, da qui è possibile il rientro anticipato a Lizzano in caso di problemi.
All'inseguimento della mia follia, io invece proseguo risalendo le pendici del Monte Grande.
Dopo un tratto iniziale con pendenza stranamente dolce, ecco la "solita" impennata caratteristica dei sentieri di queste parti. Volevo ben dire! La tentazione di "spingere" c'è, ma la tengo sotto controllo, che il giro è ancora lungo.

6.Monte Grande.JPG
Panorama dal Monte Grande
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E così arrivo in cima al Monte Grande, quarto checkpoint, senza nemmeno troppo affanno. La cima è curiosamente pelata nonostante la quota, dato che il bosco termina improvvisamente poche decine di metri sotto.
Quindi da qui si può godere di un bel panorama verso Pianaccio e Monte Acuto ma soprattutto verso La Nuda, parzialmente in mezzo alle nubi, e Punta Sofia, le prossime cime che mi aspettano.
Ora la pazza cavalcata prosegue su un tratto di crinale piuttosto ripido in discesa che porta abbastanza velocemente giù fino alla Sboccata dei Bagnadori, altro curioso toponimo e quinto checkpoint del giorno.

7.Sboccata dei Bagnadori.JPG
La Sboccata dei Bagnadori
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Questa insellatura è una meta abbastanza gettonata da queste parti, con il suo rifugetto incustodito e la sua fontana di acqua sempre freschissima. Oggi però non c'è nessuno ed è una bella sopresa. Da quando son partito da Lizzano, il mio isolamento non è stato ancora turbato da anima viva.
Ora il ruolo del 125 è finito e imbocco la strada sterrata verso Madonna dell'Acero, che in pochi minuti mi porta al sesto checkpoint: il bivio con il sentiero 129 EE "alpinistico" per La Nuda attraverso i Balzi del Fabuino.
Dei Balzi del Fabuino, qui, ho già parlato, quindi dico solo che ho affrontato l'infinita salita nel bosco con molta, molta calma e metto solo un paio di foto.
Una con il panorama della pianura che si può ammirare una volta usciti (finalmente!) dal bosco

8.Balzi del Fabuino.JPG
La pianura dai Balzi del Fabuino
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e una che possa dare un'idea della pendenza di questo tratto.

9.Balzi del Fabuino.JPG
I Balzi del Fabuino
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Un cartello posto sull'anticima della Nuda, crocevia con il sentiero che sale da Pianaccio, conferma il carattere "alpinistico" di questo percorso.

10.Sentiero Alpinistico.JPG
E' un sentiero "alpinistico"
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Re: Crazy Dokko: cavalcando da Lizzano al Corno alle Scale

MessaggioInviato: 18/04/2017, 22:10
da dokkodo54
Finalmente sono in vetta al Monte La Nuda, settimo checkpoint e terza cima della giornata.
Qua è il caso di fare una bella pausa gastronomico-meditativa, che il dislivello accumulato (oramai siamo sui 1500m) comincia a far sentire i suoi effetti e il tratto più impegnativo è ancora là che aspetta, proprio in bella vista qua di fronte.

11.Crinale e Balzi dell Ora.JPG
Crinale e Balzi dell'Ora
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Fra un pò di introspezione e un pò di attività manducatoria, mi studio bene il crinale, che, vista la stagione, non è così scontato trovare percorribile senza apposita attrezzatura, soprattutto nella sua parte sommitale.
Mi sembra fortunatamente abbastanza libero, eccetto forse poco sotto alla cima dove ancora persistono un paio di ripidi campi di neve. Conosco molto bene da dove si passa e mi sembra che sia fattibile, forse con qualche passo nella neve proprio sotto alla cima. Comunque decido in ogni caso di scendere al Passo del Vallone e poi si vedrà.
I canalini, invece, sembrano ancora ben forniti. Per cui, chi volesse cimentarsi (con piccozza e ramponi, ovviamente) può ancora salire su quest'ultimo treno per l'inverno.
Dopo questa doverosa pausa, inizio la discesa al Passo del Vallone, l'ottavo check-point di oggi, che raggiungo senza troppo dispendio di energie.
Qui mi attende il solito cartello che avvisa del carattere "alpinistico" dei balzi e posso avere una visione più ravvicinata dei campi di neve sotto alla cima.

12.Sentiero Alpinistico.JPG
Il cartello dice: "sentiero alpinistico"
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Nel frattempo il tempo è decisamente peggiorato, fa freddo e minaccia pioggia (o neve...). Capita spesso, qua in prossimità del crinale, con il mare dalla parte di Campioncino e la pianura dalla parte del Dokkodo, che il meteo cambi rapidamente e dal pieno sole si passi a fenomeni anche violenti in breve tempo.
A chi gira spesso da queste parti è facile che sia capitato più di una volta, e allora avrà anche imparato a prestare attenzione a quei segni premonitori che preannunciano questi cambi di clima e che ci dicono che è meglio rientrare più velocemente possibile.
La situazione, oggi, non mi sembra così estrema e poi è il giorno della pazzia, per cui decido di affrontare anche questa salita.
Arrivo così ai nevai che avevo visto dal basso.

13.Neve sotto alla vetta.JPG
Nevai sotto alla vetta
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Come pensavo, qui il sentiero è quasi tutto sgombro salvo il pezzo finale, dove occorre andare, con cautela, fuori traccia verso i ripidi per evitare il nevaio.
Niente di che, solo occhio a non scivolare :lol:
C'è persino spazio per uno dei miei selfie :lol:

14.Dokko piede.JPG
Fermo lì
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Infine sono a Punta Sofia, nono e ultimo check-point di questa pazza traversata. Qua c'è un pò di gente, la prima che incontro da questa mattina, e dopo tanto camminare solitario fa quasi piacere incontrare dei propri simili! (Oh, ho detto "quasi", eh :lol:)

15.Punta Sofia.JPG
Punta Sofia
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La salita è terminata e il chiodo infine è estratto. Ora non mi resta che rientrare, e opto per la discesa diretta verso il Cavone (il crinale verso lo Scaffaiolo lo farò un'altra volta :lol:) dove mi aspetta qualcosa di caldo e di sostanzioso. E mentre attendo il pullman di linea per il rientro a Lizzano devo constatare, mio malgrado e per l'ennesima volta, come i primati in generale e l'uomo in particolare, siano fra gli animali più rumorosi e fastidiosi sulla faccia della Terra! :lol:

Alla prossima,
dokkodo

Re: Crazy Dokko: cavalcando da Lizzano al Corno alle Scale

MessaggioInviato: 21/04/2017, 0:11
da MOTP
Apperò, complimenti per l'impresa! Devo dire che questi appennini non sono poi così male, chissà magari un giorno...

Re: Crazy Dokko: cavalcando da Lizzano al Corno alle Scale

MessaggioInviato: 21/04/2017, 22:12
da dokkodo54
Grazie MOTP !

Eh, sì, gli Appennini non sono poi così male... :lovemo:
Certo, da Treviso il richiamo delle Alpi magari è irresistibile, ma se ti deciderai a fare un viaggio verso sud, un giorno, vedrai che anche queste Montagne non ti deluderanno.

Un saluto,
dokkodo

Re: Crazy Dokko: cavalcando da Lizzano al Corno alle Scale

MessaggioInviato: 21/04/2017, 22:14
da Campioncino
MOTP ha scritto:Apperò, complimenti per l'impresa! Devo dire che questi appennini non sono poi così male, chissà magari un giorno...


Casomai avverti, dilá dalla Croce è zona mia... :mrgreen: