Ravanata dalle parti di Cima Uomo, 28/08/2014
Inviato: 02/09/2014, 15:38
in teoria questo report avrebbe dovuto intitolarsi semplicemente "cima dell'uomo"... da qualche anno, mio padre si è messo in testa di voler completare la salita di tutti i 3000 delle dolomiti, perciò io cerco di dargli una mano accompagnandolo su alcune cime... i tre giorni di bel tempo della scorsa settimana sembravano l'ideale per infilarci la salita a una delle cime che ancora gli manca...
trovandoci in val di fassa, cima dell'uomo ci è sembrata una meta logisticamente ideale... pertanto, giovedì mattina sveglia presto e su al passo san pellegrino, anche se il meteo non sembra tanto bello quanto promesso da arabba... ... lasciamo la macchina al rif. cima uomo (anche se non si potrebbe ) e ci avviamo lungo la stradina che conduce sulla sommità dell'om picol...
nel frattempo il cielo sembra aprirsi, ottima cosa per un lunatico e "meteoropatico" come il sottoscritto... la relazione di cui disponiamo consiglia di non salire fin sulla sommità dell'om picol (dove arriva l'ultima seggiovia), bensì di aggirarlo sulla destra per una traccia che conduce alla base del ghiaione... non conoscendo bene la zona, mi fido e così facciamo... col senno di poi, sarà un grosso sbaglio... ... ad ogni modo, la traccia di sentiero ci porta dapprima ad attraversare "marmottopolis"...
per poi raggiungere la base del grande e soprattutto ripido ghiaione basale...
la traccia che risale il ghiaione è appena accennata e in molti punti si perde proprio... proprio il tipo di terreno che mio padre soffre di più... e infatti, complice anche lo scarso allenamento di quest'annata infausta, a metà ghiaione il "vecchio" è già a corto di benzina... decido allora di deviare verso destra in direzione di forcella laghet, sperando che il percorso in diagonale renda la salita meno ravanosa... in realtà la sostanza non cambia di molto... il ghiaione è veramente ripido, ravanoso e faticoso...
tanto che anch'io ogni tanto mi ritrovo a camminare a quattro zampe... tre passi avanti e due indietro, arriviamo alla base della parete, in corrispondenza del bivio con il sentiero P02... andando a sinistra (ovest) in direzione di forc. dell'uomo, si raggiungerebbe l'attacco della via normale alla cima... a destra, invece, un tratto attrezzato conduce a forc. laghet e alla val di tasca... mentre rifiatiamo e penso al da farsi, le nubi si impossessano della montagna... questo, unito alla visibile stanchezza del babbo, mi fanno definitivamente scartare l'idea di proseguire per la cima... indossati casco e imbrago, ci avviamo pertanto verso est in mezzo alle nebbie, seguendo la fune metallica...
dopo alcuni metri lungo una rampa franosa, il cavo si infila dentro una grotta formata da massi incastrati, per uscire dalla quale la ferratina presenta il primo di due passaggi divertenti e per nulla banali...
subito dopo essere "sbucati" (letteralmente) in cima alla grotta, ecco il secondo bel passaggio...
più avanti il percorso prosegue più facilmente - ma meno piacevolmente - per rampette e gradoni fino a sbucare ben presto ad una forcelletta sulla cresta sud-est di cima uomo... qui si aprono bellissimi panorami sulla val di tasca, le cime cadine e l'ombrettola...
un altro breve tratto attrezzato, questa volta in discesa, conduce all'ampia e suggestiva forcella laghet... peccato che le nubi impediscano la visuale sul versante di san pellegrino...
mentre ci riposiamo, le nubi che avvolgono cima dell'uomo si aprono quel tanto che basta per farmi scorgere tra persone che salgono la via normale lungo la cresta... non so bene che percorso abbiano seguito per raggiungere l'attacco della via normale, dato che io sul ghiaione non ho mai visto nessuno all'infuori di noi... forse hanno attraversato lungo la bepi zac, boh... ... fatto sta che vederli lassù a poche decine di metri dalla cima mi ha fatto un po' rosicare, lo ammetto... ... ma solo un pochino, perché sono convinto che la scelta di rinunciare sia stata quella giusta... beati loro, evidentemente più veloci e/o più allenati... noi riprendiamo la discesa lungo la bellissima e solitaria val di tasca...
dove ci imbattiamo in "gente" del luogo...
anche qui, come in tanti altri posti, quest'anno il sentiero è a tratti ancora sepolto dalla neve...
in breve oltrepassiamo il bivio per il passo cirelle e ci affacciamo sulla conca di fuchiade e ci fermiamo a mangiare un boccone prima di immergergi nel chiasso delle comitive al pascolo...
in definitiva, una meta abortita si è trasformata comunque in un bellissimo giro lontano dalla folla... per salire in cima ci sarà sicuramente un'altra occasione...
trovandoci in val di fassa, cima dell'uomo ci è sembrata una meta logisticamente ideale... pertanto, giovedì mattina sveglia presto e su al passo san pellegrino, anche se il meteo non sembra tanto bello quanto promesso da arabba... ... lasciamo la macchina al rif. cima uomo (anche se non si potrebbe ) e ci avviamo lungo la stradina che conduce sulla sommità dell'om picol...
nel frattempo il cielo sembra aprirsi, ottima cosa per un lunatico e "meteoropatico" come il sottoscritto... la relazione di cui disponiamo consiglia di non salire fin sulla sommità dell'om picol (dove arriva l'ultima seggiovia), bensì di aggirarlo sulla destra per una traccia che conduce alla base del ghiaione... non conoscendo bene la zona, mi fido e così facciamo... col senno di poi, sarà un grosso sbaglio... ... ad ogni modo, la traccia di sentiero ci porta dapprima ad attraversare "marmottopolis"...
per poi raggiungere la base del grande e soprattutto ripido ghiaione basale...
la traccia che risale il ghiaione è appena accennata e in molti punti si perde proprio... proprio il tipo di terreno che mio padre soffre di più... e infatti, complice anche lo scarso allenamento di quest'annata infausta, a metà ghiaione il "vecchio" è già a corto di benzina... decido allora di deviare verso destra in direzione di forcella laghet, sperando che il percorso in diagonale renda la salita meno ravanosa... in realtà la sostanza non cambia di molto... il ghiaione è veramente ripido, ravanoso e faticoso...
tanto che anch'io ogni tanto mi ritrovo a camminare a quattro zampe... tre passi avanti e due indietro, arriviamo alla base della parete, in corrispondenza del bivio con il sentiero P02... andando a sinistra (ovest) in direzione di forc. dell'uomo, si raggiungerebbe l'attacco della via normale alla cima... a destra, invece, un tratto attrezzato conduce a forc. laghet e alla val di tasca... mentre rifiatiamo e penso al da farsi, le nubi si impossessano della montagna... questo, unito alla visibile stanchezza del babbo, mi fanno definitivamente scartare l'idea di proseguire per la cima... indossati casco e imbrago, ci avviamo pertanto verso est in mezzo alle nebbie, seguendo la fune metallica...
dopo alcuni metri lungo una rampa franosa, il cavo si infila dentro una grotta formata da massi incastrati, per uscire dalla quale la ferratina presenta il primo di due passaggi divertenti e per nulla banali...
subito dopo essere "sbucati" (letteralmente) in cima alla grotta, ecco il secondo bel passaggio...
più avanti il percorso prosegue più facilmente - ma meno piacevolmente - per rampette e gradoni fino a sbucare ben presto ad una forcelletta sulla cresta sud-est di cima uomo... qui si aprono bellissimi panorami sulla val di tasca, le cime cadine e l'ombrettola...
un altro breve tratto attrezzato, questa volta in discesa, conduce all'ampia e suggestiva forcella laghet... peccato che le nubi impediscano la visuale sul versante di san pellegrino...
mentre ci riposiamo, le nubi che avvolgono cima dell'uomo si aprono quel tanto che basta per farmi scorgere tra persone che salgono la via normale lungo la cresta... non so bene che percorso abbiano seguito per raggiungere l'attacco della via normale, dato che io sul ghiaione non ho mai visto nessuno all'infuori di noi... forse hanno attraversato lungo la bepi zac, boh... ... fatto sta che vederli lassù a poche decine di metri dalla cima mi ha fatto un po' rosicare, lo ammetto... ... ma solo un pochino, perché sono convinto che la scelta di rinunciare sia stata quella giusta... beati loro, evidentemente più veloci e/o più allenati... noi riprendiamo la discesa lungo la bellissima e solitaria val di tasca...
dove ci imbattiamo in "gente" del luogo...
anche qui, come in tanti altri posti, quest'anno il sentiero è a tratti ancora sepolto dalla neve...
in breve oltrepassiamo il bivio per il passo cirelle e ci affacciamo sulla conca di fuchiade e ci fermiamo a mangiare un boccone prima di immergergi nel chiasso delle comitive al pascolo...
in definitiva, una meta abortita si è trasformata comunque in un bellissimo giro lontano dalla folla... per salire in cima ci sarà sicuramente un'altra occasione...