...la storia insegna... la tradizione pure...
Quando negli anni 70/80 mi avvicinavo con una certa costanza alle Dolomiti in tutti gli ambienti sentivo parlare del "king" Antelao.
Mi dicevano che fosse una montagna tanto unica quanto particolare. La sua cosiddetta "normale" non è paragonabile ad altre proprio perchè la montagna in se stessa è particolare. Ci sono normali più alpinistiche, più tecniche, più impegnative ma che indubbiamente si presentano più... 'easy' (se mi si passa il termine) ed incutono sicuramente meno... riverenza.
Ci sono salito due volte ma sfortunatamente non ho mai goduto appieno del panorama dalla cima per via del tempo ma non ho rimpianti. Se così doveva essere così sia...
Se ogni volta che approcciamo una cima o solo un percorso dobbiamo avere sempre rispetto per la montagna, ecco... nel suo caso bisogna averne ancora di più. Quando lo sali lo avverti, non si può spiegare così... con delle parole. Io personalmente non l'ho vissuto con... timore, ma con grande e cauto rispetto.
E' una di quelle montagne che puoi mettere facilmente in preventivo l'ipotesi di rientrare anticipatamente, senza alcun rimpianto.
Posso immaginare chi non lo conosce (e non conosce la tradizione dolomitica) e si chieda cosa possa mai essere 'sto Antelao - a parte il vortice di post frullanti e arzigogolati innescati da Storm.
Ma come detto qualche post addietro, la cosa migliore è (magari per chi sta lontano) prendersi qualche giorno della propria vita, salire in Dolomiti e farsi il trittico reale: Pelmo - Sorapis - Antelao. Sono tre isole una di fronte all'altra in un arcipelago di natura ammantato dalle montagne più belle del mondo: le Dolomiti.
In definitiva, l'Antelao non è il più, il meglio, il top... è semplicemente the King.