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Ho scelto questa meta, Cima Ghez, perché mi ricorda il mio primo contatto con il Brenta nel poco lontano 2008, quando ancora me la facevo sotto solo al pensiero di camminare per sentieri di montagna
Salendo la Val d'Ambiez mi intimorivano le laterali pareti scoscese e, le ultime lingue di neve nei canaloni (era agosto, fine agosto), le cime rocciose e i ghiaioni infiniti che salivano all'Agostini, avevo un'ansia indefinita!
La Ghez era una di quelle cime; guardando la cartina avevo notato il suo nome particolare, assieme al Dos delle Saette, il cui nome è tutto un programma...
Già nella lista da qualche tempo, è arrivata l'ora di conoscerle...
Salendo a San Lorenzo in Banale faccio un bel incontro già sulla strada; si prospetta una bella giornata...
Lascio l'auto al parcheggio che precede il Rif.Alpenrose; i cartelli in loco mi intimoriscono non poco..."luogo di presenza dell'orso; sono solo, è prestino, mi sento un bocconcino niente male
Percorro la comoda acciottolata che mi porta in poco meno di un'ora alla Loc.Prada; immersa nel bosco di sempreverdi, e non solo; salita dolce, ma furtiva...(orso...); finalmente mi sento fuori pericolo, i pascoli con cavalli prendono il posto del bosco...

A Prada prendo il 345b che porta alla Forcella Begain, un sentiero che percorre a mezza costa dei magnifici pascoli assolati .
Non sapendo ben dove abbandonarlo per portarmi a Loc.Fontanelle, prendo una traccia qualsiasi che si stacca a dx.
Fiancheggio un gregge di pecore con degli agnellini che sono una meraviglia.
Il panorama ripaga già la passeggiata fatta finora.

Ignorando la relazione che ho con me, vado avanti a modo mio, anche perché noto che il percorso di salita non è assolutamente obbligato.
Percorro tutta Loc.Fontanelle, che non è altro che una piana adibita a pascolo.
Intravedo specie della fauna locale
La meta è già visibile; anche la linea di salita, l'ho già scelta: la dorsale che sale a Q.2400 e che cade a picco nel Soran e Val Dore; salita ripida ma priva di effettive difficoltà.

Percorrendo la dorsale ammiro le cime al di là della Val Dore; Le Dolomiti; La Paganella; il Lago di Garda e la flora locale...

Arrivato sul crinale su Q.2400 faccio una breve pausa "biscottino". Il panorama sulla Val D'Ambiez è strepitoso anche se le nubi tendono a velare le cime circostanti.
Dopo aver studiato un po' la via di salita, mi incammino verso il cupolone Ghez.
Alcuni passi esposti, qualche roccetta da toccare con delicatezza, un ripido pendio per arrivare in vetta, nulla di impegnativo, direi un "F"...

In vetta, della grandine residua del giorno prima infreddolisce i fiori, che se ne restano chiusi nel loro intimo...
La completa solitudine non mi intimorisce anzi, respiro aria pura!

Decido di allungare la gita, voglio vedere se la cresta che va verso il Dos Alto e Forcella Begain, sia percorribile; premetto che non conoscevo assolutamente il percorso che sarei andato a fare...
Fino al Dos delle Saette non ci son problemi: solo pendii erbosi a tratti ripidi...

Dopo il Dos delle Saette mi rendo conto che non sarà una passeggiata, ma proseguo lo stesso, al limite tornerò sui miei passi...
Una volta arrivato su Q.2140, che precede il Dos Alto, decido di scendere: un salto di roccia, all'apparenza impegnativo, mi fa decidere che per oggi è sufficiente.
Scendo a vista un ripidissimo canalino erboso, vietato scivolare... speriamo che in basso si esca e, che non mi trovi dinanzi qualche salto di roccia; al limite ritornerò sui miei passi...

Proseguendo, valutando, ammirando...

Scendendo...