Vieferrate.it

Ma quant'è bello il crinale dell'Appennino Tosco-Emiliano in primavera! E quant'è lungo, anche!
Dopo tanti anni di frequentazione del "mio" Appennino, ancora non sono riuscito a percorrerlo tutto.
Ieri ho voluto aggiungere un altro tassello: il crinale che sale al Monte Alto e unisce questo all'Alpe di Succiso (siamo in Alto Appennino Reggiano, vicino alla "mitica" Pietra di Bismantova, per capirci).
L'Alpe di Succiso è una meta molto ambita da parte degli escursionisti Reggiani, sia perchè è una cima molto bella di per se, sia perchè si trova in una zona poco antropizzata. Basti dire che per giungere alle sue pendici partendo dal punto di accesso più vicino (il Passo del Cerreto), bisogna comunque farsi circa un'oretta di sentiero. Poi, dopo, si inizia a salire
Difatti anche in rete si trovano parecchie informazioni su questa cima e sui sentieri che consentono di raggungerla. Sul Monte Alto, invece, la documentazione scarseggia, in particolare sul sentiero di crinale che vorrei percorrere io. Uhmm... Chissà perchè...

Passo del Cerreto


Così eccomi qua, al Passo del Cerreto, in un preludio di giornata che si preannuncia dal meteo splendido e con la meta odierna in piena vista.
A sinistra c'è la cresta che sale al Monte Alto, mentre a destra c'è l'Alpe di Succiso.
Lunghetto, il crinale... Eh si, proprio così!

L'avvicinamento parte dal Passo compiendo una lunga traversata in mezzo al bosco senza dislivello significativo. Ogni tanto una radura consente di ammirare il panorama verso l'Alpe e le Apuane.
Giunto al Passo dell'Ospedaletto, incrocio di sentieri, noto che qualche buontempone ha pensato bene di etichettare come "MOLTO PERICOLOSO" il sentiero 00 "direttissima" al Monte Alto, vale a dire proprio quello che mi accingo a percorrere.
Beh, in questi casi, prima di proseguire per la propria strada, il solito gesto scaramantico di "Tucket i Ball" è d'obbligo.

Tucket i Ball


In breve il sentiero si impenna e si inizia a salire sul serio. Dritto per dritto lungo la linea di massima pendenza, come ogni "direttissima" che si rispetti, la traccia approccia le rocce della cresta del Monte Alto.
Più salgo e più mi convinco che per di qua passa veramente poca gente. Oltre alla solitudine totale, il sentiero è assai indistinto e, fatta eccezione per il cartello alla base e qualche raro e scolorito segnavia, non c'è altro che una flebile traccia e in più di un punto è necessario andare "a naso" cercando di "leggere" la Montagna al meglio.
Inoltre la salita è veramente spaccagambe, perciò me la prendo con molta, molta calma.
Sono vecchietto, ne sono consapevole, e anche poco allenato. Quindi sono costretto a giocare "in difesa" in questo tratto, altrimenti difficilmente potrò completare tutto l'itinerario che mi sono prefisso.

Si sale dritto x dritto


Finalmente raggiungo l'inizio della della cresta rocciosa del Monte Alto. Da qua in poi le cose si fanno decisamente interessanti.

Cresta del Monte Alto


La cresta è un susseguirsi di salti di roccia con passaggi esposti di I/II grado. Bella roccia con ottima aderenza, ma guai a scivolare o a perdere l'equilibrio.
Inoltre non c'è nulla: non ci sono fittoni, cavetti o bolli rossi. E' tutto da interpretare, ma non è che ci sia un gran pericolo di perdere l'orientamento: basta seguire la cresta cercando possibilmente i punti meno difficoltosi (o pericolosi) da cui passare.
In una parola: bellissimo!

Cavalcando la Cresta

Un pò camminando sul filo di cresta e un pò traversando pareti alle quali ben si adatta l'aggettivo "esposto", il Monte Alto si avvicina.
Inutile dire che qua i bastoncini non servono!

Traversata "esposta"


Sul filo di cresta


Ridendo e scherzando con le rocce, arrivo finalmente sulla cima del Monte Alto, ma l'impegno per oggi non è ancora finito.
Il crinale ora cala verso il Passo di Pietra Tagliata, con un paio di verticali gendarmi da oltrepassare per poi risalire all'Alpe di Succiso.
Questa parte però è molto meno selvaggia del tratto che ho appena percorso, dove mi sentivo veramente "solo". Qui i punti più difficili sono attrezzati con fittoni e cavetto, inoltre la traccia è ben marcata e i segnavia non mancano. Segni certi di maggior frequentazione umana.

La cresta verso l'Alpe di Succiso


Non ho con me l'attrezzatura da ferrata, ma so che c'è un sentiero alternativo che consente di evitare i tratti attrezzati, quindi valuterò in loco come procedere.
...ahia, arrivato nei pressi del primo gendarme attrezzato, mi rendo conto che il "sentiero alternativo" scende sul versante nord, che è ancora pieno di neve. C'è qualcun altro che sta salendo, ma sta anche porconando alla grande, il che mi fa capire come la situazione da quelle parti non sia delle migliori.
Non ho nessuna voglia di impelagarmi su un nevaio ripido in discesa, quindi vorrà dire che dovrò chiedere al gendarme il permesso di farmi passare
C'è subito un bel passaggio verticale di qualche metro, molto esposto ma ben attrezzato, seguito da una discesa su una interminabile placca inclinata sulla quale gli scarponi fanno aderenza che è un piacere.
Solo quando arrivo alla base mi accorgo di quanto è ripido il pezzo che ho fatto a scendere.
Uhmmm... ...consiglio decisamente l'uso dell'attrezzatura da ferrata

Discesa dal gendarme


Ancora un salto attrezzato e arrivo al Passo di Pietra Tagliata.
Da qui all'Alpe di Succiso mi separano un altro paio di salti attrezzati e circa 300m di dislivello in salita, da aggiungere ai 700-800m che ho già fatto.

Il Passo di Pietratagliata

Devo dire che inizio a sentirmi un pò stanchino. Forse sabato non avrei dovuto fare quei 60Km in bicicletta, ma era una giornata troppo bella per non approfittarne...
E' davvero un problema quando il cervello crede di avere ancora vent'anni, ma il fisico, invece, gli anni, quelli veri, li ha accumulati eccome, e fa fatica a star dietro agli entusiasmi di "gioventù"
Il vantaggio però è che dopo tanti anni di attività finisci col conoscerti molto bene, così come conosci anche qualche trucchetto per spendere le energie al meglio.
"Voglio" salire anche questo pezzo di crinale, e così, dopo una doverosa pausa, faccio un check completo e "sento" che ce la posso fare. Anche se andare su all'Alpe e poi scendere dalla parte opposta vuol dire farsi almeno altrettanta strada rispetto a quella che ho già percorso.
E poi il panorama dall'Alpe deve essere uno spettacolo !

Bene, mi rimetto in cammino, che, superati gli ultimi salti di roccia, oramai è di ordinaria amministrazione e si tratta solo di far fatica.
Giunto in cima, beh, devo dire che ne valeva veramente la pena.
Non posso mettere qua tutte le foto, ma una su tutte, questa con buona parte del crinale, le Alpi Apuane e il mar Tirreno sullo sfondo, credo renda bene l'idea.

Sull'Alpe di Succiso


Ora il sentiero procede in piano seguendo il largo crinale verso il Monte Casarola, anticima dell'Alpe di Succiso. A parte qualche piccolo nevaio, qua la difficoltà è nulla, ma il panorama in quota offerto dalla Natura che sta ancora sonnecchiando dopo il lungo letargo invernale, è ugualmente bellissimo !

Monte Casarola


Finalmente inzia la lunga discesa che mi porterà alle sorgenti del Fiume Secchia. Il sentiero prima traversa sul ripido versante dell'Alpe di Succiso (vietato scivolare), poi, come spesso capita qua in Appennino, piega deciso verso il basso e si trasforma nell'ennesima "direttissima"
Un piccolo tratto di bosco e arrivo alle sorgenti del Secchia.
In questo anfiteatro si raduna tutta l'acqua raccolta dal circo glaciale che comprende il Monte Alto e l'Alpe di Succiso, dando vita al Fiume Secchia e a un prato (il "Prataccio") degno del Paradiso.

Il Prataccio


Oramai le fatiche per oggi sono quasi finite.
Restano solo da percorrere i dolci declivi che in circa un'oretta mi riporteranno al Passo del Cerreto, forse un pò più stanco del dovuto ma sicuramente pienamente appagato dalla "cavalcata".

Dolci declivi


Per finire non poteva certo mancare una panoramica sull'arco di crinale percorso.

Pano


Alla prossima,
dokkodo

Bravo dokko... sempre detto io che l'appennino reggiano è uno spettacolo ( eee ai parmigiani che godono solo il lago santo e il marmagna )

Però.. da "buon" turista cerco sempre posti da andare a vedere in capo al mondo e non mi accorgo di quello che ho quasi dietro casa... praticamente.. un idiota!!!!!!!

Il monte alto proprio non lo conoscevo... grazie per lo spunto mmmooooolto interessante!!
Me lo segno sicuramente.. e il monte alto "sarà mio"!!!!

Per curiosità... quanto tempo hai impiegato?

Bravo dok
Bellissimo il crinale appenninico, probabilmente l alpe di succiso e' il tratto con piu' fascino di tutto.
Un paio di inverni fa ho fatto questa traversata con neve e ghiaccio, e devo dire che e' stato un itinerario che si fa dare del VOI.che niente ha da invidiare alle alpi se nn la quota.chiaramente consigliato ha chi ha dimestichezza con ramponi e picche
Ciao

Grazie multi e terrealte.

x terrealte
Oops, mi hai sgamato!
...qualcuno chiama quel crinale i "Lyskamm dell'Appennino" e, lo sai com'è ...sempre meglio conoscere prima bene la zona senza neve...
...capiti ci fummo, picciotto ?

x multi
Io ci ho messo circa 6 ore soste comprese (con almeno mezz'ora di pausa masticatoria e meditativa in cima all'Alpe di Succiso), ma andando con calma, che siamo a inizio stagione e gli anni nello zaino pesano.
Ma adesso di ore di luce per fare questo giro ce n'è in abbondanza, quindi niente patemi da questo punto di vista, non c'è bisogno di correre.
Piuttosto...
Non ho motivo di dubitare della tua capacità di compiere questo giro, inoltre tu e soltanto tu puoi valutare se "senti" di esserne in grado.
Permettimi però di darti un consiglio: testa ben avvitata sul collo e cervello acceso e in modalità "turbo".
Hai presente i vecchi PC con il pulsante "turbo" per aumentare la velocità di calcolo ? Ecco, quello lì...
Dopo questo doveroso disclèimer , vai e divertiti.
Tutta la zona è bellissima!

Buone Montagne,
dokkodo

Beh... gia dalla descrizione avevo pensato di prendermi su il mio bel imbraghino con set annesso (che non si sa mai)

Si sa... la sicurezza non e mai troppa..
Poi come ho sempre fatto... se la situazione non mi sconfinfera... roteo su me stesso e ripiego su qualcos'altro...

A veder cosi pare fattibile... poi solo mettendoci il naso posso esserne certo...

Comunque... la modalità "turbo" resta accesa perenne

Grazie
Un saluto

X dok
Nel 2011 ho fatto la traversata dei lyskam quella vera,e credimi e' un altro paia di maniche,ma il succiso da comunque grandi soddisfazioni

terrealte ha scritto:X dok
Nel 2011 ho fatto la traversata dei lyskam quella vera,e credimi e' un altro paia di maniche,ma il succiso da comunque grandi soddisfazioni

E lo credo bene!

multi79 ha scritto:Beh... gia dalla descrizione avevo pensato di prendermi su il mio bel imbraghino con set annesso (che non si sa mai)

Si sa... la sicurezza non e mai troppa..
Poi come ho sempre fatto... se la situazione non mi sconfinfera... roteo su me stesso e ripiego su qualcos'altro...

A veder cosi pare fattibile... poi solo mettendoci il naso posso esserne certo...

Comunque... la modalità "turbo" resta accesa perenne

Grazie
Un saluto

Ottimo approccio, multi!

Allora qualche altra precisazione, così puoi farti un quadro più completo:

- lungo la cresta fra Monte Alto e Alpe di Succiso, i salti di roccia sono attrezzati. Non sono difficili, ma l'esposizione c'è tutta, quindi il mio consiglio è quello di portarsi l'attrezzatura da ferrata e di usarla;
- la cresta che sale dall'Ospedalaccio al Monte Alto NON è attrezzata, non è segnata e non ha vie di fuga. E da un certo punto in avanti tornare indietro non è un'opzione (nel senso che tornare indietro è peggio che proseguire);
- il passo di Pietratagliata può essere raggiunto anche per sentiero dalle sorgenti del Secchia

Quindi, un'eventuale alternativa più facile al giro che ho fatto io è salire al passo per il sentiero e da qui al Monte Alto lungo la ferratina e ridiscendere per la stessa via o per il sentiero che aggira i tratti attrezzati, se sgombro dalla neve.
Poi, se rimane tempo ed energia salire anche all'Alpe di Succiso.

Buon divertimento,
dokkodo

SPETTACOLO! L' Appennino è sempre una gran sorpresa!