SI COMINCIA! il lato nascosto del Pasubio 30/05
Inviato: 02/06/2015, 16:05
Finalmente anche per me arriva la prima uscita della stagione: dopo una falsa partenza con una "botta" al ginocchio malandato e conseguente riposo forzato, e senza quindi né allenamento su e giú per il Grappa né uscite con incremento graduale del dislivello, mi ritrovo di botto a scammellarmi 1400 m come prima uscita
alla faccia del giretto tranquillo per rimettere in moto le gambe
Oddio, non è che fossi partito da casa con l' intenzione di fare un numero del genere semplicemente anziché buttar giù un anello con un dislivello tranquillo, ho costruito un anello pesante ponendomi 3 obbiettivi progressivi:
un obbiettivo IDEALE - il percorso completo - che comunque ritenevo alla stregua di una chimera vista la totale assenza di allenamento,
un obbiettivo OTTIMALE - un punto di transito con 1000 m disl - che come prima uscita mi sarebbe andato piú che bene,
e un obbiettivo PROBABILE - circa 600 m disl - che, trattandosi della prima uscita e della prima volta che usavo la ginocchiera, mi sarebbe andato bene comunque.
Il posto scelto è il Pasubio, montagna celeberrima per le vicende belliche e la Strada delle 52 gallerie, ricca di itinerari frequentatissimi, ma che può comunque riservare degli angoli solitari e selvaggi, ed è proprio in questi angoli che andrò a fare la mia prima uscita.
Con molta calma quindi parto da casa, parcheggio lungo la strada tra Posina e Passo Borcola, preparativi e via, vado a prendere il sentiero 377 della Val Sórapàche in direzione Rifugio Papa
Il sentiero inizialmente segue tranquillo una sterrata
Per poi abbandonarla nei pressi del torrente che scende la valle
da qua diventa sentiero, immerso in un bosco di latifoglie, talvolta opprimente
che che tagliando qualche ghiaione concede delle rare vedute sulla media valle
per poi ritornare nel fitto più fitto con un' umidità cambogiana
qui comincia un sequel infinito di tornanti tagliagambe, le mie iniziano a protestare come un noglobal
viene in mio soccorso un breve tratto tra i mughi
che taglia un ghiaione e concede qualche visione sul Fratón
ma prontamente ci si ricaccia nel bosco
mi accorgo di qualcosa che si muove, guardo meglio, e vedo il mio portafortuna
bene, questo cambia tutto, qualcosa mi dice che - nonostante la fatica bestia - il giro andrà meglio del previsto, speriamo!
La fatica non accenna a calare, dai tien duro che almeno facciamo 600, dai tien duro un altro quarto d' ora che almeno facciamo il tempo tondo, arrivo finalmente all' uscita dai tornanti e dal bosco oppressore
a questo punto sento che le gambe si rimettono in moto più sciolte, proviamo ad andare avanti fino al secondo obbiettivo, 1000 m disl
Dietro la valle è selvaggia, sembra quasi un altro continente
ma davanti a me si apre un ambiente di montagna come piace a me, era ora!
e finalmente vengo ripagato degli sforzi: mi si spalanca una bellissima valle di pascolo, di quelle da sdraiarsi (quando c'è il sole, non di certo con sto nebbione ) e rimanere la per ore
La salita continua ma la pendenza adesso è molto più morbida e, grazie anche all' ambiente aperto, le gambe non hanno più bisogno di particolari incitamenti, e quasi senza rendermene conto arrivo al secondo intermedio: i ruderi di Malga Pasubietto, 1000 m sulle gambe
qua una lunga sosta di riposo ci sta tutta, dopodiché mi metto a pensare
e quando Blitz pensa, signori sono gran caxxi
E infatti la pensata è di quelle bacate mie
Fatto 30 facciamo 31, ormai il Rifugio Papa è a 1 h di distanza, proviamoci :OOO
e cosí mi rimetto in marcia
il sentiero sale piacevole tra i prati, la pendenza è molto dolce, e mi godo quel poco che le nuvole mi concedono
ad un certo punto arriva il miracolo, riesco a vedere una fessura di cielo blu!
e sono cosí preso dal miracolo che mi infilo per sbaglio in una delle tante trincèe e perdo il sentiero
vabbè poco male, a sinistra ho la strada degli Scarrubi, il sentiero dovrebbe essere a destra, le Porte del Pasubio davanti, non vale la pena affannarsi, e infatti poco dopo ci capito addosso
la nebbia adesso si fa più bassa, e la pendenza aumenta per un ultimo breve strappetto, le gambe non hanno il tempo di dire A che dai, non rompete il caxxo che tra pochi metri c'è la pastasciutta!
a sentirla nominare partono a razzo
entro in Zona Sacra
ed arrivo in breve al Rifugio Papa
Bene, non so come sia riuscito a fare quella foto, perché nonostante il nebbione e nonostante siamo ancora a fine maggio, il rifugio è pieno all' inverosimile, riesco a trovare posto perché arrivo giusto giusto quei 2 minuti tra lo svuotamento di massa di un' ondata ed il riempimento di massa dell' ondata successiva
La mangiata che faccio, bhe inutile dirlo, è di quelle epiche mie, tra pasta all' uovo fatta in casa con pancetta e funghi, e goulasch con polenta e patate al forno da far resuscitare... i dinosauri!!!!!
Caffettino, grappino e sigaretta d' ordinanza e sono pronto a ripartire, ovviamente in salita, lungo il sentiero 120 in direzione Selletta del Comando
dire che la partenza è... nebulosa è un eufemismo
almeno il sentiero, una vecchia carrozzabile di guerra, sale tranquillo senza particolari fatiche, e arrivo cosí nei pressi dell' arco romano
nei cui pressi c' è il bivio per il mio sentiero di discesa, il 380 per la Val di Pruche
il sentiero sfila l' arco romano e prosegue su comoda strada militare in leggerissima discesa
le nebbie ogni tanto concedono qualche rara veduta sulla valle
io trotterello tranquillo e lui mi osserva
proseguo sulla mia strada
e arrivo al bivio col sentiero che riporterebbe giú nei pressi di Malga Pasubietto, permettendo - con un altro sentiero che parte dai ruderi della malga - di fare un piccolo anello collegandosi alla Strada degli Scarrubi
io proseguo, e adesso il colore dominante diventa il verde, anche sul fondo della strada
dopo una curva scorgo 4 camosci che appena mi vedono partono in batteria giù per il pendio, un quinto, ben a monte rispetto alla strada, prende la rincorsa per seguirli. Il pendio fa un cambio di pendenza di un paio di metri all' altezza della strada, Bene penso io, appena arrivi al cambio di pendenza rallenterai per passare e la ti faccio un book :fotografo: :fotografo: :fotografo:
si certo, 3 volte mi dice lui, arriva al cambio e... vola!
me lo son visto saltare via come una molla e volare sopra la strada, per poi atterrare più in la sull' altro lato
dire che ci resto di merda è un eufemismo...
vabbé andiamo avanti che è meglio
e mentre proseguo ho la sensazione di sentirmi osservato... si, c'è il padrone di casa che tiene tutto sotto controllo
lo saluto, ci sacambiamo un paio di fischiate e arrivo al Passo degli Alberghetti, dove si trovava una posizione di artiglieria collegata alla Selletta del Comando da un sentiero di cresta non più percorribile
Qua la musica cambia: il sentiero diventa di colpo una ripida discesa su misto ghiaione
e vi pare che il Blitz non ve ne cacci uno al giro?
La premiata ditta nuvole & nebbie invece continua ad andare e venire
alla fine del ghiaione incrocio un tipo che sta salendo allora non sono l' unico fulminato che va a impegolarsi su di là
vedi laggiù? ecco, devi andare a incastrarti là.
Olé
Alla fine, visto l' ora e il meteo non incoraggiante, e mancandogli ancora un bel pezzo per arrivare su, decide di scendere con me.
Cominciamo con un brevissimo tratto tranquillo a mezzacosta
dopodiché comincia lo sbudellamento: un bel vajetto da ravanarsi con mani, piedi, ed eventuali altri arti prensili :MONKEY
incrociamo una prima lingua di neve residua
e poi ci troviamo a camminare su un' altra
il cielo intanto concede un' effimera apertura
mentre noi continuiamo il nostro ravanamento
passando per un altro residuo di neve
ci ruspiamo gli ultimi piacevoli metri
e alla fine entriamo nel bosco
qua ci salutiamo: è tardi e rischia un mega cazziatone dal generale (la moglie HIHIHI ) quindi parte di corsa, io invece scendo con calma lasciando rilassare le gambe.
Quando arrivo giù alla macchina sono letteralmente finito e faccio fatica a credere che mi son sciroppato un giro del genere alla prima uscita stagionale e per di più alla prima volta con la ginocchiera.
La gioia e la grinta comunque sono incommensurabili, chissà che sia solo l' inizio di una stagione intensa
alla faccia del giretto tranquillo per rimettere in moto le gambe
Oddio, non è che fossi partito da casa con l' intenzione di fare un numero del genere semplicemente anziché buttar giù un anello con un dislivello tranquillo, ho costruito un anello pesante ponendomi 3 obbiettivi progressivi:
un obbiettivo IDEALE - il percorso completo - che comunque ritenevo alla stregua di una chimera vista la totale assenza di allenamento,
un obbiettivo OTTIMALE - un punto di transito con 1000 m disl - che come prima uscita mi sarebbe andato piú che bene,
e un obbiettivo PROBABILE - circa 600 m disl - che, trattandosi della prima uscita e della prima volta che usavo la ginocchiera, mi sarebbe andato bene comunque.
Il posto scelto è il Pasubio, montagna celeberrima per le vicende belliche e la Strada delle 52 gallerie, ricca di itinerari frequentatissimi, ma che può comunque riservare degli angoli solitari e selvaggi, ed è proprio in questi angoli che andrò a fare la mia prima uscita.
Con molta calma quindi parto da casa, parcheggio lungo la strada tra Posina e Passo Borcola, preparativi e via, vado a prendere il sentiero 377 della Val Sórapàche in direzione Rifugio Papa
Il sentiero inizialmente segue tranquillo una sterrata
Per poi abbandonarla nei pressi del torrente che scende la valle
da qua diventa sentiero, immerso in un bosco di latifoglie, talvolta opprimente
che che tagliando qualche ghiaione concede delle rare vedute sulla media valle
per poi ritornare nel fitto più fitto con un' umidità cambogiana
qui comincia un sequel infinito di tornanti tagliagambe, le mie iniziano a protestare come un noglobal
viene in mio soccorso un breve tratto tra i mughi
che taglia un ghiaione e concede qualche visione sul Fratón
ma prontamente ci si ricaccia nel bosco
mi accorgo di qualcosa che si muove, guardo meglio, e vedo il mio portafortuna
bene, questo cambia tutto, qualcosa mi dice che - nonostante la fatica bestia - il giro andrà meglio del previsto, speriamo!
La fatica non accenna a calare, dai tien duro che almeno facciamo 600, dai tien duro un altro quarto d' ora che almeno facciamo il tempo tondo, arrivo finalmente all' uscita dai tornanti e dal bosco oppressore
a questo punto sento che le gambe si rimettono in moto più sciolte, proviamo ad andare avanti fino al secondo obbiettivo, 1000 m disl
Dietro la valle è selvaggia, sembra quasi un altro continente
ma davanti a me si apre un ambiente di montagna come piace a me, era ora!
e finalmente vengo ripagato degli sforzi: mi si spalanca una bellissima valle di pascolo, di quelle da sdraiarsi (quando c'è il sole, non di certo con sto nebbione ) e rimanere la per ore
La salita continua ma la pendenza adesso è molto più morbida e, grazie anche all' ambiente aperto, le gambe non hanno più bisogno di particolari incitamenti, e quasi senza rendermene conto arrivo al secondo intermedio: i ruderi di Malga Pasubietto, 1000 m sulle gambe
qua una lunga sosta di riposo ci sta tutta, dopodiché mi metto a pensare
e quando Blitz pensa, signori sono gran caxxi
E infatti la pensata è di quelle bacate mie
Fatto 30 facciamo 31, ormai il Rifugio Papa è a 1 h di distanza, proviamoci :OOO
e cosí mi rimetto in marcia
il sentiero sale piacevole tra i prati, la pendenza è molto dolce, e mi godo quel poco che le nuvole mi concedono
ad un certo punto arriva il miracolo, riesco a vedere una fessura di cielo blu!
e sono cosí preso dal miracolo che mi infilo per sbaglio in una delle tante trincèe e perdo il sentiero
vabbè poco male, a sinistra ho la strada degli Scarrubi, il sentiero dovrebbe essere a destra, le Porte del Pasubio davanti, non vale la pena affannarsi, e infatti poco dopo ci capito addosso
la nebbia adesso si fa più bassa, e la pendenza aumenta per un ultimo breve strappetto, le gambe non hanno il tempo di dire A che dai, non rompete il caxxo che tra pochi metri c'è la pastasciutta!
a sentirla nominare partono a razzo
entro in Zona Sacra
ed arrivo in breve al Rifugio Papa
Bene, non so come sia riuscito a fare quella foto, perché nonostante il nebbione e nonostante siamo ancora a fine maggio, il rifugio è pieno all' inverosimile, riesco a trovare posto perché arrivo giusto giusto quei 2 minuti tra lo svuotamento di massa di un' ondata ed il riempimento di massa dell' ondata successiva
La mangiata che faccio, bhe inutile dirlo, è di quelle epiche mie, tra pasta all' uovo fatta in casa con pancetta e funghi, e goulasch con polenta e patate al forno da far resuscitare... i dinosauri!!!!!
Caffettino, grappino e sigaretta d' ordinanza e sono pronto a ripartire, ovviamente in salita, lungo il sentiero 120 in direzione Selletta del Comando
dire che la partenza è... nebulosa è un eufemismo
almeno il sentiero, una vecchia carrozzabile di guerra, sale tranquillo senza particolari fatiche, e arrivo cosí nei pressi dell' arco romano
nei cui pressi c' è il bivio per il mio sentiero di discesa, il 380 per la Val di Pruche
il sentiero sfila l' arco romano e prosegue su comoda strada militare in leggerissima discesa
le nebbie ogni tanto concedono qualche rara veduta sulla valle
io trotterello tranquillo e lui mi osserva
proseguo sulla mia strada
e arrivo al bivio col sentiero che riporterebbe giú nei pressi di Malga Pasubietto, permettendo - con un altro sentiero che parte dai ruderi della malga - di fare un piccolo anello collegandosi alla Strada degli Scarrubi
io proseguo, e adesso il colore dominante diventa il verde, anche sul fondo della strada
dopo una curva scorgo 4 camosci che appena mi vedono partono in batteria giù per il pendio, un quinto, ben a monte rispetto alla strada, prende la rincorsa per seguirli. Il pendio fa un cambio di pendenza di un paio di metri all' altezza della strada, Bene penso io, appena arrivi al cambio di pendenza rallenterai per passare e la ti faccio un book :fotografo: :fotografo: :fotografo:
si certo, 3 volte mi dice lui, arriva al cambio e... vola!
me lo son visto saltare via come una molla e volare sopra la strada, per poi atterrare più in la sull' altro lato
dire che ci resto di merda è un eufemismo...
vabbé andiamo avanti che è meglio
e mentre proseguo ho la sensazione di sentirmi osservato... si, c'è il padrone di casa che tiene tutto sotto controllo
lo saluto, ci sacambiamo un paio di fischiate e arrivo al Passo degli Alberghetti, dove si trovava una posizione di artiglieria collegata alla Selletta del Comando da un sentiero di cresta non più percorribile
Qua la musica cambia: il sentiero diventa di colpo una ripida discesa su misto ghiaione
e vi pare che il Blitz non ve ne cacci uno al giro?
La premiata ditta nuvole & nebbie invece continua ad andare e venire
alla fine del ghiaione incrocio un tipo che sta salendo allora non sono l' unico fulminato che va a impegolarsi su di là
vedi laggiù? ecco, devi andare a incastrarti là.
Olé
Alla fine, visto l' ora e il meteo non incoraggiante, e mancandogli ancora un bel pezzo per arrivare su, decide di scendere con me.
Cominciamo con un brevissimo tratto tranquillo a mezzacosta
dopodiché comincia lo sbudellamento: un bel vajetto da ravanarsi con mani, piedi, ed eventuali altri arti prensili :MONKEY
incrociamo una prima lingua di neve residua
e poi ci troviamo a camminare su un' altra
il cielo intanto concede un' effimera apertura
mentre noi continuiamo il nostro ravanamento
passando per un altro residuo di neve
ci ruspiamo gli ultimi piacevoli metri
e alla fine entriamo nel bosco
qua ci salutiamo: è tardi e rischia un mega cazziatone dal generale (la moglie HIHIHI ) quindi parte di corsa, io invece scendo con calma lasciando rilassare le gambe.
Quando arrivo giù alla macchina sono letteralmente finito e faccio fatica a credere che mi son sciroppato un giro del genere alla prima uscita stagionale e per di più alla prima volta con la ginocchiera.
La gioia e la grinta comunque sono incommensurabili, chissà che sia solo l' inizio di una stagione intensa