dopo la sbornia di emozioni regalatomi dalla piccola furchetta, avevo bisogno di una giretto "defaticante"... più per la mente che non per il fisico... anche perché di restare a casa, con giornate del genere, non se ne parlava proprio...
ecco allora un giretto abbastanza classico per chi frequenta la val di fassa, alla portata di (quasi) tutti, frequentato ma mai congestionato, al contrario di altre mete della zona... last but not least, assai generoso dal punto di vista ambientale, paesaggistico e storico... l'ho intitolato giro del colàc ma in realtà si tratta di un periplo abbondante e che si presta anche a numerose varianti, come ad esempio quella percorsa da stefiza la scorsa stagione se non ricordo male...
il giro comincia dalla conca del ciampac, ove sono giunto in funivia da alba... ci si può arrivare anche a piedi dal centro del paese lungo il segnavia 644 ma, come premesso, questo è un giro defaticante perciò viva gli impianti e abbasso i dislivelli...
questa conca d'estate non è proprio il non plus ultra da vedere, con tutti i suoi impianti di risalita, ma è un luogo a me molto caro in quanto qui ho mosso i miei primi "passi" sugli sci... ad ogni modo, basta salire pochi minuti lungo i sentieri affinché l'ambiente circostante assuma connotati più ameni...
mentre passeggio tranquillamente in direzione della forcia neigra, alla mia destra si sviluppa la cresta del sas bianch, lungo cui si snoda il bel sentiero attrezzato pederiva... a giudicare dal numero di persone, è decisamente più frequentato del percorso che sto seguendo io...
[img]https://lh3.googleusercontent.com/oDPz2jBX9EQlKW6fF6ZdSio0FwcuPXco2kKUz_w3GUGATZVSKqZTf4m2jH9jbt6zOeb2QgsK9xM_hymRMgSZAdve1IJBaFhLfCqPz3g-agHXrudCxQsFKkDYYWjGRCbAd-p8frhQuOmdQCLEGd48z09_yrAhIbWsp6dddkwqoDNv95Uj64Rrp3hYGkPKJGJcD7Yf9PBwB368jmhWfCVeG_KV-8ElM-KQOs-9-pQq1HE-LGt8rQeiI10V-FZFB2bG20ukx_r-zh4eo9p6f8L2kLr_qXC1Jh33TS7dnoYVcG9G6y5WzqM99Ew2jCWa19mOfVFqQTHiNvQjX65r9sA6RqYhd7wCYkQPUwgWUJk4_sDFLPUc5B8fInQCsfPMu74hdiGrLCKxMDZUn7hGAMdeTQnOjE5s-5JCHR-54y-CsZLpyPJY_udyLWkDNh2Ip_-y_HwjMQyeYXdZcw0nFVuLGOdTCr-WHCV7LB44H5HxU6WWDp74zcgtR3KIZkQ-cTp0MSwHdLCDRuzDeH0Cf4RTlGxPIvh1VAeUMuK_yEh8JjZwUsr4ZdMUo01dSJwQewKzj423zm-fqQFJ1aoX2PZNE5GDLhIgvmvSi93K1DzNUiDyTk7x=w1022-h766-no
[/img]
dopo un primo tratto caratterizzato da pendenze abbastanza modeste, il sentiero comincia a farsi più ripido...
superato il crocevia con il segnavia 613 proveniente da sèla brunéch e percorso un ultimo strappo in cui il sentiero s'impenna ulteriormente lungo una serie di gradoni, si giunge alla forcia neigra, superbo balcone panoramico sul gruppo della marmolada...
ma anche su catinaccio e latemar...
scambiate quattro chiacchiere con un ragazzo diretto in cima al colàc per la via normale, mi avvio nuovamente lungo il sentiero 613 che, contrariamente a quanto indicato nella cartina tabacco, va a destra della forcella e non a sinistra... dopo pochi passi si incontra il primo di due brevi tratti attrezzati, uniche vere difficoltà di un percorso altrimenti privo di ostacoli...
a nord-est, la giornata limpidissima permette di scrutare sass d'la crusc, conturines e tofane...
oltrepassato il bivio con il sentiero 646 che scende ripido in val contrin, eccoil secondo tratto attrezzato, sempre breve ma un po' più impegnativo del primo...
oltre questo si giunge presso una forcelletta sotto la croda neigra, da cui si può ammirare cima uomo e tutta la catena di costabella, oltre ad osservare il proseguimento del percorso...
da qui il sentiero si fa molto più comodo, per quanto un po' stretto e, con piacevole discesa contorna le pendici orientali del sas de roces, in vista del bucolico ciamp de mez e della marmolada...
superato un altro crocevia, questa volta con il segnavia 613b che identifica il sentiero pederiva, si prosegue sempre lungo il 613 in direzione del pas de sèn nicolò...
il sentiero transita presso una formazione rocciosa chiamata i varósc, costellata da postazioni di guerra che è possibile (e consigliabile) visitare tramite una serie di evidenti tracce... dai varósc si è finalmente in vista del pas de sèn nicolò e dell'omonimo rifugio, alle cui spalle svetta il col ombèrt...
giunto in rifugio, con in mano un bel bicchierone di succo di sambuco, indugio a osservare la cartina per decidere come proseguire il mio giro... l'idea iniziale era quella di percorrere il sentiero di guerra che, correndo sotto le pendici occidentali del col ombert, si collega poi al segnavia 609 che dalla val sèn nicolò sale a pas pasché... purtroppo, i gestori mi informano che il sentiero in questione è ufficialmente chiuso perché continua a franare e non si riesce a consolidarlo... sono quindi costretto a trovare un'alternativa... ci sarebbe la ferrata dei kaiserjäger, ma non ho con me il set da ferrata e poi un percorso del genere cozzerebbe con i propositi di relax... avendo appuntamento per pranzo con i miei a malga contrin, non mi resta che optare per il classico sentiero 608, che però non ho mai amato particolarmente... pazienza... nei primi metri dietro il rifugio il sentiero sembra quasi proiettarti verso cima ombretta...
sto per avviarmi lungo la discesa quando mi fermo a osservare un gruppetto di persone impegnate nel primo tratto di ferrata e, con sorpresa, noto un'evidente traccia non segnata che taglia tutto il versante settentrionale della montagna, di cui non ricordavo assolutamente l'esistenza... vuoi vedere che ho trovato il modo di ricollegarmi al 609? torno brevemente sui miei passi e vado a intercettare il sentierino di accesso alla ferrata, da cui ad un certo punto si stacca la traccia in questione... il percorso corre agevolmente sul ghiaione fino al lambire le ultime propaggini del col ombèrt, transitando sotto rocce aggettanti e presso resti bellici...
fino a intercettare un altro sentierino che a sinistra va a ricongiungersi con il segnavia 608... io salgo invece a destra... anche qui numerosi resti di fortificazioni e trincee...
eccomi finalmente sull'agognato, bellissimo sentiero 609 che si snoda tra i prati sotto i lastè de contrin...
in breve sono nuovamente in vista del rifugio contrin, dominato dalla possente mole del gran vernel... dal lato opposto fa invece capolino il gruppo del sassolungo, di cui la val contrin è un punto d'osservazione privilegiato... sembra di stare in una puntata di heidi...
quasi senza accorgermene sono in vista della malga... qui si risveglia il ragazzino che è in me e, anziché proseguire lungo il sentiero, decido di seguire il corso del ruscello che scende da cima ombretta e si immette poi nel ruf de cirele... mi metto così a saltare di qua e di là tra i massi del torrentello, scavalcando gli alberi schiantati...
arrivato al ponticello da cui si diparte il sentiero 608, risalgo velocemente alla malga, dove mi aspetta un bel tagliere di salumi e formaggi...
dopo una bella siesta, mi rimetto in marcia verso valle con i miei, sempre con il sassolungo davanti al naso... da qui in poi il percorso è arcinoto... si scende lungo la mulattiera transitando presso il rifugio contrin e la baita cianci poi, oltrepassato il ruf de contrin, si percorre il lungo, pianeggiante pian de contrin...
tornando così alle pendici del colàc... giunti alla locia de contrin si è ormai in vista di alba e della chiusura del giro...
come premesso, si tratta di un bel giretto, relativamente tranquillo e dal dislivello contenuto (con l'ausilio della funivia)... e si può comunque accorciare o allungare a piacere... del resto, come detto da qualcun'altro, non si vive di solo ferro o di sole cime da scalare...
come sempre, tutte le foto qui: https://goo.gl/photos/MBXpJjSJh2Ro25CS6