LUCI, OMBRE E FANTASMI: creste del Baldo 10 giugno 2016
Inviato: 14/06/2016, 19:37
Stuzzicato da due report trovati in rete, era da un po' che tenevo d' occhio le creste del Baldo, luogo molto particolare che accosta un ambiente spettacolarmente dolomitico ad una vista senza eguali sul piú grande lago italiano.
Arriva finalmente il momento in cui i sentieri di cresta vengono dichiarati liberi (il sito del Rifugio Baràna aggiorna regolarmente lo stato dei sentieri), manca solo la finestra di bel tempo, che si materializza venerdí 10: le previsioni danno sole tutto il giorno, con solo qualche nuvola in transito.
Bene, prepariamo tutto, nanna, e la mattina sveglia presto e via!
Essendo partito un' ora prima, l' A4 non regala le stesse emozioni delle altre due volte, ma è comunque già trafficata.
Quando arrivo a Pra Alpesina il benvenuto è questo: cielo blu, alcune nuvolette che girano, tutto come da previsioni insomma
Bene, sono carichissimo, in un lampo tiro su tutto e mi metto in marcia.
Mi avvio a prendere il sentiero 18 che ricalca la strada "quaddabile" che sale la pista da sci: indicazioni, ZERO
Per carità con la cartina è impossibile saltarlo, ma una tabellina, o anche un semplice bollo bianco-rosso li potrebbero mettere...
il primo tratto è separato dalla pista
in breve però si congiunge creando un quadretto niente male
La salita è sostanzialmente senza storia (ma con tanta pendenza, dev' essere una pista interessante) fino ad arrivare al bel pianoro sommitale con la Pozza della Stella (anche qua le indicazioni latitano)
da qua la strada taglia completamente in orizzontale puntando alla stazione a monte della seggiovia, concedendo una bella anticipazione di ciò che verrà
Cima delle Pozzette è la che mi aspetta
Gli ultimi metri della stradina sembrano un trampolino di lancio verso l' infinito, la carica si fa sempre piú forte!
arrivo su, mi sposto sul belvedere dall' altro lato e...
ciao, ma proprio CIAO!
La visione sul lago, 2 kilometri piú in basso, è qualcosa di spaziale, atomico, si arriva fino a Isola del Garda
Adesso sono supergasato, anzi se non sto attento parto come na mongolfiera
Mi fiondo a prendere il sentiero 651 (anche qua le tabelle latitano) che mi condurrà al Rifugio baràna attraverso un magico mondo e... mi trovo davanti un gruppo di tedeschi
almeno fossero compatti... no! due qua, due 20 metri piú avanti, altri due 20 metri piú indietro, un altro per i fatti suoi... fare foto diventa un delirio
Ora, con tutto il rispetto, ma sono una roba allucinante... i tedeschi stanno alla montagna come i napoletani stanno a Ibiza: li trovi ovunque
Mettiamoci in marcia va...
Questa prima parte del sentiero è molto piacevole: sostanzialmente un vialetto in mezzo ai pascoli
poi pian piano si avvicinano i primi mughi
i panorami decisamente non mancano
da una parte i pascoli con l' Altissimo di Nago a chiudere la valle
dall' altra il Lago con il versante bresciano
ad un certo punto ho una visione tanto bella quanto preoccupante: ma in teoria le poche nuvole non dovevano ulteriormente diradarsi a metà mattinata? qua pare il contrario...
Ahi
davanti si sta chiudendo tutto, e alle spalle... idem
Solo il lago sembra riuscire a resistere
ma è circondato, anche verso Riva infatti sta chiudendo tutto...
Un aggiramento "occidentale" sembra voler ridare la speranza
ma è effimera: appena salgo in cresta mi scontro con la dura realtà
Intanto il sentiero inizia a farsi un po' piú pepato, almeno quello...
arrivo a Cima delle Pozzette con una soddisfazione che è come pulirsi il kulo coi coriandoli...
Cima del Longino è completamente avvolta
mi consola la Valle d' Anguàl con i suoi magnifici ghiaioni che si lanciano verso il lago, spettacolo
Dai per lo meno ho superato i tedeschi ed ho un minimo di campo libero (e silenzioso)...
scendo alla Sella di Val d' Anguàl e inizio l' aggiramento del Longino, in versante Adige
da questo lato nuvole e nebbie sono già piú dense
Sono ormai sconsolato, ma quando torno in cresta arriva la sorpresa come na mazzata
SBADABAM
la Cima di Valdritta con dei ghiaioni che è quasi da commuoversi
e gli ultimi residui di neve le danno un ulteriore tocco di magico
supero avidamente l' ultimo tratto di cresta
raggiungo il breve tratto attrezzato con catene
impazzisco alla vista di questi canaloni
ma l' urlo di gioia che sta per uscire mi si soffoca in gola: mi ritrovo improvvisamente avvolto nel grigio
mi torna il fiato, questa volta sono porchi che volano, giro compromesso
Mestamente mi avvio ad aggirare la cima
Quasi non mi rendo nemmeno conto di dove mi trovo... l' ambiente sarebbe qualcosa di spettacolare, grandioso
ma il nebbione rovina tutto
qualche raro attimo di clemenza concede di vedere qualcosa
non so se gioire per la concessione, o bestemmiare per tutto quello che mi sto perdendo...
arrivo a Forcella Valdritta, dove trovo la prima tabella della giornata: ALLELUJA
no bhe parliamone
quando vedo sta roba faccio una sosta di 10 minuti solo per studiarmi un giro circolare che passi per quel sentiero
Mi rimetto in marcia, con l' effimera illusione che si stia riaprendo
questi dirupi che scendono a valle sono sbalorditivi
guarda che sentiero, tutto tagliato nella roccia, sul fianco della montagna, appena sotto le cime...
un altro breve squarcio
poi rientro nell' oblio... ad un certo punto vedo delle ombre ondeggianti, sembrano fantasmi che vengono verso di me...
sento suoni indistinti di voci... che sia la mia coscienza che viene a reclamare?
No! quando si avvicinano mi accorgo che sono solo altri escursionisti che avanzano sacramentando, chi in francese, chi in tedesco e chi in veneto
Il Baldo è veramente una cosa assurda, un momento ti presenta panorami pazzeschi, un altro momento ti rinchiude nelle nebbie e nel lato oscuro della tua anima, e poi all' improvviso ti fa comparire un cespuglio rosa di fiori, stupendo
Adesso pare che la nebbia lasci un minimesimo di tregua: ok non ho panorami, ma almeno riesco a vedere dove mi trovo... e direi che la vista non è niente male
anche alle spalle OGNI TANTO si vede qualcosa
arrivo in vista di Punta Telegrafo
e sembra volermi premiare riaprendosi
ma è solo la piú infame delle prese in giro appena raggiungo il bivio per la salita alla cima è tutto completamente chiuso, sembra di essere in Polesine a novembre
ma proprio non si vede na mazza, quasi sbatto addosso ad un ragazzo che arriva dal rifugio, me lo trovo praticamente in faccia...
Fortunatamente qua ci sono vari bivi, e il rosso delle tabelle che ogni tanto fa capolino mi aiuta a capirmi...
Salgo alla cresta oltre la quale si apre la conca dove sorge il rifugio, ed ho un ultimo tratto di clemenza
Finalmente arrivo al Rifugio Baràna
Entro, ho una fame che non ci vedo, un tipo seduto a tavola mi guarda
Oi Blitz caxxo fai qua?
È FITMAN!!
Che si è sciroppato duemilioni di metri di dislivello piú un altro milione a saliscendi su e giú per vaj, oltre ad avermi scippato il titolo di "amico delle zecche"...
anzi ha fatto pure di piú: al Bivacco Valdo, sui Monti del Sole, non essendo abbastanza "strong" le zecche, è diventato pure amico degli scorpioni!
Davanti alle sue imprese mi sento una persona normale
La mannaia per i mughi sfoggiata l' anno scorso non ce l' ha, ma una foto ricordo la facciamo lo stesso
Lui riparte prima di me perché ha i milioni di metri di dislivello da ri-sciropparsi, io invece me la prendo con calma... primo, secondo, contorno, "ordinanza"... e finalmente mi decido a rimettermi in marcia
Riscavalco la cresta tornando alla zona dei bivi
e vado a prendere il sentiero 652 per Madonna della Neve
questo traditore comincia traversando e dando l' illusione di poter allungare il passo, poi però si butta giú a capofitto ed è meglio non scherzare... alla fine si calma e torna a traversare tra praterie e mughete
Dai diciamo che la traversata finale, seppur lunga è anche piacevole
e mi regala una sorpresa finale che mi consola dai panorami mancati: quando sto per aggirare questa valletta sento infatti dei rumori, ma non dei rumori qualunque, i rumori che so io
Rallento il passo, cerco di fare meno rumore possibile, ed eccoli i camosci pochi metri sopra la mia testa
questi due mi guardano curiosi
qua invece uno si fa il bidet mentre il compare gli parla, ma non pare dargli molta retta
altri due mi sorvegliano in coppia
simpatica la scena, siamo abbastanza vicini - ma non troppo - e loro non mostrano di avere paura, anzi, io li fotografo e loro mi guardano curiosi, a parte quello che continua a farsi il bidet...
alla fine cedo io e riparto, altrimenti finisce che faccio notte qua...
arrivo cosí alla strada Graziani, qualche km piú in là di dove ho parcheggiato... mi guardo intorno... c' è la tabella che indica il 652 in salita, da dove sono venuto, manca però quella che indica la sua prosecuzione in discesa, per congiungersi al Giro delle Malghe: siamo alle solite...
A prima vista il sentiero non c' è... strano però... sulle cartine è segnato, sulle tabelle a monte è indicato che arriva fino a giú, da qualche parte dovrà pur essere...
E qua mi viene in aiuto l' esperienza sulle Dolomiti Orientali, in particolare certe zone dell' Agordino e del Cadore...
Lungo l' erba che costeggia la strada, quasi di fronte all' attacco del sentiero a monte, vedo una chiazza ghiaiosa che si infila tra gli arbusti
mi infilo, effettivamente sembra una traccia... e la conferma arriva quando trovo un segnavia che non sembra neanche vecchissimo...
ah volete ridere? (io tiro porchi come un lanciarazzi multiplo) si sta riaprendo
superata l' iniziale giungla, il sentiero si butta giú tra l' erba alta
per poi infilarsi brevemente nel bosco
e sbucare in zona Acquenere, dove diventa una comoda mulattiera
in breve lo abbandono per il sentiero 80, che corre a mezza costa lungo i pascoli: sono nel vivo del Giro delle Malghe
ed ecco subito arrivare Malga Acquenere, a occhio non piú monticata, ma ancora "abitata" a giudicare dai balconi fioriti
a proposito di fiori
dopo una breve trotterellata, arrivo nei pressi di Malga Artiloncino, che è invece abbandonata...
...per la gioia dei camosci!!! questi hanno proprio capito tutto: chi glielo fa fare di andare a impegolarsi su per i dirupi, quando possono godere di questo pascolo inutilizzato?
Adesso però inizia a prendermi la stanchezza... ed inizia pure a farsi tardi... proseguire per il sentiero vuol dire ancora 1 ora e mezza minimo, con oltre 200 metri di dislivello tra saliscendi e strappetto finale... le gambe non sono molto convinte, in particolare il ginocchio fatidico che con tutta l' umidità che si è preso sta iniziando a protestare...
decido quindi di accorciare: mi faccio 50 metri di salita verso Malga Artilone e da là riprendo la Strada Graziani, piú breve e piú costante.
arrivo alla malga
Lei è impegnatissima
questa invece non ne parliamo, ha di quei pensieri, ma di quei pensieri...
Io garbatamente saluto, non sia mai che manchi di rispetto ad alcuno
dopodiché mi immetto sulla strada
questi ultimi 40 minuti sono senza storia, arrivo alla macchina e dopo una rapida sistemata riparto.
Dell' abbandono del programma nel tratto finale, tagliando sulla strada, mi importa fino a un certo punto; mi dispiace invece parecchio di essermi perso i panorami faraonici della seconda parte delle creste, e la salita alla Cima Valdritta e a Punta Telegrafo... pare che con il Baldo abbia una makumba visto che anche quando sono salito all' Altissimo il meteo non era stato migliore (anzi avevo pure beccato una nevicata ).
La zona comunque la considero "aperta", avevo già in programma un altro giro e guardando il terreno e le cartine al volo me ne è venuto in mente almeno un altro ancora, chissà che la prossima volta abbia piú fortuna col meteo perché il posto è stupendo.
Arriva finalmente il momento in cui i sentieri di cresta vengono dichiarati liberi (il sito del Rifugio Baràna aggiorna regolarmente lo stato dei sentieri), manca solo la finestra di bel tempo, che si materializza venerdí 10: le previsioni danno sole tutto il giorno, con solo qualche nuvola in transito.
Bene, prepariamo tutto, nanna, e la mattina sveglia presto e via!
Essendo partito un' ora prima, l' A4 non regala le stesse emozioni delle altre due volte, ma è comunque già trafficata.
Quando arrivo a Pra Alpesina il benvenuto è questo: cielo blu, alcune nuvolette che girano, tutto come da previsioni insomma
Bene, sono carichissimo, in un lampo tiro su tutto e mi metto in marcia.
Mi avvio a prendere il sentiero 18 che ricalca la strada "quaddabile" che sale la pista da sci: indicazioni, ZERO
Per carità con la cartina è impossibile saltarlo, ma una tabellina, o anche un semplice bollo bianco-rosso li potrebbero mettere...
il primo tratto è separato dalla pista
in breve però si congiunge creando un quadretto niente male
La salita è sostanzialmente senza storia (ma con tanta pendenza, dev' essere una pista interessante) fino ad arrivare al bel pianoro sommitale con la Pozza della Stella (anche qua le indicazioni latitano)
da qua la strada taglia completamente in orizzontale puntando alla stazione a monte della seggiovia, concedendo una bella anticipazione di ciò che verrà
Cima delle Pozzette è la che mi aspetta
Gli ultimi metri della stradina sembrano un trampolino di lancio verso l' infinito, la carica si fa sempre piú forte!
arrivo su, mi sposto sul belvedere dall' altro lato e...
ciao, ma proprio CIAO!
La visione sul lago, 2 kilometri piú in basso, è qualcosa di spaziale, atomico, si arriva fino a Isola del Garda
Adesso sono supergasato, anzi se non sto attento parto come na mongolfiera
Mi fiondo a prendere il sentiero 651 (anche qua le tabelle latitano) che mi condurrà al Rifugio baràna attraverso un magico mondo e... mi trovo davanti un gruppo di tedeschi
almeno fossero compatti... no! due qua, due 20 metri piú avanti, altri due 20 metri piú indietro, un altro per i fatti suoi... fare foto diventa un delirio
Ora, con tutto il rispetto, ma sono una roba allucinante... i tedeschi stanno alla montagna come i napoletani stanno a Ibiza: li trovi ovunque
Mettiamoci in marcia va...
Questa prima parte del sentiero è molto piacevole: sostanzialmente un vialetto in mezzo ai pascoli
poi pian piano si avvicinano i primi mughi
i panorami decisamente non mancano
da una parte i pascoli con l' Altissimo di Nago a chiudere la valle
dall' altra il Lago con il versante bresciano
ad un certo punto ho una visione tanto bella quanto preoccupante: ma in teoria le poche nuvole non dovevano ulteriormente diradarsi a metà mattinata? qua pare il contrario...
Ahi
davanti si sta chiudendo tutto, e alle spalle... idem
Solo il lago sembra riuscire a resistere
ma è circondato, anche verso Riva infatti sta chiudendo tutto...
Un aggiramento "occidentale" sembra voler ridare la speranza
ma è effimera: appena salgo in cresta mi scontro con la dura realtà
Intanto il sentiero inizia a farsi un po' piú pepato, almeno quello...
arrivo a Cima delle Pozzette con una soddisfazione che è come pulirsi il kulo coi coriandoli...
Cima del Longino è completamente avvolta
mi consola la Valle d' Anguàl con i suoi magnifici ghiaioni che si lanciano verso il lago, spettacolo
Dai per lo meno ho superato i tedeschi ed ho un minimo di campo libero (e silenzioso)...
scendo alla Sella di Val d' Anguàl e inizio l' aggiramento del Longino, in versante Adige
da questo lato nuvole e nebbie sono già piú dense
Sono ormai sconsolato, ma quando torno in cresta arriva la sorpresa come na mazzata
SBADABAM
la Cima di Valdritta con dei ghiaioni che è quasi da commuoversi
e gli ultimi residui di neve le danno un ulteriore tocco di magico
supero avidamente l' ultimo tratto di cresta
raggiungo il breve tratto attrezzato con catene
impazzisco alla vista di questi canaloni
ma l' urlo di gioia che sta per uscire mi si soffoca in gola: mi ritrovo improvvisamente avvolto nel grigio
mi torna il fiato, questa volta sono porchi che volano, giro compromesso
Mestamente mi avvio ad aggirare la cima
Quasi non mi rendo nemmeno conto di dove mi trovo... l' ambiente sarebbe qualcosa di spettacolare, grandioso
ma il nebbione rovina tutto
qualche raro attimo di clemenza concede di vedere qualcosa
non so se gioire per la concessione, o bestemmiare per tutto quello che mi sto perdendo...
arrivo a Forcella Valdritta, dove trovo la prima tabella della giornata: ALLELUJA
no bhe parliamone
quando vedo sta roba faccio una sosta di 10 minuti solo per studiarmi un giro circolare che passi per quel sentiero
Mi rimetto in marcia, con l' effimera illusione che si stia riaprendo
questi dirupi che scendono a valle sono sbalorditivi
guarda che sentiero, tutto tagliato nella roccia, sul fianco della montagna, appena sotto le cime...
un altro breve squarcio
poi rientro nell' oblio... ad un certo punto vedo delle ombre ondeggianti, sembrano fantasmi che vengono verso di me...
sento suoni indistinti di voci... che sia la mia coscienza che viene a reclamare?
No! quando si avvicinano mi accorgo che sono solo altri escursionisti che avanzano sacramentando, chi in francese, chi in tedesco e chi in veneto
Il Baldo è veramente una cosa assurda, un momento ti presenta panorami pazzeschi, un altro momento ti rinchiude nelle nebbie e nel lato oscuro della tua anima, e poi all' improvviso ti fa comparire un cespuglio rosa di fiori, stupendo
Adesso pare che la nebbia lasci un minimesimo di tregua: ok non ho panorami, ma almeno riesco a vedere dove mi trovo... e direi che la vista non è niente male
anche alle spalle OGNI TANTO si vede qualcosa
arrivo in vista di Punta Telegrafo
e sembra volermi premiare riaprendosi
ma è solo la piú infame delle prese in giro appena raggiungo il bivio per la salita alla cima è tutto completamente chiuso, sembra di essere in Polesine a novembre
ma proprio non si vede na mazza, quasi sbatto addosso ad un ragazzo che arriva dal rifugio, me lo trovo praticamente in faccia...
Fortunatamente qua ci sono vari bivi, e il rosso delle tabelle che ogni tanto fa capolino mi aiuta a capirmi...
Salgo alla cresta oltre la quale si apre la conca dove sorge il rifugio, ed ho un ultimo tratto di clemenza
Finalmente arrivo al Rifugio Baràna
Entro, ho una fame che non ci vedo, un tipo seduto a tavola mi guarda
Oi Blitz caxxo fai qua?
È FITMAN!!
Che si è sciroppato duemilioni di metri di dislivello piú un altro milione a saliscendi su e giú per vaj, oltre ad avermi scippato il titolo di "amico delle zecche"...
anzi ha fatto pure di piú: al Bivacco Valdo, sui Monti del Sole, non essendo abbastanza "strong" le zecche, è diventato pure amico degli scorpioni!
Davanti alle sue imprese mi sento una persona normale
La mannaia per i mughi sfoggiata l' anno scorso non ce l' ha, ma una foto ricordo la facciamo lo stesso
Lui riparte prima di me perché ha i milioni di metri di dislivello da ri-sciropparsi, io invece me la prendo con calma... primo, secondo, contorno, "ordinanza"... e finalmente mi decido a rimettermi in marcia
Riscavalco la cresta tornando alla zona dei bivi
e vado a prendere il sentiero 652 per Madonna della Neve
questo traditore comincia traversando e dando l' illusione di poter allungare il passo, poi però si butta giú a capofitto ed è meglio non scherzare... alla fine si calma e torna a traversare tra praterie e mughete
Dai diciamo che la traversata finale, seppur lunga è anche piacevole
e mi regala una sorpresa finale che mi consola dai panorami mancati: quando sto per aggirare questa valletta sento infatti dei rumori, ma non dei rumori qualunque, i rumori che so io
Rallento il passo, cerco di fare meno rumore possibile, ed eccoli i camosci pochi metri sopra la mia testa
questi due mi guardano curiosi
qua invece uno si fa il bidet mentre il compare gli parla, ma non pare dargli molta retta
altri due mi sorvegliano in coppia
simpatica la scena, siamo abbastanza vicini - ma non troppo - e loro non mostrano di avere paura, anzi, io li fotografo e loro mi guardano curiosi, a parte quello che continua a farsi il bidet...
alla fine cedo io e riparto, altrimenti finisce che faccio notte qua...
arrivo cosí alla strada Graziani, qualche km piú in là di dove ho parcheggiato... mi guardo intorno... c' è la tabella che indica il 652 in salita, da dove sono venuto, manca però quella che indica la sua prosecuzione in discesa, per congiungersi al Giro delle Malghe: siamo alle solite...
A prima vista il sentiero non c' è... strano però... sulle cartine è segnato, sulle tabelle a monte è indicato che arriva fino a giú, da qualche parte dovrà pur essere...
E qua mi viene in aiuto l' esperienza sulle Dolomiti Orientali, in particolare certe zone dell' Agordino e del Cadore...
Lungo l' erba che costeggia la strada, quasi di fronte all' attacco del sentiero a monte, vedo una chiazza ghiaiosa che si infila tra gli arbusti
mi infilo, effettivamente sembra una traccia... e la conferma arriva quando trovo un segnavia che non sembra neanche vecchissimo...
ah volete ridere? (io tiro porchi come un lanciarazzi multiplo) si sta riaprendo
superata l' iniziale giungla, il sentiero si butta giú tra l' erba alta
per poi infilarsi brevemente nel bosco
e sbucare in zona Acquenere, dove diventa una comoda mulattiera
in breve lo abbandono per il sentiero 80, che corre a mezza costa lungo i pascoli: sono nel vivo del Giro delle Malghe
ed ecco subito arrivare Malga Acquenere, a occhio non piú monticata, ma ancora "abitata" a giudicare dai balconi fioriti
a proposito di fiori
dopo una breve trotterellata, arrivo nei pressi di Malga Artiloncino, che è invece abbandonata...
...per la gioia dei camosci!!! questi hanno proprio capito tutto: chi glielo fa fare di andare a impegolarsi su per i dirupi, quando possono godere di questo pascolo inutilizzato?
Adesso però inizia a prendermi la stanchezza... ed inizia pure a farsi tardi... proseguire per il sentiero vuol dire ancora 1 ora e mezza minimo, con oltre 200 metri di dislivello tra saliscendi e strappetto finale... le gambe non sono molto convinte, in particolare il ginocchio fatidico che con tutta l' umidità che si è preso sta iniziando a protestare...
decido quindi di accorciare: mi faccio 50 metri di salita verso Malga Artilone e da là riprendo la Strada Graziani, piú breve e piú costante.
arrivo alla malga
Lei è impegnatissima
questa invece non ne parliamo, ha di quei pensieri, ma di quei pensieri...
Io garbatamente saluto, non sia mai che manchi di rispetto ad alcuno
dopodiché mi immetto sulla strada
questi ultimi 40 minuti sono senza storia, arrivo alla macchina e dopo una rapida sistemata riparto.
Dell' abbandono del programma nel tratto finale, tagliando sulla strada, mi importa fino a un certo punto; mi dispiace invece parecchio di essermi perso i panorami faraonici della seconda parte delle creste, e la salita alla Cima Valdritta e a Punta Telegrafo... pare che con il Baldo abbia una makumba visto che anche quando sono salito all' Altissimo il meteo non era stato migliore (anzi avevo pure beccato una nevicata ).
La zona comunque la considero "aperta", avevo già in programma un altro giro e guardando il terreno e le cartine al volo me ne è venuto in mente almeno un altro ancora, chissà che la prossima volta abbia piú fortuna col meteo perché il posto è stupendo.