CHI ME L' HA FATTO FARE ?!?! Casera Laghet de Sora 06/06/15
Inviato: 09/06/2015, 21:59
Visto che con la prima uscita stagionale sono partito a bomba con 1400 di dislivello, decido di proseguire sull' onda con un bel giretto da 1500.
Scelgo un giro che mi stuzzicava da tempo, nelle Dolomiti d' Oltrepiave, peccato che non faccio bene i conti
sono giorni di gran caldo e il percorso, nel verso scelto, sarà sempre al sole, trasformando il giro in un' agonia di caldo
Ma veniamo al dunque, parto da casa, via in direzione Cimolàis e poi su per la Val Cimoliana.
Parcheggio, preparativi, e mentre sono ancora mezzo assonnato SBADADAM, da in fondo alla valle mi suonano la sveglia Cima dei Preti e Cima Laste
possenti sorvegliano la valle
mi giro dall' altra parte, e in lontananza mi trovo davanti mezzi Spalti di Toro olé, come inizizare la giornata con una mazzata in testa
svegliato fuori da queste visioni mistiche, e contento per la temperatura relativamente fresca, mi avvio lungo il sentiero 390 per le mie prime due tappe: le Casere Laghet de Sote e de Sora
attraverso quindi il torrente Cimoliana, che in questi giorni è bello carico
e inizio a seguire la stradina sterrata
in breve la stradina diventa sentiero, e si alterna tra bosco e terreno aperto
e quando arriva al bivio per la Val dei Drap, ciao, ma proprio CIAO
qua non c'è SBADADAM, qua c'è il cervello che ti fa ADIÒS
per chi non l' avesse ancora capito è scattato il colpo di fulmine: mi sono fo**utamente innamorato della cresta attorno alla Cima dei Preti e prima o poi... tocca anche la (e ho già in mente l' itinerario magari con più fresco, tipo un fine settembre / inizio ottobre)
Dopo questo stravolgimento emotivo vado ad attraversare il ruscello
adesso lo scenario cambia: sullo sfondo Cima Sella, Cima delle Monache e Cima dei Frassin
e dopo questo scorcio si rientra nel bosco
il caldo intanto inizia a farsi sentire, la fatica inizia a farsi pesante e il passo rallenta inesorabilmente
inizio a sbuffare, ma fortunatamente arrivo al primo intermedio: Casera Laghét de Sóte
mi riposo qualche minuto, dopodiché mi rimetto in marcia
il caldo si fa cocente ma non demordo, almeno alla casera alta ci devo arrivare
il sentiero attacca a salire tra i mughi: praticamente il colpo di grazia: mi arriva addosso una folata di aria calda e umida opprimente
alle mie spalle il panorama è dominato dalla foschia
la casera bassa
ultime fatiche tra i mughi
accompagnate da bellissime fioriture
e mi compare in fondo la Forcella dei Frassin, vuol dire che ormai ci siamo
eccole, da un lato Cima Sella e dall' altro le Cime delle Monache
e finalmente arrivo al secondo intermedio: Casera Laghet de Sóra
dire che mi sono spompato è un eufemismo
mangio, mi riposo, e mi preparo a ripartire: le forze sono tornate, cosí nonostante il gran caldo decido di proseguire il giro, BIG MISTAKE
parto dunque lungo il sentiero 389 in direzione Forcella Spe
raggiungo il bivio per Forcella Frassin e Casera Cavalèt, le cui tabelle sono state abbattute dai recenti tranquillissimi inverni
scendo la conca e vado ad attraversare il ruscello, che qua passa di fianco ad una residua chiazza di neve
una? qua ce ne sono ancora parecchie, ed è stato un inverno avarissimo, chissà quanta dev' essercene stata in questo periodo l' anno scorso
questa è la mia direzione: le ghiaie che scendono dalle Cime delle Monache e dei Frassin, con già visibile in fondo la Forcella Pedescagno
do un ultimo sguardo alla verde conca dove sorge la casera
e proseguo verso le ghiaie
Bene, trovarmi un ghiaione del genere da attraversare, dopo una prima parte calda e faticosa in cui ho bruciato anche non so cosa, non mi fa per niente bene: come ben sapete, il mio cervello quando vede certe cose va in modalità macchina da guerra, e anche se le gambe gli dicono di andare piano, lui parte come una bomba termobarica e non capisce più na fava
alla fine, come posso dire "ma forse per le mie gambe è meglio tornare indietro" quando ho davanti un paradiso del genere?
proprio adesso poi che si torna a vedere un po' di blu!
e cosí si compie il misfatto: invasato in pieno da tale ghiaionesca bellezza parto come un macchinario
apro parentesi: per chi fosse curioso di sapere quanto dolcemente scendano quelle ghiaie, eccolo accontentato
gogo godo godo e ancora godo
ad un certo punto vedo due figure venire avanti, no dai impossibile che siano due persone, sarò allucinato dal caldo...
e invece sono una coppia di mestrini, che stanno facendo un giro ancora più lungo
facciamo due chiacchere, poi si riparte
ed in breve raggiungo Forcella Pedescagno
affacciandomi per la prima volta su Forcella Spe e Cima Cadin degli Elmi
bon, tempo di due foto e sono nuovamente in marcia
il sentiero si abbassa leggermente in costa puntando all' anfiteatro di fondo
per un po' si scende cosí posso riposare un po' le gambe, ma il caldo è sempre atroce
L' ambiente è comunque stupendo
in modo tanto brusco quanto surreale passo da pietraie e mughi ad una bella conca dominata dalle fioriture
camminare qua è davvero rilassante
ma in breve faccio una svolta tra i mughi...
...ed il relax è già finito: arriva una nuova salita, e che salita! un bel canalino ripido e ravanoso
mi volto a guardare il sentiero da Forcella Pedescagno
e attacco lo sbudellamento, che in breve diventa un passo e un porco: la stanchezza inizia a farsi sentire anche in testa, NO BENE
fortunatamente lo sbudellamento non è eccessivamente lungo, neanche 100 metri, e in breve arrivo a questa forcelletta
la salgo e... si, lo so che lo aspettavate, e adesso vi accontento
SBADADAM!
mi trovo schiaffata in faccia Cima Spe, non la ricordavo cosí fika
qualcuno obietterà che ce l' avevo davanti anche prima, vero, solo che prima tra la distanza e la nuvolaglia non era apprezzabile come adesso che invece è più vicina e contrasta col blu del cielo ripulito... e poi... un conto è vederla come sfondo mentre scendi e sei sempre in quella direzione, un conto è salire una forcella e, appunto, SBADADAM te la trovi davanti
mi godo questa vista, poi mi riavvio finalmente in discesa, anche se so che ci sarà ancora un' altra breve salita prima del discesone a valle...
adesso il sentiero quasi precipita, puntando ad una piccola conca di pascolo
e quando la raggiungo la stanchezza suprema unita al relax del posto mi fanno sedere a riposare
se non iniziasse a farsi tardi sarebbe da rimanere qua sdraiati per ore, il posto è un incanto
ma partir si deve, e allora ripartiamo per l' ultima salita
ancora una volta i mughi mi danno il loro CALOROSO benvenuto, ovvero un phon puntato in faccia
però la bellezza del percorso ancora una volta prende il sopravvento
e finalmente arrivo al tanto agognato bivio per la Valle Santa Maria
Sono in ritardo astronomico, il panorama da Forcella Spe sembra essere... grigio e vista la stanchezza cosmica rimando la salita a Forcella Spe (già salita, sempre col panorama grigio, a settembre) a tempi migliori: l' unica opzione è scendere.
Mi avvio cosí lungo il sentiero 356 in direzione Val Cimoliana
il sentiero inizia subito come un ripido mix tra uno spaccarotule e un ghiaione, è faticosetto ma è una gioia immensa essere finalmente in discesa
do un ultimo sguardo alle mie spalle, rimpiangendo Forcella Spe
e giù via dritto
qua comincia un continuo attraversare e riattraversare il ruscello
cosí ad ogni attraversamento ne approfitto per rinfrescarmi e bere quest' acqua bella fresca, visto che la mia scorta idrica è ormai calda come...
a tratti riappare anche il blu
mentre io continuo a scendere
Adesso il sentiero si allontana dal greto e passa sotto una cascatella
entro un po' nel bosco
e poi riprendo ad attraversare e riattraversare
per poi allontanarmi quasi definitivamente
si ricomincia a patire tra i mughi, ma ormai non me ne frega più niente...
a rincuorarmi ci pensano le visioni dei colossi davanti a cui avevo sbavato all' inizio del giro
ma alla fine, quando ormai dici dai è fatta, ormai sono arrivato, entri nel bosco... e nel bosco ricominci a salire...
non è una lunghissima salita, ma mi sembra eterna, un passo e 4 eresie, BASTA!
quando finalmente mi ricongiungo alla sterrata che scende al Cimoliana e al parcheggio mi sembra un miraggio
Arrivo alla machhina, tempo di togliere gli scarponi e da quante ne ho tirate fa 5 minuti di diluvio, arrivato a casa poi scopro che nel mio momento di "massima intensità" ho fatto grandinare in Cadore, giusto di là della Forcella Spe...
Sono finito, devastato dal caldo e dalla fatica, ho fatto male i conti, avevo preparato questo giro all' ultimo secondo (come alternativa ad un altro che si annunciava ancora più caldo ) senza le dovute valutazioni sull' esposizione al sole, ed ho trasformato un giro spettacolare in una immensa tribolazione con tempi un po' troppo allungati
A conti fatti, questo è un giro bellissimo, che sono contento di aver fatto, ma che non rifaccio neanche se mi pagano!!!!
La parte alta però, quella magnifica cavalcata per cenge e ghiaie, quella me la tengo buona per inserirla in un altro giro (magari con più fresco ) perché è uno di quegli ambienti che vale la pena ripercorrere e ripercorrere ancora
Scelgo un giro che mi stuzzicava da tempo, nelle Dolomiti d' Oltrepiave, peccato che non faccio bene i conti
sono giorni di gran caldo e il percorso, nel verso scelto, sarà sempre al sole, trasformando il giro in un' agonia di caldo
Ma veniamo al dunque, parto da casa, via in direzione Cimolàis e poi su per la Val Cimoliana.
Parcheggio, preparativi, e mentre sono ancora mezzo assonnato SBADADAM, da in fondo alla valle mi suonano la sveglia Cima dei Preti e Cima Laste
possenti sorvegliano la valle
mi giro dall' altra parte, e in lontananza mi trovo davanti mezzi Spalti di Toro olé, come inizizare la giornata con una mazzata in testa
svegliato fuori da queste visioni mistiche, e contento per la temperatura relativamente fresca, mi avvio lungo il sentiero 390 per le mie prime due tappe: le Casere Laghet de Sote e de Sora
attraverso quindi il torrente Cimoliana, che in questi giorni è bello carico
e inizio a seguire la stradina sterrata
in breve la stradina diventa sentiero, e si alterna tra bosco e terreno aperto
e quando arriva al bivio per la Val dei Drap, ciao, ma proprio CIAO
qua non c'è SBADADAM, qua c'è il cervello che ti fa ADIÒS
per chi non l' avesse ancora capito è scattato il colpo di fulmine: mi sono fo**utamente innamorato della cresta attorno alla Cima dei Preti e prima o poi... tocca anche la (e ho già in mente l' itinerario magari con più fresco, tipo un fine settembre / inizio ottobre)
Dopo questo stravolgimento emotivo vado ad attraversare il ruscello
adesso lo scenario cambia: sullo sfondo Cima Sella, Cima delle Monache e Cima dei Frassin
e dopo questo scorcio si rientra nel bosco
il caldo intanto inizia a farsi sentire, la fatica inizia a farsi pesante e il passo rallenta inesorabilmente
inizio a sbuffare, ma fortunatamente arrivo al primo intermedio: Casera Laghét de Sóte
mi riposo qualche minuto, dopodiché mi rimetto in marcia
il caldo si fa cocente ma non demordo, almeno alla casera alta ci devo arrivare
il sentiero attacca a salire tra i mughi: praticamente il colpo di grazia: mi arriva addosso una folata di aria calda e umida opprimente
alle mie spalle il panorama è dominato dalla foschia
la casera bassa
ultime fatiche tra i mughi
accompagnate da bellissime fioriture
e mi compare in fondo la Forcella dei Frassin, vuol dire che ormai ci siamo
eccole, da un lato Cima Sella e dall' altro le Cime delle Monache
e finalmente arrivo al secondo intermedio: Casera Laghet de Sóra
dire che mi sono spompato è un eufemismo
mangio, mi riposo, e mi preparo a ripartire: le forze sono tornate, cosí nonostante il gran caldo decido di proseguire il giro, BIG MISTAKE
parto dunque lungo il sentiero 389 in direzione Forcella Spe
raggiungo il bivio per Forcella Frassin e Casera Cavalèt, le cui tabelle sono state abbattute dai recenti tranquillissimi inverni
scendo la conca e vado ad attraversare il ruscello, che qua passa di fianco ad una residua chiazza di neve
una? qua ce ne sono ancora parecchie, ed è stato un inverno avarissimo, chissà quanta dev' essercene stata in questo periodo l' anno scorso
questa è la mia direzione: le ghiaie che scendono dalle Cime delle Monache e dei Frassin, con già visibile in fondo la Forcella Pedescagno
do un ultimo sguardo alla verde conca dove sorge la casera
e proseguo verso le ghiaie
Bene, trovarmi un ghiaione del genere da attraversare, dopo una prima parte calda e faticosa in cui ho bruciato anche non so cosa, non mi fa per niente bene: come ben sapete, il mio cervello quando vede certe cose va in modalità macchina da guerra, e anche se le gambe gli dicono di andare piano, lui parte come una bomba termobarica e non capisce più na fava
alla fine, come posso dire "ma forse per le mie gambe è meglio tornare indietro" quando ho davanti un paradiso del genere?
proprio adesso poi che si torna a vedere un po' di blu!
e cosí si compie il misfatto: invasato in pieno da tale ghiaionesca bellezza parto come un macchinario
apro parentesi: per chi fosse curioso di sapere quanto dolcemente scendano quelle ghiaie, eccolo accontentato
gogo godo godo e ancora godo
ad un certo punto vedo due figure venire avanti, no dai impossibile che siano due persone, sarò allucinato dal caldo...
e invece sono una coppia di mestrini, che stanno facendo un giro ancora più lungo
facciamo due chiacchere, poi si riparte
ed in breve raggiungo Forcella Pedescagno
affacciandomi per la prima volta su Forcella Spe e Cima Cadin degli Elmi
bon, tempo di due foto e sono nuovamente in marcia
il sentiero si abbassa leggermente in costa puntando all' anfiteatro di fondo
per un po' si scende cosí posso riposare un po' le gambe, ma il caldo è sempre atroce
L' ambiente è comunque stupendo
in modo tanto brusco quanto surreale passo da pietraie e mughi ad una bella conca dominata dalle fioriture
camminare qua è davvero rilassante
ma in breve faccio una svolta tra i mughi...
...ed il relax è già finito: arriva una nuova salita, e che salita! un bel canalino ripido e ravanoso
mi volto a guardare il sentiero da Forcella Pedescagno
e attacco lo sbudellamento, che in breve diventa un passo e un porco: la stanchezza inizia a farsi sentire anche in testa, NO BENE
fortunatamente lo sbudellamento non è eccessivamente lungo, neanche 100 metri, e in breve arrivo a questa forcelletta
la salgo e... si, lo so che lo aspettavate, e adesso vi accontento
SBADADAM!
mi trovo schiaffata in faccia Cima Spe, non la ricordavo cosí fika
qualcuno obietterà che ce l' avevo davanti anche prima, vero, solo che prima tra la distanza e la nuvolaglia non era apprezzabile come adesso che invece è più vicina e contrasta col blu del cielo ripulito... e poi... un conto è vederla come sfondo mentre scendi e sei sempre in quella direzione, un conto è salire una forcella e, appunto, SBADADAM te la trovi davanti
mi godo questa vista, poi mi riavvio finalmente in discesa, anche se so che ci sarà ancora un' altra breve salita prima del discesone a valle...
adesso il sentiero quasi precipita, puntando ad una piccola conca di pascolo
e quando la raggiungo la stanchezza suprema unita al relax del posto mi fanno sedere a riposare
se non iniziasse a farsi tardi sarebbe da rimanere qua sdraiati per ore, il posto è un incanto
ma partir si deve, e allora ripartiamo per l' ultima salita
ancora una volta i mughi mi danno il loro CALOROSO benvenuto, ovvero un phon puntato in faccia
però la bellezza del percorso ancora una volta prende il sopravvento
e finalmente arrivo al tanto agognato bivio per la Valle Santa Maria
Sono in ritardo astronomico, il panorama da Forcella Spe sembra essere... grigio e vista la stanchezza cosmica rimando la salita a Forcella Spe (già salita, sempre col panorama grigio, a settembre) a tempi migliori: l' unica opzione è scendere.
Mi avvio cosí lungo il sentiero 356 in direzione Val Cimoliana
il sentiero inizia subito come un ripido mix tra uno spaccarotule e un ghiaione, è faticosetto ma è una gioia immensa essere finalmente in discesa
do un ultimo sguardo alle mie spalle, rimpiangendo Forcella Spe
e giù via dritto
qua comincia un continuo attraversare e riattraversare il ruscello
cosí ad ogni attraversamento ne approfitto per rinfrescarmi e bere quest' acqua bella fresca, visto che la mia scorta idrica è ormai calda come...
a tratti riappare anche il blu
mentre io continuo a scendere
Adesso il sentiero si allontana dal greto e passa sotto una cascatella
entro un po' nel bosco
e poi riprendo ad attraversare e riattraversare
per poi allontanarmi quasi definitivamente
si ricomincia a patire tra i mughi, ma ormai non me ne frega più niente...
a rincuorarmi ci pensano le visioni dei colossi davanti a cui avevo sbavato all' inizio del giro
ma alla fine, quando ormai dici dai è fatta, ormai sono arrivato, entri nel bosco... e nel bosco ricominci a salire...
non è una lunghissima salita, ma mi sembra eterna, un passo e 4 eresie, BASTA!
quando finalmente mi ricongiungo alla sterrata che scende al Cimoliana e al parcheggio mi sembra un miraggio
Arrivo alla machhina, tempo di togliere gli scarponi e da quante ne ho tirate fa 5 minuti di diluvio, arrivato a casa poi scopro che nel mio momento di "massima intensità" ho fatto grandinare in Cadore, giusto di là della Forcella Spe...
Sono finito, devastato dal caldo e dalla fatica, ho fatto male i conti, avevo preparato questo giro all' ultimo secondo (come alternativa ad un altro che si annunciava ancora più caldo ) senza le dovute valutazioni sull' esposizione al sole, ed ho trasformato un giro spettacolare in una immensa tribolazione con tempi un po' troppo allungati
A conti fatti, questo è un giro bellissimo, che sono contento di aver fatto, ma che non rifaccio neanche se mi pagano!!!!
La parte alta però, quella magnifica cavalcata per cenge e ghiaie, quella me la tengo buona per inserirla in un altro giro (magari con più fresco ) perché è uno di quegli ambienti che vale la pena ripercorrere e ripercorrere ancora